Lez. 197 - Energia e coscienza nella distorsione: il male
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
14 gennaio 1972
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Ottobre 2020
- Saluti a tutti, amici miei. Le benedizioni e la forza divina si diffondono dal mondo dello spirito verso di voi e in voi, e dal vostro intimo più profondo pervadono la vostra personalità. Tuttavia non dovete usare questa energia per evitare ciò che non desiderate vedere e conoscere, ma per essere ancora più onesti con voi stessi. Perché solo allora l’amore potrà crescere per davvero. E solo allora potrete sentirvi sicuri dentro di voi e nel mondo.
- Con questa lezione prosegue la sequenza delle lezioni precedenti, in particolare delle ultime due. Come sapete, le lezioni sono divise in sequenze che sembrano terminare per poi assumere una nuova enfasi. Eppure i vari argomenti e sequenze formano un tutt’uno, una catena o spirale in divenire, giacché tutti i moti universali si muovono a spirale se sono in armonia con il creato.
- Nella lezione odierna vorrei affrontare di nuovo, ma da una prospettiva diversa, il concetto di male. Esistono vari livelli in cui ogni aspetto della creazione può essere osservato da più prospettive. L’approccio di questa sera è in linea con la sequenza delle ultime due lezioni.
- Alcune filosofie affermano che il male non esiste, che il male è un’illusione. Altre che il male è un fatto che chiunque affronti la realtà può osservare. Alcune filosofie religiose sostengono che il male proviene da una matrice principale, da un’entità specifica detta diavolo, così come il bene deriva da un Dio personificato. Secondo questa visione, bene e male derivano da due personaggi. Altre filosofie sostengono che le forze del bene e del male esistono come principi, energie, o atteggiamenti.
- Come faccio spesso, vorrei prima parlare del male nel contesto cosmico, spirituale e filosofico, e poi a livello personale, in modo da esservi utile per il vostro percorso di crescita. Qualsiasi filosofia non attuata in termini pratici non è che una superficiale astrazione intellettuale che non riesce a permeare gli altri livelli della personalità umana.
- I vari concetti di cosa sia il male e da dove esso provenga sono tutti veri, purché non escludano l’approccio apparentemente opposto. Affermare che il male non esiste in nessun livello dell’essere sarebbe sbagliato. Ma affermare che nella realtà ultima il male non esiste è certamente vero. Ognuno di questi postulati è sbagliato, se ritenuto l’unica verità. La cosa potrebbe sembrare paradossale, come spesso succede. Ma se vediamo la questione da una prospettiva più profonda e ampia, quelli che sembrano opposti inaspettatamente si riconciliano e si completano l’un l’altro.
- Ora vi spiego come, di fatto, questi opposti apparenti siano veritieri. Innanzitutto fatemi ribadire che l’universo è fatto di coscienza ed energia. Nello stato unificato coscienza ed energia sono una cosa sola. Nello stato non unificato non è necessariamente così. L’energia può essere una forza impersonale che non sembra contenere o esprimere una coscienza. Sembra una forza meccanica che la coscienza può orientare, ma che è di per sé estranea alla determinazione e alla conoscenza di sé - in breve, a tutto ciò che contraddistingue la coscienza. Pensate, ad esempio, all’elettricità e all’energia atomica. Persino l’energia della mente spesso sembra alquanto scollegata dalla fonte della sua coscienza. Forse in parte riuscite a capire ciò che intendo. Ad esempio, molti di voi hanno sperimentato che l’energia dei propri pensieri, atteggiamenti e sentimenti non ha un impatto immediato sulla propria vita. Essi hanno un impatto indiretto, che all’inizio sembra talmente scollegato dalla loro matrice che per comprendere il legame tra causa ed effetto occorre una grande consapevolezza e attenzione. Solo quando la coscienza si espande potete percepire l’unitarietà di questo enorme potere mentale e l’energia che esso attiva. Tale unitarietà agisce sia in modo costruttivo che in modo distruttivo. Il principio è identico.
