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Lez. 89 - La crescita emotiva e la sua funzione

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
29 settembre 1961

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Novembre 2021

  1. Saluti, miei carissimi amici. Dio benedica ognuno di voi, benedetta sia quest’ora.

  2. Per conoscere se stessi ad un livello più profondo, diviene sempre più necessario permettere a tutte le emozioni di raggiungere la consapevolezza di superficie per poterle comprendere e permettere loro di maturare. La maggior parte di voi sa anche quanto sia grande la resistenza a lasciare che tutto questo avvenga. Alcuni di voi hanno saggiato le difficoltà che si affrontano per poter superare la resistenza. E voi tutti vi trovate, più o meno, in diversi punti di osservazione a questo riguardo. Alcuni di voi riconoscono i segni della propria resistenza e l’affrontano consapevolmente. Riconoscono il meccanismo di fuga all’opera. Ma alcuni di voi sono ancora così coinvolti nella resistenza stessa da non essere consapevoli dei vari blocchi che mettete sulla strada della vostra crescita. Perciò è necessario che io parli ora del meccanismo di questa resistenza.

  3. Cerchiamo prima di tutto di essere chiari sull’unità della personalità umana. Gli esseri umani che operano armoniosamente hanno sviluppato il lato fisico, mentale ed emozionale della loro natura. Si suppone che queste tre sfere funzionino armoniosamente l’una con l’altra, ciascuna aiuta l’altra, e non la sottomette. Se una funzione è sottosviluppata, essa crea disarmonia nella struttura umana e paralizza l’intera personalità.

  4. Questo lo sapete dai nostri precedenti discorsi e dalle vostre precedenti scoperte. Ora cerchiamo di capire meglio cosa fa sì che gli esseri umani trascurino, reprimano e paralizzino in modo particolare la crescita della loro natura emozionale. Questa incuria è universale. La maggior parte degli esseri umani si occupa principalmente del sé fisico. Si fa, più o meno, ciò che è necessario per farlo crescere e rimanere sano. Poi buona parte dell’umanità coltiva il lato mentale. Per farlo studia, usa il cervello, la capacità di pensare; assorbe nozioni, allena la memoria e il ragionamento logico. Tutto questo favorisce la crescita mentale.

  5. Ma perché la natura emotiva viene generalmente trascurata? Ci sono buone ragioni per questo, amici miei. Per fare più chiarezza, cerchiamo innanzitutto di capire la funzione della natura emozionale nell’essere umano. Essa comprende, prima di tutto, la capacità di sentire. La capacità di provare sentimenti è la stessa cosa che dare e ricevere la felicità. Nella misura in cui si rifugge da qualsiasi tipo di esperienza emotiva, si chiude anche la porta all’esperienza della felicità. Inoltre, il lato emozionale della vostra natura, quando funziona, contiene la facoltà creativa. Nella misura in cui vi chiudete all’esperienza emotiva, proprio in quella misura il pieno potenziale della vostra capacità creativa non riesce a manifestarsi. Contrariamente a quanto molti di voi possono credere, lo svolgimento della capacità creativa non è un mero processo mentale. Infatti, l’intelletto ha molto meno a che fare con esso di quanto possa sembrare a prima vista, nonostante il fatto che l’abilità tecnica diventi anche una necessità per dare piena espressione al flusso creativo. Lo svolgimento creativo è un processo intuitivo. Inutile dire che l’intuizione può funzionare solo nella misura in cui la vostra vita emotiva è forte, sana e matura.

  6. Pertanto, i vostri poteri intuitivi si troveranno bloccati se avete trascurato la crescita emotiva e vi sentite scoraggiati dallo sperimentare il mondo dei sentimenti. Per quale motivo oggi, nel vostro mondo, c’è un’enfasi così forte sulla crescita fisica e mentale e una grande trascuratezza della crescita emotiva? Si potrebbero avanzare diverse spiegazioni generali, ma vorrei andare immediatamente alla radice del problema, passando oltre le cause esterne e generali che sono comunque solo sintomi della radice.

  7. Nel mondo dei sentimenti si sperimenta il bene e il male, la felicità e l’infelicità, il piacere e il dolore. Contrariamente alla semplice registrazione mentale di tali impressioni, l’esperienza emotiva vi tocca veramente. Poiché lottate principalmente per raggiungere la felicità, e poiché le emozioni immature portano all’infelicità, il vostro obiettivo secondario diventa l’evitare l’infelicità. Questo crea l’immediata conclusione, per lo più inconscia: "Se non sento, non sarò infelice". In altre parole, invece di fare il passo coraggioso e appropriato di attraversare le emozioni negative e immature per dar loro l’opportunità di crescere e diventare mature e costruttive, le emozioni infantili vengono soppresse, rimosse dalla consapevolezza e sepolte, così da rimanere inadeguate e distruttive, anche se la persona non è consapevole della loro esistenza.

  8. Situazioni dolorose sono presenti nella vita di ogni bambino; dolori e delusioni sono molto comuni. Se tali dolori e delusioni non vengono sperimentati coscientemente, queste ristagnano in un clima vago e sordo, difficile da nominare, ma che si dà per scontato. Allora il pericolo è che si formi una soluzione inconscia che dice: "Non devo permettermi di sentire se voglio evitare il dolore e l’esperienza dell’infelicità".

