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Lez. 55 - Tre principi cosmici: espansione, restrizione e staticità

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
11 settembre 1959

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Maggio 2020

  1. Saluti! Dio vi benedica, miei carissimi amici, quest’ora è benedetta. Con grande gioia riprendiamo il nostro lavoro insieme per la stagione che viene. Vorrei esprimere la speranza che tutti i miei cari amici continuino nel loro impegno. Se lo farete, non potrete che raccoglierne i frutti, allentando il peso interiore che vi portate ancora dentro. È mio compito portarvi delle benedizioni speciali, una forza speciale per l’anno che viene, così che possiate trovare l’energia per superare ogni possibile resistenza alla vostra evoluzione e possiate utilizzare al meglio ogni fase che attraverserete, qualunque essa sia.

  2. È appropriato iniziare questa nuova stagione parlando dei tre principi cosmici esistenti in tutto l’universo. Si tratta dei principi di espansione, restrizione e staticità. Essi si manifestano in natura; governano e influenzano qualunque cosa sia stata creata e che mai verrà creata. Non c’è branca della scienza umana in cui non si riscontrino questi tre principi. Essi penetrano e formano anche l’anima umana. In altre parole, essi esistono a tutti i livelli e in tutte le forme, dalla più sottile alla più grossolana. Esistono sia in forma pura che in forma deviata e distorta.

  3. Parlerò di questi principi dal punto di vista psicologico, in modo che possiate beneficiare di questa conoscenza nel vostro lavoro.

  4. Consideriamo ora questi principi separatamente, sia nel loro aspetto positivo che negativo. Il principio di espansione nella sua forma pura e armoniosa si manifesta come creatività, crescita, costruzione, movimento in avanti, ricerca, attività, le qualità necessarie per trovare “l’altro voi” – quindi come altruismo e mancanza di egocentrismo, come ricerca di unione e di qualunque cosa che sia esterna all’individuo. È chiaro che citerò solo alcuni aspetti di ogni categoria. Sicuramente voi potrete allungare l’elenco.

  5. Nel suo aspetto negativo, il principio di espansione si manifesta con l’aggressione e la guerra, a livello fisico, mentre a livello psicologico come ostilità, iperattività, litigiosità, distruttività, crudeltà, impazienza, e sventatezza.

  6. Il principio di restrizione nel suo aspetto positivo, significa equilibrio e bilanciamento – perché è questo principio che bilancia l’espansione, e quindi crea armonia, impedendo al movimento verso l’esterno di andare fuori controllo. Esso rappresenta l’introspezione, il movimento verso l’interno, la cautela, la pazienza, la ponderatezza, ma anche la ricerca di sé stessi, in contrasto con la ricerca dell’“altro” che caratterizza il principio di espansione. Tutti voi sapete che non potete veramente scoprire e comprendere l’anima di un’altra persona se non avete prima compreso voi stessi. Non potete oltrepassare realmente il muro che vi separa dalle altre creature vostre compagne, senza aver abbattuto prima quello che vi separa dal vostro sé più profondo. Quindi vedete come i principi di espansione e di restrizione debbano lavorare in armonia e completarsi a vicenda, in modo che, nella vostra anima, possa essere creata più armonia. Per superare le mura confinanti del vostro io, in modo da rendere l’espansione armoniosa e sana, dovete trovare in voi la qualità introspettiva e usarla in modo corretto. Se la forza d’espansione non viene limitata, anche se viene usata in modo costruttivo, la crescita non può essere armoniosa. Qualunque crescita sana procede in modo organico, lento e costante. Qui il principio di restrizione è chiaramente al lavoro. La crescita incontrollata non può essere assimilata, ed è quindi più dannosa che costruttiva. Dunque il principio di restrizione significa anche assimilazione. La crescita non assimilata si rivelerà, alla fine, dannosa. Solo la crescita assimilata, che procede passo dopo passo, è organica, sana e costruttiva. Se la persona espansiva non impara a coltivare le forze restrittive, non riuscirà mai veramente a trovare quel che sta cercando. Le forze d’espansione si riveleranno distruttive, a meno che non agiscano a loro volta anche gli altri due principi.

