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Lez. 87 - La fase successiva del sentiero: domande e risposte

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
9 giugno 1961

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Dicembre 2022

  1. Saluti, miei carissimi amici. Dio benedica ciascuno di voi. Benedetta è quest’ora.

  2. Se guardiamo alla scorsa stagione lavorativa constatiamo quanto essa sia stata feconda per voi tutti. Siete cresciuti, e in qualche caso ancor più di quanto vi immaginiate. Provate a valutare dove vi trovavate un anno fa e dove vi trovate adesso; se considerate il vostro sviluppo non tanto in termini di perfezione, quanto di consapevolezza dei vostri problemi e conflitti, vedrete che quello passato è stato un periodo molto decisivo per la maggior parte di voi.

  3. Ci auguriamo che nella prossima stagione di lavoro possiate conseguire nuovi spunti e un’ulteriore crescita e comprensione di sé. Per evitare inutili ritardi, non considerate la prossima pausa di inattività nel gruppo e nel vostro lavoro privato come un periodo di stagnazione. Non deve esserlo, ma dipende da voi. Vi potete rilassare e divertire quanto volete e seguitare, al contempo, la vostra ricerca e auto-osservazione. Fate di questo un tempo di ulteriore crescita, ognuno a modo suo. Che sia un tempo di preparazione e di intensificato allenamento, mantenendo la consapevolezza su quel che denotano le vostre reazioni emotive.

  4. Nella nuova stagione entreremo in un’altra fase, proprio come lo scorso anno. Nella nuova fase l’obiettivo primario non sarà tanto quello di approfondire la teoria, quanto la vostra consapevolezza emotiva. In una certa misura è qualcosa che avete già realizzato, specie negli ultimi due anni, ma bisogna fare di più. Nella prossima stagione vi darò un aiuto mirato per questa impresa. Sappiate tutti che l’obiettivo adesso è questo.

  5. Alcuni si saranno chiesti perché all’inizio i miei discorsi fossero di natura più spirituale, mentre ultimamente l’enfasi è stata posta di più sulla psicologia. Anche se ormai capite tutti che non c’è vero sviluppo spirituale se prima non si fa luce sulle emozioni distorte, la vostra conoscenza è tuttora in larga parte teorica e non può ancora facilitare una vera comprensione. Solo se diventerete ancor più consapevoli del vero significato delle vostre emozioni, capirete che lo sviluppo spirituale ha molto più a che vedere con le emozioni inconsce che con le azioni e i pensieri. La conoscenza generale che potete acquisire su di esse non aiuterà gran che il vostro sviluppo spirituale. Ma ogni intuizione apparentemente trascurabile sulle vostre reazioni ed emozioni costituirà un passo decisivo verso la crescita spirituale. Per questo motivo l’enfasi è stata posta sull’inconscio, e continua a esserlo. E l’approccio che esplora l’inconscio è di tipo psicologico.

  6. Quando, un giorno, si chiuderà il cerchio, torneremo a un’enfasi più spirituale, ma con una più profonda e ampliata comprensione. Riprenderemo questo punto con un diverso atteggiamento. La conoscenza spirituale - e financo l’azione spirituale - è una cosa. Ma la vita, il sentimento e l’essere spirituali, nonché l’esperienza interiore, sono ben altro - e si possono vivere solo dopo aver esplorato e compreso il mondo interiore del sentire. Il mondo interiore è l’unica realtà che conta. Esso determina tanto la vostra vita materiale quanto quella spirituale, come avrete modo di scoprire sempre di più nel cammino. Già potete constatare chiaramente, grazie a questo lavoro, come i problemi interiori siano responsabili dei vostri problemi esteriori.

  7. Dunque, amici, non crediate neanche per un momento che, per aver posto l’enfasi sul lavoro psicologico, vi stiate allontanando dalla spiritualità. L’una include l’altro, e questo lo constaterete sempre più nella prossima fase del lavoro.

  8. Avevamo dei buoni motivi per astenerci dal valutare le vostre condizioni interiori dalla prospettiva della legge spirituale. Sapete che un rigido autogiudizio è solitamente distruttivo e che è di ostacolo alla vostra ricerca. Non incoraggiatelo in un momento in cui non riuscite ancora a districarvi dalle puerili distinzioni tra i cosiddetti buoni e cattivi. Ciò non fa che rafforzare il senso di colpa, nonché le esagerate pretese e i parametri della vostra autoimmagine idealizzata. Vi impedirebbe di accettarvi per quello che siete, che è l’unica base di partenza per crescere e cambiare. Questo fatto richiede l’approccio neutrale che abbiamo adottato.