  9. In passato abbiamo parlato del perché questa è una conclusione e una soluzione sbagliata. Ma posso ricapitolarlo brevemente? Anche se può essere vero che riuscite ad anestetizzare la vostra abilità di avere esperienze emotive, e quindi di non sentire il dolore immediato, è anche vero che così voi ottundete la vostra capacità di provare felicità e piacere, mentre a lungo termine questa temuta infelicità non può essere realmente evitata. L’infelicità che vi sembra di poter evitare, vi attraverserà in modo diverso e molto più doloroso, ma indiretto. L’amaro dolore dell’isolamento, della solitudine, della sensazione di aver attraversato la vita senza sperimentare le sue altezze e le sue profondità, senza svilupparvi al massimo e al meglio che delle vostre possibilità, è il risultato di una tale fuga, di una tale soluzione sbagliata.

  10. Usando queste tattiche evasive non sperimentate la vita al massimo. Sfuggendo il dolore, fuggite anche dalla felicità e, soprattutto, fuggite dall’esperienza. In un momento o nell’altro - e forse non ricorderete mai la consapevole dichiarazione d’intenti - la vostra soluzione è stata quella di ottundere la capacità di sentire per evitare il dolore. Da quel momento in poi, voi vi siete ritirati dal vivere, amare e sperimentare - da tutto ciò che rende la vita ricca e gratificante. Inoltre, il risultato è che i vostri poteri intuitivi si sono spenti insieme alle vostre facoltà creative. Funzionate solo a una frazione del vostro potenziale. Il danno che vi siete inflitti con questa pseudo-soluzione, e che continuate a infliggervi finché vi aderite, è un danno che, in questo momento, sfugge alla vostra comprensione e valutazione.

  11. Poiché questa era la vostra difesa contro l’infelicità, è comprensibile che inconsciamente lottiate con le unghie e con i denti contro la rinuncia a quella che vi sembra una protezione vitale. Non vi rendete conto che non solo vi perdete la ricchezza della vita, le ricompense della vita, il vostro pieno potenziale, ma che in ultima analisi, non riuscite neanche ad evitare veramente l’infelicità, come vi ho già detto. Questo doloroso isolamento non lo avete scelto volontariamente e quindi non lo accettate come un prezzo da pagare. Piuttosto, si manifesta come un sottoprodotto necessario della vostra pseudo-soluzione, e con questo meccanismo di difesa all’opera, il bambino in voi spera e combatte per ricevere ciò che non può assolutamente ricevere. In altre parole, da qualche parte nel profondo, sperate e credete che sia possibile sentire di appartenere ed essere amati, mentre offuscate il vostro mondo di sentimenti verso uno stato di insensibilità, e quindi vi impedite di amare veramente gli altri. Sì, potete avere bisogno degli altri, e questo bisogno può apparirvi come amore, ma ora sapete che non è la stessa cosa. Dentro di voi sperate e credete possibile unirvi agli altri, comunicare in modo gratificante e soddisfacente con il mondo che vi circonda, mentre alzate un muro di falsa protezione contro l’impatto dell’esperienza emotiva. Se poi non potete fare a meno di sentire, fate di tutto per nascondere tali sentimenti a voi stessi e agli altri. Come potete ricevere ciò che tanto desiderate - amore, appartenenza, comunicazione - se non sentite né esprimete gli occasionali barlumi di sentimenti che la parte ancora sana in voi tanto desidera? Non potete avere entrambe le cose, anche se il bambino che è in voi non vuole accettarlo.

  12. Poiché vi "proteggete" in questo modo insensato, voi vi isolate, il che significa che vi esponete ancor di più a tutto quello che cercate di evitare. Alla fine perdete doppiamente: infatti, alla fine non evitate ciò che più temete - non realmente e non a lungo termine - e inoltre perdete tutto ciò che potreste avere se non scappaste via dalla vita. Infatti, vivere e sentire sono una cosa sola. L’amore e l’appagamento, che sempre più desiderate, vi porta ad incolpare gli altri, le circostanze, il destino o la sfortuna, mentre non vedete come ne siete personalmente responsabili. Voi resistete ad avere questa intuizione poiché sentite che, nel momento in cui la vedrete pienamente, dovrete anche cambiare, e non aggrapparvi più alla comoda, ma irrealizzabile speranza di poter avere tutto ciò che volete senza soddisfare le condizioni necessarie per ottenerlo. Se volete la felicità dovete anche essere disposti a darla. Come potete darla se non siete né disposti, né in grado di sentire tutto quello che siete in grado di sentire? Rendetevi conto che siete voi ad aver causato questo stato di inappagamento, e che siete voi che potete ancora cambiarlo, indipendentemente dalla vostra età fisica.

