Lez. 71 - Realtà ed illusione - esercizi di concentrazione
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
14 ottobre 1960
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016
- Saluti, miei cari amici. Dio benedica tutti voi e i vostri cari.
- Tutti gli insegnamenti e le filosofie spirituali concordano sul fatto che il mondo della manifestazione è illusorio. La sola vera realtà esiste oltre la vostra sfera terrestre. Questa non è una questione di luogo geografico, ma di consapevolezza. Sebbene la totale e completa percezione della realtà assoluta sia inaccessibile agli esseri umani, voi potete comunque intuirla innalzando il livello della vostra coscienza, risolvendo cioè i vostri conflitti interiori per mezzo del lavoro di auto-ricerca su questo Sentiero. Nel corso di questo lavoro, divenite consapevoli delle vostre emozioni e del loro significato. Così facendo, riuscite a rintracciate quelle credenze che per tutto il tempo avevate coltivato nell’inconscio. A quel punto comprenderete l’irrealtà emozionale in cui avete sempre vissuto, e vi avvicinate alla vera realtà. Non vi è altro modo. Voi non potete intuire la realtà assoluta con il solo studio e la lettura. Anche lo studio della più grande saggezza di tutti i tempi non vi darebbe che una conoscenza teorica, che non può realmente radicarsi nel vostro mondo interiore.
- Prendendo consapevolezza del mondo irreale dentro di voi – cioè, scoprendo come si sono dimostrate false le vostre credenze, e come forse ancora lo sono – potrete avere un momentaneo barlume della realtà, della sua qualità totalmente diversa e del suo carattere costante.
- La capacità di vivere nella realtà relativa, a voi accessibile come esseri umani incarnati, dipende dalla vostra maturità, sia mentale che emotiva. La maturità, a sua volta, dipende dalla vostra capacità e volontà di amare. Più avete paura di amare, siete restii, e quindi ne siete incapaci, e più vivete nell’irrealtà, cioè nell’illusione.
- Queste parole non vi saranno di nessun aiuto se le accettate senza riflettere. Dovete capire, almeno in teoria, come il saper vivere nella realtà dipenda dalla maturità, e come la maturità, a sua volta, dipenda dalla capacità di amare. Perciò cercherò di spiegarvi questo punto in dettaglio.
- In precedenza abbiamo parlato del legittimo desiderio di essere amati. Abbiamo discusso anche della vostra parte immatura, il bambino in voi, che chiede un amore illimitato, e che nasconde questo desiderio sotto vari altri desideri, come ad esempio il desiderio di essere approvati. Quanto più una persona è immatura, tanto più desidera essere amata, senza prendersi l’apparente rischio di ricambiare. La paura di amare aumenta il bisogno di essere amati. Quanto più è grande questa discrepanza, tanto più siete dilaniati da questo conflitto – e da altri conflitti che si originano da questo conflitto primario. Il primo, e forse più duro passo è quello di rendersi conto della presenza di questo profondo problema. Una volta identificato, la parte più ardua della battaglia è superata. A quel punto sarà relativamente facile vedere quanto sia illogico e scorretto chiedere qualcosa che non si è disposti a dare in prima persona. Il vostro desiderio di essere amati è legittimo nel momento in cui siete pronti a dare tanto quanto chiedete. Questo è realistico. Chiedere più di quanto si è disposti a dare non è realistico, né lo è il dichiarare di non voler essere amati. Alcune persone si isolano e trovano una temporanea e superficiale soddisfazione nel rimanere inconsapevoli del loro profondo desiderio di amore. Questa mancanza di consapevolezza è un auto-inganno, e quindi un’illusione.
- Quando prendete in considerazione tutto questo, potete cominciare a guardarvi intorno in modo diverso. Vedrete che le persone estroverse, che emanano un tangibile calore genuino, hanno meno bisogno di ricevere considerazione, approvazione, o consenso. Di converso, le persone che per paura si rifiutano di amare – e dunque rifiutano la vita – hanno un maggior desiderio di essere amate. Si tratta di un’equazione e quindi il calcolo deve tornare; non può essere altrimenti. Questo non significa che quando si ama non si debba desiderare di essere amati, ma il vostro desiderio sarà meno urgente, meno estenuante, e di conseguenza soffrirete di una tensione e di un’ansia minori.
- Tra l’altro, un altro equivoco, o illusione, largamente responsabile della vostra paura di amare, è quell’idea, probabilmente inconscia, che il vero amore non sarà mai corrisposto, e che per dimostrare il vero amore siete costretti a rinunciare all’integrità personale, ai legittimi bisogni, alla vostra dignità. In un’altra occasione parleremo più in dettaglio di quest’aspetto, e discuteremo di come cadete in un estremo ugualmente sbagliato, convinti che questo sia il solo modo possibile per evitare l’estremo opposto.
- Se volete avere una qualche possibilità di avvicinarvi alla realtà, dovete portare allo scoperto tutte le vostre emozioni e illusioni nascoste, delle quali potreste ancora non sapere nulla. Perciò, quando udite o leggete queste parole, con ogni probabilità non vi risuoneranno. Infatti, alla minima reazione spiacevole che potreste avere meditando su queste parole, vi affrettate a sprangare ancor di più la porta. Direte a voi stessi, “Oh, tutto questo certamente non ha nulla a che fare con me.” E vi verranno in mente molte altre persone, alle quali ovviamente tutto questo si riferisce. State attenti, amici miei, perché questo è un sicuro segno della vostra riluttanza a vedere l’illusione che è dentro di voi. Come potete allora sperare di vedere mai anche il più piccolo barlume di realtà? La verità più alta, quella assoluta, non può essere trovata tramite scorciatoie. La potete scoprire solo cambiando il vostro mondo interiore, passando dal mondo dell’illusione a quello della realtà. E non potete riuscirci se non siete prima disposti ad affrontare la vostra confusione e i vostri malintesi. Fate sempre attenzione alla tendenza a chiudere la porta per evitare di affrontare voi stessi.
