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Lez. 52 - L'immagine di Dio

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
5 giugno 1959

Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Aprile 2020

  1. Vi saluto. Vi porto benedizioni in nome di Dio. Benedetta sia questa ora, miei carissimi amici.

  2. Nella Bibbia si dice che non si dovrebbe fare un’immagine di Dio. La maggior parte delle persone crede che ciò significhi che non si può fare nessun disegno o una scultura di Dio. Tuttavia non è questo il significato completo. Se pensate ci pensate un po’ più profondamente, vi renderete conto che in questo comandamento non tutto è stato detto. Ora potete percepire che questo si riferisce all’immagine interiore. Siete ancora preoccupati delle vostre conclusioni sbagliate e delle impressioni irrazionali da essere inevitabilmente portati ad avere un’immagine di Dio, e di tutti gli altri temi importanti della vostra vita.

  3. I bambini fanno esperienza del loro primo conflitto con l’autorità già in tenera età. Di questo ne ho già parlato a lungo. Essi imparano anche che Dio è l’autorità più alta. Dunque non sorprende che proiettino le loro esperienze personali con l’autorità, sulle loro fantasie su Dio. Si forma così un’immagine, e qualunque sia l’atteggiamento del bambino, e più tardi dell’adulto, verso l’autorità, questo, molto probabilmente, colorerà e influenzerà il suo atteggiamento nei confronti di Dio.

  4. Il bambino sperimenta ogni tipo di autorità. Quando gli viene proibito di fare ciò che più gli piace, vive l’autorità come qualcosa di ostile. Se i genitori permettono al bambino di fare qualcosa, l’autorità sarà vissuta in modo positivo. Se nell’infanzia predomina una certa forma di autorità, la sua reazione a questa sarà di conseguenza l’atteggiamento inconscio verso Dio. Di solito, però, il bambino sperimenta un misto di entrambe, e questa combinazione darà forma alla sua immagine di Dio. Nella misura in cui il bambino prova paura e frustrazione, proverà inconsciamente queste stesse emozioni nei confronti di Dio. Dio viene percepito come un potere punitivo, severo e spesso anche ingiusto e sleale con il quale bisogna lottare. So, amici miei, che non ne siete consapevoli. Ma su questo sentiero vi si propone di scoprire le reazioni emotive che non corrispondono affatto alle vostre nozioni coscienti. Meno la visione inconscia coincide con quella cosciente, maggiore è lo shock quando ci si rende conto di questa discrepanza.

  5. Quasi tutto ciò che piace veramente al bambino, non gli viene permesso. Ciò che più gli piace è di solito proibito per il suo bene, ma il bambino non può capirlo. Succede anche che i genitori agiscano in tal modo a causa della loro ignoranza e della loro paura. Ma un bambino ha così l’impressione che tutto quanto c’è di più piacevole al mondo è punito da Dio, la più alta e severa autorità.

  6. Oltre a ciò, nel corso della vostra vita, incontrerete certamente delle ingiustizie, sia nell’infanzia che nell’età adulta. Soprattutto quando queste ingiustizie sono commesse da persone che rappresentano l’autorità - e quindi sono inconsciamente associate a Dio - la vostra fede inconscia nella grave ingiustizia di Dio viene rafforzata. Tali esperienze intensificano anche il vostro timore di Dio. Tutto questo forma un’immagine che fa di Dio, se lo guardate attentamente, un mostro. Questo Dio, che vive nel vostro inconscio, assomiglia più che altro a un satana.

  7. Dovrete scoprire voi stessi nel vostro lavoro, quanto quest’immagine di Dio - o varianti di essa - vi riguardi personalmente. La vostra anima è intrisa di simili false credenze? Se e quando la consapevolezza di tale impressione diventa consapevole in una persona, man mano che cresce, spesso non si riesce più a capire che questa concezione di Dio è falsa, e che Dio non è identico al modo in cui viene vissuto nella psiche. Ecco perché vi allontanate completamente da Dio, e non volete avere più niente a che fare con questo mostro che aleggia nella vostra mente. Questa è, tra l’altro, la vera ragione dell’ateismo di alcuni. Allontanarsi da Dio è un errore tanto quanto l’altro estremo: temere un Dio che è severo, ingiusto, moralista e crudele. Chi inconsciamente mantiene l’immagine distorta di Dio, giustamente lo teme e deve lusingarlo per ottenere il suo favore. Qui avete un buon esempio di due estremi opposti sbagliati, in entrambi i quali la verità è assente in egual misura.

