Lez. 74 - Confusioni e vaghe motivazioni
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
25 novembre 1960
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Aprile 2018
- Saluti, miei carissimi amici. Dio benedica ognuno di voi. Quest’ora sia benedetta.
- In questo Paese si è appena celebrato il “Giorno del ringraziamento.” In quest’occasione vorrei dirvi, amici miei, che noi nel nostro mondo ringraziamo ogni essere umano che compie sforzi per purificarsi e svilupparsi. Ogni sforzo in questa direzione ha un gran peso nel piano complessivo di evoluzione dell’intero universo. Ogni problema che risolvete, ogni intuizione che avete su chi veramente siete, è in qualche misura determinante a cambiare il corso delle forze universali e cosmiche. Non avete idea di quanto siano importanti gli sforzi e i tentativi di ogni singolo essere umano. Se questa verità fosse veramente compresa, molte più persone moltiplicherebbero il loro impegno.
- Tutta la sofferenza deriva dall’ignorare la verità, dal non volerla affrontare. Perciò, chi fa onestamente questo lavoro finirà, in un modo o un altro, per influenzare quelli che sono ancora sommersi nell’inconsapevolezza di sé e della loro relazione con l’intero universo. Quelli di voi che così coraggiosamente percorrono questo sentiero dovrebbero sapere che tutti noi nel mondo spirituale vi ringraziamo per i vostri sforzi, non solo nel nostro interesse, ma anche nell’interesse di tutti gli altri esseri.
- Ed ora, amici miei, vorrei dire alcune parole che possono risultare utili a quelli tra voi che lottano e tentano, ma continuano a incontrare sempre nuove difficoltà dentro di sé. Queste parole possono aiutarvi a superare tali difficoltà e a darvi una visione complessiva più chiara. Spesso, in certi stadi del vostro sentiero, un tale chiarimento è necessario.
- Una delle cose più importanti nel corso di questo lavoro è riconoscere quando siete confusi su un particolare argomento. Potreste essere confusi e non rendervi nemmeno conto di cosa si tratta. Vedo che c’è un grande bisogno di affrontare questo tema.
- Dai nostri precedenti discorsi, sapete che qualunque problema interiore, in un modo o nell’altro, si manifesta, prima o poi, come problema esteriore. Il problema esteriore è il risultato di quello interiore e, allo stesso tempo, può diventare il mezzo con cui correggere gli atteggiamenti errati che creano sia il problema interiore che quello esteriore. Di fronte a manifestazioni esterne che vi fanno sentire in disarmonia, a disagio, ansiosi ed arrabbiati, spesso non vi avvedete che in voi c’è confusione. Non sapete esattamente che tipo di confusione sia o che cosa sia sbagliato nel vostro modo conscio o inconscio di pensare.
- Non posso sottolineare abbastanza la necessità di scoprire quale sia esattamente la vostra confusione. Ogni volta che qualcosa vi dà fastidio, sia che si tratti di un semplice stato d’animo, di una spiacevole reazione interiore, o di un reale avvenimento apparentemente causato da altre persone, cercate di scoprire in che modo siete confusi, in che modo i vostri pensieri non sono accurati, non avete chiarezza riguardo ad un’idea, a una reazione presumibilmente giusta o a un principio di condotta generale. Verificate se c’è una contraddizione tra i vari principi giusti che avete. Mettete in questa confusione in modo conciso e per iscritto: ‘Sono confuso perché non so…” di qualunque cosa si tratti. Scomponetela in diverse domande. Quanto più le vostre domande saranno concise, tanto più acquisterete consapevolezza della vostra confusione.
- Metterlo per iscritto è veramente costruttivo per eliminare la confusione, anche molto prima di essere in grado di trovare le risposte giuste alle vostre domande. Se a questo punto pregate per le risposte e lavorate con le domande – controllando allo stesso tempo la vostra resistenza a ricevere le risposte – farete grandi progressi e vi preparerete a ricevere nuove e importanti informazioni che vi daranno nuova libertà. Amici miei, non dimenticate di avere consapevolezza delle domande che vi ponete a proposito di una situazione complessa, un problema o una confusione. Nel momento in cui riuscite ad avere ben chiara la domanda, vi sentirete già sollevati. Avrete spianata la strada che vi conduce ad un chiarimento completo.
- Voi che siete già un po’ avanzati su questo sentiero, dovreste ora fermarvi un momento e guardarvi intorno per ottenere una visione d’insieme, proprio come, di tanto in tanto, fa lo scalatore durante una scalata. Mentre proseguite sulla strada, il vostro sguardo è diretto verso un obiettivo particolare. In questo caso, potreste dimenticare la distanza già percorsa, gli ostacoli superati, e perdere quindi di vista il quadro completo. È utilissimo, di tanto in tanto, guardarsi intorno per avere una visione complessiva del percorso.