  7. Nel suo senso negativo, il principio di restrizione significa regressione, andare indietro invece che avanti, fermare il progresso, andare nella direzione sbagliata; questo significa disonestà, ipocrisia, codardia, avarizia, egoismo, egocentrismo, separatezza.

  8. Il principio statico nel suo aspetto positivo significa preservare. A prima vista può sembrare identico al principio restrittivo, ma non lo è. Il principio restrittivo è movimento – interiore o esteriore – mentre il principio statico equivale al riposo, allo stato di essere, di passività in senso sano, senza tempo. La crescita sana si ha in tre fasi distinte: 1. movimento all’esterno – ricerca dell’altro, porre l’ego in secondo piano; 2. movimento all’interno – ricerca del sé, assimilazione di tutto ciò che è stato assorbito per tramite del movimento esterno, applicandolo correttamente al sé; 3. riposo, conservazione – raccolta di un nuovo impulso per la preparazione del nuovo ciclo. Il principio statico è essenziale al ritmo del progresso. Se manca, non vi è fruizione. Se osservate la crescita delle piante, noterete l’esistenza di questo stesso triplice ritmo. Cercate di rendervi consapevoli di questo ciclo che ricorre continuamente.

  9. Il principio di staticità nel suo aspetto negativo si manifesta come stagnazione, putrefazione, assenza di vita, inerzia.

  10. È importante rendersi conto che tutte le anime sono dirette da questi tre principi. Nell’intero universo, tutti gli esseri creati sono sotto l’influsso di questi principi. Nella persona armoniosa, tutti e tre i principi devono operare insieme. Essi si devono sostenersi, integrarsi e rinforzarsi reciprocamente. Nella persona disarmonica, i tre principi si contrastano e si contraddicono.

  11. Ogni essere creato è governato prevalentemente da uno di questi principi; ma questo non significa che nella perfezione rappresentiate solo uno di essi, escludendo gli altri due. Questo è impossibile. Sebbene, nel suo stato perfetto, ogni essere creato abbia come caratteristica di base uno di questi tre principi, gli altri due devono essere miscelati in armonia per sostenersi, aiutarsi e favorirsi a vicenda.

  12. Nella misura in cui l’individuo devia dall’armonia divina, i tre principi si scontrano e si contraddicono reciprocamente. Non saranno compresi correttamente, verranno applicati male, con eccessiva enfasi su uno dei tre, trascurando e non coltivando gli altri a sufficienza, mentre quello troppo enfatizzato non verrà usato in modo costruttivo ma, anche se involontariamente, in modo distruttivo. Non consapevoli di quale sia la vostra vera personalità per quanto riguarda questo punto, potrete causare altro danno a voi stessi sopprimendo la vostra vera natura. Potreste pensare erroneamente che la vostra vera natura – che rappresenta uno dei tre principi – sia “sbagliata”, e quindi dimenticate di coltivare e purificare proprio la parte più forte di voi. In conseguenza di ciò, il principio divino che dovreste manifestare viene lasciato a deteriorarsi. Le forze che dovrebbero essere usate in modo costruttivo vengono invertite a causa della repressione, influenzandovi in modo negativo, mentre coltivate troppo un’altra parte di voi che non avrebbe bisogno di ulteriore attenzione. In casi meno gravi, voi enfatizzate troppo ciò che siete veramente, evitando di coltivare le altre forze che andrebbero incoraggiate per poter crescere e unirsi armoniosamente al vostro principale punto di forza.

  13. Se considerate il lavoro su voi stessi dal punto di vista di questi tre principi cosmici, vi si dovranno aprire nuove prospettive, e chiarire ancora di più chi e che cosa siete. Comprenderete meglio voi stessi – e perciò anche gli altri – e arriverete a scoprire se enfatizzate troppo la parte predominante di voi a scapito delle altre due che, a loro volta, avrebbero anch’esse bisogno di essere coltivate e purificate. È anche possibile che queste due distorsioni abbiano luogo, fino ad un certo grado, all’interno della stessa persona. Da una parte potreste reprimere la vostra natura predominante, mentre dall’altra la potreste enfatizzare troppo. Ambedue le decisioni avvengono inconsciamente a causa delle vostre conclusioni sbagliate. Quindi, cercate di scoprire dove deviate dalla forma perfetta di questi tre principi; in che modo e perché questo avviene. Quali concezioni sbagliate ne sono responsabili? Avere questa comprensione vi sarà di grande aiuto, amici miei. E dovrebbe inoltre far nascere nuove domande, alle quali sarò felice di rispondere.

