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Lez. 229 - L'uomo e la donna nella nuova era

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
1. marzo 1975

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Maggio 2019

  1. Saluti, miei amatissimi e carissimi amici. Benedizioni per ognuno di voi. Vi avevo promesso una lezione sulla donna nella Nuova Era. Lo faccio stasera con grande piacere. Parlerò dell'evoluzione della coscienza relativamente alle donne e al rapporto uomo-donna. Non si può parlare di questo argomento senza prendere atto dell’evoluzione nella relazione tra i sessi.

  2. Mentre matura il pianeta, maturano anche gli uomini e le donne. Che cosa vuol dire davvero? Come si sono evoluti donne e uomini e dove sono diretti? In cosa consiste la realizzazione ultima della femminilità e della virilità? La donna sta entrando in sé stessa, in questa fase della storia, e sta uscendo dal suo isolamento.

  3. Agli albori della storia l'umanità si trovava in uno livello di sviluppo molto primitivo. Tutti diffidavano di ogni cosa che fosse diversa dall'io. Si diffidava della natura, degli animali, del tempo, degli dei, del destino, delle altre tribù, di tutto ciò che era o che appariva diverso, strano, estraneo. C’era anche molta diffidenza verso il sesso opposto: una diffidenza innata e reciproca. Ognuno era convinto di avere tutte le ragioni per diffidare, vedendo la diffidenza dell’altro. E siccome l'uomo era fisicamente più forte - e i primi umani si esprimevano solo con la fisicità - l'uomo assumeva in genere anche un'aura di superiorità nei confronti dei più deboli.

  4. La diffidenza reciproca e il prevalere fisico dell'uomo si diffusero ovunque, nei tempi remoti dell’umanità, e ancora oggi gli stessi tratti e atteggiamenti sono insiti, sebbene in misura minore, nella coscienza di donne e uomini. Oggigiorno essi sono in genere ridimensionati grazie a una consapevolezza più realistica e matura; non si possono più esplicitare come prima, ma nella psiche umana resta comunque un angolo oscuro di cui occorre prendere coscienza per poterlo trasformare.

  5. Andando indietro nella storia notate come l'intera specie si sia comportata come fanno in tanti, ossia mantenendo un certo atteggiamento ben oltre il necessario, come per la superiorità maschile dopo che la prestanza fisica cessò di essere il primo dei valori. Con il progredire dell’umanità emersero altri valori comuni a entrambi i sessi. Ma gli uomini - e spesso anche le donne - consideravano ancora l'uomo superiore e la donna inferiore. Per giustificare quell’ipotesi, la donna si doveva dimostrare più debole intellettualmente e moralmente, come ben sapete.

  6. Non confrontandosi con i propri sentimenti di inferiorità e debolezza, e fingendo di non averne, l’uomo ha assunto una posizione di arroganza e superiorità rispetto a chi fosse fisicamente più debole. Aveva bisogno di sottomettere gli altri per convincersi del proprio valore, e lo faceva con gli animali, con le popolazioni soggiogate in guerra e anche con le donne. In seguito la donna assunse una posizione mentale ed emotiva di dipendenza, scegliendo in modo attivo il proprio asservimento ma cercando di scaricare sull'uomo tutte le colpe.

  7. In modo analogo l'uomo temeva chi era fisicamente più forte di lui. E più lo temeva, maggiore era la spinta a soggiogare il più debole. Questo tratto della persona non illuminata, che voi conoscete bene per via dei vostri processi interiori, è una forma di compensazione tuttora presente nella coscienza umana e che riguarda anche la donna. Se scrutate a fondo nella vostra coscienza, troverete degli atteggiamenti simili.

  8. Perché la donna è stata sottomessa tanto a lungo, privata del suo diritto di nascita all’autoespressione, alla parità mentale, emotiva e spirituale con l'uomo, pur non essendo più la prestanza fisica il valore preminente? La donna non doveva più sottostare al desiderio egoico di superiorità e forza dell’uomo che la trattava da oggetto. La donna doveva fare la sua parte.

