Lez. 57 - L'immagine collettiva dell'importanza personale
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
9 ottobre 1959
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016
- Saluti, amici miei. Dio vi benedica tutti, e benedica quest’ora.
- Abbiamo parlato spesso dei sensi di inferiorità e della loro vera origine. Si tratta di un’importante tendenza della natura umana che ha bisogno di essere maggiormente compresa durante il vostro lavoro di autoconoscenza. Penso che ormai comprendiate bene che le vere ragioni dei sensi di inferiorità vi sono sconosciute. Voi registrate inconsciamente le vostre imperfezioni e inadeguatezze, ma per quanto non vogliate affrontarle per venirne a capo, la percezione della loro esistenza non scompare. Non potete sradicarla. Così, cercate sollievo da quella sensazione sgradevole, e credete erroneamente di poterlo trovare ricevendo attenzione, ammirazione e approvazione. Molti di voi hanno ormai scoperto che, a prescindere da quanta approvazione possiate mai ricevere, il sollievo, ben che vada, è assolutamente temporaneo.
- A questo proposito, vorrei parlarvi di una particolare immagine di massa riguardante il sé. Questa immagine è sempre presente, indipendentemente dalla civiltà, dalla zona geografica, dal periodo storico e dall’ambiente. Ci sono altre immagini di massa che sono legate a certe epoche e civiltà. Quelle universali, che abbracciano tutta l’umanità, sono il risultato di una particolare mescolanza di imperfezione umana e del desiderio dell’umanità di raggiungere la perfezione.
- Una delle immagini di massa universali è la seguente, “Se ricevo attenzione, approvazione o ammirazione, il mio valore è riconosciuto, non solo agli occhi del mondo ma anche ai miei. Se non riesco a riceverle, allora sono un essere inferiore”. Ovviamente, questa è una conclusione errata e non si tratta di un pensiero conscio, ma di un atteggiamento emozionale inconscio. Nessuno di voi mancherà di verificare questa emozione dentro di sé.
- Come tutte le immagini, anche questa è illusoria. Lo scopo di questo lavoro è di liberarvi dall’illusione, poiché nessuna illusione può portarvi armonia, pace e libertà. E tutto ciò che è illusorio non può che crearvi problemi. L’illusione legata a questa immagine ha molte ripercussioni e provoca una reazione a catena di risultati dannosi per voi stessi e per chi vi circonda.
- A questo punto vorrei sottolineare ancora una volta – allo scopo di evitare ogni possibile fraintendimento – che il rimedio non sta nello sfidare e ribellarvi alla dipendenza dall’opinione degli altri. Inconsciamente, vi ribellate tanto quanto aspirate all’ammirazione e all’approvazione. Entrambe le tendenze coesistono simultaneamente in molte anime e sono entrambe ugualmente dannose, in quanto risultanti dallo stesso malinteso di base.
- Torniamo a questa particolare immagine collettiva. Noi, nel nostro mondo, possiamo sentire come le vostre anime urlino per avere attenzione, e questo forte rumore ci raggiunge dalla sfera terrestre. Quando ci avviciniamo al vostro piano, tutte le anime emettono quel forte richiamo, se pur impercettibile alle vostre orecchie. Ma potete immaginare quanto sia rumoroso per noi. Quella dell’anima è una voce forte. Tutte le emozioni producono suoni, ma le voci spiegate che reclamano l’importanza di sé, non producono alcun suono armonioso.
- La manifestazione esterna di questa immagine collettiva varia a seconda del temperamento e delle caratteristiche individuali, in accordo ad altre tendenze, sane o malate, che determinano la forza e la forma della manifestazione, e a seconda dell’ambiente e dell’educazione. L’insieme di tutto questo determina quanto sia notevole, quanto sia forte, quanto sia evidente il grido che vuole approvazione, e in quale area si trova il bisogno di sentirsi importanti. Se la richiesta di plauso è ovvia agli altri esseri umani, questo non significa necessariamente che la persona in questione sia spiritualmente meno evoluta di un’altra nella quale la stessa tendenza è più nascosta e sottile. È piuttosto una questione del grado di repressione.