- La mente umana separata e dualistica crea l’illusione che energia e coscienza siano due manifestazioni diverse. Gli esseri umani hanno la stessa percezione scissa rispetto alla vita e al sé, rispetto a Dio e all’umanità, alla causa e all’effetto, e a molti altri concetti o fenomeni. Ci sono persone su questo piano terrestre che sperimentano l’universo, il cosmo, come un fenomeno puramente energetico. Ci sono altre che lo sperimentano soprattutto come coscienza suprema. Hanno tutte ragione, ovviamente. E tutte sbagliano quando affermano che la loro è l’unica prospettiva valida. Sono vere entrambe. Dal momento che il pensiero è movimento ed energia, è impossibile separare la coscienza dall’energia nella loro essenza, sebbene nelle loro manifestazioni possa trasparire una disconnessione apparente.
- Come possono essere vere tutte le varie filosofie e percezioni della vita, se paiono essere l’una il contrario dell’altra? Vediamo questo aspetto più da vicino. È vero che nella realtà ultima dello stato unificato non esiste il male. Lì il pensiero è puro, verace; i sentimenti sono di amore e di felicità; la direzione o intenzionalità della volontà è del tutto positiva e costruttiva. Dunque il male non esiste. Ma la stessa coscienza può cambiare idea, per così dire, seguendo un processo cognitivo non veritiero e limitato, associato a sentimenti di odio, di paura e crudeltà, che conduce a una intenzionalità negativa. In quel momento la coscienza stessa, o un suo aspetto, si trasforma nella sua versione distorta. Se ciò accade, anche l’energia altera le sue manifestazioni.
- Dunque la manifestazione del male non è qualcosa di intrinsecamente diverso dalla pura coscienza ed energia. Ha solamente cambiato direzione o obiettivo. Quindi è altrettanto esatto dire che, in sostanza, il male non esiste, e anche che esso esiste a livello di manifestazioni umane.
- Ogni individuo deve accettare la realtà del male su questo piano di sviluppo, affinché impari ad affrontarlo e quindi a superarlo davvero. Il male deve essere affrontato e superato principalmente dentro di sé. Solo allora si potrà affrontare il male che c’è di fuori. Ogni tentativo di invertire il processo è destinato a fallire, se la cosa non parte dal proprio centro interiore - e quel centro è il sé.
- Questi due estremi sono assenti nella coscienza umana. Nell’attuale sviluppo della coscienza umana coesistono il puro e l’alterato, il bene e il male, Dio e il diavolo. È compito di ogni essere umano, nel lungo cammino dell’evoluzione, vita dopo vita - e in effetti ce ne vogliono migliaia, non solo centinaia - purificare l’anima e superare il male.
- Vediamo un attimo qual è il significato di male dal punto di vista dell’energia e della coscienza. Quando l’energia è distorta, la sua manifestazione è distruttiva. La sua frequenza rallenta e diventa commisurata alla distorsione della coscienza, la quale determina la condizione scegliendo come orientare la volontà nel processo cognitivo e instaurando il modello di atteggiamento negativo. Più lento è il movimento, più la distorsione della coscienza è avanzata, e più possiamo parlare di manifestazione del male.
- Un’altra caratteristica del flusso di energia distorta, nella sua aberrazione maligna, è la condensazione. L’energia condensata è lo stato dualistico e unificato. Più un essere è evoluto, più pura è la sua energia, più veloce è la sua frequenza e più radiosa è la sua materia. Più un essere è distorto e distruttivo, più la forma in cui si manifesta la coscienza è condensata. La materia che voi conoscete è uno stato di condensazione avanzato. La coscienza che si trova in quello stato deve ritornare a una frequenza più alta del proprio movimento energetico, purificando i suoi schemi di pensiero e di atteggiamento.