  14. Attualmente l’umanità ha una grande familiarità con due dei tre principi, quello d’espansione e quello di restrizione, sebbene li chiami con nomi diversi. Il terzo principio invece viene di rado riconosciuto. Generalmente si ignora anche che tutti e tre i principi dovrebbero armonizzarsi ed essere interdipendenti.

  15. L’importanza del principio statico è particolarmente rilevante. Nel suo aspetto positivo esso rappresenta la meta ultima, il più alto stadio che l’individuo possa raggiungere: lo stato dell’essere, dell’eternità e del moto nell’immobilità. È la meta ultima dell’evoluzione. Eppure, il principio statico nel suo aspetto negativo è quello che ostacola maggiormente lo sviluppo umano. Questo fatto dovrebbe essere oggetto di interessanti speculazioni e riflessioni, amici miei. Perché dove c’è ristagno il progresso non può avvenire. Perciò, il movimento all’indietro – il principio di restrizione nel suo aspetto negativo – è preferibile all’assenza di movimento. Giacché, se vi muovete all’indietro per un lungo periodo, non potrete che arrivare alla conclusione che la direzione che avete preso è sbagliata, amara e oscura. Perciò vi sentirete spinti a cambiare direzione. Durante qualunque tipo di movimento, le cose mutano. Se mutano in peggio, sarà proprio questo a farvi desiderare di cambiare direzione, anche se vi potrete trovare in uno stato di depressione. Inoltre, è lo stesso l’impulso del vostro moto, per quanto sbagliato possa essere stato finora, a facilitare con la sua spinta il cambiamento verso la direzione giusta. Ma nello stato di staticità negativa, nella stagnazione, non c’è movimento. Senza movimento non ci può essere né progresso né alcuna crescita. Poiché vi siete condizionati a rimanere immobili, è estremamente difficile trovare la forza di rimettervi in moto. E potreste non rendervi neppure conto della necessità di farlo, perché in quello stato tutto sembra senza speranza; avete l’impressione che nulla cambi e che nulla possa mai cambiare, dato che voi non vi muovete. In questa impasse, avete l’erronea impressione che non sia possibile nessun cambiamento.

  16. Naturalmente, nessun essere umano è mai statico in ogni aspetto della personalità. Alcuni individui sono decisamente statici, ma altri lo sono soltanto per quanto riguarda un lato della personalità, che si manifesta solo in alcuni momenti in modo particolarmente forte. Dipende da voi scoprire come tutto questo si applica a voi stessi. Non aspettatevi che ogni cosa si applichi totalmente ad una sola persona.

  17. DOMANDA: Capisco che questi tre principi esistano, a vari gradi, un po’ in tutti quanti. Ma mi piacerebbe sapere se esiste un’essenziale relazione fra i tre, per esempio il grado e la direzione del principio d’espansione e un certo grado e direzione del principio di restrizione; si combinano per originare un certo grado e direzione del principio statico?

  18. RISPOSTA: Intendi dire che un principio influenza l’altro? [Sì.] Nell’anima umana, niente è separato. Ogni qualità, reazione, atteggiamento o tendenza devono invariabilmente influenzare tutto il resto dell’anima, qualche volta più direttamente e più visibilmente rispetto ad altri momenti quando invece la relazione è più indiretta e sottile e non così evidente. Questo lo avete già scoperto nel lavoro che state facendo.

  19. Come ho detto, questi tre principi sono interdipendenti. Se un principio non agisce in modo corretto, gli altri due ne verranno influenzati. Per esempio, voi ponete troppa enfasi nel principio di espansione, che agisce in voi in modo sia positivo che negativo. Questa eccessiva enfasi provoca un effetto negativo, una deviazione del principio di espansione stesso. L’effetto deve anche riscontrarsi nell’azione degli altri due principi, dove essi sono trascurati e poco sviluppati, quindi deviati in un altro senso.