- Lavorando su questa particolare tendenza, alla fine riuscirete tutti a trovare quella parte in voi che richiede di essere messa al primo posto, che desidera essere speciale. Non basta chiamarla semplicemente orgoglio. Dovrete spingervi più in là di questo. Perché sentite bisogno dell’orgoglio? Questo è per causa della conclusione errata basata sull’immagine che vi ho appena spiegato. Essa vi spinge a credere che quando siete speciali agli occhi del mondo, i vostri sensi di inferiorità svaniranno; che quando gli altri sono d’accordo con quello che fate, credete e pensate, guadagnate valore ai vostri stessi occhi. Naturalmente, non pensate tutto questo in modo cosciente. Ma se analizzate bene il significato delle vostre emozioni, vedrete che significano proprio questo. Perciò, voi usate l’orgoglio come misura difensiva, come mezzo per un fine. Ecco perché il solo rendervi conto che in voi esiste l’orgoglio non servirà mai ad eliminarlo realmente.
- In precedenza potreste non esservi mai resi conto del vostro orgoglio, ma dopo alcuni sforzi su questo sentiero, scoprirete, forse rimanendo scioccati, che anche voi lo avete. E non importa quanto spesso vi ripetiate, “Questo è orgoglio, non devo essere orgoglioso”, perché non vi aiuterà. Dovete passare al punto successivo in cui comprendete voi stessi, rendendovi conto del perché lo avete. Dovrete comprendere pienamente che, a livello inconscio, ritenete che il vostro orgoglio serva per ottenere qualcosa o per trarvi in salvo da qualche disastro immaginario. Scoprendo l’errore di questo assunto, potrete sbarazzarvi dell’orgoglio, della vanità, dell’importanza di sé: comprenderete che di essi non c’è alcun bisogno.
- Per capire bene tutto questo, è essenziale che diventiate pienamente consapevoli che la parte della vostra personalità in cui coltivate questa convinzione errata, esiste veramente. E potete arrivare al punto di sentire effettivamente quella voce che strepita chiedendo approvazione. Dovreste notare in quali occasioni parla a voce più alta del solito. E poi mettete in discussione emozioni delle quali prima non avevate mai dubitato. Qual è il loro significato e quale desiderio si cela in esse? Solo dopo aver trovato la risposta, vi renderete conto dell’immagine collettiva dell’importanza personale presente nella vostra anima.
- In quell’immagine ci sarete voi da una parte e il resto del mondo dall’altra. Durante l’osservazione, molte emozioni sottili vi riveleranno che è esattamente ciò che avviene anche in voi. È molto importante che ve ne rendiate conto. Ma ripeto, è solo l’inizio di una costante ricerca per trovare nuovi connessioni e una maggiore comprensione. Capirete come quell’immagine vi crea un gran numero di conflitti e problemi. Finché non vi accerterete di quanto sia dannosa una certa condizione, non potrete sentire il necessario incentivo per eliminarla. E finché non siete minimamente consapevoli della sua esistenza, come potete notarne gli effetti? Dovrete innanzitutto prendere coscienza di questa fondamentale situazione universale in voi, per poi collegare gli effetti di quella situazione ai vari conflitti; così arriverete a vedere molti dei vostri problemi in una luce completamente nuova. Vi renderete conto che molte delle vostre difficoltà non avrebbero motivo di esistere se foste liberi da questo particolare malinteso.
- Nel vostro inconscio, quell’ immagine collettiva prende molte forme, di conseguenza anche le manifestazioni esterne variano. Le persone cercano ammirazione in vari modi. Alcune possono credere che il benessere materiale procuri loro uno status superiore agli occhi del mondo. Altre useranno altri mezzi per ottenere ammirazione e approvazione. Potrei dire che la maggioranza di voi, amici miei, rientra in quest’ultima categoria. Altre persone potrebbero utilizzare le loro particolari doti o talenti. Per altre ancora, si può trattare di buon carattere, buone maniere, lealtà, intelligenza. La maggior parte della gente cerca di ottenere approvazione e ammirazione attraverso un misto di varie qualità, che crede siano utili a raggiungere lo stesso fine. Esiste persino una categoria di persone che per guadagnarsi simpatia – e ovviamente per simpatia si intende anche solidarietà – strumentalizza le proprie disgrazie. Anche altre correnti distorte influenzano l’immagine e la travisano in una particolare direzione. Secondo l’immagine, senza l’approvazione del mondo intorno a voi, vi sentite persi; vi sembra che vi manchi la terra sotto i piedi, che tutto il vostro mondo si regga o crolli a seconda di quel che gli altri pensano di voi.