- Cosa significa male come fenomeno della coscienza? Ovviamente la religione ne ha parlato diffusamente con termini quali odio, paura, egoismo, doppiezza, disprezzo, il barare con la vita senza pagarne il prezzo e il volere più di quanto si è disposti a dare, e altri atteggiamenti distruttivi. La cosa è talmente ovvia che quasi non necessita di ulteriori chiarimenti. Ma esaminiamo il fenomeno del male su un livello più sottile.
- L’invito di Gesù Cristo, "Non resistete al male", è stato frainteso in molti modi. Lo si è interpretato alla lettera, intendendo che dovreste lasciarvi sfruttare dagli altri e che non dovreste far valere i vostri diritti, né la vostra dignità di uomini. Un’interpretazione che esortava mansuetudine e masochismo, che non sono in linea con la verità divina. Al contrario, essi concorrono a perpetuare il male e permettono a chi opera il male di infliggerlo nell’ambiente circostante.
- Ogni verità può essere interpretata in modi diversi, eppure corretti. Dato che stasera parleremo del male come manifestazione di coscienza ed energia, interpreterò il “Non resistete al male" da questo punto di vista. "Non resistete al male" indica il fatto che la resistenza stessa è male e genera male.
- L’energia non ostruita scorre uniforme e armoniosa come un fiume placido. Quando la resistenza arresta il moto della corrente di energia, il suo movimento rallenta e la sua forma si condensa, ostruendo i canali. La resistenza imbriglia l’energia e la rende ruvida frenando ciò che dovrebbe muoversi.
- La coscienza responsabile di quell’energia addensata opererà di conseguenza. Questa affermazione non è del tutto corretta, ma il linguaggio umano non riesce a esprimere l’essenziale unità di coscienza ed energia, dunque per capirci parliamo di coscienza "responsabile" del flusso di energia. In ogni caso, dal vostro punto di vista l’espressione è abbastanza adeguata. L’intenzionalità, i pensieri, i sentimenti e gli atteggiamenti distorti resistono a quello che c’è: alla verità, alla vita, a Dio - a ogni aspetto della bontà dell’universo. Dato che si esita a fidarsi del processo vitale, la coscienza genera una volontà malata o intenzionalità negativa. Ma non si potranno manifestare atteggiamenti malvagi, se non si resiste anche al bene. Al contrario, laddove la vita fluisce senza resistenze, essa è armoniosa, felice e creativa.
- La stessa manifestazione della materia così come la conoscete, in uno stato altamente non unificato, è l’esito della resistenza. La materia è energia densa, ruvida, rallentata. Vivere nella materia offusca la corretta visione, e inevitabilmente genera dolore. Resistenza, materia, cecità sono fautori di dualità, separazione, male e sofferenza: è un tutt’uno. La resistenza blocca il flusso e tende a chiudere, impedendo il movimento dell’energia universale - dell’amore, della verità, del continuo movimento della vita, che è manifestazione divina. Resistere ostacola sempre degli aspetti preziosi e meravigliosi della creazione. La resistenza è, dunque, una manifestazione del male.
- Se scendete nel vostro intimo, percepirete la vostra resistenza con relativa facilità. Gli altri possono sempre vederla in voi, se non sono tanto miopi, arretrati od ostinati a non vederla. Magari essi hanno interesse a non contraddirvi o a conservare un’immagine idealizzata di voi. Ma se non è così, allora sanno della vostra resistenza. Anche voi potete esserne consapevoli, se lo volete. A quel punto vedrete cosa vuol dire resistere.
- La parola "resistenza" viene usata spesso in psicologia, ma le persone, di solito, ne dimenticano il vero significato. La parola si usa in modo improprio e si perde contatto con la sua realtà dinamica. Le parole perdono significato, se usate alla cieca e senza sentirle. Ecco perché io cambio di frequente la terminologia, e in modo voluto: perché abbia un nuovo impatto sulla vostra mente e per prevenirne l’abuso. Ma nel nostro contesto uso tale termine perché è quello stesso usato da Gesù.
