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Lez. 78 - Domande e risposte

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
20 gennaio 1961

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Dicembre 2022

  1. Saluti, amici carissimi. Benedizioni a tutti voi. Benedetta è quest’ora. È di nuovo giunto il momento in cui è bene tenere una sessione di domande e risposte. Sono pronta per le vostre domande.

  2. DOMANDA: Puoi spiegare il passo biblico: “La parola di Dio fu data a Mosè: Prenderai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura”?

  3. RISPOSTA: Il significato di quelle parole è stato decisamente frainteso dall’umanità, che si immaginava un Dio punitivo e crudele datore di castighi. Ovviamente non è questo il significato, né quelle parole hanno mai inteso implicarlo. Esse intendono solo asserire la giustizia assoluta della legge cosmica, o della vostra legge psicologica interiore. Quanto più lavorerete nella ricerca su di voi, tanto più scoprirete quanto ciò sia vero. Scoprirete di essere voi stessi la causa di tutti i vostri problemi. Ormai non considerate più queste parole come mera teoria; ma quanto più progredirete, tanto più capirete davvero in che modo e perché voi produciate le vostre traversie, e così facendo avrete la chiave per apportare un cambiamento nella vostra vita.

  4. La maggior parte di voi ha iniziato la ricerca su di sé in buona fede, ma in questa fase iniziale potete a malapena scorgere la vostra parte di responsabilità per le vostre disgrazie e, quindi, quanto sia giusto l’universo. Solo dopo aver raggiunto certe profondità interiori, grazie a un sincero e prolungato impegno, iniziate a vedere chiaramente che cosa abbia determinato proprio quelle difficoltà che voi ritenete ingiuste. Più farete connessioni di questo tipo, più capirete il vero significato dell’autoresponsabilità e della giustizia divina, senza più pensieri di punizioni o premi. Inizierete a capire che tutto ciò che date, per quanto nascosto o sottile, vi viene restituito. E sentirete e saprete nel profondo che ciò non è a causa di una legge rigida, inflessibile e spietata, ma per via della vostra stessa legge interiore. E in ciò vedrete la gloria dell’amore e della sapienza di Dio. Quanto più capirete cause ed effetti, tanto più vi renderete conto della meraviglia di questa Creazione benigna. È questo il significato di quelle parole. I vari elementi citati nel versetto sono, ovviamente, simbolici. Se volete, vi spiego il significato di quei simboli. [Sì, grazie!]

  5. “Occhio”: L’occhio simboleggia il vedere, la capacità di vedere non solo il fuori ma anche il dentro. In altre parole, il comprendere. Più capite voi stessi, più capirete gli altri. E lo sapete. Più capirete, meglio sarete compresi. Alcuni di voi potrebbero già aver colto questa verità, dopo aver fatto progressi concreti nel dissipare la foschia e la nebbia della propria confusione. Quando si alza la nebbia il vostro sé reale si rivela in modo automatico, e gli altri percepiscono voi nella verità. Non vi è modo migliore di scoprire quanto ciò sia vero, se non attraverso un percorso di autoricerca, di comprensione di sé e di autoanalisi. Chiunque di voi abbia conseguito qualche vittoria interiore intenderà esattamente quel che intendo, non solo in teoria, ma avendo sperimentato tale verità. Il vostro vedere e comprendere reale inizia solo quando vedete e capite voi stessi. E in quella misura sarete compresi. Messo in chiaro ciò, vedrete che il significato di queste parole ha un’implicazione positiva, e non negativa. Non vuol dire: "Se agisci male sarai punito in modo adeguato", bensì: "Nella misura in cui vedi e comprendi te stesso e gli altri, in quella misura, tolto il velo, sarà per te possibile essere visto e compreso".

  6. “Vita”: se guarite voi stessi dai vostri conflitti, se vi integrate e diventate uno dentro di voi, sarete vibranti di vita. Anche se in piccole proporzioni, gli amici che lavorano su di sé nel Sentiero hanno già constatato quanto ciò sia vero. Forse solo temporaneamente, ma sapete di cosa parlo. Per voi queste parole hanno un senso più profondo di una semplice teoria. Vi sono stati dei momenti in cui avete trovato la verità in voi quando, ad esempio, stanchezza e intorbidimento d’un tratto svanivano. Voi fate vibrare la vita. Voi siete la vita. E dunque date la vita agli altri. La forza vitale penetra in voi e vi trova uno strumento attraverso cui manifestarsi solo quando siete vivi, quando siete forza vitale. Voi avete un effetto vivificante sugli altri. La vita coesiste solo con la verità. Dove la verità è offuscata da paura e codardia e dall’errata convinzione che la vita si affronti con la fuga, lì non c’è vitalità. Per quanto possa essere spiacevole la momentanea verità in voi, affrontandola proverete la vibrante sensazione di sentirvi vivi. La maggior parte di voi lo sa bene, per averlo sperimentato in questo lavoro.