- Di nuovo vi invito a non considerare ogni reazione opposta come se fosse sana. Dire, “Non mi importa di quel che dice la gente”, è ribellarsi. E dove c’è ribellione, c’è ancora schiavitù. La ribellione cerca di liberarvi dalla schiavitù, ma sceglie il modo sbagliato di farlo. Credete di ribellarvi ad un mondo che cerca di forzarvi in modelli di comportamento. Ma anche questo è un errore. In realtà, voi vi ribellate contro la vostra dipendenza dall’opinione del mondo. Perciò, il rimedio si trova nello scoprire perché siete così dipendenti; quale convinzione errata vi porta alla schiavitù. Allora, e solo allora, potrete liberarvi da questo asservimento e dalla compulsione in modo da non avere più bisogno di ribellarvi, né fare sforzi dolorosi nel tentativo di ottenere qualcosa che non rappresenta la vostra salvezza. Inoltre, a causa di tale dipendenza, spesso mentite a voi stessi, e questo, più di qualsiasi altra cosa, vi provoca sensi di inferiorità. Spesso vi è impossibile compiacere il mondo e al tempo stesso essere onesti con il vostro sé più profondo e il vostro piano vitale; e non potete neanche compiacere tutti. Ma dato che siete così dipendenti dall’approvazione altrui, ogni volta che dovete prendere una posizione che vi rende impossibile essere accettati da tutti, la vostra anima entra in agitazione. Questi e molti altri conflitti sorgono dall’immagine collettiva dell’importanza personale.
- È facile vedere che questa illusione collettiva, che esiste in ogni essere umano, può costringervi a volte a vendere l’anima. Questo può succedere in molti modi sottili, e oso dire che è difficile trovare qualcuno cui non sia mai capitato. Vi assicuro che nessuno fa eccezione, né tra voi qui, né altrove; ma ciascuno, individualmente, è chiamato a trovare quella parte di sé legata a questa immagine. Scoprirete almeno alcune di quelle aree in cui questa immagine esiste – non importa quanto sottile, quanto nascosta o mascherata da validi motivi e razionalizzazioni plausibili. Più è sottile la forma in cui si manifesta, più sarà difficile trovare l’area in cui agisce. Ma trovatela; e se veramente lo volete, ci riuscirete senz’altro.
- Se osservate le vostre reazioni nella vita di tutti i giorni e le esaminate onestamente, giungerete proprio al punto che vi sto indicando: riconoscerete l’immagine collettiva da cui anche voi siete afflitti. In quella zona del vostro essere voi vi sentite esattamente come vi ho spiegato. Cercate di descrivere le vostre emozioni in parole precise. Già fare questo darà alla vostra anima un grande sollievo. Potete essere certi di non essere gli unici ad avere questa immagine – la condividete con tutti gli altri esseri umani.
- Individuate la vostra dipendenza dall’opinione altrui, non importa quanto impercettibile. Dopodiché, proseguite scoprendo perché sentite il bisogno di essere dipendenti e orgogliosi, o piuttosto perché credete di averne bisogno. Date una forma chiara a questa conclusione distorta. Quando l’avete fatto, la pesante catena che vi ha tenuto prigionieri del mondo dell’illusione, avrà già incominciato ad allentarsi. Allora potrete iniziare il processo di liberazione, che può essere svolto solo esaminando e comprendendo le vostre reazioni. Andate sempre oltre le emozioni che avete appena dissotterrato ed esprimetele in un linguaggio conciso. Chiedetevi perché, e sulla base di quale ragionamento, continuate a mantenere la particolare convinzione che avete appena portato alla luce. Giusta o sbagliata che sia, scoprite perché ne siete convinti. Se non ci fosse una convinzione, non vi sareste rimasti aggrappati così a lungo. Come sapete, anche il vostro inconscio ragiona, ma spesso il suo ragionamento non è giusto. Ora siete chiamati a diventare pienamente coscienti di quei processi di ragionamento. L’importante è che percepiate dentro di voi l’esistenza di quell’immagine.