- Perciò vi chiedo di individuare tutte le singole emozioni nascoste. Imparate a capirne linguaggio. Analizzatene il significato. Solo in questo modo potrete scoprire che quello che sto affermando corrisponde a verità.
- La realtà è verità, molto al di là di quanto gli occhi possano vedere. Più siete nella realtà, più è profonda la vostra comprensione. Voi potreste essere relativamente in contatto con la realtà in un’area della vostra vita interiore, mentre in un’altra siete nella più profonda irrealtà. In quest’ultima area, vedrete solo i fatti superficiali, mentre ignorerete le correlazioni più profonde. Perciò la verità più vasta della vostra situazione rimane avvolta nell’oscurità.
- Prendiamo un semplice e comune esempio. Se qualcuno vi offende, quello che ha detto e fatto, rimane un’offesa a tutti gli effetti. Eppure, fintanto che rimanete focalizzati su ciò che è accaduto, ignorando il motivo che vi è dietro, continuerete a sentirvi offesi. Appena comprendete pienamente la ragione, è impossibile continuare a sentirvi offesi. Sono certo che ognuno di voi ha di tanto in tanto avuto un’esperienza del genere. Eppure voi continuate ancora a cadere nella stessa trappola. Ormai sapete benissimo che solo comprendendo voi stessi potete anche comprendere gli altri. La comprensione elimina il dolore perché vi porta alla verità, o realtà. Ecco perché si dice che la verità vi rende liberi. Ecco perché la resistenza del bambino che è in voi, quando si tratta di affrontare completamente se stessi, è completamente illogica e vi danneggia.
- L’irrealtà, o illusione, non può che portarvi all’infelicità, alla confusione, alla tensione e alla paura. La realtà, o verità, non può che condurvi alla felicità e libertà. La resistenza ad affrontare la vostra irrealtà, e a cambiare, è in se stessa un’irrealtà, in quanto voi considerate la verità come qualcosa che vi danneggia. Se non aveste questa credenza, non fareste resistenza. Inoltre, tenere in piedi le vostre illusioni richiede un grande sforzo da parte vostra. L’illusione causa sempre tensione e preoccupazione, perché non può reggersi da sola. Lo sforzo di mantenere le vostre illusioni è causa di molti circoli viziosi e reazioni a catena.
- Imparando a comprendere le vostre emozioni, riuscirete a valutare gli eventi esterni in maniera differente. Gli eventi esterni sono reali, ma il peso emozionale con cui finora li caricavate, era irreale.
- Quanto più la vostra paura di amare crea l’impellente desiderio di essere amati, approvati, e così via, tanto più create, con ansia e rigidità, delle immagini illusorie, sperando di realizzare in questo modo il vostro desiderio. Questo processo è sottile e prende molte forme diverse.
- Per esempio, se desiderate essere amati da una particolare persona, o di impressionarla, voi immaginate delle situazioni in cui questo desiderio si realizza. Inquadrate cioè ogni aspetto positivo all’interno di un costrutto mentale illusorio. Anche se poi riuscite a farvi amare e ad avere l’ammirazione che desiderate, non riuscirete comunque a sentire tutto questo come reale, perché mancherà quel particolare sapore, o impronta dell’altra persona. Al lungo andare ne rimanete insoddisfatti, perché la situazione non è all’altezza dell’idea che ve ne eravate fatta. Inconsciamente lottate finché potete per non rimanere disillusi, e lottate ancor di più per mantenere in vita un’inutile illusione. Sospettate continuamente che la realtà delle situazioni che vivete non corrisponda veramente all’idea che ve ne eravate fatta, e perciò vi sentite in pericolo. Qualunque segnale di realtà va a scontrarsi con la vostra illusione, e questo non vi piace, determinando in voi un’ostilità inconscia.
- L’ostilità finisce necessariamente per influenzare l’altra persona, che a sua volta reagisce in un modo tale che vi diventa impossibile mantenere in piedi la vostra illusione. La perdita di questa illusione determina in voi un pessimismo totale. La vostra esigenza di essere amati da una specifica persona vi porta a costruire un’illusione, mentre in molti casi non sarebbe necessario illudersi in questo modo. In realtà non è mai necessario, anche perché, qualora l’altra persona, per un motivo o per l’altro, con corrisponda il vostro amore, sarebbe più opportuno prenderne atto e lasciar perdere. Il vostro desiderio potrebbe anche realizzarsi – ma solo in libertà e senza compulsione, e quindi senza illusorie idee preconcette su come debba essere la relazione e di come l’altra persona debba reagire. In tale libertà, potete flessibilmente adattarvi alle peculiarità dell’altro, e capire che non è necessario modellare la persona e la situazione secondo le vostre idee.