  9. Ma in definitiva vi renderete conto di dover applicare alla vita interiore i valori spirituali che finora applicavate più alle azioni e ai pensieri che al sentire. Per mettere in rilievo il sentire evitando i pericoli dell’autogiudizio, deve avvenire una crescita più sostanziale. C’è vero sviluppo quando la vostra vita interiore corrisponde a ciò che tutti voi sapete essere giusto, buono, vero e amorevole. Tuttavia, giacché non si può controllare il sentire attraverso un esercizio di volontà, non lo potrete influenzare o controllare mentre pensate o effettuate delle azioni. Solo se e quando comprenderete in toto le vostre reazioni inconsce e riuscirete a controllarle potrete tranquillamente adottare un approccio spirituale riguardo alle vostre emozioni.

  10. La distinzione tra spirituale e psicologico è arbitraria e, di fatto, inesistente. Ma dal momento che la pensate in questa maniera, è necessario che io vi spieghi la differenza.

  11. Quando prendete atto di come usate i valori spirituali per punirvi per non essere all’altezza di una falsa perfezione; quando capite la falsità delle vostre motivazioni; quando vedete l’orgoglio e la finzione anziché credere alla vostra bontà; quando siete consapevoli dei reali obiettivi che volete perseguire con il vostro desiderio di perfezione spirituale; solo allora potremo ritornare alla valutazione spirituale e considerare i vostri problemi interiori senza danni e impedimenti.

  12. E ora, amici, avanti con le domande che vi siete preparati.

  13. DOMANDA: In una lezione precedente hai brevemente toccato il tema del mito, che hai definito come verità universale sotto forma di immagine. La maggior parte delle persone, e anche la maggior parte dei mitologi - incluso Frazer - considerano tutti i miti come storie di eventi mai accaduti. Tuttavia alcuni studiosi contemporanei - come Bellamy e Hoerbiger - asseriscono vi sia una nuova rivendicazione scientifica dei miti cosmogonici del Libro della Genesi. Vi sono molti miti nella Genesi, ma ne vorrei analizzare uno in particolare: quello della Torre di Babele, specie ora che viviamo in un’epoca di mescolanze linguistiche.

  14. Cito da Genesi XI/1-9:

  15. 1: [In origine] tutta la Terra aveva una lingua... 2: E... mentre viaggiavano da Oriente... trovarono una pianura... e vi abitarono. 4: E dissero... Costruiamo una città e una torre la cui cima possa toccare il cielo... affinché non ci disperdiamo su tutta la Terra. 5: E il Signore venne... a vedere la città e la torre che i figli degli uomini avevano costruito. 6: E... disse... Questo cominciano a fare: ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile... 7: ...confondiamo dunque la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro...

  16. 8: Così il Signore di là li disperse sulla faccia di tutta la Terra: e smisero di costruire la città [e la torre]: 9:...poiché il Signore aveva... confuso la lingua di tutta la Terra.

  17. RISPOSTA: Per spiegare in modo esaustivo il brano appena letto si potrebbero scrivere dei libri di filosofia, psicologia e religione. È così pregno di contenuti… Ma vi darò alcune delucidazioni in merito dal punto di vista che vi riguarda di più. Intendiamoci, adesso vi parlerò solo di un aspetto - ma ce ne sono tanti altri che in questo momento non posso proprio approfondire.

  18. Come sapete, un tempo l’entità umana era un tutt’uno intero e integrato, armonioso, senza conflitti o contraddizioni. Questo vuol dire "una lingua". L’espressione dello spirito era concentrata su un punto, e non era dispersa come oggi in questa umanità che ha così tanti obiettivi e atteggiamenti contraddittori. Dopotutto voi del Sentiero ora sapete quanti atteggiamenti contraddittori albergano in voi. A causa di tali contraddizioni, che si possono simbolizzare come "linguaggi diversi", non capite voi stessi. Il caos entra nella vostra vita. Le confusioni e i problemi esteriori, condizionati da quelli interiori, vi risultano enigmatici poiché ne ignorate la ragione. Allo stesso modo ignorate obiettivi, atteggiamenti e desideri contraddittori che avete in voi. Non riuscite più a fare la connessione tra causa ed effetto, e pertanto non chiarirete la vostra "Babele" finché non esplorerete il significato delle vostre emozioni, che in precedenza erano inconsce.

  19. Poiché nella vostra anima c’è una Torre di Babele, ce n’è una anche nel mondo esterno. Le condizioni del mondo sono la sommatoria di tutte le condizioni interiori dell’umanità. Assenza di comprensione, confusione, inconsapevolezza di causa ed effetto, obiettivi contraddittori e conclusioni errate costituiscono il mondo interiore ed esteriore dell’umanità. Questa è la Torre di Babele.

  20. Se non riuscite a capire voi stessi, come capirete gli altri? Più sono le distorsioni e le confusioni che albergano in voi, meno riuscirete a comunicare con gli altri. Non potrete capirli, arrivare a loro o farvi capire. Anche questa è la Torre di Babele. Essa è simbolo del vostro mondo interiore e del suo effetto sul mondo esterno: la difficoltà di comunicare.