  13. Un’altra ragione per ricorrere a questa infruttuosa pseudo-soluzione è la seguente: come in ogni cosa, il sentimento e l’espressione emotiva possono essere maturi e costruttivi oppure immaturi e distruttivi. Da bambini possedevate un corpo e una mente immaturi e quindi, piuttosto naturalmente, una struttura emozionale immatura. La maggior parte di voi ha dato al proprio corpo e alla propria mente la possibilità di crescere dall’immaturità e di raggiungere una certa maturità fisica e mentale. Vi faccio un esempio a livello fisico: un neonato sente il forte impulso di usare le sue corde vocali. Il suo istinto cerca di promuovere la crescita di una certa materia organica attraverso un forte uso delle corde vocali. Non è piacevole sentire un bambino urlare, ma questo periodo di transizione rinforza gli organi sani sotto questo particolare aspetto. Per il bambino, non attraversare questo sgradevole periodo sopprimendo l’impulso istintivo di urlare, finirebbe per danneggiare e indebolire i rispettivi organi. L’impulso di indulgere in un forte esercizio fisico ha la stessa funzione. Lo stesso vale per l’impulso, a volte, di mangiare forse più del necessario. Tutto questo fa parte del processo di crescita. Fermare il processo di crescita con la scusa del pericolo di sovraffaticamento e sovralimentazione sarebbe sciocco e dannoso. Non intendo il fermare, in modo ragionevole, qualcosa che è evidentemente pericoloso; intendo quello di smettere del tutto di usare i muscoli, smettere di sentire le emozioni infantili, con la giustificazione che troppo esercizio e il troppo mangiare, di per sé, potrebbero portare a brutte conseguenze.

  14. Eppure voi fate tutto questo nei confronti del vostro sé emozionale. Voi ne fermate il funzionamento perché considerate il transitorio periodo della crescita come pericoloso, e in qualche modo iniziate a fermare la crescita tout court. Non solo ne impedite gli eccessi come risultato di questo ragionamento, ma impedite anche tutto il processo di transizione che, da solo, può portare ad emozioni mature e costruttive. Siccome questo è più o meno il caso di ognuno di voi, il periodo della crescita, dell’esperienza e della maturazione dovrà avvenire adesso. Questa non può essere saltata del tutto; se lo fate, il vostro sviluppo generale sarà sbilanciato, lasciando paralizzata la struttura della vostra personalità.

  15. Quando i vostri processi mentali maturano, anche voi dovete passare attraverso periodi di transizione. Vi è molto apprendimento, ma si fanno anche inevitabili errori. Nei vostri anni più giovani avete spesso delle opinioni che in seguito superate. Anche se più tardi vi accorgete che quelle opinioni non erano così "giuste" come vi sembravano in gioventù, e scorgete un altro lato che prima vi sfuggiva, passare attraverso quei periodi di confusione è stato comunque benefico per voi. Come potreste apprezzare la verità se non foste passati attraverso l’errore? È impossibile raggiungere la verità evitando l’errore. Esso rafforza le vostre facoltà mentali, la vostra logica, così come le vostre abilità e il vostro potere di deduzione. Senza il permesso di commettere errori di pensiero e di opinioni, le vostre facoltà mentali non potrebbero crescere.

  16. Stranamente, la natura umana fa molta resistenza sia ai necessari dolori di crescita dei lati fisici e mentali della personalità, che alla crescita della natura emotiva. Quasi nessuno riconosce che anche i dolori di crescita emotiva sono necessari, e che sono costruttivi e benefici. Senza pensare coscientemente in questi termini, si crede che il processo di crescita emotiva debba avvenire in modo indolore. Il più delle volte si ignora completamente che questa zona possa addirittura esistere, e tanto meno che abbia bisogno di crescere; e non si sa nemmeno come si realizzi tutta questa crescita. Voi che siete su questo cammino dovreste cominciare a capire tutto questo. Se lo farete, la vostra insistenza a rimanere spenti e ottusi, alla fine, cederà e non vi opporrete più ad attraversare un periodo di crescita.

  17. Durante questo periodo, le emozioni immature hanno bisogno di esprimersi. Solo quando sarà permesso loro di esprimersi allo scopo di comprenderne il significato, si arriverà finalmente ad un punto in cui non avrete più bisogno delle emozioni immature. Questo non avverrà con un processo di volontà, con una decisione mentale esterna che reprime ciò che è ancora parte del vostro essere emotivo, ma attraverso un processo organico di crescita emotiva in cui le emozioni muteranno in modo naturale la loro direzione, il loro scopo, la loro intensità, la loro natura. Ma tutto questo può avvenire solo se provate le vostre emozioni così come sono in voi adesso.

  18. Quando siete stati feriti da bambini, le vostre reazioni sono state rabbia, risentimento, odio - a volte in misura molto forte. Se ora vi impedite di sperimentare consapevolmente tutte queste emozioni, non ve ne sbarazzerete mai; non permetterete alle sane emozioni mature di prendere il loro posto, reprimendo semplicemente le emozioni esistenti. Le seppellirete e vi illuderete di non sentire ciò che in realtà ancora sentite. Siccome intorpidite la vostra capacità di sentire, vi fate inconsapevoli di ciò che si trova al di sotto. Allora vi sovrapponete dei sentimenti che pensate di dover avere, ma che in realtà non avete.

  19. Tutti voi agite - chi più, chi meno - con sentimenti che non sono veramente i vostri, con sentimenti che pensate di dover avere ma che non avete. Al di sotto, avviene qualcosa di completamente diverso. Solo in momenti di crisi estrema questi sentimenti reali vengono alla superficie. Allora credete che sia la crisi ad aver causato queste reazioni in voi. Volete ignorare il fatto che la crisi vi ha solo reso impossibile ingannare voi stessi, che la crisi ha riattivato le emozioni ancora immature. Non vi viene in mente che la crisi stessa è l’effetto dell’immaturità emozionale nascosta, così come dell’autoinganno.