  7. “Dente”: cos’è un dente? i denti servono a mordere, masticare, preparare il cibo fisico così che il corpo lo possa assimilare. Il dente è di per sé strumento di assimilazione. Man mano che assimilate la vita e gli incidenti, che con una corretta assimilazione si potrebbero trasformare in autentica esperienza, avrete un effetto simile sugli altri. D’altro canto la mancata assimilazione genera cecità. La cecità a sua volta produrrà cecità nei vostri confronti. Lo dicevo per l’occhio: vedere è comprendere. Ma il dente riguarda proprio il processo che rende possibile il vedere, mentre l’occhio simboleggia l’esito finale. Tempo fa accennavo alla contagiosità degli atteggiamenti e delle reazioni interiori. Quanto vi ho detto spiega quel fattore.

  8. Se nelle vostre osservazioni vi allenate con questo approccio, riuscirete a ben capirne il significato. Certe situazioni della vita che non riuscite ancora ad assimilare vi lasciano perplessi perché non avete ancora capito in che modo le avete causate. Ma se saprete comprendere le cause che avete innescato, potrete assimilare in modo adeguato la vostra vita. Se rimanete perplessi vuol dire che non avete adeguatamente compreso e assimilato l’esperienza. Ciò crea emozioni negative che avranno un impatto sul vostro ambiente.

  9. Chi vive con questo atteggiamento affronterà qualsiasi evento con uno spirito assai diverso da chi ancora attribuisce l’accaduto a un fato che non controlla. Chi comprende tale verità e vive in accordo con essa, prenderà l’evento e lo analizzerà in profondità in relazione alle proprie reazioni reali e tendenze nascoste. Fatelo con sincerità e avrete delle intuizioni sorprendenti; forse non subito, ma con la perseveranza vi arriveranno. Allora vedrete che la risultante negativa è l’unica medicina, l’unico rimedio per modificare l’erroneo atteggiamento di fondo. Questa è la sola assimilazione corretta della vita e delle esperienze. Spesso soffrite quando gli altri non vi capiscono. Siatene certi: dipende dal fatto che, in qualche maniera, voi non avete assimilato la vita nel modo dovuto. Alcuni di voi, amici, hanno constatato come le persone del loro ambiente abbiano iniziato d’un tratto a reagire in modo diverso nei loro confronti, pur non avendo seguito un percorso analogo. Il solo fatto che interiormente vi siate evoluti e siate cambiati fa sì che gli altri reagiscano in modo più positivo nei vostri confronti.

  10. Più assimilate, più avete un impatto sugli altri permettendo loro, in qualche misura e in modo sottile, di assimilare un po’ meglio.

  11. Se avete delle domande a questo punto, per favore fatemele, e poi passeremo al simbolo successivo.

  12. DOMANDA: Parlavi di una “legge psicologica interna”. Potresti spiegarla, per cortesia?

  13. RISPOSTA: Chiamarla legge psicologica o cosmica non fa differenza. Tuttavia, se parlo di "legge cosmica", automaticamente pensi a qualcosa che è molto al di fuori di te. Se però dico "legge psicologica", la associ subito a te. E fai bene, poiché orienta il pensare, il sentire e percepire verso un canale più corretto; te ne assumi l’autoresponsabilità se sai che si tratta di te, della tua legge. “Legge cosmica” ti risuona, invece, come se non avesse nulla a che vedere con te. Ti sembra che sia stata istituita dal di fuori e che tu non possa influenzarla in alcun modo. Ma è un errore persino il vago pensiero che sia diversa. In realtà le due leggi sono la stessa cosa. Passiamo ora al simbolo successivo.

  14. “Mano”: che cosa rappresenta una mano? Qualcuno di voi ha un’idea? [Dare. Amicizia. Azione. Prendere.]