  21. L’Oriente, da dove siete giunti, simboleggia un punto dell’eternità, se posso esprimermi in un modo così paradossale. L’Occidente è la meta. L’Oriente era la vostra perfezione di un tempo. L’Occidente è la perfezione che avrete riacquisito. Ma in realtà sono uno; solo ai vostri occhi appaiono come due direzioni diverse. L’evoluzione è sempre il movimento di un cerchio che si chiude. Ciò vale per l’enorme quadro generale dell’evoluzione cosmica, che inizia con un movimento verso l’esterno e termina col ritorno alla perfezione. E vale anche per il lavoro del Sentiero. Ci sono molti cerchi che si chiudono. Stasera parlavo di iniziare dall’enfasi spirituale e poi di allontanarsi da essa per tornarvi in seguito, ma con la nuova comprensione acquisita mentre eravate lontani dalla prospettiva spirituale. Si torna allo stesso punto, non a uno diverso. Ma non è esattamente lo stesso punto, poiché siete diventati più ricchi e più saggi. Lo stesso con la vostra perfezione di un tempo e con quella che vi riguadagnerete dopo aver esplorato le profondità, essendo stati nel frattempo lontani dalla perfezione.

  22. L’umanità è stazionata nel punto della curva in cui i simboli dei vostri problemi interiori si riscontrano in gruppi, nazioni, religioni e lingue diverse. Sono tutti simboli del mondo interiore. Il mondo della realtà, che determina la vostra vita, è il mondo interiore. Quello è la causa, sempre. E il mondo della materia è sempre l’effetto. Che si considerino nazioni, lingue e religioni oppure il meteo, la cosa non cambia, giacché tutto esprime l’armonia o la disarmonia dell’anima. Osservate la vostra vita quotidiana da una prospettiva qualunque e vedrete, imparerete e sentirete che è in realtà il contrario di ciò che avevate sempre pensato. Nonostante le occasionali apparenze che indicano il contrario, siete profondamente convinti che il mondo esterno sia la causa e il mondo interiore l’effetto. No! È esattamente l’opposto, e man mano che progredirete in crescita e sviluppo percepirete le vere cause e i veri effetti.

  23. Ad esempio, ciò che si vede in un paesaggio è l’espressione di tutte le sue anime: bellezza da una parte e inquinamento, sporcizia e aridità dall’altra. Significativamente, la natura e le condizioni atmosferiche esprimono un’immagine più pura del totale della vita animica dell’umanità rispetto alle condizioni mondiali e alle relazioni tra nazioni. Non è difficile da capire. Il problema maggiore è come andare d’accordo con gli altri malgrado un egocentrismo tanto immaturo. In generale, da soli siete più o meno evoluti per andare d’accordo con voi stessi. Natura e atmosfera raffigurano la parte dell’anima in cui pensate, meditate, contemplate e innalzate il pensiero verso cose più elevate. È molto più facile che andare veramente d’accordo con gli altri o tenere il proprio Io fuori dal quadro.

  24. La natura simbolizza alcuni aspetti dell’anima umana, l’arte e l’artificio altri. Imparerete a percepire qualunque cosa dell’esistenza materiale come simbolo di forze animiche o di atteggiamenti interiori.

  25. Sapete tutti che la vera barriera tra i popoli non è la differenza delle lingue. Capite che le differenze linguistiche sulla terra sono di fatto segno di qualcosa di più profondo. Togliendo le barriere interne per accedere al proprio sé reale, pian piano svaniranno anche quelle esterne.

  26. Già potete osservare molto di tutto questo. Malgrado tante carenze, l’umanità nel suo insieme ha fatto molta strada. Gli stessi mezzi tecnici - spesso ideati per distruggere - che simboleggiano le vostre pseudo-difese interiori così distruttive per l’individuo, hanno comunque contribuito a rimuovere le barriere tra i popoli.

  27. Potete contribuire a migliorare le condizioni del mondo sotto ogni aspetto rimuovendo le vostre barriere interiori, la vostra Torre di Babele; e smantellando i vostri meccanismi di difesa, così dannosi per voi e per gli altri.