- Quindi, l’illusione è chiaramente presente nelle vostre reazioni durante tutto il processo. I segni “favorevoli” – cioè quelli che si adattano ai vostri costrutti mentali – vengono sopravvalutati. Essi suscitano più gioia di quanto dovrebbero in realtà, non perché non piacciate all’altra persona, ma perché la sua reazione è semplicemente diversa dalla vostra percezione. Voi vivete un’illusione poiché riuscite a provare gioia solo quando la situazione gratifica la vostra immaginazione. D’altro canto, quando questo non avviene, provate un’altrettanta illusoria delusione in grado di abbattervi. Le molte ripercussioni e ramificazioni di questa condizione sono troppo numerose perché siano discusse in questo momento.
- Per capire come voi create le illusioni, dovete cominciare a rendervi conto delle molte piccole delusioni alle quali impedite di venire alla luce. Questo accade, in parte, perché tendete a ingannare voi stessi e non vi piace affrontare le situazioni spiacevoli, e in parte perché teoricamente sapete che rimanere delusi per una piccolezza è da immaturi, e vi sentite in colpa a causa di questa reazione infantile. Eppure è essenziale che addestriate la vostra consapevolezza in questa direzione, indipendentemente dal fatto che le vostre reazioni siano giuste o sbagliate. Al punto in cui siete, potete fare di più. Sapete che l’immaturità infantile non sparisce facendo finta che non esista. Prendendo consapevolezza delle molte piccole delusioni che provate, pian piano vi accorgerete di come reagivate da bambini – e come interiormente ancora reagite, sebbene ora lo possiate osservare – e come alla fin fine giustificate la vostra collera con i difetti dell’altro. Arriverete a notare la soggettività di cui abbiamo discusso l’altro giorno, e così vedrete il particolare tipo d’illusione in cui vivete.
- L’obiettività contrapposta alla soggettività, di abbiamo parlato l’ultima volta, è una fase della realtà contrapposta all’irrealtà. Dovete capire che siete voi a generare la vostra soggettività, e perciò l’irrealtà, attraverso il forte e pressante bisogno di alimentare la vostra illusione. Questo urgente bisogno di illudersi deriva dalla corrente a forzare del bambino interiore, che vuole tutto a modo suo. Tutto questo è molto sottile, amici miei, così non lasciatevi ingannare da una superficiale reazione corretta. Meditate su quali siano i vostri problemi nella vita, scoprite le vostre emozioni in relazione ad essi; e quindi rintracciate in voi questa corrente a forzare. Riuscirete certamente a trovarla.
- Man mano che imparerete a lasciar andare la vostra corrente compulsiva e a liberarvi dall’eccessiva tensione interiore, diverrete sempre più liberi di ricevere qualcosa che potrebbe avere molto più valore di quanto immaginavate, anche se forse non si realizzerà tanto velocemente quanto vorrebbe il bambino in voi. In effetti, quando ricevete qualcosa, il suo valore sarà in larga parte determinato dalla vostra aumentata consapevolezza della situazione in cui vi trovate.
- Mentre avanzate sul sentiero in questa direzione, vedrete che se non ottenete tutto quello che volete – e non sempre lo otterrete – non proverete neanche la metà di tutta quell’ansia e disperazione che sentivate prima. Eppure come vi ho già detto, dovete innanzitutto divenire consapevoli del fatto che prima vi sentivate sempre delusi quando non ottenevate quello che volevate, sia dalla vita, sia dalle altre persone. E dovete poi vedere come vi comportavate a seguito di questa delusione inconscia. Solo a questo punto potrete rinunciare a questa corrente a forzare e alle illusioni che vi creavate da soli, per divenire liberi di ricevere tutto ciò che ha un vero valore; oppure di scoprire che la perdita non è poi così tragica come crede il bambino interiore.
- A questo punto la difficoltà starà nel fatto che, a livello razionale, sarete facilmente d’accordo con quello che dico, e siccome siete d’accordo, rischiate di trascurare l’aspetto di urgenza delle vostre emozioni contraddittorie per come si manifestano interiormente, e non necessariamente all’esterno. È sufficiente che esse esistano dentro di voi.
- In questa situazione avrete un quadro irreale delle altre persone, dal momento che siete tentati di sopravvalutarle se esse vi compiacciono, e di diminuirle se non lo fanno. Il quadro che avete di loro non è irreale per il fatto che quello che mettete in risalto è effettivamente sbagliato. Quando negli altri vedete il “buono”, in parte per ragioni soggettive, forse vedete veramente ciò che è buono; e quando in loro vedete il “cattivo”, probabilmente vedete davvero ciò che è cattivo. Il vostro quadro però è illusorio in quanto, in ogni caso, la percezione dell’insieme della persona è alterata e unilaterale.
- Inoltre, avete anche un’idea irreale dell’importanza che episodi conflittuali, o le reazioni degli altri, hanno per voi. Ripeto che razionalmente sapete tutto molto bene, ma emotivamente, nel momento, l’episodio ha per voi un’importanza sproporzionata. Per questo non vedete la qualità delle altre persone, né gli avvenimenti nella loro realtà.
- E un’ultima cosa, non meno importante, è che siete nell’irrealtà perché il vostro concetto del tempo è falso quando le emozioni infantili vi sono coinvolte senza che ne siate consapevoli. Il bambino in voi esagera l’importanza di ciò che accade nel momento presente. Il bambino non coglie il carattere transitorio o la qualità complessiva del momento presente. Egli conosce solo il dolore immediato o il piacere immediato, dimenticando che in breve tempo tutte queste fortissime emozioni avranno perso il loro impatto. Nonostante tutta la vostra conoscenza intellettuale, sotto questo aspetto le vostre emozioni reagiscono ancora in maniera infantile. Vi accade qualcosa di spiacevole e subito vi deprimete, malgrado sappiate benissimo che entro breve non penserete più a quest’offesa, o delusione. È il bambino interiore che reagisce nel momento presente quasi come un piccolo animale. Egli non conosce né passato né futuro, e perciò non ha la maturità per saper valutare il vero significato o, per dirla con altre parole, il valore reale di ciò che succede.