- La parola "male" ha una sorte simile. La religione l’ha gettata sull’umanità in modo talmente meccanico, distorto e spesso insensato che molti individui sono diventati di fatto allergici a questa espressione. Ecco perché ho evitato di usare questa parola e l’ho menzionata solo in modo sporadico. Ma ogni tanto è bene tornare a concetti ed espressioni di base, per conferire impatto e nuova energia alla vostra comprensione.
- Quando affrontate e accettate la vostra radicata intenzionalità negativa, la potete collegare alla vostra resistenza. Resistere equivale sempre a dire, in qualche modo, "Non voglio conoscere la verità su questo o su quello". Un tale atteggiamento distruttivo produce un’energia malvagia, poiché esso ostacola il moto fluido della verità.
- Nel nostro approccio allo sviluppo del sé, constatiamo sempre che la triade di base del male è orgoglio, volontà egoica e paura, sempre interconnessi. Ogni manifestazione del male deriva da questa triade. Inoltre, ciascuno dei tre atteggiamenti è frutto della resistenza e genera ancora più resistenza, o male. La volontà egoica dice: "Resisto a qualsiasi modalità che non sia la mia", e "la mia" è spesso anti-vita, anti-Dio. La volontà egoica fa resistenza alla verità, all’amore, all’unione, pur sembrando volere tutto ciò. Se c’è volontà egoica, gli aspetti divini non si possono manifestare.
- L’orgoglio è resistenza all’unità tra le entità. Si separa dagli altri e si autoeleva, e quindi resiste alla verità e all’amore, che sono manifestazioni creative della vita. L’orgoglio è il contrario di umiltà, non di umiliazione. La persona che resiste all’umiltà ha bisogno di essere umiliata, poiché ogni resistenza arriva sempre a un punto di rottura. Il rifiuto di far emergere la verità e di ammettere quel che c’è è dovuto all’orgoglio. L’orgoglio produce resistenza, ma ne è anche un suo prodotto.
- Allo stesso modo, la resistenza genera paura e la paura genera resistenza. Il rigido stato di resistenza e il rallentamento del moto energetico oscurano la visione e la portata dell’esperienza. Si percepisce la vita come qualcosa di spaventoso. Più si fa resistenza, più si ha paura - e viceversa. Resistere alla verità nasce dalla paura che la verità possa essere dannosa e, a sua volta, resistere alla verità amplifica la paura. Nascondersi si fa sempre più difficile ed esporsi ancora più minaccioso. La paura della verità - e di qui la resistenza - nega la qualità benigna dell’universo; nega la verità del sé, tutti i suoi pensieri, i sentimenti e gli intenti. Una tale autonegazione, radicata nella resistenza, è il male e crea il male.
- Quando volete evitare i vostri sentimenti, i pensieri e le intenzioni nascoste, voi create resistenza. La resistenza è, in un modo o nell’altro, sempre connessa con il pensiero: "Non voglio rimanere ferito", che si tratti di ferite reali o immaginarie. La resistenza si può collegare alla volontà egoica, la quale dice: "Non devo essere ferito"; all’orgoglio, che dice: "Non ammetterò mai di poter essere ferito"; o alla paura, che dice: "Se sarò ferito, perirò". La resistenza esprime sfiducia nell’universo. In realtà il dolore passa poiché non è lo stato ultimo, come non lo è il male. Più si sperimenta il dolore in tutta la sua intensità, più rapidamente esso si dissolve nel suo stato originale - quello di un’energia fluida e in movimento, che crea gioia e felicità.