  20. Tutto è connesso dalla legge di causa ed effetto. Prendete una fotografia: sul negativo gli oggetti sono neri e lo sfondo è bianco, mentre sulla stampa è l’opposto. Forse questa analogia vi darà un’idea. Ad ogni modo, come risultato della ricerca di voi stessi, più progredite e più scoprite come una cosa causa e ne influenza un’altra. Quello che era prima insieme di isolate informazioni su voi stessi, incomincia a riallacciarsi a tutto il resto, così da darvi un vasto un ampio quadro complessivo.

  21. Per darvi una dimostrazione di come questi principi siano sono mal compresi, vorrei farvi un esempio che è tipico. Molte persone dicono, “Se penso continuamente a me stesso divento egoista. È meglio pensare ad altre persone invece di concentrarmi così tanto su di me”. È vero che ci sono persone che pensano troppo a sé stesse, che sono egocentriche. Queste persone non pensano agli altri e sono prese solo dai loro problemi. Questo atteggiamento sbagliato e anche la frase tra virgolette sono entrambe un’espressione del frainteso e mal applicato principio di restrizione e di introspezione. Correttamente compreso, lo scopo dell’introspezione è quello di abbattere il muro tra sé stessi e gli altri.

  22. Allo stesso modo, se una persona dice, “Se sono così estroverso, finisco per trascurare la mia stessa natura spirituale. Non si può né si dovrebbe vivere in modo superficiale, rivolti al mondo esterno. Per trovare Dio, devo ritirarmi dal mondo esterno e condurre una vita interiore”, questo atteggiamento mostra la stessa distorsione. È vero che l’assenza di introspezione e un’eccessiva enfasi sull’azione esterna ostacolano il progresso. Questo sbilanciamento, come pure l’obiezione tra virgolette, è un’espressione dei mal compresi e mal applicati principi di cui abbiamo parlato.

  23. Un’ulteriore prova di come si ignora la realtà di questi principi cosmici sta nel fraintendimento degli insegnamenti orientali: le persone che hanno sentito parlare del Nirvana, lo stato dell’Essere, cercano spesso di ottenere quello stato in maniera forzata, molto prima di essere pronti a viverlo. Queste persone non sono ovviamente consapevoli di rafforzare una tendenza al ristagno che si nasconde sotto quei buoni motivi. Anche lì, questa errata interpretazione dimostra la mancanza di conoscenza e di come viene fraintesa la necessità di concordare i tre principi se si vuole realmente raggiungere l’armonia e ottenere, infine, lo stato di Essere. Ma questo non lo si può fare con mezzi forzosi ed esercizi speciali. Questo stato è il prodotto dell’impegno a svilupparsi.

  24. DOMANDA: È possibile che una persona abbia il principio d’espansione e quello di restrizione relativamente sani, ma che abbia un principio statico comparativamente malato?

  25. RISPOSTA: Allora la parola “relativamente” dovrebbe essere intesa in modo molto flessibile, poiché è impossibile che esista un grande grado di deviazione in un aspetto ed un minimo grado in un altro. Ma è anche vero che il grado di deviazione può essere più forte in un aspetto piuttosto che in un altro, a causa delle caratteristiche fondamentali della persona.

  26. DOMANDA: Rimane comunque una certa relazione fra i tre principi?

  27. RISPOSTA: Oh certo, assolutamente. Quando metterete in pratica quel che vi sto insegnando, troverete che c’è sempre una equivalenza fra i tre principi. In altre parole, quando deviate da una parte, troverete la deviazione esattamente opposta dall’altra parte. In uno specchio, il vostro lato destro è a sinistra, e viceversa. Oppure, pensate di nuovo all’analogia della fotografia. Mi rendo conto che questo è un concetto un po’ difficile da afferrare. Fra l’altro, non cercate di forzare questa nuova conoscenza durante il vostro lavoro. Rimanete consapevoli di essa, meditateci sopra. La conoscenza deve crescere in maniera naturale, mai in maniera forzata. Coltivando questa consapevolezza senza fare pressioni, essa diverrà alla fine veramente vostra. A quel punto capirete quello che sto cercando di trasmettervi.