- Spesso uso l’espressione “vivere nel presente.” Come in ogni altra cosa, anche per questo esistono un modo giusto e uno sbagliato di farlo.
- Se ripensate ad uno stato d’animo recente, in cui la vita sembrava completamente priva di speranza, e poi guardate alla vostra vita ora, solo pochi mesi dopo, potete giudicare quanto fosse irrealistico quello stato d’animo. Forse siete di nuovo disperatamente depressi, ma ora la ragione è probabilmente diversa. In ogni caso, quello che solo poco tempo fa vi opprimeva, ora non lo fa più – e questa è una valida dimostrazione di quanto sia irrealistico valutare l’importanza di ogni evento mettendolo in relazione con la permanenza, che è un aspetto legato al tempo.
- Il modo sbagliato di vivere nel presente, deriva dal vostro bambino interiore, che esagera l’importanza del momento. Anche le reali tragedie che accadono ad ogni essere umano saranno sentite in maniera molto differente se viste a posteriori rispetto a quando avvennero. Il detto, “Il tempo guarisce ogni ferita,” è valido nel senso che, da una certa distanza, si ha un punto di vista più realistico riguardo alla qualità o all’importanza dell’evento.
- Così, l’anima che sta maturando, e che si avvicina alla realtà interiore, pronta ad affrontare la vita, senza paura di amare, senza paura di rinunciare alla forte corrente della volontà personale, affronterà persino le tragedie con reale distacco, che a sua volta può essere raggiunto solo portando a maturazione le proprie emozioni. Il vero distacco significa che, man mano che le offese alla propria persona perdono d’importanza, la vita e l’amore non sono più in pericolo. Il vero distacco non si può raggiungere in modo forzato, sovrapponendo concetti giusti a paure infantili e illusorie che continuano a covare nella vostra mente inconscia. Un’anima matura, naturalmente, sentirà il momentaneo impatto di una tragedia con tutta il suo dolore e la sua importanza relativa, ma allo stesso tempo ne percepirà la natura transitoria e valuterà correttamente il suo significato complessivo. Perciò il disagio non sarà poi così grande.
- La percezione infantile che avete degli eventi della vita, così estremizzata e distorta, porta come conseguenza un ulteriore conflitto. Questa è la tendenza a drammatizzare, una tendenza che è presente in qualche modo in ogni essere umano. Naturalmente, in alcune persone, questo è del tutto evidente, mentre in altre non lo è. In queste ultime è molto più difficile rivelarla, poiché è molto nascosta, molto ben camuffata e razionalizzata. Il solo modo con cui potete trovare questa tendenza è, ancora una volta, analizzando ciò che esprimono i vostri stati d’animo e le vostre emozioni, e le ragioni che ne sono alla base.
- Potreste scoprire, ad esempio, come un piccolo incoraggiamento, o complimento, riesca a sollevare il vostro spirito verso altezze d’irragionevole gioia e gratificazione, in modo sproporzionato al suo valore reale, e il modo in cui una piccola critica – reale, immaginata o tacita – possa rovinarvi la giornata. Quest’attitudine al bianco e nero è una delle cause della vostra tendenza a drammatizzare. Non solo drammatizzate eccessivamente il mondo intorno a voi per come si rapporta nei vostri confronti, ma voi stessi incoraggiate deliberatamente quest’atteggiamento, sebbene inconsciamente, e per una buonissima ragione, amici miei. Poiché il bambino in voi reclama costantemente attenzione, esso usa la drammatizzazione, in modo aperto o velato, come un mezzo per forzare gli altri a rispettarlo. Lo ripeto, questo non avviene necessariamente per mezzo di azioni esterne. Più spesso sono le vostre reazioni interiori a operare in questo modo, e voi vi sentite ancora più frustrati per non osare viverle all’esterno. Così, forzate il mondo intorno a voi solo nella fantasia. Voi costruite così un’illusione.
- Potreste anche pensare che nella sua manifestazione positiva, questo non abbia importanza: “Se da una piccola cosa riesco a trarre una grande gioia, non è forse un bene?” Io dico di no. Se la gioia è illusoria, la delusione sarà ancora più schiacciante. Perciò dovete imparare a distinguere tra reale e irreale, a questo riguardo come in qualunque altro. Questo non significa che dobbiate allontanare la contentezza. Ma scherzateci e osservatela con un po’ di distacco, nello stesso modo con cui dovreste guardare ai vostri stati d’animo depressi e ad altri aspetti negativi. Osservate semplicemente il bambino interiore all’opera. Non potete forzarlo ad andarsene, nemmeno dopo che ne avete riconosciuta l’esistenza.