  8. Ora guardiamo a un bambino che vive l’autorità in modo più positivo, e non come paura e frustrazione. Supponiamo che i genitori siano eccessivamente indulgenti e soddisfino ogni suo capriccio. Non insegnano al bambino il senso di responsabilità ed egli pensa, quindi, di poterla farla franca su tutto. A prima vista, l’immagine di Dio che ne risulta sembra più vicina a una corretta comprensione di Dio: clemente, “buono”, amorevole, indulgente. Questo fa sì che la personalità pensi inconsciamente di potersi permettere qualsiasi cosa agli occhi di Dio. Pensa che si possa ingannare la vita ed evitare le proprie responsabilità. All’inizio, un bambino così avrà molta meno paura. Ma poiché la vita e il proprio piano di vita non possono essere ingannati, il suo atteggiamento finirà per causargli conflitti, tali che una reazione a catena di pensieri, sentimenti e azioni sbagliate si tradurrà in paura. Sorgerà così una confusione interiore, poiché la vita così com’è, non corrisponde in realtà all’immagine e al concetto inconscio di un Dio indulgente.

  9. In un’anima ci sono molte suddivisioni di queste due categorie principali, e tutti i tipi di combinazioni. L’immagine dipende dalla forma di autorità che predomina nell’infanzia, ma anche dalle caratteristiche proprie che l’entità ha portato con sé in questa vita. Più una persona si è sviluppata in precedenti incarnazioni in questo aspetto, meno l’ambiente avrà influenza sulla sua psiche.

  10. Ma anche altri fattori giocano un ruolo importante. Per esempio, se l’autorità ostile di un genitore è predominante, l’atmosfera in casa del bambino è determinata dalla paura verso questo genitore. L’altro genitore può essere invece buono e affettuoso. Anche se questa influenza è all’apparenza più debole, può essere in grado di fare un’impressione molto più forte sull’anima e creare quindi un’immagine più marcata.

  11. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si possono trovare entrambi gli aspetti. Come, in che modo e per quale motivo l’immagine è stata creata, quale era ed è l’atteggiamento verso ogni genitore o sostituto del genitore, deve essere ben compreso quando si lavora sulle immagini. Ma ricordate, amici, che entrambe le alternative devono essere esplorate, anche se una sembra più forte fin dall’inizio. L’immagine di un Dio indulgente e compiacente non è un fattore secondario rispetto all’immagine di Dio come mostro, ma spesso è una pura reazione e una compensazione a quell’idea falsa. La personalità può inconsciamente aggrovigliarsi tra queste due idee sbagliate, cercando di scoprire quale sia quella giusta, e non uscire mai da questa lotta perché entrambe le visioni sono sbagliate. Nella vita di ogni bambino, si sperimentano entrambi i tipi di autorità, indipendentemente dall’intensità con cui si manifesta. Potete avere un genitore indulgente e un genitore severo, oppure due genitori indulgenti, ma un insegnante severo che vi spaventa e che ha più influenza sulla vostra crescita interiore di quanto non vi rendiate conto. Può anche essere un fratello o una sorella, o un altro membro della famiglia. Ecco perché non si ha mai a che fare con un solo tipo di autorità.

  12. È molto importante, amici miei, scoprire qual è la vostra immagine di Dio. Questa è fondamentale e determina tutti gli altri atteggiamenti, immagini e modelli della vostra vita. È necessario guardare più da vicino questo atteggiamento che può essere nascosto nel profondo di voi stessi. Non lasciatevi ingannare dalle vostre convinzioni coscienti. Cercate piuttosto di esaminare le vostre risposte emotive all’autorità, ai vostri genitori, alle vostre paure e aspettative. Da queste reazioni scoprirete gradualmente ciò che sentite nei confronti di Dio, invece di ciò che ne pensate. Tutta la gamma tra questi due estremi si riflette nella vostra immagine di Dio: dalla disperazione e senso d’impotenza per un universo apparentemente ingiusto, all’autoindulgenza, al rifiuto della responsabilità personale e all’aspettativa che ci sia un Dio che vi assecondi e vi vizi.