- Sto dicendo questo per un motivo particolare. Ancora una volta dovreste indagare su quali siano i vostri principali problemi della vostra vita, ma da una prospettiva più completa. Mettete sinteticamente per iscritto i problemi, descrivendo con poche semplici parole a quale area della vostra vita si riferiscono. In virtù di quello che avete scoperto fino a questo momento, ora vi ritrovate in una posizione migliore, rispetto a quando iniziaste il sentiero, per stabilire che ogni volta che il vostro obiettivo non è chiaro e che l’obiettivo della vostra vita viene confuso da motivazioni diverse fra loro, è lì che si trova l’area problematica della vostra vita. Riconoscere questo vi sarà di grande aiuto.
- Le reazioni emotive profondamente radicate, una volta portate alla luce, mostrano sempre il bambino che agisce in voi. E questo bambino è tutto centrato su se stesso e non riconosce la realtà. Da questo egocentrismo e questa mancanza di conoscenza sorgono motivi egoistici, anche se in modo inconscio. Voi non avete chiarezza su quello che volete nella vita, o in una particolare area della vostra vita. Siete disorientati e tutti gli obiettivi sono immersi in una nebbia di confusione e inconsapevolezza. E neppure i motivi genuinamente disinteressati riescono ad essere espressi chiaramente nei vostri pensieri. Sempre, quando esiste una condizione come questa, è inevitabile avere difficoltà, sentirsi irrealizzati e frustrati. Le difficoltà possono apparirvi come ostacoli esterni, oppure, se questi ancora non appaiono all’orizzonte, potete sentirvi interiormente a disagio, in colpa, tesi, pieni d’ansia o d’impazienza. In altre parole, anche se per il momento le cose vanno bene, non avete pace interiore in quella particolare area della vostra vita.
- Sempre quando esiste una tale condizioni è chiaro che le vostre motivazioni si sono mischiate ad inconsci motivi egoistici che portano a risultati negativi. Passate nuovamente in rassegna la vostra vita. Osservate con cura dove avete dei chiari problemi, o emozioni di ansia o disarmonia. A quel punto controllate quali siano le vostre vere motivazioni. Guardate dietro le apparenze, a prima vista positive. Usate quello che avete scoperto, le vostre immagini e le conclusioni sbagliate. Cercate di estrarre da esse eventuali motivazioni negative o confuse, e applicatele all’area problematica. O determinate se per caso non vi siete incamminati su una nuova strada senza nemmeno sapere se volevate veramente farlo, o il perché lo volevate fare. Tale incertezza è spesso più dannosa dei motivi negativi che avete ben chiari, e può applicarsi a qualunque area della vita, quale la realizzazione professionale, il matrimonio, o i rapporti d’amicizia. L’incertezza può creare tensione e conflitti in una particolare relazione personale.
- Controllate le reali motivazioni dietro quelle di cui siete consapevoli. Controllate se avete un chiaro obiettivo, oppure no. Controllate la vostra ragione di vita. Qual è lo scopo della vostra vita? A cosa aspirate, oltre che a sviluppare voi stessi al meglio delle vostre capacità? Osservate quindi quello che veramente volete. Perché lo volete? Fate attenzione a non pensare che una motivazione escluda l’altra. Sapete che non è così. Cercate di essere onesti con voi stessi a questo riguardo, come in qualunque altro. Il sollievo e il benessere che otterrete dal rispondere onestamente alle vostre stesse domande sarà importante, non importa quanto possano essere negative le risposte.
- Una delle più importanti caratteristiche di tale metodo sarà che, nel momento in cui riconoscete la mancanza d’intenzioni chiare, o la presenza d’intenzioni distruttive, riconoscerete la legge di causa ed effetto che opera nella vostra vita. Allora perderete all’istante il senso d’ingiustizia, di cui alcuni potrebbero essere coscienti, ma di cui in genere non lo si è. Quando parlammo della generale paura della vita, dell’ignoto (vedi fine p.14 ‘Lezione n°72 La paura di amare’ – N.d.T.), imparaste che alla base di questa paura c’è sempre l’immagine distorta di Dio. Inconsciamente temete che ci sia un dio arbitrario che infligge punizioni e ricompense a piacimento. E anche se, in realtà, voi non credete ad un simile dio, questa è comunque la vostra idea della vita ed il vostro ruolo in essa. Se vi considerate sperduti, indifesi, o preda di circostanze fuori del vostro controllo, voi vi aggrappate al “caso” e alla “sfortuna.” Vi sentite come una piccola barca sperduta in un grande oceano. A volte le acque sono agitate e le onde vi trasportano contro corrente, a significare che la vita genera infelicità, mentre altre volte le acque sono calme e vi trasportano verso “circostanze fortunate.” Voi dite, “In entrambi i casi, non c’è niente che io possa fare.” Questo è un sentimento profondamente radicato in tutti, ed è della massima importanza rendere cosciente questo concetto della vita. Alcuni di voi sono riusciti a farlo, ma ancora non intravedete una via d’uscita. Potreste dire, “D’accordo, ed ora che si fa?”