- Per quanto riguarda la drammatizzazione del lato negativo, posso dire che voi costruite la vostra situazione per far vedere quanto state male e per tentare così di costringere gli altri a mostravi comprensione, a prestarvi attenzione, a fare la vostra volontà o a schierarsi con voi contro quelli che non lo fanno. Tutto questo lo fate in modo talmente sottile che, di nuovo, riconoscere queste emozioni richiede una totale sincerità con voi stessi. Anche se riuscite a non mostrarle, nel profondo di voi c’è sempre una voce che dice: “Guardatemi, povero me, come soffro, come sono trattato ingiustamente, come tutto è così doloroso!”. Oppure, al contrario: “Guardate come sono cattivo, ma riconosco i miei vizi, e vi dimostro quanto sono onesto, così mi darete l’ammirazione che voglio.” La drammatizzazione può mostrarsi sotto molte forme diverse, ma rimane sempre una forma di esagerazione allo scopo di darsi più importanza, sia apertamente che di nascosto.
- È molto importante scoprire questo particolare aspetto del vostro mondo illusorio – dove e come drammatizzate, e che cosa c’è dietro. A questo punto continuate a chiedere alle vostre emozioni: “Perché lo faccio? Sono veramente convinto che sia tutto così negativo come sembra?”.
- La difficoltà è che il novanta per cento delle volte non siete neppure consapevoli di essere depressi, figuriamoci se ne sapete il perché. Perciò dovete cominciare a domandarvi ogni giorno quello che realmente sentite. Dopodiché potete andare più in profondità e scoprirne le ragioni. Nella maggior parte dei casi, se la depressione non può essere celata, cercate di trovare ragioni più accettabili per essa, o semplicemente dire: “Non so per quale motivo sono depresso.” Ma se cercate con attenzione, troverete sempre che c’è un’offesa personale, qualcosa che non è andato come avreste voluto; qualcosa che il bambino interiore considera una delusione.
- In che modo, dunque, l’assenza di questa corrente a forzare vi porta alla realtà, e quindi a uno stato più sicuro di felicità e serenità? Se la corrente a forzare è assente, sentirete con certezza– a patto che siate sicuri di voi stessi – che la disapprovazione, ammesso che ci sia davvero, non è che un’offesa illusoria. E non potete essere sicuri di voi stessi, fintanto che il bambino è in voi con tutto il suo egoismo, egocentrismo, unilateralità e con le sue richieste sleali. Così, vi ritrovate in un circolo vizioso. La disapprovazione fa vibrare in voi una corda, giacché nel vostro profondo sapete che, indipendentemente da quanto infondata sia in questo caso la critica, voi stessi criticate la vostra mancanza di coraggio di aiutare il bambino interiore a maturare. Nella misura in cui passate attraverso questo processo di maturazione, quindi perdendo tutti gli aspetti negativi del bambino, guadagnate in statura, in sicurezza, in chiarezza, e vi appropriate di quei concetti realistici su cui potete fare affidamento dal profondo di voi stessi. Guadagnando il rispetto di voi stessi, vi rendete sempre meno dipendenti dall’approvazione altrui. Se, a quel punto, di tanto in tanto venite disapprovati, potete cercare per vedere se in ciò non ci sia per caso un granello di verità, anche se l’altra persona non fa emergere il vero nucleo. Nel momento che lo trovate, la disapprovazione, giustificata o meno che sia, non vi ferirà più. Con quest’attitudine non temerete la critica o la disapprovazione; la vostra corrente a forzare si dissolverà.
- Se non avete bisogno di approvazione ma di un amore sincero, e quest’amore non arriva, potrete sentirvi un po’ tristi ma la vostra vita non dipenderà da questo. Scoprirete che non essere amati come si vorrebbe è una conseguenza dei vostri stessi problemi, dell’incapacità di amare e della paura dell’amore. Riconoscerete inoltre che, per molto tempo, il bambino che in voi lentamente matura, continua a creare ostilità e aggressività, anche in modo molto sottile, ogni volta che si sente offeso. In più vedrete che queste emanazioni contribuiscono notevolmente alle reazioni negative dell’altra persona. Questa percezione vi libererà e darà nuovo impulso al vostro processo di maturazione.
- Quando la corrente a forzare si sarà dissolta, tutto questo vi diventerà chiaro. Quello che solitamente vi feriva, cesserà di farlo. Quando soffrirete di occasionali delusioni, non sarete neppure lontanamente così disperati come lo eravate prima. Raggiungerete quindi una reale comprensione, e con questa la libertà che solo la capacità di accedere alla realtà può portare.
- In una relazione ambivalente, le due persone tendono a fare sogni a occhi aperti che soddisfino i loro desideri. Questo accade anche nelle relazioni di vecchia data. Si tratta di una scappatoia dalla realtà, sentita così deprimente da portare a creare per sé stessi un mondo più piacevole. Questo è vero, ma c’è di più. La fuga è parte del circolo vizioso. La realtà è così deprimente proprio a causa della vostra corrente a forzare, a causa del vostro esagerato bisogno di avere approvazione da tutti. Ecco cosa vi rende la realtà insopportabile, al punto da farvi evadere in un mondo illusorio, inventando situazioni illusorie. E più costruite queste fantasie, più ruotate all’infinito in questo circolo vizioso. Infatti, come può la realtà adattarsi alla fantasia? Non può farlo. Quindi anche sotto i migliori auspici, tutto quello che in realtà succede non potrà che deludervi, poiché una parte delle illusioni dell’infanzia sta nel desiderio di gratificazione immediata, nella totale mancanza di pazienza. Se mancate di pazienza, per il benché minimo segno di qualcosa di diverso dalla vostra immaginata situazione proverete delusione, e dunque ostilità. Come ho già detto, l’ostilità inevitabilmente influenzerà l’altra persona, anche se entrambi ne siete consapevoli. Così, voi sabotate e rovinate qualunque situazione favorevole vi possa capitare.