- Non importa se la resistenza proviene dalla volontà egoica, dall’orgoglio o dalla paura, o se è ignorare e negare quel che c’è. Ogni resistenza ostacola Dio, il flusso vitale. Essa crea muri che vi separano dalla verità e dall’amore, dalla vostra unità interiore. Una persona sulla via dell’evoluzione, che cerca e va per tentativi - incarnazione dopo incarnazione - adempiendo al proprio mandato, si trova in uno stato di conflitto interiore, come sapete. Molte cose in voi esseri umani sono già liberate ed evolute. Ma in voi ci sono anche distorsione, cecità, volontà malata, resistenza, male.
- L’essere umano in uno stato di parziale libertà interiore - in cui da un lato c’è verità, amore e luce, e dall’altro volontà egoica, orgoglio e paura - deve uscire dal conflitto. Una parte della personalità resiste sia alla verità dell’esistenza di quel sentire e degli atteggiamenti negativi, sia al rinunciarvi, e l’altra anela a sviluppo e autopurificazione. Questo stato dualistico genera delle crisi. In passato ho dedicato un’intera lezione all’argomento. Lasciatemi dire che le crisi sono inevitabili. Quando in una persona si verificano due movimenti e lotte contrari, lì si è raggiunto un punto di rottura che prende la forma di crisi, nella vita di una persona. Un movimento dice: “Sì, voglio ammettere ciò che è male, mi voglio confrontare con me stesso e rinunciare alle finzioni, che in fin dei conti sono bugie. Mi voglio espandere e tirare fuori il meglio di me, così da contribuire e dare alla vita, ma anche ricevere da essa. Voglio desistere dalla posizione infantile e ingannevole che mi fa trattare la vita con risentimento e rabbia, e a cui non dò niente se non le mie richieste e risentimenti. Voglio fermare tutto questo e cavalcare la vita con fiducia. Voglio onorare Dio accettando la vita, alle sue condizioni".
- L’altra parte insiste nel dire: "No. Voglio fare come dico io. Magari potrei anche volermi evolvere e diventare dignitoso e onesto, ma non al prezzo di osservare, far emergere o ammettere qualsiasi cosa che mi faccia sentire troppo in colpa”. La crisi che segue sgretola la struttura difettosa interiore.
- Se l’orientamento distruttivo è assai più debole dell’orientamento costruttivo, la crisi è relativamente minore, poiché si possono sbrogliare gli aspetti difettosi senza dover demolire l’intero edificio psichico. In modo analogo, se il movimento verso la crescita e la verità è di gran lunga più debole di quello stagnante, resistivo e malvagio, anche qui per un po’ si può evitare una crisi maggiore; la personalità può ristagnare anche per lunghi periodi. Ma quando il movimento verso il bene è abbastanza forte, qualcosa dovrà cedere, nonostante la resistenza continui a bloccare il movimento di tutta la personalità che diventa confusa, cieca e prigioniera di un agire distruttivo.
- Pensiamo alla costruzione di una casa. Parte del materiale da costruzione è solido, bello e di ottima qualità. Parte è difettosa, di scarsa qualità e rovinata. Quando i due tipi incompatibili di materiale si mescolano in modo indissolubile, la struttura non può reggere. Se si riesce a eliminare il materiale rovinato senza demolire l’intero edificio, si può evitare un grande scossone alla vita di chi lo abita. Per la personalità è la stessa cosa: l’eliminazione del materiale inidoneo dipende unicamente dalla determinazione consapevole della persona. Nel caso in cui la personalità è troppo irretita per via di una prolungata resistenza e manca ancora di un sufficiente impulso di buona volontà, non c’è che una via d’uscita. La struttura deve essere demolita, così che possa essere ricostruita in una forma pura.
- Tale processo suscita un moto di energia quasi impossibile da descrivere. Resistere al male significa non affrontare e accettare il male in voi. Tale resistenza produce un enorme accumulo di energia che alla fine deflagra. Il significato più profondo della conseguente distruzione è veramente meraviglioso. Essa distrugge il male che l’ha creata. Purtroppo è impossibile dare un’idea di quale configurazione si venga a creare. Gran parte della vita della persona potrebbe andare in pezzi. Il moto di energia della sostanza animica smantella tutta la struttura marcia, e lì per lì sembra che vada tutto in mille pezzi. Tuttavia, quel che resta ancora di valore si ricostruirà da sé in modo automatico e organico.