- Troverete la risposta riconoscendo i vostri obiettivi velati ed in contrasto tra loro; sono essi i responsabili di tutte le cose che vi mancano. Questa particolare confusione e mancanza di motivazione è direttamente responsabile dell’insoddisfazione, o della mancanza di successo, se vogliamo chiamarlo così. Se a quel punto realizzate che siete voi a causarlo, e non un universo caotico o Dio, perderete automaticamente parte della vostra paura e insicurezza. Saprete che sareste in grado di creare condizioni favorevoli, anche se non lo state ancora facendo. Almeno vedrete come arrivarci. Penserete di dover cominciare a chiarire a voi stessi le vostre intenzioni e di stabilire quello che volete veramente, e non quello che pensate che dovreste volere. Mantenete queste chiare motivazioni consce e ben definite, lavorando verso i loro obiettivi. Anche se ancora non potete sbarazzarvi degli obiettivi egoistici, il solo fatto di ammettere di averli, l’onestà e la chiara visione su quale sia la vostra volontà, sprigionerà da un lato una forza ed un’energia interiore completamente nuove, e dall’altro capirete che i responsabili del vostro destino siete veramente voi stessi. Allora cesserete di essere spaventati da un destino sconosciuto, sia che le vostre paure siano coscienti o meno.
- Amici miei, è molto importante che a questo punto tutti voi vi facciate queste domande. Quello che ho detto oggi potrebbe non essere completamente nuovo per quelli che hanno sempre seguito questi insegnamenti, ma probabilmente ora comprenderete le mie parole sotto una luce diversa e ne farete un uso migliore. A questo punto scenderanno più in profondità e vi metteranno in condizione di lavorare in modo più costruttivo.
- Ci sono domande su quest’argomento?
- DOMANDA: Quando si è confusi è molto difficile fare domande. A causa della confusione, non si sa di cosa si tratta. Ci sono solo emozioni.
- RISPOSTA: Formulate le emozioni. Cercate di tradurle in pensieri concisi. Questa è certamente la parte più dura e più importante. Solo in questo modo potete giungere alla radice della confusione. Non è poi così difficile come immaginate. Bisogna solo decidersi di volerlo fare. Chiaritevi le domande in modo conciso. Anche se le prime domande che vi fate non sono quelle giuste, non importa. Da queste prime domande sarete in grado di formularne altre, fino a che non arriverete più vicini al punto, e queste vi porteranno alla radice del problema. Allora sarete in grado di saltare le domande di partenza, quelle che rimanevano solo alla periferia del problema, per giungere più vicini al centro.
- DOMANDA: Ma la confusione non deriva dal non riuscire ad eliminare ciò che disturba?
- RISPOSTA: Non c’è niente del tipo “non si riesce.” Così come lo dici, vuol dire che tu pensi che non ci sia alcuna soluzione. Forse non ti rendi conto di pensarlo. Forse speri, sempre inconsciamente, che la soluzione ti venga fornita, perché non riesci a trovarla da solo. Non è così. Dato che, ad un certo momento, sei stato tu a creare la tua confusione, sei tu l’unico e il solo a poterla risolvere.
- DOMANDA: Posso provarci, ma spesso solo con cose piccole.
- RISPOSTA: Esattamente. Iniziate dalle piccole cose. Non è assolutamente possibile giungere subito alle questioni veramente grandi della vostra vita, perché sono troppo in profondità. Le piccole confusioni sono i sintomi di quelle più grandi e nascoste. Perciò, c’è bisogno degli eventi esterni per puntare alle condizioni interiori. E così le piccole confusioni di tutti i giorni, le cose insignificanti e “senza importanza” sono quelle migliori per iniziare. Potete prendere queste e concentrarvi su di esse. Potete formulare i pensieri e le domande solo su quello che potete vedere chiaramente. Le piccole cose, apparentemente insignificanti e che vi confondono, vi servono per evidenziare la confusione più profonda. Vedrete sempre, quando esaminate una di queste piccole cose, che c’è qualcosa di più importante in gioco, che c’è sotteso qualche importante principio riguardo al quale siete confusi e privi di chiarezza. Dunque il migliore, e anzi l’unico modo possibile per affrontare la questione, così come vi ho detto spesso, è di lavorare sulle difficoltà quotidiane. Questo non è difficile.
- DOMANDA: Quando due persone sono coinvolte in una situazione, e non una piccola ma importante, se una delle due è impegnata per raggiungere l’autoconoscenza e l’autosviluppo e l’altra no, la situazione può cambiare veramente? O solo per una delle due?
- RISPOSTA: La situazione cambia notevolmente, anche se questo lavoro lo fa una persona sola. Naturalmente, sarebbe meglio che lo facessero entrambe. Ma anche con una sola persona si possono cambiare molte cose. Fin quando siete sotto la pressione della vostra confusione emotiva e mentale è inevitabile che influenziate le correnti problematiche dell’altra persona. Non vi è nulla di tanto contagioso in questo mondo quanto le emozioni, i pensieri, le reazioni e gli atteggiamenti. Questo si può osservare nella vita di tutti i giorni. Più vi allenate nell’osservazione di sé, più divenite consapevoli di questa verità. Per esempio, quando l’altra persona mostra verso di voi un forte spirito di competizione, immediatamente sorge in voi qualcosa di simile, anche se non siete inclini ad essere competitivi. Sentite di voler competere con la persona che vi ha risvegliato quest’aspetto. Oppure prendiamo in considerazione il mettersi in mostra, o la lotta per l’approvazione. Se lo fa l’altra persona, questa tendenza che è forse molto più piccola in voi, viene fuori anche in voi, e voi volete fare la stessa cosa. È così per qualunque tipo di emozione, positiva o negativa, buona o cattiva.