  28. Nel brano che l’amico ha letto si dice anche che quelle persone cercarono di costruire una torre che toccasse il cielo. Naturalmente non ci riuscirono, era impossibile. Il tentativo di raggiungere il cielo non raffigura forse la vostra autoimmagine idealizzata? Mentre combattete dentro di voi una guerra con voi stessi, volete comunque raggiungere vette di perfezione e superiorità del tutto incongrue col vostro attuale stato interiore. Tante persone nella storia hanno tentato questa impresa per orgoglio. Volevano raggiungere le vette con il metodo sbagliato e per i motivi sbagliati. Lo stesso vale per l’immagine di sé idealizzata: non può avere successo, ed è destinata a sgretolarsi. Nel momento in cui capite di non essere all’altezza di quegli obiettivi e pretese, l’orgoglio crolla. Ne siete schiacciati e vi sentite sconfitti. Raggiungere la perfezione (il cielo) alla svelta ricorrendo a scorciatoie materiali è un’impresa destinata al fallimento, non essendo realistica. È illusorio come costruire una torre che tocchi il cielo. Non si può fare. Per conseguire sviluppo e crescita ci si avvale di mezzi molto meno pretenziosi e ostentati della costruzione dell’autoimmagine idealizzata o della Torre di Babele.

  29. È la vostra autoimmagine idealizzata, la vostra Torre di Babele, che vi divide dentro e vi aliena da voi stessi. Uno scollamento che raffigura la lingua straniera che non capite. Non potete capire voi stessi perché vi siete alienati dal vostro sé reale. Consciamente avete un desiderio e agite di conseguenza, ma senza accorgervi di come una corrente sotterranea fluisca nella direzione opposta e produca esattamente il contrario di quanto vi eravate prefissati a livello cosciente. Anche questo è raffigurato nella storia della Torre di Babele. Ecco solo alcuni dei simboli celati in questo importante mito.

  30. DOMANDA: Perché capita spesso di sentirsi più agitati quando accadono cose piacevoli? Nella depressione si può essere calmi. Nelle occasioni felici si diventa iperstimolati e, in un certo senso, disarmonici.

  31. RISPOSTA: La risposta più ovvia sarebbe l’autopunizione, o i sensi di colpa, o la paura del successo. Ma è una risposta che non vi fa capire meglio. Anche se alcuni di quei fattori potrebbero essere delle concause, di per sé non vi chiariscono nulla. Ne comprenderete origine e obiettivo erroneo solo diventando consapevoli della ragione sottostante. Sono certa che ognuno di voi stia vivendo questo tipo di emozioni; provate a interrogarvi, e scoprirete che se un’occasione felice vi fa sentire irrequieti, sovrastimolati e, in un certo senso, disarmonici, è perché il piccolo o il grande obiettivo conseguito rappresenta un falso valore. Ciò non significa che l’obiettivo sia di per sé perverso o sbagliato. Ma è in qualche modo connesso alla vostra ricerca della gloria e alla vostra autoimmagine idealizzata, indipendentemente da quanto si possa mescolare in modo sottile o discreto con obiettivi veraci.

  32. Quando si gratificano i falsi obiettivi e i falsi valori non potete che sentirvi vuoti. I falsi obiettivi sono illusioni, e anche quando si materializzano non procurano una vera soddisfazione. Si ricorre a quegli scopi e valori a mo’ di pseudo-soluzioni. Ogni volta che si realizza uno di quegli obiettivi diventa ovvio che la soluzione fosse sbagliata, e l’anima resta ancor più stordita e confusa. Se perseguite un obiettivo credendo che il conseguirlo vi risolva i problemi, in un certo senso fa stare meglio credere che quell’obiettivo resti valido, ma che per qualche ragione non vi era stato possibile arrivarci. D’altronde, se infine ci arrivate, la vittoria si fa amara perché i vostri problemi restano insoluti e vi sentite ancora insicuri, spaventati e irrequieti; e la cosa vi lascia interdetti. Vi sentite peggio perché adesso non sapete cosa fare, a chi rivolgervi.

  33. Dato che l’intero processo è vago e del tutto inconscio, non siete consapevoli delle sue implicazioni. Né, tantomeno, della cocente delusione di aver conseguito un obiettivo parziale. Non vi sentite ancora tanto diversi da prima, quando pensavate che raggiungere l’obiettivo avrebbe fatto la differenza.

  34. Persino le piccole gratificazioni - ad esempio godere di buone relazioni sociali - producono quella reazione nel vostro inconscio. Solo un’attenta analisi dell’evento e di come avete reagito rivela la verità della questione; e sarà di assoluta importanza per il vostro ulteriore sviluppo, poiché metterà chiaramente a fuoco falsi valori e pseudo-soluzioni e vi mostrerà quanto entrambi siano illusori.

  35. Poi subentra la depressione, poiché obiettivi e pseudo-soluzioni vi sembrano fuori portata. Credete di avere un obiettivo, fosse anche sbagliato. Ma quando il vostro obiettivo si rivela di fatto sbagliato, che lo constatiate in modo più o meno consapevole, vi sentite ancor più frustrati e si producono urgenze e pressioni interiori. Sembra che trovare una soluzione sia più urgente che mai, solo che ora non sapete né dove, né come trovarla.