- Preconcette situazioni immaginarie, come quelle che costruite fantasticando, sono il prodotto della corrente a forzare e dell’egocentrismo. Solo quando vi sarete liberati da tutto questo, avrete una visione e comprensione della verità per come si presenta a voi e intorno a voi in ogni dato momento.
- Quando la corrente a forzare si sarà dissolta, non avrete bisogno di escogitare situazioni fisse. Non sarete rigidi nelle vostre aspettative, né rimarrete delusi quando le cose andranno diversamente da quello che vi aspettavate. Sarete flessibili e capaci di affrontare quella che è la realtà. Non coverete ostilità e risentimento. L’altra persona sentirà la vostra apertura, e spontaneamente, potranno pian piano emergere situazioni libere.
- Miei carissimi amici, scoprire e cambiare tutto questo è di primaria importanza per tutte le relazioni umane. Questo si applica a tutta la vostra vita interiore e perciò, in definitiva, alla vostra vita esteriore.
- Se comprenderete davvero il significato più profondo di queste parole, forse comprenderete, e in qualche modo sentirete, ciò che effettivamente significa il termine realtà. Realtà significa libertà da tutte le paure, e quindi una più grande felicità e sicurezza. Questo può succedere solo se esiste maturità emotiva. Quest’ultima, a sua volta, consiste nell’essere disposti e capaci di amare. Perciò, realtà e capacità di amare sono direttamente collegati. Noi sappiamo anche che la corrente a forzare riduce la vostra capacità di amare. Questo fatto vi deve essere molto chiaro, sia in teoria sia a livello personale e specifico. Scoprite come la paura di amare vi fa chiudere in voi stessi, e quanto, nel profondo di voi, vi sentite in colpa per questa chiusura. Scoprite anche come avete bisogno di forzare gli altri ad amarvi per compensare questo senso di colpa, come se essere amati fosse una conferma che la voce nascosta del vostro senso di colpa è sbagliata. Scoprite il vuoto dentro di voi perché non volete amare; vuoto che vorreste controbilanciare (riempire?) facendovi amare dagli altri. Per tutte queste ragioni, la corrente a forzare è fortemente all’opera, sebbene in modi subdoli e nascosti. Quando, nel corso del vostro lavoro, avrete riconosciuto tutte queste emozioni e reazioni, comprenderete meglio ciò di cui sto parlando.
- Senza la corrente a forzare, darete agli altri la libertà di sentire per voi quello che vogliono. Vi avvicinerete all’amore maturo in questo stato mentale; darete di più agli altri. Il dono non prenderà sempre la stessa forma. In certi casi si tratterà semplicemente di affetto, dimostrato nonostante non facciano quello che volete. Darete agli altri la libertà che non sapevate dare quando in voi prevalevano queste condizioni distorte. Dando la libertà, voi date soprattutto un fondamentale rispetto umano, indipendentemente dal fatto che la vostra volontà sia esaudita o meno. Così, il ciclo virtuoso si perpetua. In una tale libertà interiore – la libertà che avete, e quindi, la libertà che date – potete sentire la realtà. Ed è allora che vivete la situazione reale, contrapposta a quella immaginaria e forzatamente voluta, e lo farete in grado molto maggiore.
- Vi è una diffusa confusione sul significato di amore maturo. Sebbene in questo, e nei precedenti discorsi, abbiamo toccato alcuni punti a riguardo, dovremo ritornarci più estesamente in seguito, per eliminare l’irrazionale paura che avete di amare. Per il momento vi dirò solo questo: spesso vi travagliate nell’equivoco che il vero amore significhi rinunciare al rispetto di voi stessi e alla dignità. Pensate di dover cedere alla parte più egoistica della natura di un’altra persona. Naturalmente, vi ribellate contro questo. Ma il vostro successivo errore è che il rimedio si trovi nella totale rinuncia ad amare. E quindi fluttuate tra due estremi. O vi sottomettete, cosa che sentite non essere sana per tutti i soggetti implicati, e che nulla ha a che fare con l’amore, tanto quanto l’estremo opposto; o vi chiudete in un guscio nel quale vi ritrovate soli e inappagati. Quella voce fastidiosa e persistente della vostra coscienza superiore vi spinge però a non chiudervi in voi stessi. Ma voi non riuscite a darle retta, perché il vostro pensiero è confuso, figuriamoci le vostre emozioni.
- Arriveremo a discutere di quest’argomento più estesamente, non tanto dal punto di vista delle condizioni ideali, che ancora non potete raggiungere, quanto piuttosto da un punto di vista molto più pratico. Vedremo dove e come cadete nell’irragionevole paura basata su idee sbagliate. A quel punto confronteremo il concetto corretto con quello distorto che ne avete.
- Per essere veramente aiutati dalle mie parole, dovete sentire le vostre emozioni e comprenderne linguaggio. Questo non posso sottolinearlo mai abbastanza. Facendo così, diventerete più sereni, meno soggetti a fluttuazioni, e di conseguenza le vostre emozioni saranno più in sintonia con la realtà. Solo in questo modo potete lentamente arrivare a sentire, in maniera ineffabile, inesprimibile a parole, quello che veramente significa realtà assoluta, e perché questo mondo del piano terrestre è illusorio. Fintanto che queste sono solo parole, fintanto che non scoprite in che modo vivete nell’irrealtà, questo termine non significherà nulla per voi. Solo avendone visione, e quindi eliminando la vostra irrealtà, potrete lentamente avvicinarvi a quella porta dalla quale potrete, di tanto in tanto, scorgere il senso della realtà cosmica, spirituale e assoluta.