  28. DOMANDA: Dal momento che questi principi devono permeare anche la mitologia religiosa, in che modo è espressa nella trinità delle differenti religioni? Per esempio la Trinità Brahamica nell’induismo o la Trinità Cristiana?

  29. RISPOSTA: Non si può dire che il simbolo della trinità rappresenti solamente questi tre principi. Molti principi cosmici e universali procedono a gruppi di tre. Perciò “tre” corrisponde a molte cose. Inoltre, cercate di capire che per quel che riguarda i tre principi di cui abbiamo discusso stasera, la perfetta rappresentazione di ciascuno di essi non implica il fatto che gli altri siano assenti. Ogni trinità rappresenta un tutto armonioso, anche se un principio predomina armoniosamente sugli altri.

  30. Prendiamo l’esempio dell’uomo e della donna; quando si unificheranno alla fine in un unico essere nello stato finale, questo non significa che, mentre sono ancora separati, il maschio è esclusivamente maschio e la femmina completamente femmina. Come sapete bene, il maschio è incluso in ogni femmina e la femmina in ogni maschio. Nella persona armoniosa, entrambi gli aspetti si integrano; le qualità maschili e quelle femminili non si combattono, ma piuttosto si sostengono, si completano e si aiutano l’un l’altra. Nessuna viene esclusa. Soltanto la deviazione, o l’eccessiva enfasi, viene appianata. Certamente, la predominanza di una qualità rimane ma senza escludere l’altra. Con i tre principi avviene esattamente la stessa cosa. Perciò, ogni parte della Trinità rappresenta tutte e tre, ma con la predominanza di una. Quale principio sia rappresentato in ogni parte della Trinità dovrebbe essere per voi abbastanza facile da scoprire.

  31. DOMANDA: Beh, il principio del Padre nella Creazione è espresso in modo chiaro. Negli insegnamenti gnostici è detto chiaramente che siamo nati nel Padre e moriamo nel Figlio. In altre parole, con il principio del Cristo viene rappresentata una certa restrizione.

  32. RISPOSTA: Esatto. Il Padre è il Creatore, perciò rappresenta il principio d’espansione. Il Figlio è venuto sulla Terra. Si è incarnato. Incarnazione significa restrizione, un apparente ritorno indietro, anche se con il positivo obiettivo di andare avanti. Mentre lo Spirito Santo rappresenta il principio statico, lo stato di essere.

  33. INTERLOCUTORE: Sì, è l’equilibrio e nello stesso tempo è la riunione.

  34. RISPOSTA: Esattamente, certamente.

  35. DOMANDA: Ancora una domanda per favore, riguardo alla respirazione. L’espirazione è una restrizione naturale?

  36. RISPOSTA: L’espirazione è espansione; l’inspirazione è restrizione – movimento all’indietro. Dopodiché c’è – sempre ignorato e dimenticato – il terzo principio: il momento di pausa.

  37. INTERLOCUTORE: Lo si fa negli esercizi yoga. Trattenere il respiro è la fase più importante.

  38. RISPOSTA: Esattamente. Ma non solo in esercizi particolari. Anche nella respirazione normale, quando ne siete completamente inconsapevoli, questo momento, che rappresenta il terzo principio, è la parte più importante della respirazione. Non fa alcuna differenza se che questo momento è breve, ma è questo elemento che dà ritmo e armonia al respiro. E anche durante un qualsiasi tipo di trance, sia essa di tipo medianico o di qualunque altro genere, la fase di pausa in cui non vi è respiro deve essere prolungata per poter completare la trance.

  39. Lo stesso triplice ritmo si riscontra in tutto l’universo. Alla fine lo ritroverete anche nella vostra crescita interiore. Quando fate uno sforzo per andare avanti, per usare la vostra energia, per cercare la verità, quella è espansione. E quando giunge necessariamente il tempo di assimilare quello che avete imparato e di applicarlo a voi stessi, quando cercate dentro di voi, quella è restrizione. Non potete evolvervi senza entrambi i movimenti, verso l’esterno e verso l’interno, e senza assimilarli entrambi.