  36. Mettiamo che il falso scopo della vostra pseudo-soluzione sia di essere approvati, ammirati e invidiati e di sentirvi potenti. Poi accade un evento che vi dà la gratificazione cercata. Le persone agiscono secondo quel vostro desiderio. A livello conscio magari sentite di aver trascorso dei momenti molto piacevoli. Ma se analizzate il vostro sentire scoprirete che l’obiettivo del vostro sé idealizzato è stato di fatto gratificato solo in parte da quella "piacevole situazione". Ciò si potrebbe anche verificare quando, nel mentre, si conseguono dei reali valori. Ma non appena ricevete la gratificazione di un falso valore diventate irrequieti e disarmonici. Ora la psiche sente: "Ho avuto ciò che pensavo mi servisse ma sono ancora infelice, solo e insicuro. Ancora mi manca qualcosa, non c’è ancora niente di saldo a cui tenermi. Dove devo andare per alleviare la mia condizione? Che dovrei fare adesso?" Così l’insicurezza e l’urgenza interiore aumentano solo perché sono stati gratificati il falso valore e il falso desiderio. Esteriormente potreste essere soddisfatti, ma l’inquietudine interiore è segno del processo appena descritto.

  37. Sono processi sottili, e se li si spiega con un linguaggio diretto sembrano esagerati. Dovete scoprire, sentire e sperimentare la verità di queste parole. Se vi interrogherete in modo del tutto onesto, troverete le risposte sotto forma di verità interiori.

  38. DOMANDA: È qualcosa di simile a ciò che viene chiamato “Weltschmerz”? (*)

  39. RISPOSTA: Non è detto. Nel “Weltschmerz” di solito predomina l’autocommiserazione, mentre l’emozione di cui stavamo parlando è la gioia senza armonia che danno gli eventi felici, ma che non causa tristezza; piuttosto il contrario, mentre si permane in uno stato di irrequietezza, fretta interiore, impazienza e con una sorta di nervosismo.

  40. DOMANDA: Vorrei porre due domande metafisiche. La volta scorsa, nella nostra conversazione dopo la lezione, si è toccato nuovamente il tema della reincarnazione. Qualcuno ha messo in dubbio e respinto l’ipotesi della reincarnazione, ed è stato confermato anche da comunicati dell’altra dimensione che la reincarnazione avviene solo in determinati casi. So che ne hai già parlato, ma vorrei avere una tua conferma.

  41. RISPOSTA: Non servono riconferme. Tuttavia aggiungo questo: non tutti gli spiriti sanno tutto, specialmente se quelle entità avevano mantenuto convinzioni molto forti durante la vita. Tali forti convinzioni non scompaiono automaticamente. Possono persistere per decenni o anche secoli. Quando poi quegli esseri si accorgono che sta avvenendo una reincarnazione, preferiscono credere che si tratti di un’eccezione. Malgrado quegli spiriti possano essere altamente evoluti, potrebbero avere dei blocchi in certi loro ambiti.

  42. Su questo e su ogni altro tema potresti sempre imbatterti in opinioni contrastanti di vari gruppi, persone o spiriti. Non importa nemmeno ciò in cui credi. L’importante resta sempre il proprio sviluppo e far piazza pulita dei conflitti interiori.

  43. Se rifletti sulle cose in modo indipendente e ponderi sull’argomento, concluderai che la reincarnazione è logica e in armonia con le leggi universali del cosmo. Si potrebbe argomentare che anche altri pianeti offrono opportunità di crescita e sviluppo. È così. Tuttavia ogni pianeta o sfera rappresenta condizioni diverse in cui è necessario apprendere lezioni diverse. Nessuno può essere completato in un solo arco di vita, né sulla terra, né in altre sfere. Le condizioni sulla terra prodotte dallo sviluppo generale dell’umanità sono assolutamente impossibili da padroneggiare nell’arco di una vita. Allo stesso modo è vero che sono ugualmente necessari ripetuti ritorni su altri pianeti. Il tempo, se mi consentite un termine inesatto in assenza di uno migliore, è illimitato nella creazione, e si rende necessario ripetere determinate lezioni in ogni fase dello sviluppo generale indipendentemente dalla sfera in cui si vive.

  44. DOMANDA: La seconda domanda riguarda il tempo dell’ingresso del corpo animico dello spirito nel corpo fisico. Abbiamo appreso che ciò avviene al momento della nascita, come dice anche l’astrologia, e che l’anima entra nella dodicesima settimana di gravidanza e poi per gradi.