  15. RISPOSTA: Prendere e dare. Sì. Tutto ciò. L’azione include questo e altro. La mano è lo strumento con cui si fa, si fabbrica, si mette in atto un’idea; con cui dare, prendere, ricevere; per estensione assume l’idea di amicizia. Dunque questo simbolo rappresenta un certo tipo di azione e quindi anche di “re-azione”. Voi agite e reagite e ricevete in quella misura. Non serve nemmeno approfondire oltre. Voi tutti sapete che è la verità, non solo come concetto religioso, ma anche per la vostra esperienza di lavoro personale su di voi. Ciò è molto diverso dal concetto di premio o castigo. I pensieri e le emozioni costituiscono anch’essi azioni e reazioni. Inevitabilmente hanno un effetto sugli altri, e quell’effetto ritorna a voi.

  16. COMMENTO: Come dicevi, quel testo è stato decontestualizzato e gli si è attribuito un significato distorto. Le frasi suggeriscono una paura negativa, come se quella fosse la regola da cui si debba essere governati e come se la Scrittura giustificasse la vendetta.

  17. RISPOSTA: Sì. È un tipico fraintendimento umano pensare in termini di ritorsione anziché della causa ed effetto di una legge meravigliosamente giusta che è misericordia, grazia, saggezza e amore.

  18. COMMENTO: Posso aggiungere qualcosa? In Matteo 5:38, Gesù dice: "Avete udito che è stato detto occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico: non resistete al male".

  19. RISPOSTA: Sì. Se comprendete il significato effettivo di questa citazione vedrete che ciò che Gesù afferma non è una contraddizione. Potrebbe sembrare un paradosso da un lato o una correzione dall’altro. Non è né l’uno né l’altra, ma è un’amplificazione, un’estensione. Grazie alla nuova comprensione delle cose che acquisite nel Sentiero vedete che il male è autocreato, e che vi serve da lezione e da medicina. Solo così imparate a liberarvi dai fattori interiori che lo generano. Resistere al male, tradotto in termini di vita personale e delle vostre reazioni, è un tirarsi indietro per via delle conseguenze di cui, direttamente o indirettamente, siete responsabili, ma in tal modo non apprendete la lezione data dalla vita. È l’atteggiamento che vi fa accusare gli altri, Dio, il destino, la vita, anziché ricercare in voi le cause. È ritirarsi dalla vita o esserne antagonisti per non aver compreso il reale significato della vita. “Resistere al male” è tutto ciò. Finché provate risentimento per certi avvenimenti della vita e non ve ne assumete la responsabilità, non inizierete nemmeno a indagare al riguardo. Dunque non siete nella realtà, nel suo vero senso. Fronteggiando voi stessi in modo diretto e coraggioso, alla fine troverete in voi le cause e sarete liberati dalla nuova prospettiva. Non serve guardare alle incarnazioni passate, ché se davvero volete potete sempre trovare in voi, nel presente, la radice che ha causato un "male". Quanto detto da Gesù non è una contraddizione, ma serve solo a estendere e amplificare il significato.

  20. COMMENTO: Sembra così perché Gesù diceva: “Ma io vi dico di non resistere al male; e a chi vi percuoterà sulla guancia destra, offritegli anche l’altra». Ecco perché suona come un paradosso.

  21. RISPOSTA: Sì, se non si guarda al significato esteriore, è l’esatto contrario di una contraddizione. I detti delle Scritture hanno un significato molto più profondo di quanto appaia in superficie. Coglietene il significato profondo e avrete una comprensione del tutto diversa delle Scritture.

  22. DOMANDA: Credo che anche un altro detto di Gesù sia stato frainteso e distorto nel senso di ingiustizia. In Marco 4:25 si legge: “Poiché a colui che ha, gli sarà dato; e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». La frase sembra faccia riferimento al principio del circolo vizioso.

  23. RISPOSTA: Esatto. Vedete, amici miei, credo che sia pressoché impossibile per chiunque comprendere davvero le Scritture, a meno di non fare questo lavoro nel Sentiero. Con il lavoro di autoricerca le citazioni diverranno molto chiare. Ora sapete bene che ovunque in voi ci sia una deviazione, un malinteso o un conflitto, ne scaturiranno dei circoli viziosi. È come la palla di neve che rotolando diventa sempre più grande e non fa che peggiorare la situazione. Ciò da cui volevate scappare diventa molto peggiore. Fuggendo voi create conflitti e atteggiamenti erronei che portano più infelicità di quanta ne patireste se non fuggiste e non foste codardi. L’affare che volevate fare assumendo un atteggiamento interiore difensivo ed erroneo ha ripercussioni molto più forti di quanto avevate previsto. Questo è esattamente ciò che intendeva Gesù.