- Che cos’è l’intelligenza se non la capacità di percepire la realtà? Alcuni possono avere una grande intelligenza – e dove questa funziona, essi vivono una sorta di realtà. Dove non funziona, sono invece sommersi nella confusione, e quindi lontani dalla realtà. La difficoltà principale che hanno le persone intelligenti, è che esse non si rendono conto in quale tipo d’illusione si trovano. Ma dopotutto, anche le persone di modesta intelligenza non si rendono conto di non vivere nella realtà. La realtà equivale a salute mentale ed emotiva. Se questa non c’è, siete nell’illusione; non vedete la verità.
- Ho detto in precedenza che si può “vivere nel presente” in modo infantile e distorto, o in modo maturo e costruttivo. In quest’ultimo modo otterrete una pace, un’armonia, una sicurezza e una vita così piena che non potete neanche immaginarvi. Vivere nel presente, nel modo corretto, significa avere la completa e piena consapevolezza del momento, il suo significato, la sua verità. Questa consapevolezza si può ottenere solo sintonizzandosi con ciò che è, e non desiderando ciò che potrebbe, o dovrebbe essere. In altre parole, le situazioni immaginarie, costruite rigidamente, e che vi impediscono di vivere la realtà, vi impediscono anche di fare la piena esperienza di quello che la vita vi può offrire. Se vivete nell’adesso, non ci sono sogni a occhi aperti. Non ci sono situazioni prefissate. Voi siete in grado di vibrare in maniera flessibile e di vivere il momento presente, anche se questo è a volte difficile o monotono. Siete totalmente nel momento presente. Qui! Ora!
- In aggiunta all’esame delle vostre emozioni, gli esercizi di concentrazione di cui vi parlai un po’ di tempo fa, possono essere un valevole aiuto per mutare i concetti che non corrispondono alla realtà. Questa pratica è molto efficace, purché non sostituisca totalmente il lavoro interiore. Se ricordate quello che vi ho detto, vedrete in modo chiaro che questa è un’altra maniera per vivere il presente. Vi ho insegnato vari metodi per concentrarvi sullo stato di assenza di pensiero, in cui non lasciate la mente libera di fluttuare in una foschia di vaghi pensieri di sfondo, o di evasione, ma in cui rimanete nel presente. Il fatto che sia così difficile vi dimostra quanto poco viviate nel presente, quanto siate ancora distanti dalla realtà del momento.
- Nella misura in cui vivete nella realtà, sarete anche in grado di essere con voi stessi, di osservarvi mentre non pensate. Naturalmente, potete ottenere un alto livello di efficienza con questi esercizi di mera disciplina, trascurando di andare alla ricerca dei vostri blocchi interiori. Tale competenza vi metterà certamente in grado di funzionare meglio dove siete già liberi, ma la disciplina in se stessa non libererà le aree bloccate. In queste aree, confusione e irrealtà persisteranno e vi impediranno di vivere pienamente la vita, ostacolando la completa manifestazione dei vostri talenti e della vostra creatività. Ecco perché è buono usare entrambi gli approcci. Sebbene la ricerca interiore e il cambiamento siano indispensabili, e possano portarvi alla meta senza l’aiuto di tali esercizi, questi ultimi saranno un’utile aggiunta. Questo vi dovrebbe essere ben chiaro.
- La difficoltà che incontrate nel fare questi esercizi non dovrebbe né scoraggiarvi né dissuadervi. Se persevererete, alla fine ci riuscirete, se pure per brevi momenti. Questo sarà già un buon inizio. Gli effetti che gli esercizi avranno su di voi saranno molto più preziosi di quanto ora potreste credere, purché li facciate insieme con il tipo di lavoro che stiamo facendo.
- Vorrei darvi anche qualche altro consiglio riguardo agli esercizi di concentrazione (i primi consigli sugli esercizi di concentrazione sono stati dati nella Lez. n° 68 – ndt). Sfortunatamente, devo osservare che i miei amici non li stanno facendo nel modo giusto. Siete stati tutti un po’ pigri in questo caso, e questo è un peccato.
- Così, lasciate che vi dia qualche altro suggerimento che aiuterà ad alcuni ad avere maggior successo. Molte persone devono tentare approcci differenti fino a che non trovano ciò che meglio si adatta a loro. Quando sedete per qualche minuto in questa pratica, osservate innanzitutto il vostro stato d’animo. Vedete se siete impazienti o se avete fretta. Quindi chiedetevi: “Che cosa mi mette fretta? Che cosa credo di perdere facendo questi esercizi per qualche minuto?”. Osservate quanto sia illusoria questa fretta. Ci deve essere in voi qualche emozione che vi dice che si tratta di una perdita di tempo. Quindi considerate quanto tempo veramente perdete sognando a occhi aperti, o inseguendo pensieri vaganti di cui siete poco coscienti. Eppure quando si tratta di sedere per circa cinque minuti, pensate che si tratti di una perdita di tempo. Pensate di avere tantissime cose da fare, molto più importanti. Rendetevi conto dell’assurda illusione di questa emozione. Osservando questo stato d’animo, e distanziandovene un po’, proverete una certa dose di pace e di rilassamento.