  45. RISPOSTA: Ti posso dire che entrambe le teorie sono in qualche modo vere. È vero che l’intero essere dell’entità spirituale entra nel corpo al momento della nascita fisica, e in modo molto sostanziale e decisivo. Se questo ingresso avvenisse prima, il bambino non potrebbe sopravvivere senza ossigeno. Ma ci sono altri periodi di completamento prima e dopo la nascita: sono delle fasi minori o meno decisive. Come sapete, secondo la scienza occulta non esiste solo un corpo sottile, ma ve ne sono diversi. In realtà la divisione va oltre quanto è già noto all’umanità. Vi sono vari strati. In senso psicologico sono gli strati che state analizzando adesso nel vostro lavoro nel Sentiero. Essi sono costituiti da varie sostanze di materia radiante. Le fasi si susseguono con determinati intervalli prima e dopo la nascita, fino al raggiungimento della maturità. Ma il passaggio più importante della piena incarnazione nel corpo - che consente all’entità di vivere sulla terra - è il momento della nascita. Non è un caso che questo evento sia particolarmente evidente e decisivo per madre e neonato. L’evento della nascita fisica corrisponde a qualcosa di altrettanto decisivo a livello spirituale.

  46. Ma neppure quel momento decisivo denota una completa integrazione, alla quale si arriva solo attraverso il lavoro di autoricerca. Ovunque nell’anima sussistano problemi e conflitti irrisolti, una parte di quell’entità non è tutt’uno con il resto. Ogni risoluzione e vittoria sul percorso vi rende meno alienati da voi stessi.

  47. Che significa autoalienazione? Ho usato di frequente questa espressione. La usa anche la psicologia umana tradizionale, pur senza conoscerne il significato spirituale. Poiché autoalienazione vuol dire che in qualche modo una o più parti di voi non si trovano dentro di voi, ma fuori. Pertanto ogni passo verso la maturità unifica più parti dentro di voi - un processo, in linea di principio, simile all’unificazione del corpo della materia e della parte sostanziale dei corpi sottili. Ecco perché avete sempre una sensazione di rinascita quando superate le illusioni che vi avevano tenuto alienati da voi stessi.

  48. DOMANDA: Ci spiegheresti la relazione tra l’immagine principale, l’immagine di sé idealizzata e l’immagine di Dio, specie per quanto concerne la preghiera? In che modo questo conglomerato interferisce con la nostra capacità di pregare?

  49. RISPOSTA: Ottima domanda. Qualsiasi conflitto, distorsione o illusione interferisce coi processi creativi, con la ricerca della verità o con altri sforzi costruttivi come la preghiera. Indipendentemente dal talento, dal desiderio sano o dall’impegno che mostrate, la gravità dei vostri conflitti influenza in proporzione le vostre attività, i pensieri, i sentimenti e le motivazioni. E li influenza sia attraverso la sottile colorazione dell’autoinganno, sia in modo più diretto, così da rendere impossibili preghiera e altre attività edificanti.

  50. L’immagine di Dio (**) non è un concetto reale di Dio, comune a tutti gli esseri umani: potrebbe essere la vita, le regole della vita, o anche l’autorità, nel senso di un "devi".

  51. Il problema principale della vita, risultante nell’immagine principale, è sempre un senso di impotenza di fronte a una difficoltà che il bambino trova impossibile da affrontare, a meno che non si approntino speciali difese. L’immagine di Dio gioca un ruolo importante nella costruzione di tali difese, sia come una autorità indefinita, sia come un ipotetico Dio, severo e punitivo. I decreti di questa potente autorità impediscono la sicurezza e la felicità, causando frustrazione e infelicità. Eccovi qui, bambini indifesi e non amati - che non siate stati amati davvero o che fosse una vostra impressione non fa differenza: vi sentite soli, incompresi, non accettati per come siete, insicuri, spaventati. Solo aderendo a certe regole potete sentirvi al sicuro e ricavare un minimo di piacere. In alternativa, se è questa la vostra immagine principale, potreste credere di poter trovare la sicurezza e il piacere che vi servono per sopravvivere solo infrangendo le regole, esercitando il potere e diventando dittatori nel vostro ambiente. In entrambi i casi l’immagine di Dio è l’ostacolo primario, e dipendendo dal carattere, dalla personalità e dall’ambiente, o ne seguite le regole o cercate di diventare voi stessi Dio. Ma la cosa non va. In linea di massima, l’uno o l’altro atteggiamento circa l’immagine di Dio determina il tipo di autoimmagine idealizzata che avete stabilito. Quell’atteggiamento è la vostra pseudo-soluzione. Questa, a sua volta, rappresenta l’attributo prevalente della vostra autoimmagine idealizzata.