  24. D’altro canto se siete in salute e armonia, nel poco o nel molto, non dovreste provare alcun disagio, e azzardo a dire che chiunque sia un po’ progredito nel lavoro ha personalmente sperimentato che ciò è vero, almeno in parte. Solo allora gli insegnamenti spirituali di tutti i tempi saranno compresi nel loro vero significato. Solo allora vedrete che Dio non siede su un trono lassù elargendo in modo arbitrario ricompense e punizioni, fortuna e sventura. Ma se siete in uno stato di salute, in armonia con la realtà in tutti i livelli del vostro essere, generate sempre maggiore felicità. Nella vostra pienezza, gradualmente attirate esperienze sempre più positive. Mentre nel vostro malessere dell’anima e nell’errore che suscita paura, orgoglio, arroganza, ignoranza, oscurità e confusione, non solo non siete felici, ma con le vostre tendenze generatrici di infelicità, la stratificate. Per cui ai poveri sarà tolto. Con ‘poveri’ intendo i malati, gli ignari, coloro che si trovano nell’errore e nelle tenebre. I ‘ricchi’ sono quelli che capiscono. Ora proseguiamo.

  25. "Piede": "Che cos’è un piede?" [Movimento. Stare eretti. Progresso.] Anche qui parliamo di attività, ma di tipo diverso. Vediamo come differisce l’attività della mano e del piede. La natura dell’attività della mano è che può aver luogo senza che la persona cambi posizione. Le persone possono produrre, fabbricare e fare cose con le mani stando ferme. Ciò è simbolo di un certo tipo di azioni interiori che potrebbero essere rilevanti e importanti, ma solo in modo cumulativo. La sommatoria di tutta una serie di quel tipo di azioni denota uno schema intrinseco e mostra un certo principio e concetto base della vita. In altre parole, le azioni della mano raffigurano le vostre attività e reazioni quotidiane esteriori e interiori, i tanti piccoli eventi all’apparenza trascurabili e il vostro atteggiamento nei loro confronti.

  26. L’attività dei piedi, invece, rappresenta il movimento dell’intera persona - o l’assenza di movimento, se ferma: il che è positivo nel senso di fermezza, di non voler eludere. O negativo, se è indice di stallo o stagnazione. I piedi coinvolgono tutto il corpo, la persona. In termini psicologici applicati alla vostra vita, il movimento dei piedi rappresenta importanti cambiamenti, decisioni, atteggiamenti. Tutta la vita è differenziata da questi due tipi di azioni. Quelle di minore importanza, se non si ripetono secondo uno schema - quelle fugaci, passeggere, che non coinvolgono per forza il vostro essere più intimo; purché, ovviamente, non siano uno schema ripetuto, come dicevo prima. Sono quelle azioni che non toccano necessariamente l’essere interiore. L’essere esteriore, forse. Ma ciò non vuol dire che non producano effetti che vi tornano indietro. E poi le azioni più rilevanti - i piedi - che sono indice di un cambiamento decisivo, di grandi decisioni, di un moto che si autoalimenta (o dell’assenza di tutto ciò). Queste azioni determinano la vostra "posizione" spirituale, il vostro atteggiamento di base verso tutte le principali questioni della vita. Non serve vi ricordi che l’atteggiamento cosciente non è necessariamente quello reale interiore e inconscio; esso determina se si sceglie o meno di percorrere la via verso l’alto con tutto ciò che essa comporta, disposti a pagarne il prezzo superando una resistenza speciale. Per superarla serve un maggiore movimento o azione rispetto a quello minore delle mani che vi consentono di "rimanere sul posto".

  27. Inutile dire che un’attività più importante ha un effetto persino maggiore su di voi e su chi vi circonda, rispetto ad azioni e reazioni di minore entità. La maggiore attività stabilisce il vostro posto nella vita, gli eventi più rilevanti. Con essa vi costruite il destino, e con essa determinate le azioni e le reazioni minori.

  28. "Fuoco": hai qualche idea di cosa potrebbe simboleggiare? [Sacrificio. Purificazione. Desiderio interiore di evoluzione.]

  29. RISPOSTA: Il fuoco dell’amore. Il bruciare proprio dell’essere vivi, dall’azione, dal fare le cose in modo giusto e organico. C’è tutto quel che dici. Amore, sacrificio, purificazione, tutto: quella scintilla ardente presente in tutti gli organismi viventi. Lasciate che quella scintilla diventi fiamma viva, anziché soffocarla nella cenere, e la susciterete anche negli altri.