  9. Per voi, amici del Sentiero, non è più così difficile notare dove non vi volete assumere la responsabilità personale, quando volete che una figura autoritaria più forte scelga al posto vostro. Di nuovo, atteggiamenti del genere sono comuni nell’uomo. Tuttavia nell’antico rapporto uomo - donna, la donna si è fatta vittima negando la propria responsabilità; ha seguito la linea di minor resistenza in modo che qualcun altro si occupasse di lei, che una figura autoritaria decidesse per lei assumendosi la colpa dei suoi errori e risolvendo le sue difficoltà nella vita. Essa voleva perseverare nel conforto fittizio della sottomissione, che si rivelò poi essere un modo di vivere deludente e insoddisfacente. Tutti i concetti errati prima o poi portano a questo risultato. Ma la donna evita tuttora di assumersi la sua parte di responsabilità, attribuendo ancora all'uomo ogni colpa.

  10. Il recente movimento femminile è portatore di molte verità ma, come sempre accade negli approcci dualistici, non sono che delle mezze verità. La verità è che la donna ha di fatto la stessa intelligenza, intraprendenza, creatività, forza psichica e autoespressione produttiva dell'uomo. Eppure afferma di non essere importante e di essere diventata un passatempo per l'uomo, il quale non vuole affrontare il proprio senso di debolezza e di inferiorità, avendo dunque bisogno di sentirsi superiore alla donna.

  11. Allo stesso modo la donna, perché il nuovo movimento femminile abbia un senso, deve individuare in sé quella parte che ha indotto l’asservimento. Oserei dire che maggiore è, in una donna, la ribellione e il desiderio di incolpare il sesso opposto, più forte sarà, nell'animo di quella donna, il desiderio di rinunciare al controllo della propria vita, di scaricare le proprie responsabilità e di appoggiarsi a qualcun altro. Nella misura in cui essa fa richieste scorrette e utopiche, in quella misura proverà risentimento e giudizio nei confronti dell'autorità maschile, recitando quindi la parte della vittima.

  12. In modo simile, se l'uomo non affronta le sue paure, i sensi di colpa e le debolezze, farà uso di giochi di potere per poi incolpare la donna di averlo oberato e sfruttato. L'anima infantile di entrambi vuole un vantaggio senza pagarne il prezzo: l'uomo vuole una posizione di superiorità, ma mal sopporta di doversi prendere cura di un ‘parassita’. La donna vuol essere accudita, non dover fare tutto da sola, ma paga lo scotto della perdita di autonomia. Fanno tutt’e due lo stesso giochetto, e stentano a vedere come stiano entrambi creando mutuamente tale distorsione.

  13. Su un livello di coscienza ancora più profondo troviamo l’opposto del comportamento manifesto. L'uomo rifiuta la responsabilità dell’adulto e invidia alla donna la sua posizione socialmente sancita, enfatizzando, per compensazione, il gioco di potere. La donna nasconde la parte che reclama aggressività, potere e forza, in senso positivo ma anche in senso deteriore. Anche lei invidia l'uomo. In passato, questo suo aspetto doveva essere totalmente represso poiché socialmente inaccettabile, al pari dei desideri nascosti dell'uomo. Solo di recente è emersa questa parte, ma si tende ancora spesso a prenderla per sana individualità.

  14. Uomini e donne devono uscire entrambi dalla confusione: come può l'uomo essere uguale alla donna senza essere debole? Come può la donna realizzarsi sul piano emotivo restando autonoma? Questi non sono dei veri opposti ma conseguenze della confusione dualistica.

  15. Quando movimenti, orientamenti e filosofie non riguardano tutto il quadro ma solo metà, è impossibile mantenere un assetto equilibrato. Per quanto, nel corso dell'evoluzione, il pendolo debba necessariamente oscillare da una parte all’altra, una più profonda intuizione della verità unitiva può servire a evitare eccessi.

  16. Conoscete già gli opposti principi di dualismo e di coscienza unitiva. Nella dualità l'uomo si sente superiore e crede che la donna sia inferiore. Dunque egli ne trae vantaggio, ma si sente anche sfruttato da lei. In un rapporto simile non è possibile alcuna realizzazione di sé. La donna si sentirà ingiustamente sfruttata dall'uomo, fisicamente più forte, e addosserà a lui la colpa di averla resa vittima. Nessuno vede il lato dell’altro dove sono davvero molto simili, e dove si completano a vicenda in modo distorto.