- I vostri conflitti, le vostre immagini e i vostri malintesi sono contagiosi ed influenzano immediatamente l’altra persona. Tuttavia, chi lavora sul sentiero dell’autopurificazione diventa sempre più immune a questo tipo d’influenze. Non solo voi cominciate a dissolvere tali immagini e conflitti, ma acquisite una grande consapevolezza della legge del contagio, e proprio questa consapevolezza v’immunizzerà. In questo modo sarete sempre meno colpiti nell’inconscio dall’influenza negativa dell’altra persona. Allo stesso tempo, risolvendo i vostri problemi, influenzerete sempre di più la parte sana e positiva della personalità dell’altro. Questo lavoro incrementa l’autoconsapevolezza, e la consapevolezza è l’unica vera arma contro i mali del mondo. Nell’inconsapevolezza, due persone attiveranno un circolo vizioso, agendo l’una sull’altra, in un costante peggioramento man mano che il tempo passa. Eppure è sufficiente che una delle due persone faccia un lavoro di autoconoscenza, crescendo interiormente al meglio delle sue possibilità, per stabilire un circolo virtuoso.
- Non è esagerato dire che questo lavoro influenza tutto l’ambiente che vi circonda. Ne beneficeranno certamente tutti coloro intorno a voi. Se analizzate le parole di tutti i grandi spiriti che siano mai vissuti su questa terra – Gesù Cristo, Buddha, o qualunque altro grande Maestro – troverete che i loro insegnamenti sono un costante richiamo alla necessità della consapevolezza, sebbene le parole esatte possano cambiare con i tempi. Sapere che le vostre emanazioni hanno un effetto diretto sull’altra persona è molto importante per l’intero universo. Quando vi è un conflitto tra le persone, ci sono forti energie che collidono. A questo particolare riguardo, l’energia di ogni persona è espressione della volontà personale. Ognuna è convinta della correttezza e della giustezza di ciò che vuole. Ma tutti vivete nel vostro mondo chiuso, in cui non vedete l’altro ma solo le vostre ragioni, le quali, pur essendo forse buone, non rappresentano certamente il quadro completo.
- Poiché siete consapevoli solo in superficie delle vostre opinioni personali, e dunque non comprendete completamente né queste né voi stessi, non riuscite neanche a capire le reali intenzioni dell’altra persona, intenzioni che si manifestano in maniera molto diversa dalle vostre. Più siete convinti di “avere ragione” e che l’altro “sbagli,” più l’energia della vostra volontà personale produrrà una resistenza sempre più forte nell’altra persona, assieme ad una volontà personale persino maggiore, o ad una corrente compulsiva che a sua volta farà certamente resistenza. Questa spossante battaglia senza speranza non può essere superata a meno che una delle persone non cambi atteggiamento, non perché si arrende esteriormente ad ingiustificate richieste per debolezza o paura, ma grazie ad un costruttivo lavoro di auto-indagine e crescita interiore ottenuta grazie alla comprensione delle motivazioni e delle reazioni inconsce.
- DOMANDA: Come si può sapere se qualcuno che amiamo ci è realmente fedele? L’amore genuino e maturo è amare senza chiedere. È maturo continuare ad amare una persona che è innamorata anche di qualcun altro?
- RISPOSTA: A questa domanda non si può dare una risposta semplice. Ma cerchiamo di analizzarne le varie componenti.
- Come potete sapere se qualcuno vi è fedele? Prima di tutto voglio dire che qui si applica la stessa vecchia incomprensione umana che valuta esageratamente l’atto esteriore e diminuisce l’importanza dell’atto interiore. Qui non sto né condannando né assolvendo. Non sono interessato alle manifestazioni esteriori, che sono inessenziali e di secondaria importanza quando vogliamo prendere in esame la radice del problema. È possibile che una persona non commetta neanche un atto di infedeltà, ma le intenzioni della “fedeltà” possano essere altrettanto insane ed immature quanto quelle che la portano all’infedeltà. La sola fedeltà esteriore può anche non essere vera fedeltà. Così, vedete, l’atto esteriore, fuori contesto, e in se stesso, non può essere correttamente valutato.
- Ora, come si determinano le motivazioni all’esterno e all’interno di voi? Non potete farlo, a meno che non otteniate un certo distacco da voi stessi, e siate consapevoli del vostro interesse personale infantile e immaturo che vi impedisce di capire realmente la situazione, nonché i veri sentimenti del vostro partner. Sarò più preciso. Se una persona è infedele, l’infedeltà viene presa come un insulto personale e un rifiuto. Naturalmente, questo non è proprio così. È certamente vero se è un modello che si ripete, allora tale comportamento sarebbe indice di una certa immaturità, indicherebbe una ricerca e un desiderio di un qualcosa che ancora non si conosce esattamente. È spesso una ricerca di auto-espressione, incanalata in modo errato, o un desiderio di auto-affermazione, anch’esso mal incanalato. In confronto alla ricerca matura e cosciente, si tratta di una ricerca cieca. Possono esistere molte motivazioni in grado di spiegare tale comportamento e noi non possiamo considerarle tutte.