  30. DOMANDA: Parli della Scintilla Divina?

  31. RISPOSTA: Sì.

  32. DOMANDA: Una domanda forse già fatta in passato, ma di cui ancora non conosco bene la risposta. Perché queste cose non sono mai state spiegate in modo abbastanza chiaro da evitare ogni fraintendimento?

  33. RISPOSTA: Miei cari amici, finché non si sia sviluppata a sufficienza la propria crescita interiore non vi è modo di comprendere un significato spirituale, sia esso espresso in modo chiaro e diretto che escluda malintesi, o veicolato in modo allegorico e indiretto. In effetti, più la spiegazione è diretta, più è pericolosa per coloro la cui comprensione non abbia raggiunto un livello superiore attraverso la propria evoluzione.

  34. Persino oggi che l’umanità è per molti versi più sviluppata, se i miei insegnamenti fossero presentati a persone lontane da questo tipo di pensieri, concezioni e idee, le mie parole non sarebbero comprese. Il poco che potrebbe aver senso per loro sortirebbe un effetto peggiore di quello prodotto da ciò che non comprendono affatto. Sarebbero destinati a fraintendere - il che non è certo la stessa cosa di non capire - e dunque un abuso sarebbe inevitabile.

  35. DOMANDA: Volevo porre la domanda in termini semplici, non psicologici, come alcune espressioni della Bibbia che sono chiare ancora oggi. Ad esempio: "Non fate agli altri quel che non volete sia fatto a voi". Il significato è simile, ma è molto più chiaro.

  36. RISPOSTA: Posso solo ribadire che la Verità non può essere rivelata a chi non è ancora in grado di comprendere. Tali persone tendono a fraintendere sia la spiegazione "semplice" che quella occulta. Ma chi coglie il significato occulto celato dietro ai simboli conseguirà un significato e una rivelazione aggiuntivi che non si possono trovare nelle affermazioni più semplici.

  37. Oggi che le masse capiscono molto di più rispetto a migliaia di anni fa, si può rivelare la verità in modo più diretto, meno velato. Ma non si può evitare l’incomprensione, e quindi occorre calibrare dosaggio o proporzione di quanto rischiare, di quanto rivelare. A volte alte dosi di verità possono sortire un effetto peggiore e un detrimento maggiore rispetto a dosi ridotte di verità. Poiché la verità fraintesa porta alla mezza verità, la quale è la più pericolosa di tutte. Molto di ciò è già accaduto e di nuovo accadrà. Non si può evitare, ma il beneficio per i pochi che ricavano la vera comprensione dalla verità rivelata farà da compensazione. Ecco perché si devono sempre soppesare danni e benefici. Celare il senso interiore coi simboli è un modo per soddisfare entrambe le considerazioni. Il simbolismo protegge la verità da coloro che la fraintenderebbero e ne abuserebbero, e la rivela a chi è pronto per riceverla.

  38. Ma giacché nessuno è del tutto evoluto e aperto in ogni area del proprio essere, chi ha trasmesso o tradotto la verità ha mal citato, frainteso o distorto il significato originale, ciascuno a modo suo. E non perché la verità fosse presentata con simboli e parabole, ma perché la comprensione della gente non era all’altezza. Sarebbe stato peggio se la verità fosse stata presentata in modo diretto. La verità può essere un’arma molto pericolosa, amici miei. Anche la verità che vi presento io può dare quel risultato. Se la gente non è disposta ad applicarla di persona e nel senso più profondo, avrà un giudizio sugli altri che potrebbe essere molto pericoloso in quanto in parte vero. Senza riconoscere le proprie tendenze negative, le persone acquisirebbero un’acuta percezione delle tendenze negative altrui su cui concentrarsi in modo esagerato, ignorando altri fattori che cambiano la visione generale. Con quella prospettiva diventano arroganti e giudicano in modo sbagliato, anche qualora ciò che vedono fosse corretto. Un insegnamento della verità condotto in tal modo può solo accrescere la propria visione negativa degli altri, se la persona non cerca sinceramente in sé ciò che le fa più male e a cui si vuole sottrarre. Occorre gestire la verità con attenzione e senso di responsabilità. Se le persone hanno una ignoranza interiore, è meglio non nutrirle con la verità ma lasciarle piuttosto nell’ignoranza esteriore.