- Pensate a una forma fatta di movimenti opposti e intensi che roteano e accelerano, esplodono, implodono e si distruggono. La sostanza animica viene smembrata e si autoricostruisce simultaneamente. Ha luogo una creazione. La crisi è parte integrante della creazione. Ecco perché il saggio abbraccia e accetta le crisi, che rimuovono via via sempre più resistenze. Non resistete al male in voi. Con ciò intendo dirvi di rinunciate all’apparenza, a far finta che il male non esista in voi. Cedete, seguite il movimento della vita.
- Il processo di distruzione-creazione è uno spettacolo magnifico agli occhi dello spirito. Un’entità miope potrebbe soffrire per un po’, ma quanto fa bene. Il processo è fantastico, nella sua benigna violenza. Emergono dei nuovi movimenti, vecchi movimenti mutano di direzione, colore, tonalità, suono. Entrate dentro di voi e sentite con l’intuito qual è il significato della crisi, e potreste avere un barlume del processo creativo. Processo in apparenza creativo e distruttivo al tempo stesso, per quanto concerne il materiale animico difettoso.
- La natura eterna, ultima, essenzialmente benigna della creazione è dimostrata in modo eloquente dal fatto che il male, alla fine, distrugge se stesso. Il male potrà accumularsi per un po’ di tempo, ma alla fine ci sarà un crollo. Concorderete tutti sul fatto che la distruzione della distruttività è un fenomeno costruttivo e creativo. Dunque ogni distruzione è, alla lunga, costruttiva e funzionale alla creazione. Sempre. Ma nella vita di un individuo non sempre questa verità è ovvia. Più andrete avanti nel vostro cammino, più constaterete tale verità. Vi sarà utile meditare per fare esperienza di questo fenomeno fino in fondo, perché così aiuterete il processo con la determinazione cosciente a rinunciare a resistere al male che è in voi, male che ritenete a torto provenire dal di fuori - cosa del tutto impossibile.
- Potrete attenuare la veemenza della distruzione costruttiva se il vostro impegno per la verità assumerà un nuovo slancio e se farete emergere la vostra intenzionalità negativa, trasformandola in intenzionalità positiva. Se esprimerete l’intenzionalità negativa con frasi concise, potrete creare un movimento nuovo - dipende da voi. Ma ancor prima di farlo, riconoscete appieno la vostra deliberata malevolenza e sarete più nella verità e meno inclini a operare il male, di cui, a volte, persino vi compiacete. Saprete chi voi siete. E, stranamente, più ammetterete a voi stessi il vostro male, più diventerete dignitosi, più sarete consapevoli di ciò e più vi saprete apprezzare.
- Lo stesso dicasi per il dolore: più lo accetterete, meno lo sentirete. Resistere al dolore spesso lo rende insopportabile. Più accetterete il vostro odio, meno odierete. Più accetterete la vostra bruttezza, più diventerete belli. Più accetterete la vostra debolezza, più sarete forti. Più ammetterete il vostro dolore, più dignità avrete, senza badare alle opinioni distorte di altri. Queste sono leggi inamovibili. Questo è il sentiero che stiamo battendo.
- In questo lavoro stanno succedendo tante cose meravigliose. Ma è necessaria anche tanta pulizia, per la quale occorre essere molto vigili. Vi voglio dire che la vostra impresa è davvero benedetta.
- Ora, amici miei, persistete nel vostro meraviglioso impegno di essere nella verità. Se dubitate della vostra sincerità, sappiate in cuor vostro dove vi trovate - solo questo importa. Solo questo importa!
- Siate benedetti. Siate chi siete veramente: Dio!
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