- Se questo fatto sarà visto da chi ne è coinvolto, la ferita personale verrà sanata; il sentimento di rifiuto personale diminuirà, almeno fino ad un certo punto. Potete comunque riconoscere i veri motivi di un simile comportamento – e non solo in teoria – solo grazie ad una intima comprensione, l’unica valida e costruttiva, quando arriverete a comprendere voi stessi. Capirete l’altra persona secondo la misura con cui comprendete voi stessi. E con questa comprensione, la condizione può benissimo cambiare al punto che il partner non sentirà più il bisogno di essere infedele. La cosa non cambierà forse dalla sera alla mattina, ma il desiderio d’infedeltà può pian piano diminuire.
- Poi c’è ancora qualcos’altro, perché questa può non essere necessariamente l’unica ragione. Può darsi che molti fattori possano contribuire, in entrambi i partner, a creare questa infedeltà. Se una persona viene tradita – volendo usare questa parola – spesso è perché non è capace di amare. La libera e spontanea espressione d’amore potrebbe essere, in questo caso, paralizzata ed inibita. Infatti, proprio perché questo partner sa essere esternamente molto affettuoso con l’altro, l’inibizione è così sottile da non poterla subito cogliere.
- Se esplorate la vostra personalità nel corso di questo lavoro, potrete rilevare sottili inibizioni che invariabilmente influenzano proprio la parte più vulnerabile nella natura dell’altra persona. Pertanto, l’altro può rispondere con l’infedeltà, perché è alla ricerca proprio di quella libertà di espressione di sé, e ha bisogno di riceverla da un altro prima di esprimerla lui stesso. Tutti aspirano alla vera fusione e all’unità delle anime; alcuni lo fanno in modo cosciente, altri inconsciamente; altri ancora possono averne paura e combatterla, ma questo non significa che quest’aspirazione non sia presente. Quante più inibizioni e angosce esistono in voi, tanto più attraete un partner con inibizioni simili. Entrambi potreste aver bisogno di un altro tipo di partner, una persona abbastanza libera da aiutare anche voi a liberarvi. Ma nessuno di voi può attrarre un tale partner senza prima cambiare. Tuttavia, se scoprite e risolvete le vostre inibizioni, potreste aiutare il vostro attuale partner a liberarsi, in modo che non senta la necessità di tradirvi. Oppure, se il partner si rivela davvero troppo immaturo, potete a quel punto attrarre un altro partner che sia più adatto alla vostra rinnovata personalità.
- Il solo considerare di essere in qualche modo in difetto e di non poter soddisfare a sufficienza il vostro partner, suscita di solito nelle persone una reazione molto forte. Le vostre emozioni scivolano nell’auto-compatimento: “Povero me, non valgo abbastanza,” come se non poteste farci nulla, come se in quel modo ci foste nati. No, questo non è vero. Non è in gioco il vostro reale valore, sebbene, in effetti, possiate contribuire all’infedeltà dell’altro con quel vostro desiderio di essere amati come bambini invece di amare in modo maturo, a causa delle vostre paure, inibizioni e sensi di colpa che sono sempre una manifestazione di un certo egocentrismo ed orgoglio. Voi non esprimete il vostro vero sé per paura di perdere qualcosa, ma così facendo potreste veramente perdere ciò che vi è più caro, perché tale è la legge di natura.
- Se affrontate questa questione con coraggio e con una costruttiva indagine personale – scoprendo dove in certo qual modo qualcosa ancora manca, forse in modo molto sottile – avrete delle profonde intuizioni che non solo vi daranno pace, ma che vi metteranno in grado di liberare ciò che in voi era rimasto fino allora completamente all’oscuro. Si tratta del vostro vero sé, di cui non siete ancora consapevoli, non sapete cosa sia e come si manifesti. Con il vostro vero sé sarete in grado di donare in maniera costruttiva. Non vi lascerete andare in atteggiamenti di sottomissione, di masochistica autopunizione, che vi feriscono, né reprimerete le vostre forze creative che vogliono dare e amare. Non sostituirete il vostro genuino “voi” con uno sottilmente falso.
- Ci vorrà ancora molto lavoro su questo sentiero prima che possiate incominciare ad acquisire la consapevolezza di quanto ancora non siete il vostro vero sé. Quando cominciate questa pratica, queste non sono per voi che semplici parole. Dopo aver praticato diligentemente e aver capito alcune cose fondamentali, e dopo essere probabilmente riusciti a trasformare alcuni dei vecchi modelli, comprenderete queste parole nel loro pieno significato. Vedrete come, durante tutta la vostra vita, il vostro vero sé, con tutte le sue reazioni naturali, belle, spontanee e corrette, veniva sempre puntualmente ostacolato. Il vostro sé reale è spesso ciò che l’altra persona inconsciamente cerca e di cui ha bisogno. E quando non lo trova, poiché non comprende la situazione, cercherà altrove, invece di guardarsi dentro per liberare finalmente il proprio vero sé, in modo che la realizzazione divenga naturale e sicura.