- Quando la sentite, allora il tempo sarà maturo per comprendere molti dei vostri conflitti, che spesso comportano azioni e reazioni da parte del mondo che vi appaiono ingiuste e infondate. Vi assicuro, amici miei, che potete trovare quell’immagine dietro ogni conflitto esterno o interno. A volte il collegamento è indiretto, altre volte chiarissimo. Le vostre immagini personali sono sempre connesse con l’immagine universale dell’importanza di sé.
- Ora vorrei citare un evento molto frequente che, in una forma o in un’altra, capita praticamente a tutti almeno qualche volta nella vita. Questo evento non è mai stato realmente compreso, e l’esistenza e l’impatto dell’immagine di massa vengono raramente collegati ad esso. Eppure è così essenziale, perché solo con questa comprensione si può trovare la soluzione. Questo esempio non riguarda nessuno di voi in particolare, ma riguarda tutti in relazione a certi periodi e determinati eventi.
- Poche sono le persone che non si sono mai sentite afflitte e deluse quando sono state tradite. Dopo essersi comportate con estrema lealtà e cortesia sono state ricambiate con un tradimento. Inoltre, come è inevitabile, chi offende si giustificherà dicendo di essere stato a sua volta tradito. Chi è stato tradito, quindi, viene accusato di aver fatto proprio quello che, tanto dolorosamente, ha subito quale vittima. Perciò la ferita è doppia. Il tradimento non sarebbe neanche tanto difficile da sopportare se, oltre a ciò, non si venisse anche accusati di aver perpetrato un atto sleale e disonesto di qualche genere. Il dolore di venire accusati è il più tormentoso tra i due. La persona cerca in se stessa senza riuscire a trovare niente di cui accusarsi. Eppure le rimane una profonda incertezza di fondo. Perché?
- Voi che siete su questo sentiero, e che avete beneficiato di tante verità e insegnamenti spirituali attraverso questo o un altro canale, sapete che non vi può accadere nessuna disgrazia di cui non siate in qualche modo gli artefici. Con la ragione, sapete che questo è vero, e potete addirittura confermarlo sulla base delle vostre esperienze. Eppure, quando accadono certi eventi, non riuscite a trovare facilmente il nesso. L’esempio citato può essere una di quelle occasioni: proprio non riuscite a trovare una connessione tra ciò che è accaduto e la causa in voi. Sapete di essere stati traditi e delusi e, per colmo, siete stati anche accusati di aver fatto qualcosa che non avete fatto. E veramente, non avete fatto niente per essere accusati. Le vostre azioni erano corrette, le vostre intenzioni le migliori.
- Ora, amici, lasciate che vi mostri come la specifica immagine dell’orgoglio personale, rafforzata da varie altre immagini personali, può essere responsabile di un evento del genere, che è particolarmente doloroso perché non capite come avete potuto provocarlo. Questa immagine di massa vi costringe a lottare per situarvi al primo posto, per essere speciali, in modo da poter ricevere tutto quel che la vostra anima crede necessario. Per raggiungere quella posizione speciale, dovreste comportarvi in modo tutt’altro che rispettabile, leale o idealista: anzi, dovreste essere spietati ed egoisti – costringendovi spesso a tradire proprio quella cosa o persona verso la quale desiderate essere leali. Per ottenere quella speciale reazione di approvazione, vi sentite tentati di fare proprio la cosa da cui in realtà vi state trattenendo.
- Dato che siete persone oneste e perbene, non vi abbandonate alla tentazione. La percepite vagamente, senza una reale consapevolezza della sua importanza e del suo significato. In realtà, siete talmente spaventati quando sentite questa tentazione e queste emozioni che reprimete tutto rapidamente. Non volete riconoscere che esse esistono in voi. La vostra coscienza non vi permette di cedere alla tentazione né di diventarne pienamente consapevoli. Allo scopo di controbilanciare l’influenza dell’immagine collettiva dell’importanza personale, eccedete dall’altra parte riaffermando con cura il vostro lato rispettabile, il lato cui intendete obbedire.