  39. COMMENTO: Gesù stesso disse: “Poiché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica”.

  40. RISPOSTA: Sì, è così. Vedrete tutti sempre di più come ciò sia vero. Ora, qual è la prossima domanda?

  41. DOMANDA: Qual è la vera definizione di capacità, in un essere umano?

  42. RISPOSTA: È soprattutto la conoscenza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Là dove non c’è una chiara comprensione dei propri limiti, manca la capacità. Siamo sempre lì. La conoscenza di sé, un’autovalutazione vera e realistica, è l’unico mezzo per far emergere la massima capacità e creatività, e una salutare forza. Non si deve riconoscere la limitatezza solo in termini di una eventuale mancanza di talento che si vorrebbe avere, ma che non si ha per via di alcuni fattori. La limitatezza va anche vista riguardo a un potenziale che non ci si vuole prendere la briga di trasformare in capacità e realizzazione. In altre parole, pur in presenza di un talento dormiente, la persona potrebbe desiderare di conseguire uno stato di perfezione senza la fatica e lo sforzo di coltivarla. Capire i propri desideri nascosti e le loro ragioni farà emergere il talento, se lo si possiede. In quel caso, se lo si deve far venire fuori, la persona accumula frustrazione perché non si rende conto che non si sta impegnando abbastanza per farlo emergere. Ma una autovalutazione costante e onesta farà prendere le corrette decisioni che porteranno infine a conseguire capacità, creatività e una sana forza.

  43. DOMANDA: La volta scorsa ci suggerivi di farti nuovamente questa domanda, vale a dire: "Se ci si farà comunque male, preferirei farmelo da solo che essere ferito da qualcun altro".

  44. RISPOSTA: Ho già parlato di autopunizione e autodistruttività, ma amplierò il discorso alla luce delle nuove conoscenze che avete acquisito. Certo, è anche una questione di orgoglio, di sensazione di essere esposti agli altri come vittime indifese: il che contribuisce in larga parte al desiderio inconscio di farsi del male prima che qualcun altro ne abbia facoltà.

  45. Ma c’è una ragione più profonda e importante che è scaturita dalle recenti lezioni. Vi mostro cosa c’entra con questa domanda. Sapete che nell’essere umano prevalgono due forze, correnti o atteggiamenti interiori. Da un lato c’è il desiderio di ricevere o dare amore, un amore realistico e maturo o meno; dall’altro c’è la tendenza aggressiva del desiderio di dominare sugli altri, di assoggettarli. I due atteggiamenti interferiscono inevitabilmente l’uno con l’altro, e l’uno esclude l’altro. Ma a livello inconscio pensate di poterli combinare. Cercate di far sì che l’uno serva all’altro, ma il tentativo è destinato a fallire, creando così un terribile conflitto interiore. Finché non siete vivamente e specificamente consapevoli di queste due correnti, non riuscirete a venire a patti con la vita. Finché cercherete di uscire da questo conflitto tentando in modo miope e inconscio di far lavorare per lo stesso fine due forze che si escludono a vicenda, vi sentirete lacerati dentro. Solo se diverrete consci di questo conflitto vedrete la via per fare pace dentro di voi o la maniera di integrare le due correnti.

  46. Il modo in cui sono distribuite le due correnti è diverso per ogni essere umano. In qualcuno ne predominerà una. In altri si alterneranno: una volta è più forte una corrente, un’altra l’altra. In altri ancora sono presenti in parti uguali. La vostra vita esteriore, quel che avete o non avete e come ottenete ciò a cui mirate, è una chiara indicazione di quanto siano forti e di come siano distribuite quelle due forze che lottano dentro di voi.

  47. Integrare le due forze non implica eliminarne del tutto una o entrambe, bensì usarle in modo sano, se c’è una concreta ragione o necessità di mantenerle, e senza costrizioni o frenesia, né un bisogno immaginario che in realtà non esiste. Solo dopo aver compreso chiaramente l’esistenza delle due forze e di come esse vi danneggino nel vostro miope affannarvi, potrete constatare quanta energia superflua infondevate nella pseudo-soluzione che pensavate inconsciamente sarebbe andata bene per voi. Solo allora userete l’una o l’altra forza nel modo sano e costruttivo a cui erano originariamente destinate. Ma non basta la teoria per conseguire la conoscenza. Serve prima vedere come le forze agiscono negativamente in voi. Il desiderio di amore, ad esempio, è del tutto legittimo. Ma se si usa quel desiderio nell’età adulta per lenire un dolore infantile, se voi usate tutte le energie inconsce in quel senso, l’urgenza di quel desiderio gonfiato diventa distruttiva e non soddisfa più il suo scopo originale. Dovete capire bene e vedere come ciò si applichi a voi. Dall’altro lato voi ricorrete inconsciamente alla forza aggressiva per superare la vostra insicurezza e il vostro non sentirvi adeguati; per ottenere rispetto, potere e ammirazione credendo inconsciamente che in quel modo guadagnerete anche amore. In realtà la forza aggressiva, in modalità sana, dovrebbe servire a difendervi in caso di reale pericolo, a essere assertivi quando è in gioco la vostra integrità o a impedire agli altri di approfittarsi di voi. Ma la maggior parte degli esseri umani è remissiva quando non serve, e si arrende quando invece dovrebbe far valere questa sana corrente, usando spesso un’aggressività oltremodo violenta. Il modo sano di esercitare la forza non produrrà mai interferenze ed esclusione reciproca. Il desiderio di amore e una sana aggressività sono fatti per vivere pacificamente fianco a fianco.