  40. Praticamente, non potete svilupparvi vivendo da soli, senza che il mondo vi dia occasione di incontrare ciò che avete bisogno di cambiare. Senza aiuto esterno, quegli elementi rimarrebbero latenti in voi e voi ignorereste ciò che realmente siete, almeno in parte. Senza andare verso l’esterno, non vi sarebbe dato quel materiale che vi serve per puntare nella direzione delle vostre disarmonie interiori. E poi giunge il tempo della fruizione, quando effettivamente sembrate non andare da nessuna parte. All’inizio, quei periodi vi deprimeranno. Saranno periodi di pesantezza e di apparente senso di inutilità. Quanto più siete avanzati, quanto più conoscete voi stessi e avete correttamente assimilato e integrato la conoscenza che avete ottenuto, tanto più saranno felici i periodi di fruizione, fino a quando il successivo periodo di sforzo e di movimento verso l’esterno non ricomincerà di nuovo. Ma non siete chiamati a decidere voi quando passare da una fase all’altra. La vostra personalità avrà trovato il suo proprio ritmo cosmico, seguendo il flusso con grande naturalezza. A quel punto sarete consapevoli di quel ritmo e lo seguirete senza compulsione e senza opporre resistenza.

  41. DOMANDA: C’è moltissima discussione, speculazione e ricerca da parte degli scienziati per scoprire se l’universo fisico si stia espandendo e contraendo, o sia statico. C’è una risposta a questo?

  42. RISPOSTA: È in costante movimento. Ma il movimento ritmico e armonioso contiene una fase di assenza di moto, come quell’istante nel respiro, quando non respirate in modo da respirare
    ritmicamente. Le differenti scuole di pensiero hanno percepito un solo un aspetto dell’universo, ignorando l’altro. La verità è che l’universo è in espansione, in restrizione ed è statico. La stessa cosa si applica a tutti gli oggetti inanimati. Essi sono statici solo in apparenza, ma non lo sono realmente, come i vostri fisici nucleari confermeranno.

  43. Vi ho detto molte volte che nella Creazione tutto è in costante movimento. Questo può sembrare in contraddizione con l’affermazione secondo la quale la più alta forma di esistenza, lo stato d’essere, è statico e perciò apparentemente senza moto. Ma non c’è contraddizione, amici miei, anche se mi rendo conto che questo sia estremamente difficile da comprendere. Nel regno più alto, il movimento costante in tutte le direzioni esiste simultaneamente con lo stato immobile: non c’è movimento nel movimento, e c’è movimento nel non movimento. Questo può suonare completamente paradossale alla logica umana, ma non riesco a spiegarmi meglio di così. Anche qui, si tratta di comprendere solo per esperienza diretta.

  44. DOMANDA: La staticità è una sorta di via di mezzo tra espansione e restrizione?

  45. RISPOSTA: Termini come “una via di mezzo” possono essere applicati qui. Si tratta di un concetto filosofico. È un principio o parte di un principio triplice, dove l’uno segue ritmicamente e naturalmente l’altro. Se lo immagini come un cerchio, un moto circolare, giungerai più vicino alla verità. In un cerchio non c’è inizio e non c’è fine. L’uno è parte integrante dell’altro.

  46. DOMANDA: Non so se ci puoi spiegare almeno un po’ la connessione o la dissociazione che c’è tra subconscio e intuizione.

  47. RISPOSTA: Se distingui tra intuizione e percezione, potremmo dire che l’intuizione è la forma più alta. L’intuizione non sbaglia mai. è mai sbagliata. Un istinto può essere sbagliato; può essere dannoso, può derivare dalla natura più bassa della personalità. L’intuizione proviene dal superconscio, se volete una definizione tecnica e, inoltre, ha la caratteristica di essere cosciente. essere tecnici. L’intuizione inoltre deve essere cosciente. Per essere un’intuizione deve essere conscia, Nel momento che l’intuizione si manifesta, deve essere cosciente, mentre un istinto può rimanere inconscio. Potrebbe essere un forte desiderio impellente, un impulso non formulato di cui l’individuo è ignaro. Un’intuizione invece deve essere cosciente, altrimenti non sarebbe un’intuizione. È un messaggio dal superconscio alla coscienza. Le forze subconsce contribuiscono a farlo emergere. causarlo. La direzione subconscia che prendete nel complesso, vi rende capaci di stimola ad essere in grado a ricevere determinate intuizioni.