- Qual è il risultato di questo conflitto? A causa della natura inconscia della battaglia interiore, l’avvenimento esterno risponde al vostro lato negativo inconscio e non a quello positivo, anche se quest’ultimo è riuscito a prevalere nelle vostre azioni esterne. Questo si accorda ad una legge inalterabile. Questo ve l’ho detto spesso, e lo avete anche personalmente sperimentato in diversi modi durante il vostro sentiero di purificazione, ma ci sono ancora molte aree residue dove non siete ancora in grado di applicare questa verità. Se la battaglia che state conducendo non viene consapevolmente compresa nel suo pieno significato, gli eventi esterni si manifesteranno come se avesse vinto la vostra parte egoista. Il risultato esterno deve per forza rispondere all’impulso dell’inconscio.
- Più avanzerete su questo sentiero, più vedrete che non vi si chiede di accettare nulla di quanto dico alla stregua di un dogma. Verificherete da soli l’assoluta verità di queste affermazioni; ma potrete farlo solo se avrete l’onestà di ricercare, verificare e riconoscere il lato negativo contro cui lottate tanto coraggiosamente. È il lato che vi darà sempre problemi fino a quando non vi troverete faccia a faccia con lui, non ne prenderete coscienza e gli permetterete di esistere – non perché vi arrenderete a lui e rinuncerete a trasformarlo, dopo che ne avrete assodato l’esistenza, ma proprio perché riconoscerete che esiste realmente nel punto in cui vi trovate. Fatto questo, potrete affrontare il passo successivo, chiedendovi perché esiste in voi questa tendenza negativa. Perché esiste questa tentazione? Invariabilmente, riceverete la risposta che, agli occhi del mondo, desiderate avere una posizione speciale per convincervi che i vostri sensi di inferiorità sono ingiustificati. Nel profondo del cuore, voi credete di aver bisogno di tutto questo per sopravvivere – non certo fisicamente, ma emotivamente. E, per farlo, vi sembra necessario tradire gli altri, essere duri, crudeli, sleali o egoisti. Ma finché le vostre buone intenzioni vi impediranno persino di riconoscere questa tentazione, l’evento esterno, come vi ho già detto, risponderà al lato negativo, anche se non vi sarete arresi ad esso. Poiché ignorate questo meccanismo, vi sembrerà di subire un’ingiustizia. Ed è questa, in realtà, a ferirvi molto più di quanto non faccia la delusione che provate verso una particolare persona.
- Anche questo può sembrarvi ingiusto. Potreste pensare, “Se non mi sono arreso alla tentazione, perché devo subire le conseguenze come se avessi commesso un atto sbagliato? Non è molto più importante che le mie azioni siano corrette?”. Non è così, amici miei. Anche le emozioni sono azioni, malgrado gli effetti non si manifestino alla stessa maniera e con la stessa rapidità delle azioni esterne. Ciò nonostante, ogni pensiero e atteggiamento, sia cosciente che inconscio, è un atto ben definito, ma più esso è inconscio, più grandi saranno le conseguenze, e più incomprensibile vi sarà il risultato.
- Quando affrontate il lato negativo, voi mettete in evidenza l’emozione più coraggiosa che esista: quella dell’onestà verso voi stessi. Perciò, non dovete vergognarvi per questa battaglia dentro di voi, anzi questa vi fa onore. Ma potrete far fronte alla battaglia molto più efficacemente, permettendole di accedere alla vostra mente conscia. Così facendo, potrete riuscire a comprendere più in profondità tutte le leggi dell’anima, le leggi delle relazioni umane e le leggi dell’universo. Allora non sentirete più di aver subito un’ingiustizia, e la vostra ferita sarà alleviata in modo considerevole. Inoltre, ci sono buone possibilità di non venire più traditi e accusati, poiché una volta che il lato negativo della vostra battaglia sarà divenuto cosciente, perderà forza.
- E se un evento del genere dovesse ripetersi, la prossima volta vi sentirete in modo molto diverso. Imparerete molto da quell’evento e ne uscirete rafforzati, piuttosto che indeboliti. Al riguardo proverete qualcosa di molto costruttivo, e sarete in grado di volgere il corso degli eventi verso una direzione positiva.