  48. Per via di questo straziante conflitto - ed è ora che ne abbiate tutti consapevolezza - si capisce meglio la vostra tendenza a farvi del male anziché rischiare di essere feriti dagli altri. A livello inconscio sapete perfettamente quanto sia futile questa lotta. Una parte del subconscio cerca di seguire la strada più facile, mentre una parte profonda del vostro essere osserva e sa che ciò è futile e dannoso. Questa conoscenza nascosta nel profondo non è interpretata in modo corretto dalla vostra coscienza. Quella vocina vi dice: “Stai andando nella direzione sbagliata. Cerca un’altra soluzione". Il vostro sentire cosciente conosce solo la "futilità", e ciò vi dà un senso di sconforto, impazienza e disgusto per la vita: la sensazione di "A che pro?". Sì, a volte si presenta questo stato d’animo se vi succede qualcosa che sembra "motivare" il vostro sconforto. Ma in fondo è quella la vera ragione. In quel disgusto per la vita, in quel senso di futilità, vi dovete fare del male. E ve lo volete anche fare, giacché allora avete perlomeno una spiegazione visibile per il vostro profondo abbattimento. Ed è più facile da sopportare rispetto alla mancanza di ogni "motivazione" esterna.

  49. DOMANDA: Esiste un organo corrispondente dell’occhio interno, situato tra i due occhi esterni?

  50. RISPOSTA: Sì, amici. Tutti gli organi esterni sono duplicati degli organi interni. Di fatto avete più organi interni che esterni. Non tutti i vostri organi reali si manifestano nel corpo fisico.

  51. DOMANDA: Sono molto confuso riguardo a tutti i sé. Il sé inferiore, il sé superiore, il sé interiore, il sé mascherato, la psiche e tutto il resto. Potresti spiegarmeli per bene?

  52. RISPOSTA: Beh, cari amici, vedete, il sé superiore e il sé interiore sono ovviamente la stessa cosa. Se tendo a usare il secondo più del primo, ho un buon motivo. È trascorso molto tempo da quando vi parlai per la prima volta del sé superiore, inferiore e mascherato: era molto prima di scendere nel profondo del vostro essere nella fase di autoricerca. In seguito ho cercato di darvi una suddivisione generale e complessiva in forma abbreviata dell’essere umano, per così dire. Ma mentre acquisite una visione più profonda di voi iniziate a vedere che quella triplice divisione non è sempre rigida. C’è un confine sottile. Spesso una parte interagisce con l’altra. In ogni suddivisione vi sono vari livelli. Ad esempio una tendenza originale che proviene dal sé superiore può essere distorta dalle vostre deviazioni e conflitti interiori, e dunque ne abusate con motivazioni negative. Quindi sarebbe una semplificazione eccessiva attenersi ai termini Sé superiore, Sé inferiore e Sé mascherato. Il termine sé interiore vi rende più consapevoli del nucleo centrale del vostro essere, senza ostacolarvi con alcuna implicazione di giudizio morale.

  53. C’è anche un’altra ragione per cui a volte ritengo utile cambiare un’espressione o una terminologia. Ripetendo troppo le stesse cose se ne perde il senso reale e diventano delle etichette: e questo è un male. È necessario affrontare sempre il lavoro con freschezza di sentimenti e prospettive. A questo può servire un nuovo termine o vocabolo. Vi aiuta a non far ristagnare le vostre concezioni. Evita che vi aggrappiate a parole preconfezionate che hanno perso il loro significato interiore. Questo è un problema ricorrente in tutti gli insegnamenti di verità.