- In altre parole, quando esiste una simile situazione, entrambi i partner si devono considerare responsabili per avere contribuito a crearla in un modo o nell’altro. Questa responsabilità dovrebbe essere accettata con spirito costruttivo, sapendo che le cose possono cambiare: che nessuno è senza speranza, destinato ad un destino doloroso perché non vale nulla e non è degno di amore. Quando pensate o sentite in questo modo, è la parte più immatura di voi a parlare: il bambino in voi che non vuole abbandonare l’infanzia, che vuole continuare ad essere coccolato e viziato, che vuole essere accudito, invece di iniziare a prendersi cura della propria vita. Insistendo a mantenere il bambino interiore in questo stato – non importa quanto esso sia espresso in modo indiretto e sottile – l’individuo paga un prezzo terribilmente alto e inutile in termini di infelicità, solitudine e disperazione.
- Essere adulti nel vero senso della parola significa prendere ogni evento negativo e vedere come vi avete contribuito e cosa potete imparare da esso. Troverete certamente una risposta che, nella profondità del vostro cuore, saprete essere vera. Questa verità vi renderà liberi. Se non scegliete lo stato maturo adottando questo atteggiamento verso la vita, penserete sempre di essere vittime innocenti; vi sentirete perseguitati e trattati ingiustamente; sarete come neonati, piagnucolosi e indifesi – e questo ruolo potrebbe persino piacervi, anche se ne soffrite moltissimo. Voglio che sia molto chiaro che le mie parole non sono dirette a nessuno di voi in particolare. Si tratta di un argomento molto generalizzato.
- DOMANDA: Penso che chi ha posto la domanda intendesse questo: “Se ci si innamora di una persona che è innamorata sia di lui che di qualcun altro, è segno di maturità rimanere innamorati di un tale partner?”
- RISPOSTA: Ebbene, penso che la risposta sia contenuta in quello che ho già detto su quest’argomento. Una situazione di questo tipo che si protrae a lungo non può certo rendervi felici. È il segno che in entrambi i partner c’è qualcosa che non va. Il partner che può, e sa come esplorare se stesso, dovrebbe fare un sincero sforzo per rintracciare i propri blocchi. E nel farlo, la situazione inevitabilmente cambierà, in un modo o nell’altro, e nella maniera più naturale possibile. Non è buono forzare i sentimenti né dell’uno né dell’altro. Tali misure forzose non potranno mai veramente funzionare. Una crescita naturale ed organica porterà un cambiamento naturale ed organico.
- Se una persona è talmente divisa interiormente da ritrovarsi innamorata di due partner, entrambi presentano di sicuro una certa immaturità e divisione interiore da rendere possibile tale attrazione. Ripeto che la soluzione consiste nello scoprire ciò che rende possibile una tale attrazione, cioè i propri blocchi e le divisioni interiori.
- Dire, “Non mi devo innamorare” è inutile. Potete veramente cambiare un sentimento solo se lo comprendete, non se lo reprimete. E la comprensione la potete ottenere solo lavorando nel modo che vi sto indicando dall’inizio. Mentre andate avanti con questo metodo, non dovreste tentare di apportare cambiamenti radicali nella vostra vita, a meno che le condizioni esterne non diventino troppo pesanti da sopportare. Normalmente, in questo periodo, i sentimenti personali fluttueranno tra sottomissione masochistica da una parte e ostile risentimento dall’altra. Al di sotto di entrambi questi tipi di emozioni si trova una forte corrente compulsiva che grida: “Io voglio! Per avere quello che voglio, mi sottometto, accettando di essere maltrattato, oppure non lo sopporto più e quindi odio”. Tutte queste emozioni dovrebbero essere osservate fino ad arrivare lì, più in profondità, dove si originano. Questo è l’unico modo di procedere, amici miei.
- DOMANDA: Vorrei fare una domanda sulla creatività. Come insegnante, trovo che certi miei studenti mostrino segni di indipendenza e creatività. Ma, in qualche modo, molti altri non riescono a sviluppare questo talento. Vorrei chiederti se c’è qualcosa nel nostro sistema educativo che impedisce il manifestarsi di tale creatività. Vorresti dirci qualcosa a proposito?
- RISPOSTA: Partiamo innanzitutto dall’attuale sistema educativo. Ovviamente è molto carente rispetto a quello che dovrebbe e potrebbe essere, non solo idealmente, ma anche in pratica. Un giorno sarà diverso. Per ora l’educazione è suddivisa in comparti. Il principio unificatore, che unisce tutte le branche della conoscenza, è completamente trascurato o ignorato, e di conseguenza la mente umana cresce con l’idea che le molte branche, le molte discipline, siano tutte separate tra di loro. La divisione, alimentata da concetti ideologici, finisce necessariamente per deviare le forze dell’anima ed aumentare la loro divisione interiore, inibendo in tal modo la creatività. La creatività può funzionare solo nella totalità, mai nella divisione o in comparti.