  17. Un individuo sano avrà in sé sia il principio femminile, sia il maschile. Uomo e donna non li potranno esprimere esattamente allo stesso modo, poiché le differenze formano un tutto complementare. Ma le differenze non sono di qualità; esse non devono mai portare a ritenere di essere migliori o più evoluti degli altri.

  18. Ora traccerò un'immagine della donna della Nuova Era nel contesto del rapporto tra i sessi. La nuova donna è pienamente responsabile e quindi libera. Cammina con le sue gambe, non solo materialmente, ma anche intellettualmente, mentalmente ed emotivamente. Con ciò voglio dire che lei sa bene che nessun uomo le potrà dare felicità e sentimento se lei stessa non li crea con il suo amore e la sua integrità, aprendo il cuore all'amore e la sua mente alla verità interiore. La nuova donna sa che amare un uomo e arrendersi al suo proprio sentire per lui la rafforza. Non c'è conflitto per la donna della nuova era tra essere un membro della società produttivo, creativo, partecipante, ed essere una compagna amorevole. Infatti è impossibile amare veramente qualcuno a cui ci si è asserviti per evitare ogni forma di responsabilità. La vecchia storiella che vuole che una donna in carriera sia meno donna, meno sentimentale, meno amorevole, meno adatta a essere una compagna, non ha mai avuto alcun fondamento.

  19. La nuova condizione esige che forza e autonomia debbano essere conquistate. Le si conquista facendosi carico del peso della realtà con ciò che essa comporta, senza provare odio, ribellione, competizione e sfida, né imitando i peggiori eccessi e distorsioni della virilità, ossia l’aggressività negativa e i giochetti di potere. Esse si conquistano col potere della verità e dell'amore del Sé superiore. Ogni volta che si nega qualcosa di reale perché convinti, a torto, della sua difficoltà, occorre per prima cosa accettare quella difficoltà che si rivelerà, poi, facile da superare. Essere auto responsabili può sembrare arduo ma non lo è, una volta che se ne accetta la difficoltà apparente, e così facendo si adotta un approccio onesto verso la vita.

  20. Se ancora persistono delle distorsioni, è lì che la donna vuole ancora dall'uomo ciò che lei rifiuta di dare a sé stessa. Per la nuova donna non è così. Ciò non significa, naturalmente, che due persone che condividono la propria vita non condividano anche le difficoltà. Ma non parlo di questo. Nel Sentiero avete capito molto bene come avete trasferito su un compagno l’onere di darvi ciò che segretamente desideravate ricevere da un’autorità paterna superiore. Sapete anche come quel tacito desiderio sia destinato a distruggere la relazione e a farvi provare del risentimento, portandovi a temere proprio quell'autorità che desiderate sfruttare. L'amore può fiorire solo in un clima di vera parità in cui non esista paura, difesa o biasimo. Contrariamente alla fiaba che la femminilità sboccia quando la donna è al servizio dell'uomo, i sentimenti possono di fatto sbocciare solo quando la donna è libera, autonoma e indipendente nel senso migliore del termine. La realizzazione dunque dipende da un’autentica condizione di parità. Sentirsi superiori diminuisce il proprio rispetto verso l’altro e ottunde il sentire; sentirsi inferiori, invece, induce risentimento, paura e invidia, e anche questo chiude il cuore.

  21. La nuova donna non è schiava dell'uomo, né sua avversaria. Dunque ella può amare, e il suo amore non sminuirà la propria autoespressione creativa, anzi la valorizzerà, così come il suo contributo creativo alla vita accrescerà la sua capacità di amare. Questa è la nuova donna.

  22. All'uomo della Nuova Era non serve più una compagna debole per impedirsi di vedere la propria debolezza, ma accetta e affronta quella debolezza conquistandosi la vera forza. Si rende conto che la debolezza deriva sempre dal senso di colpa, e che il rifiuto di sé equivale sempre a negare l'integrità del proprio Sé superiore, in una forma o nell'altra. Dunque non deve più sottomettere nessuno: non è più minacciato da un suo pari. Non ha bisogno di una compagna più debole per convincersi della propria accettabilità, cosa, ovviamente, illusoria. Una volta affrontata la propria debolezza conquisterà la vera forza. Allora il rapporto con la donna sarà davvero un rapporto alla pari; non si sentirà minacciato da qualcuno che è creativo, adeguato, moralmente forte e intelligente al pari di lui. Non dovrà recitare la parte del padrone, e questo consentirà all'uomo di aprire il suo cuore e sperimentare una realizzazione che prima era del tutto impossibile.