- Quando sentirete in voi la presenza di quell’immagine di massa – non solo in modo razionale, ma anche nelle vostre emozioni – e riconoscerete la credenza erronea che vi è sotto, e che fino a quel momento vi aveva governato, avrete fatto un importante passo in avanti verso la conquista della libertà interiore.
- L’esempio che ho fatto è solo uno dei molti possibili. Credetemi, amici, ogni volta che vi accade qualcosa che vi ferisce e che non comprendete, ogni volta che vi sentite trattati ingiustamente perché non riuscite a rintracciare alcuna azione sbagliata da parte vostra, cercate in questa direzione. Tirate fuori l’immagine collettiva dell’importanza personale. Potete farlo solo evidenziando quel bisogno che avete di essere speciali, e comprendendo che non lo sentite per malizia, né perché desiderate sminuire gli altri – i quali inevitabilmente vengono sminuiti se voi riuscite a farvi più grandi – né per l’orgoglio in sé e per sé, ma secondo quella convinzione che l’essere speciali significhi per voi la salvezza. Quando riconoscerete in voi questa tendenza, vi libererete anche da quelle accuse distruttive che muovete a voi stessi. Saprete di aver semplicemente alimentato un concetto errato, e che la vostra sopravvivenza emotiva non dipende dall’opinione degli altri, ma esclusivamente dall’opinione che avete di voi stessi. Più gratificate l’opinione degli altri, minore è la considerazione che nel profondo dell’anima avete di voi. Da qui si attiva un circolo vizioso, come sempre basato su false premesse.
- Nuovamente vi dico: tutto questo non può essere compreso ad un livello puramente razionale; risulterà utile solamente a coloro che si abituano a interrogarsi sul significato delle proprie reazioni emotive. Eppure queste parole possono lasciare preziose impressioni anche negli altri, e dare i loro frutti più tardi, quando intraprenderanno volontariamente il sentiero.
- Prima di passare alle vostre domande, vorrei dire alcune parole a quegli amici che non sono mai venuti qui né hanno mai avuto alcun contatto personale con questo gruppo, ma che leggono le lezioni con interesse. Ci è stato fatto notare che alcuni di loro cercano di raggiungere la profondità della loro anima per conto loro o con altri amici. Queste buone intenzioni vengono apprezzate, ma vorrei dire che non è realmente possibile farcela da soli, neanche col supporto di qualcuno che non abbia mai avuto un’esperienza personale con questo particolare metodo. Il metodo di lavoro in sé non si evince dalle lezioni. Esse servono come materiale generale, ma non possono indicare il metodo. Lavorando da soli non provocherete nessun danno ma non andrete molto lontano. Perciò, vorrei suggerire a quegli amici di non esitare a prendere contatto con quei membri del gruppo che sono qualificati per assistere. Se sono veramente interessati a usare questo metodo, che sia per sé stessi o per altri, sarà necessario fare così.
- E ora, amici miei, passiamo alle vostre domande. Ne avete qualcuna a proposito di questa lezione?
- DOMANDA: Non riesco a decidere quale alternativa scegliere tra l’essere dipendente dalle opinioni altrui e tendere troppo a ricercarne l’approvazione, oppure andare all’estremo opposto. Non riesco a trovare un compromesso.
- RISPOSTA: Non c’è un compromesso. Hai forse difficoltà a trovare la corretta via di mezzo? [Sì.] Proverò a farti vedere come questa venga da sé, in modo naturale.
- Non ci si aspetta che sia tu a decidere quale sia la giusta via di mezzo. E infatti non potresti farlo. Nel momento in cui ti sentissi di doverlo fare, si tratterebbe già di un movimento compulsivo. Non puoi fare una scelta del tipo, “Mi spingo fino a qui in questa direzione, e poi vado fino a là nell’altra direzione”. Sarebbe qualcosa di forzato e innaturale. La necessità di prendere una decisione non sta nel soppesare e misurare la giusta via di mezzo. Sta piuttosto nell’affrontare onestamente te stesso, dimenticando per il momento la domanda, “Che cosa dovrei fare?”