- Il più importante aspetto dell’educazione dovrebbe essere la qualità unificante. Ai giovani dovrebbe essere mostrata la verità e cioè, che tra tutte le branche della conoscenza esiste un unico principio denominatore. Una tale enfasi influenzerebbe ed inciderebbe alla fine sulle correnti dell’anima, e indirettamente le porterebbe all’integrazione.
- Tuttavia, il modo più diretto, e che dovrebbe essere anche coltivato assieme al carattere unitario della conoscenza, è il trattamento e il dissolvimento dei conflitti personali nei giovani. Là dove la personalità è più robusta, grazie allo sviluppo conseguito in precedenti incarnazioni, i problemi attuali avranno un impatto minore, facendo così fluire più liberamente le forze creative. In queste persone, l’atteggiamento naturale sarà di crescere affrontando i problemi, assimilando sia questi, sia l’esperienza che ne deriva, invece di esserne intorpiditi. Quanto più quest’atteggiamento prevale, tanto più si manifesterà la creatività, e viceversa. In tali casi, il lavoro di auto ricerca e rieducazione interiore è importantissimo. In ogni caso, tale rieducazione sarà di primaria importanza allo scopo di creare una nuova umanità, così che, un giorno, curare le correnti non sane, così come si fa su questo sentiero, sarà considerato come parte normale della vita. Sarà un elemento essenziale dell’educazione di ogni bambino. Sarà la base dell’educazione. Il mondo si muove verso questo obiettivo.
- A questo proposito, c’è un altro aspetto, rappresentato da un diverso approccio educativo che si ha in famiglia. Questo significa che i genitori dovrebbero essere a loro volta rieducati. Dovrebbero imparare l’importanza e l’influenza che i loro problemi hanno sui figli. Questo darebbe loro la forza di affrontare un vero lavoro d’indagine personale finalizzato alla piena accettazione della propria responsabilità quali genitori. Così facendo, potranno esprimere al massimo la loro sana e matura capacità d’amare, influenzando positivamente i figli, i quali, a loro volta, potranno crescere con meno rigidità, paralisi, immagini e problemi.
- Forse alcuni di voi arriveranno a vedere in questa vita i cambiamenti qui accennati.
- DOMANDA: Vorrei sapere anche cosa potrebbe fare un insegnante, come individuo, per promuovere la creatività nei suoi studenti che non sono i suoi figli naturali.
- RISPOSTA: Prima di tutto, quello che l’insegnante può fare è divenire consapevole di queste cose. Anche mentre le condizioni del vostro mondo sono ancora lontane dall’essere quelle che dovrebbero e potrebbero essere, la mera consapevolezza di esse sarà d’aiuto.
- Per non parlare poi del bisogno che l’insegnante ha di affrontare un lavoro d’indagine personale e di sviluppo, perché questo è così ovvio che non vi è neanche bisogno di sottolinearlo di nuovo. Tale autosviluppo, combinato con la consapevolezza delle condizioni generali, per come appaiono adesso, paragonate a quello che dovrebbero essere, daranno all’insegnante una capacità intuitiva sufficiente per stabilire di cosa abbiano bisogno i singoli studenti. Sapete tutti che il progresso su questo sentiero fa emergere le percezioni intuitive.
- Una delle più importanti motivazioni per un insegnante, che voglia veramente fare il miglior uso della sua vocazione, è il vivo desiderio di aiutare. Questa deve essere l’intenzione principale, chiara, altruistica, consapevolmente coltivata, controllata quando diminuisce o s’indebolisce, e rafforzata quando sorge in tutta la sua bellezza. Questa motivazione va chiarita e nutrita continuamente, e il vivo desiderio di aiutare altruisticamente dovrebbe essere espresso nella preghiera e nell’intenzione. L’energia per coltivare questo [intento] nell’azione non può mai essere lasciata a sé stessa. Anch’essa deve essere curata e nutrita. Ogni giorno dovrebbe essere riaffermato il desiderio che almeno un giovane si possa (interiormente) arricchire, e che possibilmente molti lo facciano. Se fate questo, la guida e l’ispirazione vi arriveranno automaticamente. Tale arricchimento è spesso molto sottile; probabilmente può essere posto un seme, e l’insegnante che cerca di lavorare in questo modo percepirà come e dove farlo.
- DOMANDA: Ho studiato per un po’ la religione gnostica e ho trovato che gli insegnamenti esposti qui sono molto simili a quelli che si trovano in molte speculazioni gnostiche. Se questa somiglianza è vera, potresti spiegare la ragione per il declino e la quasi totale scomparsa virtuale della religione gnostica?
- RISPOSTA: Non è scomparsa. È ricomparsa, e ricompare sempre in forme diverse. Ma il fatto che deve ricomparire dimostra che ogni verità tende sempre ad essere diluita e distorta dalle masse che non sono pronte a comprenderla. Così essa diminuisce quando i pochi che la capiscono lasciano la Terra e l’eredità di tali insegnamenti nelle mani di coloro che sono spesso pieni di buona volontà e buone intenzioni, ma che non la sanno utilizzare nel modo giusto. Col passare del tempo, la verità diventa sempre più rigida e perciò sempre meno vera. Bisogna allora creare così nuovi canali, e la stessa verità riappare sempre di nuovo e in nuove forme, anche se riadattata alla civiltà e alle caratteristiche del particolare periodo storico.