  23. I circoli viziosi che lo limitavano, ora si trasformano in circoli virtuosi. Al contrario dei primi, questi aprono il cuore: non più sensi di inferiorità che chiudono il cuore e creano risentimento, odio, frustrazione e biasimo verso l'altro sesso. L'uomo e la donna davvero autonomi, responsabili di sé e della propria realizzazione, non hanno nulla da temere, da invidiare o di cui essere risentiti nei confronti dell'altro. Possono così aprire i canali del sentire e sperimentare la propria realizzazione, nonché un senso di gratitudine verso il compagno. Così due pari si aiutano a vicenda nella loro crescita come individui, in quanto uomo e donna. Questi sono l'uomo e la donna della nuova era e la loro relazione.

  24. Se ancora non è così, il solo fatto di riuscire a vedere i vostri errori, gli equivoci, le aspettative distorte, gli obiettivi illusori e i sentimenti negativi, e di riconoscere di essere voi a voler mantenere uno stato di guerra interiore, vi mette in una posizione del tutto diversa verso voi stessi e l'altro. Dunque l'uomo e la donna della nuova era non sono necessariamente degli individui perfetti e assai evoluti. Piuttosto si tratta di persone che cercano, dentro di sé e nell'altro, le ragioni della propria mancata realizzazione, scoprendo in tal modo una reciprocità negativa su cui lavorare insieme. Non assumono la posizione di chi si sente nel giusto a biasimare, aumentando così il divario tra il sé e l'altro, tra il sé e la verità. L'autonomia è un processo in continua crescita che dissolve la diffidenza. La diffidenza ancora esistente tra i sessi è un residuo di tempi antichi, quando si temeva e respingeva ogni cosa estranea e diversa e la si sottometteva con la forza. Nella Nuova Era le differenze non fanno più paura. Quando si ha fiducia nell'universo, la differenza esercita sempre un'attrazione speciale. Se non temete la differenza ma ne siete attratti, vi realizzate completamente e dissolvete ogni residuo di falsità. In questo modo realizzate i vostri più alti potenziali. Ma se temete e diffidate delle differenze e negate ciò che è diverso, potete fare di questo sentire un indicatore della vostra intenzione di rimanere nella non-verità e nella sofferenza.

  25. Nello stato attuale di coscienza dell'umanità si ritrovano tutte queste fasi di sviluppo. Per certi versi la vostra coscienza potrebbe aver già raggiunto la fase più avanzata. Avete già acquisito consapevolmente alcune idee. Ma ci sono dei livelli più profondi in cui le vostre reazioni emotive non sono per niente consoni alle idee che avete acquisito. Non è bene accettare quelle idee senza vedere anche dove e in che modo voi deviate da esse. Poiché questo è l'unico modo per proteggervi da squilibri e disarmonie interiori, evitando così di riprodurli esternamente.

  26. La chiave di tutto è, ovviamente, l'amore. Senza amore nulla si può riparare, nulla si può unire, né si può acquisire alcuna verità. Ma è altrettanto vero che l'amore non si può ottenere senza la verità. In un cantuccio del cuore continuano a prevalere odio e paura, risentimenti e diffidenza verso l’altro sesso. Cosa ancora più importante, voler restare in questo stato, perpetuando e nascondendo questi sentimenti, impedisce il fiorire del cuore e della mente di donne e uomini. Restando aggrappati al vecchio stato non potrete guadagnare il vostro sé, né sarete in grado di relazionarvi con l'altro sesso e di realizzare voi stessi. È puro spreco e cosa del tutto inutile cercare una relazione e la realizzazione di sé, se resta invariato il vecchio atteggiamento.

  27. Quindi vi dico, miei cari amici, trovate quel cantuccio nel cuore, quella crepa nascosta in cui covate odio per l’altro sesso. Pur di non riconoscerla voi incolpate, accusate, provate risentimento e chiudete il vostro cuore e il vostro sentire, inventandovi giustificazioni fittizie. La donna si metterà a fare la vittima; l'uomo userà il trucco della colpa e della superiorità. Incolperà la donna di averlo usato e sfruttato, e si sentirà superiore a quella parte di lei che la rende debole.