- Direi, anzi, che quel “Che cosa dovrei fare?” ostacola la strada che porta alle tue scoperte. Ti impedisce di trovare la verità su te stesso. Ti blocca. Per prima cosa, non pensare affatto a tutto questo. Anche dopo aver fatto le tue prime scoperte, l’azione esterna può anche rimanere la stessa per il momento; quelle che cambieranno invece saranno le tue motivazioni interiori. In alcuni casi, le tue azioni esterne cambieranno automaticamente, e questo sarà utile solo quale naturale risultato della tua crescita interiore. La prima cosa di cui dovresti occuparti è di comprendere te stesso: le tue emozioni, i tuoi motivi, i tuoi desideri e le tue paure. Tutte queste cose possono essere portate alla luce sfruttando qualsiasi evento che ti dà fastidio.
- Quando sarai giunto ad un certo punto nella scoperta di te stesso, diventerai consapevole dei concetti errati che inconsciamente alimenti. Ogni volta che tale concetto viene osservato, e quindi diviene sempre più consapevole, sarai sempre più libero e meno incline alle reazioni compulsive. Quando comprenderai bene le tue conclusioni errate, sarai più consapevole di quelle corrette. E continuando a fare così, sarai sempre più capace di osservare le tue reazioni emotive e le comprenderai sempre meglio, fino al momento in cui capirai che il tuo concetto errato è per te in realtà inutile e dannoso. Quando esso si presenta, non lo seguire – non superficialmente, ma realmente dentro di te – e sarai libero. I falsi concetti sono sempre erroneamente considerati utili e protettivi. Quando vi renderete conto che non è così, non vi attaccherete più ad essi. E solo dopo sarete in grado di dire a voi stessi, “Non sento più quel disperato bisogno di approvazione da violare e mentire a me stesso/a, o sfidare la dipendenza con la ribellione. Adesso sono in grado di camminare da solo/a. La mia vita interiore e il suo valore non dipendono dagli altri. Essi dipendono dal rispetto che porto a me stesso/a, che posso accrescere e del quale posso essere all’altezza solo se sono totalmente consapevole di me”. Una volta guadagnata questa libertà, la giusta via di mezzo non sarà qualcosa che devi riuscire a immaginare faticosamente; sorgerà in modo naturale senza nemmeno pensarci. Troverai che la via giusta sarà lì per te, perché non dovrai provare più niente né agli altri né a te stesso/a.
- Se avete la tendenza a dipendere eccessivamente dall’opinione altrui, è perché sentite di dover dimostrare loro qualcosa. E se vi ribellate contro tale dipendenza, andando all’estremo opposto con un atteggiamento di sfida del “non mi importa nulla”, volete provare qualcosa a voi stessi. Entrambi gli estremi provengono da un tentativo di dimostrare qualcosa. Quando non sentite più il bisogno di dar prova di qualcosa, la giusta via di mezzo sarà naturale come respirare. Pensate forse di dover respirare più o meno profondamente per avere il giusto apporto di ossigeno nei vostri polmoni? No. Voi respirate automaticamente. È un processo completamente naturale. Qui, la giusta via di mezzo la trovate senza dover decidere o scegliere: non troppo, non troppo poco, solo la quantità sufficiente di cui avete bisogno per mantenervi in salute. La stessa cosa vale per ogni processo dell’anima. Comprendete?
- INTERLOCUTORE: Beh, fino ad un certo punto. Mi chiedo se tutto questo si applichi sia al livello mentale che a quello emotivo.
- RISPOSTA: Caro amico, pochissime persone pensano a questa immagine di massa in termini razionali. È raramente in superficie, poiché tutte le immagini sono di natura inconscia. Potete domandare a chiunque, preso a caso, se crede razionalmente che la sua vita e la sua felicità dipendano da quello che gli altri pensano di lui. Tutti preferiscono che gli altri pensino bene di loro, è naturale; ma il grado di dipendenza, le sue conseguenze e la misura in cui una persona va incontro alle esigenze dell’immagine di solito sono del tutto inconsci, finché non si intraprende una seria ricerca di sé in questa direzione.
- INTERLOCUTORE: Io sento coscientemente e molto chiaramente che le opinioni degli altri sono molto importanti.