  52. La creazione dell’autoimmagine idealizzata ha un ulteriore scopo relativo all’immagine di Dio. Obbedire alle odiate regole contro la propria volontà sarebbe molto umiliante. Pertanto la psiche finge di accettare quelle regole per amor di perfezione. In altre parole, i rigidi standard dell’autoimmagine idealizzata e le sue esigenze non servono unicamente allo scopo di far fronte a un mondo ostile e pericoloso, ma celano anche l’impotenza di dover adottare delle regole contro cui ci si ribella interiormente. Questo anche nel caso in cui l’autoimmagine idealizzata sia per lo più ribelle e antisociale, giacché la minoranza ribelle rappresenta anch’essa delle regole, ma di ordine diverso. La regola potrebbe essere la spietatezza, il dominio sugli altri, l’egoismo. Pertanto chi segue la regola è considerato intelligente, e chi non la segue stupido.

  53. In quel caso l’immagine di Dio si fonde sottilmente con l’autoimmagine idealizzata. Voi cercate di identificarvi con ciò che temete di più. Nella vostra autoricerca potete trovare di continuo quelle reazioni emozionali sia nella persona mossa in prevalenza dal potere, sia nella persona sottomessa. Ciascuno lo fa in modo diverso.

  54. Oltre alla separazione e alla solitudine che tale distorsione genera c’è il peso aggiuntivo di sentire di dover obbedire, che lo vogliate o meno. L’autoimmagine idealizzata serve anche ad alleviare il peso di quel giogo.

  55. Dunque vedete come una impotenza di base colleghi l’immagine di Dio all’autoimmagine idealizzata, creando il basilare problema delle pseudo-soluzioni che si adottano per far fronte all’immagine di Dio; e ciò, a sua volta, crea l’autoimmagine idealizzata.

  56. DOMANDA: Come dovrei considerare il mio senso di colpa per il piacere che provo per l’assassinio di Trujillo, l’ex-dittatore della Repubblica Dominicana?

  57. RISPOSTA: Se fai una domanda personale, ti dò una risposta personale. Il senso di colpa viene dal desiderio non riconosciuto di essere un Trujillo, di avere quel tipo di potere. Oh, in qualche misura potresti già aver conosciuto quel tipo di emozioni, ma non nella loro piena estensione; e non ne comprendi ancora il significato. Desideri ottenere sicurezza e piacere attraverso una forte spinta al potere, contrastata al contempo da un altrettanto forte atteggiamento di sottomissione. Questo è un aspetto. Il senso di colpa è la reazione della tua sottomissione all’impulso di potere.

  58. Un altro aspetto è la tendenza a sottometterti alla persona che più temi. È l’atteggiamento che spiegavo nella risposta precedente. C’è una tendenza a inchinarsi, ad accontentarsi e a sottomettersi alla persona che più si teme. È il tuo modo di affrontare il pericolo, per cui inizialmente hai scelto un forte atteggiamento di sottomissione. Ma essendoci anche una pulsione di potere, essa reagisce a tale sottomissione con l’autodisprezzo e sensi di colpa di diversa natura.

  59. Da un lato hai il desiderio di essere quel tipo di persona. Dall’altro tendi a sottometterti a una persona del genere. E in terzo luogo c’è il desiderio di liberarti dal giogo di quella persona attraverso fantasie di gloria e di onnipotenza. Tutto ciò crea sensi di colpa, da ogni prospettiva: il falso senso di colpa di non essere buono e obbediente, come invece richiede un atteggiamento di sottomissione; il falso senso di colpa di aver osato ribellarti e odiato tutto ciò che contraddice l’immagine dell’obbedienza e della bontà. Crea anche il falso senso di colpa di non essere all’altezza delle tue fantasie di gloria, di non essere forte e potente ma, di fatto, servile. E crea il vero senso di colpa dell’egocentrismo intrinseco, dell’orgoglio e della finzione che tutti quegli atteggiamenti rappresentano, in realtà.

  60. Se riconosci pienamente, accetti, comprendi e segui questi sentimenti, supererai le tue pseudo-soluzioni e ti libererai dal senso di colpa, che non è che un sintomo.

  61. DOMANDA: Vorrei fare una domanda un po’ vaga sulla verità. Che s’intende per “verità artistica”, e come incide sulla verità oggettiva, sulla verità soggettiva e sulla verità psichica?

  62. RISPOSTA: Non c’è una "verità soggettiva". So che si usa questo termine quando si trova una distorsione o una conclusione errata. È vero che vi sono idee sbagliate e che le si deve affrontare. Si dice che ci si è imbattuti in una verità soggettiva, ma in realtà il termine è una contraddizione: la verità è solo oggettiva.

  63. La verità artistica proviene dall’autenticità di una persona. Se si è fondamentalmente falsi con se stessi e con la vita, non è possibile, malgrado il proprio talento e l’abilità creativa, produrre verità artistica. Non c’è separazione. La travolgente esistenza della veridicità darà luogo a un risultato vigoroso di veridicità artistica.