  13. Si pone ora la questione di come tale immagine possa essere dissolta. Come si dissolvono le immagini? Prima di tutto dovete essere pienamente consapevoli della vostra conclusione sbagliata. Questo non è così facile o veloce come sembra. Anche se siete più o meno consapevoli dell’immagine, non ne potreste riconoscere le conseguenze e le influenze sulla vostra personalità. Potreste non averne riconosciuto il significato a tutti i livelli del vostro essere. Questo dovrebbe essere sempre il primo passo. Spesso potete essere consapevoli di un’immagine, ma non sapere che è falsa. Razionalmente, siete in parte convinti che la conclusione della vostra immagine sia giusta. Finché lo pensate, non potete liberarvi dalle catene di questa falsa percezione. Quindi il secondo passo è di mettere a posto le vostre idee a livello mentale. La cosa più importante è di non sovrapporre la giusta comprensione intellettuale alla falsa comprensione emotiva ancora presente. Questa causerebbe solo la sua soppressione. D’altro canto, non dovreste permettere alle conclusioni e immagini erronee, che emergono alla superficie grazie al lavoro che avete fatto finora, di indurvi a credere che esse siano vere.  Spesso lo fate, in modo molto sottile. Rendetevi conto che i concetti e le idee che sono stati soppressi finora, devono chiaramente penetrare nella vostra coscienza; nutrite questa consapevolezza, ma rendetevi conto che sono falsi. A volte il concetto giusto è facile da formulare. Confrontateli tra di loro. È necessario verificare costantemente quanto ancora vi discostate emotivamente dal corretto concetto mentale.

  14. Guardate questa differenza, senza fretta interiore o rabbia verso voi stessi perché le emozioni non seguono il pensiero così velocemente come vorreste. Date loro il tempo di crescere.  Rendetevi conto che le vostre emozioni hanno bisogno di tempo per adattarsi, facendo tutto ciò che è in vostro potere per dar loro l’opportunità di crescere. Questo si realizza al meglio osservando e confrontando continuamente il concetto sbagliato con quello giusto. Osservate anche la vostra resistenza al cambiamento e alla crescita. L’io inferiore della personalità umana è molto astuto. Siate saggi con esso.

  15. Come ho detto, alcuni concetti sono facili da formulare. Parlano da soli e richiedono solo un po’ di riflessione. Alle emozioni che fanno resistenza non interessa se il concetto corretto è ovvio o meno. In entrambi i casi troveranno il modo di evitare un cambiamento di atteggiamento. Per quanto riguarda la comprensione mentale, bisogna distinguere tra due tipi di concetti: quelli che sono ovvi quando ci si pensa, e quelli che invece richiedono uno sviluppo interiore, un’illuminazione interiore che bisogna ottenere per poterlo formulare, anche nella psiche per cominciare. È importante pregare per trovare questi concetti. Quando pregate, osservate quanto desiderate avere risposte sincere. Questo è importante. Potete pregare devotamente per avere un’intuizione, ma poi dentro c’è un’altra resistenza che si può sentire se la si vuole guardare. Almeno allora saprete che non è Dio, ma voi stessi a ostacolare la via della luce e della libertà. Poi si può iniziare una conversazione con quella parte di voi che vuole rimanere infantile e irragionevole.

  16. Per quanto riguarda la corretta comprensione di Dio, questa è davvero una delle intuizioni più difficili da raggiungere, perché è la più preziosa! Per cominciare, guardate la vostra immagine di Dio così com’è ora. Se siete convinti dell’ingiustizia, al punto da non vedere nemmeno nei fatti che questa convinzione è falsa, dovete guardare a come avete causato eventi nella vostra vita che sembrano essere totalmente ingiusti. Questo è il rimedio. Più si comprende il potere magnetico delle immagini e l’enorme potere di tutte le correnti psicologiche e inconsce, tanto meglio comprenderete e sperimenterete la verità di questi insegnamenti, e tanto più profondamente vi convincerete che non c’è ingiustizia. Trovare la causa e l’effetto delle vostre azioni interne ed esterne.