  20. Il fatto che voi tendete ad evitare di vedere le emozioni più crude, distruttive e immature, invece di superarle, ingannando così voi stessi, convinti di essere una persona molto più integrata e matura di quanto non siate in realtà, non è solo segno di scorrettezza, insincerità e autoinganno, ma vi spinge anche più profondamente nell’isolamento, nell’infelicità, nell’auto-alienazione, e in modelli fallimentari e non gratificanti che ripetete più e più volte. Il risultato di tutto questo sembra confermare la vostra pseudo-soluzione e il vostro meccanismo di difesa, ma questa è una conclusione molto fuorviante.

  21. Da bambini siete stati puniti a causa delle vostre emozioni immature; queste vi hanno davvero provocato un grande dolore, oppure, quando le avete espresse, furono le conseguenze ad essere dolorose. A causa di esse, avete perso quello che volevate, come l’affetto di alcune persone o un oggetto desiderato, che ormai, proprio per aver espresso ciò che realmente sentivate, non vi fu più possibile avere. Questo è divenuto per voi un motivo in più per reprimere chi eravate veramente. Di conseguenza, poiché avete percepito tali emozioni come dolorose, avete anche iniziato a cancellarle dalla vostra vista. Avete trovato necessario farlo perché non volevate più essere feriti, non volevate più provare il dolore di sentirvi infelici. Avete anche trovato necessario reprimere tutte le emozioni presenti, perché l’espressione di qualcosa di negativo aveva sempre un effetto doloroso.

  22. Voi potreste dire che, poiché tutto questo è vero, la vostra soluzione è quindi valida, necessaria e serve a proteggervi. E giustamente, direte anche che se esprimete le vostre emozioni negative, il mondo, in una forma o nell’altra, vi punirà. Sì, amici miei, tutto questo è vero. Le emozioni immature sono effettivamente distruttive e vi causeranno di sicuro dei problemi. Ma il vostro errore sta nel pensare, consciamente o meno, che essere consapevoli di ciò che sentite e dargli poi sfogo nell’azione siano la stessa cosa. Non riuscite a fare la differenza tra questi due aspetti. Né riuscite a distinguere tra uno scopo costruttivo, per il quale è necessario esprimere e parlare di ciò che sentite, al posto giusto e con le persone giuste, e la distruttività del lasciar andare incurantemente tutto il controllo, del non saper scegliere il posto giusto, le persone giuste e la giusta finalità, del non voler usare questa forma di agire che vi porterebbe a conoscere voi stessi. Se vi lasciate andare perché, semplicemente, vi manca la disciplina o un chiaro scopo, ed esponete tutte le vostre emozioni negative, questo si rivelerà decisamente devastante.

  23. Cercate di distinguere tra motivi costruttivi e distruttivi, provate a capire qual è lo scopo di esporre le vostre emozioni, e poi cercate il coraggio e l’umiltà di permettervi di essere consapevoli di ciò che sentite veramente, e di esprimerlo quando è opportuno. Se farete questo, vedrete l’enorme differenza tra il permettere semplicemente alle emozioni immature e distruttive di venire alla luce, per liberarvi dalla pressione e dare loro uno sfogo senza scopo o significato, e l’attività propositiva di rivivere tutte le emozioni che esistevano una volta in voi, e che ancora esistono malgrado siate convinti che non sia più così. Tutto ciò che non è stato adeguatamente assimilato nell’esperienza emotiva, ed è stato invece represso, sarà continuamente riattivato dalle situazioni presenti. Queste vi ricordano, in un modo o nell’altro, la "soluzione" originale che vi ha portato, in primo luogo, a fare una tale esperienza non assimilata. Tale ricordo può non essere reale. Può essere un clima emotivo, un’associazione simbolica che alberga esclusivamente nel subconscio. Man mano che imparate a prendere coscienza di ciò che sta realmente accadendo in voi, noterete anche questi segnali. Con questo potreste scoprire che, nella realtà, spesso si sente proprio l’opposto di quello che ci si forza di sentire.

  24. Man mano che fate i primi timidi passi per divenire consapevoli di ciò che sentite, e di esprimerlo in modo diretto senza trovare ragioni e scuse, comprenderete voi stessi come non avevate mai fatto prima. Sentirete il processo di crescita all’opera, perché vi state impegnando attivamente con il vostro sé più intimo, e non con i semplici gesti esteriori. Non solo arriverete a capire tutto quello che vi ha portato ad avere molti effetti sgraditi, ma anche come voi avete il potere di cambiarli. Comprendere l’interazione tra voi e gli altri e questo vi mostrerà come il vostro errato modello inconscio ha influenzato gli altri nel modo esattamente opposto a quello che volevate all’inizio. Questo vi farà interiormente comprendere come avviene il processo di comunicazione.