- RISPOSTA: Mi chiedo se ti rendi conto coscientemente di quanto questo sia importante per te, e cosa questa dipendenza ti costringa a fare o ad abbandonare. Ma più è cosciente e meglio sarà per te, nel senso che sarai meglio in grado di rifletterci oggettivamente.
- INTERLOCUTORE: Pensavo che fosse più difficile quando una conclusione sbagliata arriva fino all’intelletto, oltre che alle emozioni.
- RISPOSTA: Al contrario. Il tuo intelletto è più accessibile al ragionamento. Una volta compreso, una volta che l’intelligenza è all’opera, potete correggere un concetto distorto. Ma quando si è coscientemente convinti della cosa giusta, spesso è difficile far breccia nel muro di separazione tra ragione ed emozione. La resistenza ad affrontare il fatto che siete attaccati ad un’opinione che non corrisponde ai vostri pensieri coscienti e ragionevoli, rappresenta un ostacolo. Tuttavia, se ammetterete a voi stessi che il vostro concetto non è giusto, non dovrete combatterlo.
- DOMANDA: Posso chiedere come questa immagine di massa influenzi l’immagine individuale di Dio?
- RISPOSTA: Le immagini di Dio hanno molte forme, ma qualunque esse siano, la relazione tra l’immagine di massa dell’importanza personale e l’immagine di Dio è che nella psiche si determina un ulteriore conflitto. Quanto più queste immagini di massa dell’importanza personale e quella di Dio sono forti, tanto più la personalità ne verrà disturbata, perché due esigenze e compulsioni conflittuali si muovono una contro l’altra generando un corto circuito. In casi meno grossolani, dove un’immagine è molto più forte dell’altra, il conflitto esisterà comunque; creerà molti disturbi, ma ognuno sarà dovuto ad un particolare concetto distorto. Ma quando l’immagine di Dio e l’immagine di massa dell’importanza personale operano l’una contro l’altra, la persona che ha questo conflitto, non sarà più in grado di gestire la sua vita.
- L’esistenza simultanea di queste due immagini causa un circolo vizioso. Una corrente dice, “Io ho bisogno di mettermi in primo piano, ho bisogno di una considerazione speciale”. A causa delle immagini di massa di Dio dovute alla religione, ci si sente ancora più colpevoli e inferiori. Il senso di colpa non può rimediare a questa situazione. Potete farlo solo se ne capite la causa; ma quanto più vi sentite colpevoli, tanto meno avete il coraggio di cercarne la causa, e tanto più siete portati a sperare che se non ci farete caso, quell’atteggiamento distorto sparisca da solo.
- Da qui si origina il circolo vizioso: più vi sentite colpevoli e più sentite il bisogno di approvazione, nella speranza che questa possa alleviare i vostri sensi di colpa e di inferiorità. E più reclamate quell’approvazione, più vi sentite colpevoli. Questo conflitto sorge da due direzioni diverse: una direzione è l’immagine di Dio, l’altra è il vostro vero sé, che registra e osserva tutto e cerca di trasmettervi il fatto che state sbagliando, che quella è la maniera sbagliata. Ma la sua voce viene fraintesa e scambiata per la voce dell’immagine di Dio. Così, quel richiamo che cerca di allontanarvi dall’immagine di massa dell’importanza personale deriva da due lati: il lato del sé reale e il lato illusorio -dove domina l’irreale immagine di Dio - non coincidono, non sono in armonia l’un con l’altro. Capisci? [Sì.]
- Ricevete le nostre benedizioni. Accettate da noi la forza di cercare quella parte di voi che vi causa così tanti problemi. È la parte di voi dove vi separate dai vostri simili a causa di conclusioni sbagliate e di bisogni illusori. Trovatela, e tutto il vostro atteggiamento cambierà. Diverrete obiettivi, sarete nella realtà. La mera consapevolezza di questa parte del vostro essere, dove siete intrappolati nell’immagine di massa, cambierà la vostra vita.
- Ricevete il nostro amore e le nostre benedizioni, ognuno di voi. Continuate su questo sentiero, crescete e siate gioiosi. Siate in pace, siate in Dio!
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