  48. DOMANDA: Posso fare una domanda, anche se penso che non sia permessa? Gli scienziati sono attualmente d’accordo che nei milioni di galassie e nei miliardi di stelle devono essere presenti forme di vita simili a quelle del nostro pianeta. Se questo è vero, la Caduta e il successivo Piano di Salvezza sono validi anche per gli altri…

  49. RISPOSTA: Naturalmente. Vale ovunque. Il Piano di Salvezza include l’intera Creazione. La sfera terrestre non è che una parte di essa. Il fatto che su altri pianeti possiate trovare o meno forme di vita uguali o simili alla vostra non ha niente a che fare con questo. Anche se la forma esteriore esterna della vita è simile – sebbene non esattamente la stessa, ma non è questo il punto – lo scopo e lo stadio di sviluppo di ogni sfera sono diversi.

  50. DOMANDA: Tra quei milioni di altri pianeti, ci sono pianeti in cui c’è la stessa forma di vita come l’abbiamo qui?

  51. RISPOSTA: Non esattamente la stessa. Le condizioni vengono adattate ai bisogni, e ogni sfera ha un diverso bisogno di sviluppo in una differente area della personalità.

  52. DOMANDA: Posso chiedere la differenza e la distinzione tra obbligo come opposto alla gratitudine? Cioè separatamente dagli elementi di libertà e costrizione.

  53. RISPOSTA: La gratitudine non ha niente a che fare con l’obbligo. Ora non parlo neppure di compulsione. Se fate un contratto con una persona, allora in ragione di quel contratto siete obbligati a rispettare certe condizioni. Questo è un vostro obbligo. Non ha niente a che fare con la gratitudine da parte del contraente.

  54. RICHIEDENTE: Non intendevo questo. Intendevo nel senso che ci sono persone che si sentono obbligate piuttosto che grate quando ricevono un qualunque favore.

  55. RISPOSTA: A quel punto deve esistere un elemento compulsivo, oppure esserci una o più reazioni malate o deviate. In un caso come quello, l’individuo deve guardare più in profondità per trovare le ragioni. Per esempio, ci sono persone che non sanno ricevere. Possono essere capaci di dare, ma quando si tratta di ricevere si sentono umiliate – e quindi spesso eccessivamente obbligate. Eppure, qui non c’è necessariamente una compulsione – non nel senso stretto della parola. Dire questo equivarrebbe a usare un’etichetta, e noi dobbiamo cercare di rimanere lontani da qualsiasi etichetta, e scoprire piuttosto tutto quello che vi si trova al di sotto.

  56. Cercate di scoprire perché la persona si sente in quel modo. Dove si trova il malinteso? Da qualche parte deve esserci una conclusione sbagliata. Probabilmente troverete l’errata conclusione che “ricevere significa essere umiliati”. Ma cercate di scoprire anche il perché. Che cosa ha originato quell’errore, che cosa ha condotto ad esso? Questo vi mostrerà dove si trova il blocco e come può essere superato. Non è necessariamente una compulsione, ma anche se la fosse, saperlo non basta. Ogni parola può diventare un’etichetta se con essa si vuol dare la risposta finale, che sia la parola “orgoglio” o “compulsione” o qualunque altra cosa. È pericoloso affibbiare semplicemente un qualche nome e finirla lì. Questo non vi farà mai progredire e la persona rimarrà ancora bloccata. Il modo, il solo in casi come questo, è e trovare dove si trova il malinteso, l’idea errata. Ce ne deve per forza essere una.

  57. Stasera, in questa prima occasione della nostra riunione, molti dei nostri spiriti amici sono qui per benedirvi, per benedire ciascuno di voi singolarmente e tutti gli amici che sono altrove, con la forza della verità, in modo che voi troviate la maniera di superare le vostre distorsioni e confusioni là dove ostacolano la vostra strada, almeno per il momento. Il resto verrà dopo. Ricevete questa divina energia di verità e chiarezza di visione. Che questa benedizione sia dedicata in particolar modo a questo scopo. E così vi benedico nel nome di Dio, nel nome di Gesù Cristo, nel nome del sacro mondo spirituale. Siate in pace, siate in Dio!

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