  25. Questo è l’unico modo in cui le emozioni possono maturare. Attraversando quel periodo che è stato perso nell’infanzia e nell’adolescenza, le emozioni possono finalmente maturare, e voi non avrete più bisogno di temere il potere di quelle emozioni che non potete controllare, tenendole semplicemente fuori dalla consapevolezza. Ora sarete in grado di fidarvi delle vostre emozioni e di essere guidati da loro - perché questo è lo scopo finale della personalità matura, che opera bene. Potrei dire che questo è successo, in qualche misura, a tutti voi. Ci sono momenti in cui vi lasciate guidare dal vostro potere intuitivo. Ma succede più come eccezione che come regola. Non può accadere come regola finché le vostre emozioni rimangono distruttive e infantili; in questo stato esse sono inaffidabili. Poiché scoraggiate la loro crescita, vivete solo con le vostre facoltà mentali - ed esse sono secondarie in quanto efficienza. Quando le emozioni sane rendono affidabile la vostra intuizione, vi sarà un’armoniosa reciprocità tra le facoltà mentali ed emotive. L’una non sarà in contraddizione con l’altra. Finché non potete fare affidamento sui vostri processi intuitivi, non potete che sentirvi insicuri e privi di fiducia in voi stessi. Allora cercate di rimediare a questo facendo affidamento sugli altri o su una falsa religione. E questo vi rende deboli e impotenti. Ma se avete emozioni forti e mature, avrete fiducia in voi stessi e troverete così una sicurezza che non avevate mai sognato potesse esistere.

  26. Dopo il primo doloroso sfogo delle vostre emozioni negative, troverete un certo sollievo nel realizzare che la materia velenosa ha lasciato il vostro sistema in un modo non distruttivo sia per voi che per gli altri. Dopo che aver compreso finalmente tutto questo, sorgeranno nuove emozioni buone e calde che non potevano esprimersi quando le emozioni negative erano tenute sotto controllo. Imparerete anche a distinguere tra i sentimenti buoni e genuini e quelli che fingono bontà, e che voi sovrapponete per il bisogno di mantenere intatta la vostra immagine idealizzata di voi stessi, che dice: "Questo è il modo in cui dovrei essere". Poiché vi aggrappate a questa immagine idealizzata di voi stessi, non riuscite a trovare il vostro vero io, e non trovate il coraggio di accettare che un’area relativamente vasta della vostra personalità è ancora infantile, incompleta e imperfetta. E molto al di sotto di ciò che volete apparire.

  27. Voi vi aggrappate all’ illusione su voi stessi, nell’errata convinzione che se riconosceste la finzione, ne sareste distrutti. Non vi rendete veramente conto che questo è il primo passo necessario per smantellare i vostri processi distruttivi, e per sviluppare un vero e solido sé che riesca a stare su un terreno solido. Perché solo nelle emozioni mature, nel coraggio di rendere possibile questa maturità e questa crescita, raggiungerete quella sicurezza in voi stessi che cercate così ardentemente altrove. Eppure, voi continuate a cercate false soluzioni per costruirvi un’illusione di sicurezza che vi può essere sfilata da sotto i piedi alla minima provocazione, poiché essa è irreale.

  28. Quindi, lavorate alla vostra vera sicurezza! Non avete nulla da temere nel prendere coscienza di ciò che già è in voi. Se distogliete lo sguardo da ciò che è, questo non lo farà cessare di esistere. Pertanto, è saggio da parte vostra voler guardare, affrontare e riconoscere ciò che è in voi - né più né meno! Credere che vi faccia più male sapere ciò che voi siete e sentite, piuttosto che non saperlo, è estremamente sciocco. Eppure, in una certa misura, questo è esattamente ciò che fate tutti. Questa è la natura della vostra resistenza ad accettare e ad affrontare voi stessi. Solo dopo aver affrontato ciò che è in voi, il vostro intelletto più maturo sarà in grado di decidere se vale la pena mantenere questi modelli di comportamenti interiori, oppure no. Infatti, non siete costretti a rinunciare a ciò che, per ora, vi sembra una protezione, ma guardatelo con gli occhi chiari e lucidi della verità. Questo è tutto ciò che adesso vi chiedo di fare. Non avete nulla da temere da questo.

  29. Dopo aver vagliato le emozioni infantili, avrete in mano la chiave per crescere e divenire un essere umano completamente integrato e sano. Scoprirete presto l’errore di credere che sia pericoloso prendere coscienza ed esprimere le proprie emozioni infantili. Il pericolo esiste solo se lasciate che queste due cose sfuggano al vostro controllo, ed anche quando le esprimete senza nessun obiettivo specifico, cioè quello di ottenere intuizioni sul vostro io interiore in un’esperienza significativa. Non basta dire che non vi è nessun pericolo facendo una cosa così costruttiva: è invece proprio l’unico modo per ridurre la pericolosità della vostra insicurezza e della vostra finzione che continuamente percepite, e che vi rende ancora più insicuri e timorosi di esporvi. Dentro di voi sapete della vostra finzione, della vostra finta maturità, della vostra immagine idealizzata. E tremate perché lo sapete, e pensate di dovervi difenderle continuando a chiudere gli occhi. Pensate di poter spazzare via la falsità semplicemente non riconoscendola. In realtà, la verità è che potete uscire da questa falsità solo accettando, prima di tutto, la sua esistenza nel momento presente, e poi riconoscendola. Allora, e solo allora, potete costruire un sé genuino di cui vi potete fidare e su cui potete contare. Allora non dovrete più aver paura di esporvi.

  30. E ora, amici miei, consideriamo questo argomento alla luce della spiritualità. Tutti voi, in origine, siete venuti con l’idea di crescere spiritualmente. Potrei dire che più o meno tutti voi sperate di realizzare tutto questo senza occuparvi della vostra crescita emotiva. Volete credere che l’uno sia possibile senza l’altro. Inutile dire che questo è del tutto impossibile. A causa del considerevole successo che avete già ottenuto attraverso il duro lavoro di affrontare voi stessi, prima o poi tutti voi arriverete al punto in cui dovrete decidere se volete veramente crescere emotivamente, o se volete restare ancora aggrappati alla speranza infantile che la crescita spirituale sia possibile anche trascurando il mondo dei sentimenti, mantenendolo inattivo senza nessuna opportunità di crescere. Per un momento. esaminiamo tutto questo, amici miei.