  17. Troppo spesso agli esseri umani piace concentrarsi sull’apparente ingiustizia che è capitata loro. Si concentrano su quanto gli altri sono sbagliati. Questo è bene che venga riconosciuto. Ma cercate di scoprire qual è la vostra parte. Se fate la metà dello sforzo che di solito fate per trovare le colpe altrui, per riconoscere le vostre, vedrete la connessione della legge di causa ed effetto. Solo così potete liberarvi e dimostrare che non c’è ingiustizia. Solo questo vi renderà liberi e vi mostrerà che non vi è ingiustizia. Vedrete che non è Dio, né il destino, né un ingiusto ordine mondiale in cui dovete subire le conseguenze delle mancanze altrui, ma la vostra ignoranza, la vostra paura, il vostro orgoglio, il vostro egocentrismo che, direttamente o indirettamente, hanno causato ciò che sembrava, fino a questo momento, venisse a voi senza averlo attirato. Cercate quel collegamento nascosto e vedrete la verità. Vi renderete conto che non siete mai vittime delle circostanze o delle imperfezioni altrui, ma veramente padroni del vostro destino. Comprenderete appieno, non solo in teoria ma anche in pratica, che tutto ciò che vi accade è una conseguenza diretta o indiretta dei vostri atteggiamenti, delle vostre azioni, dei vostri pensieri e delle vostre emozioni. Le vostre emozioni poi, sono le più potenti di tutte. Questo viene costantemente trascurato, anche dai miei amici che hanno imparato, e talvolta sperimentato, questa verità. Il vostro inconscio interagisce con l’inconscio dell’altro. Questa verità è forse la cosa più importante per scoprire come si evocano tutti gli eventi buoni o cattivi, favorevoli o sfavorevoli della propria vita.

  18. Una volta che lo avete sperimentato, la vostra immagine di Dio può dissolversi, sia che abbiate paura di Dio perché credete nell’ingiustizia e temete di diventare vittima delle circostanze sulle quali non avete alcun controllo, sia che rifiutiate la vostra responsabilità e vi aspettate che un Dio indulgente e permissivo aggiusti la vostra vita, prenda decisioni per voi e vi liberi da tutte le difficoltà che vi siete creati. Capire come voi causate tutti gli effetti nella vostra vita, dissolverà entrambe le immagini di Dio. Si tratta di una svolta molto importante.

  19. Uno dei vostri handicap è il senso di colpa, o piuttosto, il vostro atteggiamento sbagliato nei confronti della colpa. Per capirlo, potrebbe essere consigliabile rileggere la mia lezione sui sensi di colpa giustificati e ingiustificati, e sul giusto atteggiamento nei confronti delle vostre mancanze. Se i vostri difetti vi deprimono a tal punto da aver paura di affrontarli, allora dovete prima lavorare su questo atteggiamento sbagliato, perché vi impedisce di uscire dal vostro circolo vizioso. Più vi sentite colpevoli dei possibili torti che potreste dover affrontare, più sfuggite alla realtà, e recate danno alla vostra anima. Un atteggiamento corretto e costruttivo verso le proprie mancanze è la chiave per risolvere qualsiasi circolo vizioso in cui potreste essere rimasti intrappolati. Comprendete che nessuna delle vostre colpe è stata commessa per malvagità; o perché augurate il male agli altri. Tutte le colpe, ogni forma di egoismo, non sono altro che un’errata comprensione e una conclusione sbagliata. Spesso la vostra paura vi paralizza a tal punto che le vostre facoltà non riescono più a funzionare correttamente. Di conseguenza, gli errori di giudizio, di azione e di reazione da parte vostra portano nella vostra vita quegli effetti che non che non riuscite più a collegare con l’origine della paura. Questo ha un effetto sulla vostra vita. Per questo motivo non vedete più una connessione con l’origine della vostra paura che vi acceca e giudicate e agite in modo scorretto. Finché siete riluttanti ad affrontare le vostre reazioni sbagliate, non riuscite a trovare il punto di rottura.  Solo allora potete rendervi conto che non siete una vittima, e che avete potere sulla vostra vita, che siete liberi e che le leggi di Dio sono infinitamente buone, sagge, amorevoli e sicure. Non fanno di voi un burattino, ma vi rendono completamente liberi e indipendenti.