- La successiva cosa che potete fare, una volta che vi siete completamente rilassati nel corpo e nella mente, è di chiudere gli occhi e cercare di vedervi mentre siete seduti lì. Concentratevi come se foste all’esterno di voi stessi, o come se qualcun altro vi vedesse seduto lì; osservate quello che indossate, la vostra postura, l’espressione del vostro viso. Questa non è egocentricità, e neppure vi ci conduce, amici miei. Semplicemente vi porta a un’auto-osservazione distaccata. Facendolo, di sicuro scoprirete di sentirvi più calmi. Continuando a osservarvi, potete scoprire certe espressioni facciali che altrimenti non avreste notato. Potreste sentire, per esempio, che la vostra bocca pende all’ingiù, o che le spalle vi pesano, o che voi le distendete forzatamente in una maniera tesa e innaturale.
- Osservate tutto questo come se steste osservando un’altra persona. Non dovete farlo a lungo. Dopodiché fate entrambi gli esercizi di cui ho parlato prima. O provatene un altro, che è un po’ più avanzato, ma che per alcuni risulta persino più facile. Guardatevi come se non steste pensando. Siate all’erta nel cogliere quali pensieri sopraggiungono. È uno dei metodi migliori per evitare pensieri di sfondo che vi distrarrebbero dal qui e ora. Potete quasi sentirvi come se steste in piedi in bilico, in guardia, davanti a una sorta di soglia. Se ci riuscite, avrà su di voi un effetto meraviglioso.
- Se, dopo pochi secondi, la catena s’interrompe, non importa Non spazientitevi. Ricominciate da capo ed osservare il vostro stato privo di pensieri. Osservate il vuoto mentale. Quanto più ci riuscite, tanto più vi accorgerete che siete nel presente, consapevoli del momento, e non in una foschia di pensieri vaghi, fluttuanti e spesso irrilevanti, né in un mondo di sogni. Quando vagate lontano nell’irrealtà con i vostri pensieri fuori controllo, non siete pienamente consapevoli di voi stessi e del momento presente, quindi siete nell’irrealtà. I pensieri di sfondo con cui fluttuate via, sono sempre lontani da voi, come certamente osserverete.
- Dopo essere riusciti in questo esercizio, anche solo per breve tempo, avrete una meravigliosa opportunità per la preghiera e la meditazione, o per istruire il vostro inconscio. Perché a quel punto siete del tutto aperti, ricettivi e vitali. Saprete formulare meglio i vostri pensieri, pensare a quello di cui avete più bisogno nella fase attuale del vostro sviluppo. Ogni qualvolta vi sentite confusi o incerti per qualcosa che avete scoperto di recente, o per qualcosa che vi preoccupa, il momento migliore per formulare la vostra domanda, la vostra confusione, è proprio dopo questi esercizi di concentrazione. Questo è sempre il primo passo per ottenere il necessario chiarimento. È anche il momento giusto per poter esprimere la vostra intenzione di rinunciare a tutta la resistenza che opponete nell’affrontare voi stessi e il cambiamento, là dove è necessario. È il momento adatto per osservare le reazioni del vostro inconscio quando pronunciate verso di esso una tale istruzione, o chiedete aiuto a Dio. Fino a che punto il vostro inconscio coopera? Lo fa solamente se voi sentite il desiderio incondizionato di affrontare qualsiasi cosa dentro di voi. Se vi sentite a disagio e in ansia, se desiderate limitare tale comprensione, allora sapete che il bambino in voi sta resistendo – e dovreste ormai sapere che questo vi danneggia, e va contro i vostri migliori interessi.
- Potete anche pronunciare tali istruzioni o intenzioni con pensieri consapevoli e molto chiari, ogni volta che sentite che non ce la fate più a “stare in guardia.” Ogni volta che i vostri pensieri tendono a fluttuare in una vaga nebbia, è questo il momento di riprendere il controllo. È più facile allora pensare costruttivamente con pensieri consapevoli, deliberati e di valore.
- Mentre procedete su questo sentiero, nella direzione in cui vi sto guidando, usando entrambi gli approcci, giungerete al punto in cui non solo vi liberate da tensioni e paure, da molti pesi inutili, ma diverrete molto più vitali in ogni momento. Le vostre reazioni saranno più spontanee e sane, la vostra intuizione più affidabile.
- Sono sicuro che ci saranno molte domande su questo argomento. Pensateci su, così che possiamo approfondirlo insieme. So che non si tratta di un argomento facile. Per coloro che nel loro lavoro non hanno ancora incontrato le emozioni di cui abbiamo discusso oggi, l’argomento è elusivo. A questo punto queste parole dovrebbero indicarvi dove cercare. Se non siete bloccati, riuscirete a portare allo scoperto molti aspetti che potrete comprendere sotto una luce nuova. Potrei metterla in questo modo: il processo naturale del vostro lavoro porterà alla luce proprio i fattori che ho descritto qui, e le mie parole vi aiuteranno a fare chiarezza. Ma non tentate mai di forzare. Se la vostra ricerca procede organicamente, a ogni fase sarà portato alla luce tutto quello che deve essere affrontato. Tutto quello che ho detto oggi e nelle ultime lezioni può costituire il materiale di lavoro per molti mesi. Cercate di fare in modo che lo sia, e raggiungerete la libertà.
- La benedizione di Dio, miei carissimi, scenda su ognuno di voi. Possa la forza e le benedizioni che vi vengono date, aiutarvi ad avvicinarvi alla realtà. Siate in pace, siate in Dio!
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