  31. Voi tutti sapete, indipendentemente da quale religione o filosofia o insegnamento spirituale seguiate, che l’amore è il primo e il più grande potere. In ultima analisi, è l’unico potere. La maggior parte di voi ha usato questa massima molte volte, ma mi chiedo, amici miei, se sapevate che stavate usando parole vuote, evitando sempre di sentire, reagire e sperimentare. Ora, come potete amare se non vi permettete di sentire? Come potete amare e allo stesso tempo rimanere, come dite voi, "distaccati"? Questo significa rimanere personalmente non coinvolti, non rischiare il dolore, la delusione, il coinvolgimento personale. Si può amare in questo modo comodo? Se intorpidite la facoltà di sentire, come potete provare veramente l’amore? L’amore è un processo intellettuale? L’amore è una tiepida questione di leggi, parole, regolamenti e regole di cui si può parlare? O l’amore è un sentimento che viene dal profondo dell’anima, un calore di un impatto fluente che non può lasciarvi indifferenti e insensibili? Non è prima di tutto un sentimento, e solo dopo che il sentimento è stato pienamente sentito ed espresso, ne derivano la saggezza, e forse anche l’intuizione intellettuale come sottoprodotto, per così dire?

  32. Come potete sperare di raggiungere la spiritualità - e spiritualità, religione e amore sono una cosa sola - trascurando i vostri processi emotivi? Pensateci bene, amici miei. Cominciate a vedere come tutti voi state seduti, sperando in una spiritualità confortevole che lasci fuori il vostro coinvolgimento personale nel mondo dei sentimenti. Dopo aver visto chiaramente questo fatto, comprenderete quanto sia assurdo questo atteggiamento. Le vostre razionalizzazioni, consce o meno, nel negare ancora la consapevolezza e l’espressione delle vostre emozioni, anche se al momento sono ancora piuttosto distruttive, assumeranno una luce diversa ai vostri occhi. Guarderete alla vostra resistenza a fare ciò che è così necessario, con un po’ più di comprensione e verità. Qualsiasi sviluppo spirituale è una farsa se negate questa parte del vostro essere. Se non avete il coraggio di permettere all’aspetto negativo in voi di raggiungere la vostra consapevolezza di superficie, come possono le emozioni sane e forti riempire il vostro essere? Se non riuscito ad affrontare il lato negativo, perché è fuori dalla vostra consapevolezza, questo stesso elemento negativo ostacolerà la via verso il positivo.

  33. Quelli di voi che ora seguono questo sentiero e fanno tutto ciò che è necessario fare, sperimenteranno dapprima una serie di emozioni negative. Ma dopo averle affrontate e comprese correttamente, si svilupperanno sentimenti maturi e costruttivi. Proverete calore, compassione e un coinvolgimento così positivo come non avreste mai creduto possibile. Non vi sentirete più isolati. Comincerete a relazionarvi con gli altri nella verità e nella realtà, non nella falsità e nell’autoinganno. Quando questo accade, una nuova sicurezza e un nuovo rispetto per voi stessi diverranno parte di voi. Comincerete a fidarvi di voi stessi e a piacervi.

  34. DOMANDA: Vorrei chiederti: e i profeti o altre persone sante? Erano cresciuti emotivamente? Non era solo amore quello che davano?

  35. RISPOSTA: Davano solo amore? Si può dare amore senza maturità emotiva?

  36. DOMANDA: È possibile la fede in Dio e l’amore senza maturità emotiva?

  37. RISPOSTA: Questo è impossibile se parliamo del vero amore, quindi della volontà di essere coinvolti personalmente, e non del bisogno infantile di essere amati e coccolati, che è così spesso confuso con l’amore. Affinché il vero amore e la vera, autentica fede possano esistere, è necessaria la maturità emotiva come base. Amore, fede e immaturità emotiva si escludono a vicenda, figlio mio. La capacità di amare è un risultato diretto della maturità emotiva e della crescita. La vera fede in Dio, nel senso della vera religione come opposta alla falsa religione, è di nuovo una questione di maturità emotiva perché la vera religione dipende da se stessi. Non si aggrappa a un padre-autorità per il bisogno di essere protetti. La falsa fede e il falso amore hanno sempre la forte connotazione emotiva del bisogno. Il vero amore e la vera fede nascono dalla forza, dalla fiducia in se stessi e dall’autoresponsabilità. Tutti questi sono attributi della maturità emotiva. E solo con la forza, la fiducia in se stessi e l’autoresponsabilità sono possibili il vero amore, il coinvolgimento e la fede. Chiunque, conosciuto o sconosciuto nella storia, abbia mai raggiunto la vera crescita spirituale, non poteva che avere maturità emotiva.

  38. DOMANDA: Se durante questo lavoro, qualcuno venisse a scoprire di avere rabbiose emozioni che risalgono all’infanzia, come sarebbe possibile gestirle, sostituirle e lasciare che si dissolvano senza la presenza della persona che ci aiuta in questo lavoro? Al momento, diciamo due volte al mese, quando abbiamo la possibilità di esprimerle alla presenza di un aiutante, forse non sentiamo queste emozioni, mentre può capitarci di sentirle intensamente in altri momenti. Se si è da soli, qual è il modo giusto di gestire queste emozioni nel momento in cui si presentano?