  64. DOMANDA: Qual è la tecnica migliore per distinguere tra verità e opinione? O tra fatti e opinione?

  65. RISPOSTA: C’è una differenza sostanziale: un fatto è un segmento di verità. Potresti cogliere un fatto ma ignorarne alcuni fattori. Quindi non hai una visione vera di una situazione. Supponiamo che tu veda una persona insultare un’altra. Questo è un fatto. Ma giudicare il fatto di per sé potrebbe essere fuorviante, poiché ignori ciò che ha portato a quell’insulto. Solo la conoscenza di tutti i fattori rilevanti può mostrare la verità della situazione. Vedere la verità è un compito molto difficile. Se sei consapevole di questa difficoltà, non avrai la tentazione di credere di essere nella verità dopo aver semplicemente raccolto i fatti. Il saperlo accrescerà la tua veridicità, mentre credere di essere nella verità quando non lo sei può solo aumentare la falsità.

  66. La capacità di acquisire una percezione della verità più profonda, più ampia e superiore dipende dalla tua capacità di affrontare te stesso in verità e sincerità, anche se dovesse risultare fastidioso. Nella misura in cui saprai affrontare te stesso, la capacità di percepire la verità crescerà in automatico. Non basta una tecnica o un processo diretto: dipende dall’autoconsapevolezza, dalla crescita interiore e dal confronto con se stessi.

  67. DOMANDA: Si può trarre una conclusione sul carattere di una persona che ama gli animali e la natura, e su quello di un’altra a cui non importa né degli animali, né della natura?

  68. RISPOSTA: Le generalizzazioni, amici miei, sono molto pericolose. Ogni cosa è sintomo di qualcosa. Ma guardatevi dalle opinioni e dalle generalizzazioni preconfezionate: sono molto fuorvianti. L’assunto che la persona che ama gli animali e la natura sia migliore di quella che non li ama è sbagliato. Forse la prima è più ricettiva a una manifestazione della vita divina. Ma quella stessa persona potrebbe essere del tutto chiusa a un altro tipo di manifestazione, mentre la seconda che non ama gli animali e la natura potrebbe essere ricettiva e aperta. Ad esempio, quest’ultima potrebbe avere meno timore delle persone rispetto all’altra, e quindi amarle e capirle meglio. Tuttavia è altrettanto sbagliato ritenere che solo perché alcuni non amano gli animali, automaticamente essi amino le persone più di chi ama gli animali. Non vi sono regole, e ogni caso è a sé.

  69. COMMENTO: È buffo, io nutro una profonda sfiducia verso le persone a cui non importa degli animali e della natura, e dunque mi dovrei sentire in torto. Ma sento che in loro ci dev’essere qualcosa che non va.

  70. RISPOSTA: In chi non ama o comprende la manifestazione della creazione c’è di sicuro “qualcosa che non va”. Ma ciò non significa che sia più giustificato diffidare di qualcuno con quella particolare limitazione rispetto a un altro le cui limitazioni neppure percepisci.

  71. COMMENTO: Forse perché non sono così ovvie.

  72. RISPOSTA: Potrebbero esserlo, ma forse non per te.

  73. DOMANDA: Nascere al di fuori del vincolo matrimoniale ha degli effetti sull’inconscio, pur non conoscendo le relative circostanze?

  74. RISPOSTA: Il tuo inconscio sa tutto sulla tua condizione di vita, ma non vuol dire per forza che ci sia un effetto negativo sulla tua vita. In caso di nascita illegittima si scelgono anime con dei problemi specifici. Quella occorrenza consentirà all’entità di lavorare su quei dati problemi con le difficoltà che ne derivano. Tuttavia se si verificano delle circostanze che rimuovono la difficoltà - come l’ignoranza dei fatti - le condizioni di vita generano materiale sufficiente a risolvere i problemi esistenti, senza oneri aggiuntivi.

  75. Possiate voi tutti assorbire i potenti raggi di amore, verità, forza e purezza che sono dati a ciascuno di voi e ai vostri cari. Non pensate neanche per un attimo, durante il prossimo periodo di pausa, di essere separati da noi. Dipenderà molto dai vostri sforzi e dal vostro modo di vedere se continuerà a esserci un contatto col nostro mondo. Se seguitate a confrontarvi sinceramente con voi stessi, voi imparerete e noi vi daremo la guida. Vi sono elargite delle benedizioni particolari. Credo che quasi tutti possiate percepirne e sentirne la realtà. Che possano durare a lungo! Che possiate seguitare a crescere come avete fatto finora nei mesi e nella stagione a venire, quando entreremo in una nuova importante fase di lavoro.

  76. Siate benedetti, miei carissimi amici, il nostro amore vi avviluppa e penetra in voi. Siate in pace, siate in Dio!

(*)     stanchezza del mondo (world weariness)
(**)   lezione 52 L’immagine di Dio


Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 87 - The Next Phase on the Path: Questions and Answers
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