- Non vi è mai stata un’epoca nella storia in cui la verità non sia circolata tra un certo numero di persone. È stata insegnata e si è diffusa, ma come ho detto, la maggioranza dell’umanità era ancora troppo immatura per usarla a livello interiore. Con l’ordinamento di regole e regolamenti, s’imposero restrizioni che la distorsero. Se studierete da vicino la storia della religione, vedrete che tutte le religioni, incluse quelle tradizionali, contenevano la scintilla vitale della verità. Man mano si diffondevano, la verità si sbiadiva, ed esse divennero alla fine religioni della lettera, anziché del cuore e dell’anima.
- L’umanità non comprende l’essenza della verità o della religione, in realtà perché non vuole comprendere. Preferisce appoggiarsi al dogma e alla regola in modo da non dover pensare, affrontare e assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. In questo modo la verità è stata pervertita. Ciò è accaduto fin dall’inizio dei tempi e continuerà, temo, ancora per qualche tempo ancora. Ma col passare del tempo, ogni nuova manifestazione della verità penetrerà sempre più in profondità e tra più persone, le cui anime sono abbastanza evolute da aspirarvi.
- Vedrete che la verità è compresa oggi da molte più persone di quanto non accadesse alcuni secoli fa, o anche solo cinquant’anni fa, anche se non sempre negli stessi termini. La diffusione di certe scienze e della psicologia ha contribuito notevolmente a questa comprensione. L’essenza e la radice della psicologia, se si guarda abbastanza a fondo, finiranno sempre per arrivare alla psiche rivelando le fondamentali verità spirituali, come sono state proclamate dai pochi saggi di tutte le epoche.
- DOMANDA: Vorrei sollevare qui un punto. La Religione Cristiana, e più esattamente, la Chiesa Cattolica è riuscita a sopravvivere fino ad oggi, mentre le religioni gnostiche, che sono più aderenti ai tuoi insegnamenti, non sono sopravvissute. Sembra difficile capire come mai, dove c’è più verità, c’è meno vitalità.
- RISPOSTA: Il potere esteriore porta spesso successo esteriore. Forse già solo per il fatto che in certe religioni gnostiche ci fosse più verità, vi era anche meno spinta al controllo in coloro che le praticavano. Ma questo non significa che la forza interiore della verità non portasse effettivamente più successo nel vero senso, anche se esso passava inosservato. La manifestazione che si crea all’esterno può portarvi a credere che ciò sia ingiusto. È la stessa cosa che accade nell’individuo. Potreste chiedervi perché certe persone hanno esteriormente tanto successo, mentre dimostrano estremo egoismo e totale mancanza di maturità ed amore. Qui dobbiamo metterci d’accordo su cosa significa avere veramente successo. Un uomo d’affari, esteriormente “di successo” potente e finanziariamente sicuro, può essere interiormente pieno di inquietudine ed infelicità, sensi di colpa ed ansia di cui non saprete mai l’esistenza, perché sa indossare una maschera molto convincente. Dunque, in quello che realmente conta, cioè la sua felicità, la sua sicurezza interiore, la sua pace interiore, questa persona non è davvero di successo.
- Allo stesso modo, la potente Chiesa che hai citato è esteriormente di successo, ma non lo è per nulla interiormente. I trascurati insegnamenti di verità delle religioni gnostiche possono apparire esteriormente deboli, considerato il fatto che ci sono pochi aderenti. Ma interiormente permane una forza di cui potete non vedere o non conoscere nulla. Potete ignorare completamente la forte influenza che la religione gnostica ha sulle forze cosmiche, un’influenza di pochi [ma che è] infinitamente più forte rispetto ai tanti, nonostante il livello di potere esteriore che può avere una “religione di successo.”
- Anche in questo caso, è una questione di addestrare la propria consapevolezza a percepire il contenuto interiore di qualcosa, e non quello di focalizzarsi sulla manifestazione esteriore. Da questo punto di vista, il successo non è dove a voi sembra essere. Anche se molti possono aderire a questa Chiesa, molti altri non lo fanno. E molti seguaci lo sono solo a metà o in modo superficiale, poiché non comprendono esattamente di che cosa si tratta. Questa non è (vera) forza, e dunque una tale Chiesa non è di successo. Allo stesso tempo, le poche persone che si concentrano sugli insegnamenti di verità senza apparente potere, in qualunque forma tale potere possa apparire in differenti periodi della storia, lasciano un’impronta nell’universo che non può essere misurata dall’occhio umano. Gli sforzi e la comprensione di una manciata di queste persone sono più importanti per il successo universale nel suo vero senso, che non migliaia di persone che vanno in una chiesa.
- Siate benedetti, tutti voi, nel nome del Santissimo. Accogliete la nostra forza e il nostro amore [datovi] per aiutarvi a procedere sul sentiero, per aiutarvi a superare i vostri ostacoli, e per lottare con successo verso la luce, l’unione e l’integrità in voi stessi. Siate in pace, siate in Dio.
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