  39. RISPOSTA: In primo luogo, se le emozioni vengono fuori solo quando non si sta facendo attivamente questo lavoro con il cosiddetto aiutante, è di per sé significativo. Indica cioè una forte resistenza. È il risultato di una lunga e prolungata repressione. A causa di tale repressione, le emozioni che vengono fuori per prime appariranno in momenti inopportuni e saranno così forti da confondervi. Ma dopo un tempo relativamente breve, con la volontà interiore veramente determinata ad affrontare il sé nella sua interezza, le emozioni distruttive non solo appariranno al momento giusto e nel posto giusto, ma voi sarete in grado di gestirle in modo significativo. Lo stato di resistenza indica il fatto che l’odio e la lotta interiore sono ancora presenti, assieme al desiderio del bambino di risolvere i conflitti manifesti, lasciando intatto il meccanismo di difesa di base. Se le emozioni distruttive vi governano, invece di essere voi in grado di governarle senza reprimerle, si tratta di una forma di collera in cui la psiche dice: "Vedi, tu mi hai costretto a fare questo, e ora vedi che succede!". Se riuscite a individuare queste sottili emozioni nascoste, si attenuerà il pericolo che esse assumano un potere che la personalità non può gestire.

  40. In secondo luogo, è importante che non vi sentite in colpa per l’esistenza di tali emozioni che sono probabilmente incompatibili con l’immagine che avete di voi stessi. Se imparate ad accettare la realtà di voi stessi al posto della vostra fasulla immagine personale, la forza delle emozioni negative diminuirà. Sì, certo, continuerete a provare emozioni negative, ma non temerete più che possano portarvi a perdere l’autocontrollo. Mettiamola così: il forte impatto delle emozioni negative, al punto in cui temete di non essere in grado di gestirle, è dovuto non tanto alla loro esistenza in sé, quanto alla difficoltà di accettare che non siete il vostro sé idealizzato. Le emozioni negative in sé sarebbero molto meno inquietanti se non vi aggrappassi al sé idealizzato, mentre lottate per rinunciarvi. Una volta che vi sarete accettati per come siete al momento, e avete preso la decisione interiore di separarvi dall’illusione di voi stessi, vi sentirete molto più a vostro agio. Sarete meglio capaci di sentire le emozioni negative in un modo che sostiene la crescita. Questo vi porterà ad avere alcune intuizioni, anche se siete soli in quel momento. Inoltre, le emozioni verranno fuori durante le sessioni di lavoro e vi porteranno ad avere delle intuizioni ancora maggiori se le esprimerete e ci lavorerete.

  41. Quindi, non posso darvi delle regole da osservare. Posso solo indicarvi la ragione dietro questo tipo di manifestazione. E vi sarà molto utile se riuscirete ad assimilarla veramente, se vorrete comprenderla bene andando avanti partendo dal quel punto. Naturalmente, quello che vi dico qui vale anche per tutti i miei amici.

  42. DOMANDA: Questo significa che le emozioni in quanto tali non sono pericolose, ma che è la delusione di noi stessi che le rende così potenti o pericolose?

  43. RISPOSTA: Sì, questo è vero. Ma non è necessario che siano pericolose, se non volete che lo siano. Se la rabbia interiore non viene adeguatamente compresa e liberata in modo costruttivo, come si impara a fare su questo sentiero, si manifesta un cosiddetto capriccio, e il bambino che c’è in voi si scaglia contro gli altri e sé stesso. Trovate il bambino che vuole attaccare, e avrete il controllo dell’evoluzione delle emozioni negative senza reprimerle, esprimendole invece in modo costruttivo e imparando da esse. Trovate l’area in cui vi risentite di non essere coccolati, di non ricevere tutto ciò che volete. Quando sarete consapevoli della ragione di tutta questa rabbia, sarete anche in grado di prendervi cura di voi stessi, perché vedrete le assurde richieste del bambino che è in voi. Questo è il lavoro da fare in questa particolare fase. È una pietra miliare cruciale e decisiva lungo la vostra strada. Quando supererete questo specifico ostacolo, il lavoro procederà molto più facilmente. Ogni volta che avete paura di perdere il controllo, vi consiglio di pensare all’immagine che avete di voi stessi, a quello che pensate di dover essere, paragonato alle emozioni che effettivamente vengono alla luce. Nel momento in cui vedete questa discrepanza, non vi sentirete più minacciati dalle emozioni negative. Adesso sarete in grado di gestirle. Questo è il miglior consiglio che ho da darvi a questo proposito. Scoprite in voi stessi dove siete arrabbiati con il mondo, perché non vi permette di essere la vostra immagine ideale, dove sentite che vi impedisce di essere ciò che potreste essere senza la sua interferenza.

  44. Vedete, amici miei, l’equivoco sta nel pensare che il problema venga dall’esistenza delle emozioni negative in quanto tali. Ma non è così. Viene dalla vostra non accettazione del vostro vero sé, dalla colpa che date al mondo perché non vi permette di essere ciò che sentite di poter essere se il mondo ve lo permettesse. Questa è la natura delle vostre emozioni così forti e intense, che possono mettervi in pericolo solo se non siete consapevoli della loro natura. Pertanto, cercate il loro significato. Cercate il loro vero messaggio e non avrete mai bisogno di avere paura.
  45. DOMANDA: Come si può essere sicuri che io sono sul serio quando dico di amare una persona? (Un bambino ha fatto questa domanda).