  54. Il sé inferiore, ovviamente, non ha nulla a che fare con il sé interiore, sebbene non si trovi sempre in superficie. Ma ora che vi siete maggiormente evoluti non avete più bisogno di quei termini. E potete anche constatare che non è così semplice. Quando all’inizio affrontammo l’argomento, la triplice divisione serviva da piano o schema, per così dire. Ora che analizzate e imparate a capire le vostre reazioni e atteggiamenti interiori, non vi serve più pensare in termini di divisioni tanto limitative. Quello che una volta serviva come semplice bozza ora si riempie di dettagli. Non dimenticatelo, queste lezioni sono qualcosa di vivo che si adatta al vostro progredire, al bisogno del presente nel lavoro individuale.

  55. La psiche denota il vostro mondo interiore di sentire e reagire, in generale. È chiaro? [Si, molte grazie.]

  56. DOMANDA: La parola "immagine" mi riporta alla mente un saggio che ho letto di recente, "Imago Dei", "Immagine di Dio". Spesso mi chiedevo perché tu avessi scelto il termine “immagine” per suggerire un nostro attributo negativo, quando nelle Scritture si legge che fummo creati “a immagine di Dio”. Forse che gli uomini non dovrebbero farsi un’immagine di Dio poiché le immagini fatte dall’uomo sono solo proiezioni, e che solo Dio può creare l’immagine di se stesso nell’uomo?

  57. RISPOSTA: Ho scelto la parola “immagine” perché, come chiarirà il simbolo, l’immagine richiama un quadro. Avrei potuto usare anche quel termine. Sono entrambi termini alquanto statici, smorti, imitazioni della vita raffiguranti una pseudo-realtà. Anche se molto artistici non sono tuttavia natura, non sono reali. Se ora pensate al significato delle immagini dentro di voi, vedrete chiaramente come quel termine sia stato scelto in modo appropriato. Le vostre immagini sono delle pseudo-difese basate su ipotesi irreali. Dovrebbero portarvi felicità e bellezza, ma così non può essere. Dato che il linguaggio umano è limitato, è sempre facile fraintendere e dare un senso diverso alla stessa parola. Dobbiamo tenerlo in considerazione e adottare l’atteggiamento che considera le parole degli espedienti. Ciò eviterà che siano degli ostacoli o dei fattori rigidi che vi bloccano. Quando parliamo di immagini come le intendete voi, sappiamo cosa vogliamo dire. Ma non dimentichiamoci che altre persone o scuole di pensiero potrebbero intendere qualcosa di diverso. Ciò vi manterrà flessibili ed eviterà che sorgano dei malintesi.

  58. COMMENTO: Persino nella Scrittura questo termine è usato in senso negativo. Nei Dieci Comandamenti si legge: "Non ti farai alcuna immagine scolpita". Dunque il modo in cui usiamo il termine “immagine” corrisponde al significato che gli attribuisce la Bibbia: un che di negativo, di immaginato, di congelato, di pietrificato che noi adoriamo nel nostro modo di relazionarci con essa.

  59. ANSWER: Proprio così.

  60. COMMENT: Sembrerebbe che le persone non siano in grado di creare un’immagine di Dio perché sarebbe una distorsione.

  61. ANSWER: È impossibile farsi un’immagine di Dio. È inconcepibile per la mente umana, in modo assoluto. La verità del comandamento sta nel fatto che, malgrado il comandamento stesso, le persone si sono fatte un’immagine di Dio, e questo è stato disastroso. Ciò ha portato al concetto antropomorfico di Dio come persona che dispensa punizioni e premi in maniera arbitraria. Questo è l’effetto del crearsi un’immagine di Dio.

  62. Vi ho dato spunti di riflessione che possono essere per voi molto fecondi, se lo vorrete. Vi lascio con tutte le nostre benedizioni, con la nostra forza. Che vi penetrino e vi avvolgano, che vi arricchiscano e che troviate attraverso di esse una rinnovata forza per proseguire nel cammino di auto-ritrovamento. Quanto siete fortunati! Poiché la liberazione, la vera gioia e felicità che ne derivano sono nelle vostre mani - andate avanti nel cammino e trovate ciò che in voi blocca la felicità e la gioia. Continuate il lavoro, ciascuno di voi, per il vostro bene, per il bene di coloro che vi circondano, per il bene di tutta l’umanità e per il bene dell’intero universo. Siate benedetti, siate nella pace, siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 78 - Questons and Answers
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