  28. Nel frattempo il pendolo è oscillato dalla parte opposta. La donna è diventata una militante, spesso dimenticando il suo cuore e il suo amore per l'uomo e rifiutando l'amore. L'uomo, invece, ha lasciato indietro la sua aggressività positiva, esprimendo una debolezza che non si sarebbe mai azzardato a far trasparire in passato.

  29. Ogni oscillazione del pendolo ha uno scopo: la ricerca di una condizione di vera centratura. L'uomo ora troverà la sua vera forza: doveva abbandonare la falsa forza e la falsa superiorità diventando debole per un po’, per poi entrare nella nuova forza che lo mette in condizione di affrontare la sua debolezza. È così che espande i veri valori e il vero potere dentro di sé. Dunque non deve più essere il membro forte del gruppo. Ora può permettersi di relazionarsi con la compagna partendo dal cuore, dal livello del sentire. Può relazionarsi anche a livello intellettuale, su un piano di parità. Questo è l'uomo della Nuova Era.

  30. Per relazionarvi, miei cari amici, dovete andare nel più profondo di voi stessi, dove vi rifiutate di perdonare e di comprendere la verità, dove volete mantenere le vostre posizioni e perseverare nell’odio. Rilasciate l'odio che provate nei confronti dell’altro sesso. Pregate affinché riusciate ad amare, a perdonare, a comprendere, e capiate che ciò che odiate, temete e di cui diffidate esiste in voi così come nell'altro, sebbene, forse, manifestato in modo diverso.

  31. La donna rappresenta il principio attivo al pari dell'uomo. E l'uomo rappresenta il principio ricettivo tanto quanto la donna. Nel loro incontrarsi nell’unione sessuale questo non si manifesta sempre allo stesso modo, ma le forze interiori devono combinare sia i principi attivi sia i ricettivi, altrimenti si crea squilibrio. Ogni uomo che si possa dire tale deve avere in sé il principio ricettivo, o femminile. Se esprimesse solo il principio maschile, egli diverrebbe la caricatura di un uomo: sarebbe un bullo, un tiranno, una cosa esagerata, una falsità. Similmente, una donna che esprima il solo principio ricettivo è la caricatura di una donna, ed è come una bimba che si appoggia agli altri, che nega la sua autonomia. Dunque, per essere pienamente ricettiva a livello del sentire, la donna deve esprimere il proprio principio attivo tanto quanto l'uomo.

  32. I due principi devono essere presenti in entrambi e devono completarsi a vicenda, viaggiando, a volte, anche in parallelo. Non è sufficiente una decisione della mente per conseguire un tale perfetto equilibrio. Si può trovare in modo organico solo grazie all'atto interiore di amore che libera l’altro sesso dalla schiavitù dell'odio, della diffidenza e della colpa. Invocando questa liberazione nella meditazione quotidiana, quando la grazia di Dio può agire nella coscienza della donna e dell'uomo, l'amore vi condurrà alla verità, così come la verità vi condurrà all'amore. Nel nuovo universo uomini e donne saranno altrettanto produttivi completandosi, aiutandosi e amandosi l'un l'altro, rispettandosi a vicenda e generando felicità e un mondo nuovo l'uno per l'altro, fianco a fianco. Questo è il modo in cui la vita dovrebbe essere vissuta.

  33. Forse, amici, avrete notato uno schema in questo percorso, in cui un individuo deve risolvere i propri problemi esistenziali prima di risolvere quelli di coppia. Dopo questa lezione vi sarà molto chiaro il concetto. Se si forma una relazione in cui sono presenti dipendenza, parassitismo, sfruttamento dell'altro, e / o la necessità di dominare e asservire, allora, per un po', i due dovranno badare a sé stessi finché si sarà stabilito un minimo di autonomia e indipendenza. Una volta formato questo canale creativo, la nuova libertà saprà rilasciare le energie precedentemente bloccate, e le persone potranno iniziare a relazionarsi con il sesso opposto in modo completamente nuovo.

  34. Sono stato molto felice di condividere con voi questa lezione, poiché tutto ciò che porta a un ulteriore sviluppo dell’intera persona, uomo o donna che sia, è per noi un'esperienza gioiosa nel nostro mondo. Vedete la bellezza del Cristo che attraversa tutti voi. Siate in pace, siate il vostro Dio.

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 229 - Woman and Man in the New Age
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