  46. RISPOSTA: Figlio mio, ti dico questo. L’essere umano non è fatto di un solo pezzo. È possibili avere molte emozioni contraddittorie. Si può amare una persona e poi, magari nel momento successivo, si può provare per lei odio o risentimento. Il fatto che ciò avvenga non significa che non puoi amare quella persona. Non è vero che se occasionalmente provi odio, non ami mai, o che non provi vero amore in altri momenti. Entrambe le cose sono possibili. Vedi, è molto importante che le persone capiscano perché occasionalmente provano odio, pur amando. La ragione di tale odio occasionale è sempre una ferita interiore. Se sei ferito, riconoscilo. Cerca di capire il perché. Questo non ti farà male, perché il prossimo passo nel tuo sviluppo sarà di renderti conto che la mancanza di comprensione causa la tua ferita, e quindi l’odio. Allora il passo successivo sarà, quando sarai ancora più maturo, quello di approfondire la tua comprensione così che non ti sentirai più ferito e non odierai più.

  47. Se, per il momento, ti limiti a capire che il tuo odio non annulla il tuo amore, non ti sentirai più in colpa. Saprai che sei ferito e il perché, e quindi potrai dire a te stesso: "Sento veramente amore, ma sento anche odio perché mi sento ferito".

  48. Man mano che crescerai nella modalità di questo cammino, le emozioni negative a poco a poco spariranno. Ma mentre sono ancora presenti, è importante che tu riesca a perdonare te stesso. Puoi farlo facilmente quando ti rendi conto che anche mentre odi, continui sempre ad amare, e che odi solo perché ti senti ferito. Non hai bisogno di pretendere da te stesso di riuscire ad amare e comprendere tutto il tempo. Nessuno riesce a farlo. Ma ci si può arrivare gradualmente, molto gradualmente. Il dolore sarà minore, e quindi l’amore potrà crescere sempre di più.

  49. DOMANDA: Nella tua risposta a questo ragazzo, e da ciò che hai detto anche in precedenza, sembrerebbe che le emozioni siano un fattore di potere tremendo, che imperversano violentemente se non vengono incanalate. Nella psicologia moderna si usa la parola sublimazione. Non sembra che la sublimazione sia un modo di incanalare queste energie lungo percorsi non distruttivi e quindi, come risultato, smetteremo di reagire emotivamente alle circostanze e alle situazioni intorno a noi, sublimandole nei canali creativi che hai menzionato prima?

  50. RISPOSTA: Sì, naturalmente questo è vero. Ma la sublimazione è molto spesso un processo pericoloso perché viene frainteso, usato male, e spesso porta effettivamente alla repressione. È necessario incanalare potenti emozioni distruttive, certo. Ma, sfortunatamente, nella maggior parte dei casi si usano i mezzi sbagliati. Come ho spiegato oggi, i mezzi sono quelli della repressione, coì che la crescita viene ostruita. Che voi la chiamiate sublimazione, perché certe energie sono usate in modo costruttivo, non ha importanza. È comunque un’inibizione della crescita nel caso che le energie distruttive non vengano dissolte, ma piuttosto rincanalate, in modo che funzionino in modo costruttivo. Questo accade, per esempio, quando una persona creativa e artistica, la cui potenzialità è già piuttosto libera, usa energie emotive represse e irrisolte per uno scopo costruttivo. È vero che questo costituisce un male minore, ma in termini del massimo potenziale della persona in questione, essa funzionerà ancora molto al di sotto della sua normale capacità, fino a quando le difficoltà e le conclusioni sbagliate saranno risolte e la persona si libererà dalle potenti emozioni negative. Allora non sarà più necessaria alcuna sublimazione. Tutto il processo sarà organico e naturale.

  51. È molto facile usare un approccio sbagliato quando si tratta di controllare le emozioni negative. Con la buona intenzione di canalizzarla e neutralizzarla, si ricorre spesso alla repressione e alla paralisi di una parte essenziale della propria natura umana.

  52. Voi qui avete una meravigliosa opportunità, amici miei, di favorire la crescita di un lato di voi che è stato trascurato. Questo è vero per alcuni in misura maggiore che per altri, ma tutti voi siete invitati a persistere nel lavorare su questa particolare fase. Fino ad ora, nella vostra vita, avete creato degli ostacoli del tutto inutili. Ma adesso avete una meravigliosa opportunità di rimediare a questo deplorevole errore che affetta l’intera la specie umana.

  53. Con questo, miei cari, carissimi amici, mi ritiro da voi. Benedizioni per ognuno di voi. Che tutti voi possiate acquisire ulteriore forza, ulteriore saggezza per portare avanti la vostra vita e la vostra crescita interiore in modo da non rimanere fermi. Perché questa è l’unica cosa che dà senso alla vita - la continua crescita. Quanto meglio realizzerete questo, tanto più sarete in pace con voi stessi. Doniamo a tutti voi le benedizioni, con tutta la forza, l’amore e il calore. Siate benedetti, siate in pace, siate in Dio.

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 89 - Emotional Growth and Its Function
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