  20. Per aiutarvi a trovare la giusta comprensione di Dio, cercherò di parlarvi di Lui. Ma tutte le parole sono al massimo un punto di partenza per far crescere la vostra comprensione interiore. Le parole sono sempre insufficienti, tanto più quando si tratta di Dio, che è inspiegabile, che è tutto e non può essere limitato alle parole. La vostra percezione e la vostra comprensione potranno mai essere abbastanza grandi da realizzare la grandezza del Creatore? Ogni minima deviazione e ostacolo interiore è una barriera alla comprensione. Bisogna rimuovere questi ostacoli passo dopo passo e pietra dopo pietra, perché solo allora potrete intravedere la luce e assaporare la beatitudine infinita.

  21. Uno degli ostacoli è che, nonostante le cose che avete imparato da diverse fonti, pensate ancora inconsciamente a Dio come una persona che agisce, sceglie e dispone arbitrariamente. Al di là di questo, si sovrappone l’idea che tutto questo dev’essere giusto. Ma anche se lo si definisce giusto, è un’idea sbagliata. Perché Dio lo è. Le sue leggi sono fatte una volta per tutte e funzionano, per così dire, automaticamente. Emotivamente siete in qualche modo legati a questa idea sbagliata, e questo vi ostacola. Finché questo è così, il vero e reale concetto non può riempire il vostro essere.

  22. Dio è, tra le tante altre cose, vita e forza vitale. Pensate a questa forza vitale come a una corrente elettrica, dotata di intelligenza suprema. Questa "corrente elettrica" è lì, in voi, intorno a voi, fuori di voi. Dipende da voi come usarla. Potete usare l’elettricità per scopi costruttivi, anche per guarire; oppure potete usarla per uccidere. Questo non rende la corrente elettrica buona o cattiva. Voi la rendete buona o cattiva. Questa corrente elettrica è un aspetto importante di Dio, là dove vi tocca di più. Questo può portare a pensare che Dio sia del tutto impersonale e quindi ancora più temibile. Potrebbe contraddire l’idea del suo infinito amore. Né l’uno né l’altro è vero. Dio, essendo tutto, è anche personale se sceglie di esserlo, ma il suo aspetto personale non ha alcuna attinenza con la questione che stiamo discutendo adesso, e con uno degli aspetti più importanti della vostra vita personale. Il suo amore non è solo personale nel Dio-manifesto, ma anche nelle sue leggi, nell’esistenza delle sue leggi. L’amore apparentemente impersonale delle leggi che sono - capite cosa è implicito nelle parole che sono! - si manifesta chiaramente nel fatto che esse sono fatte in modo tale da ricondurvi alla fine verso la luce e la beatitudine, non importa quanto vi allontaniate da esse. Più vi allontanate da esse, più vi avvicinate a loro attraverso la miseria che la deviazione vi infligge. Questa miseria vi farà tornare indietro in un punto o nell’altro. Chi prima, chi dopo, tutti dovranno alla fine arrivare al punto di rendersi conto che sono loro stessi a determinare la loro miseria o la loro beatitudine. Questo è l’amore della legge, così come il fatto che la deviazione da essa è la medicina stessa per curare il dolore causato dalla deviazione e, quindi, vi porta più vicino alla meta. L’amore della legge - e quindi di Dio - è contenuta anche nel fatto che Dio vi lascia deviare qualora lo desideriate; che siete fatti a sua immagine e somiglianza, il che significa che siete completamente liberi di scegliere cosa volete. Non siete costretti a vivere nella beatitudine e nella luce. Ma se lo desiderate potete farlo. Tutto questo significa l’amore di Dio. Non è facile da capire, ma quelli di voi che hanno difficoltà a capire, un giorno vedranno la verità di queste parole.

  23. Quando avete difficoltà a comprendere la giustizia dell’universo e l’auto-responsabilità nella vostra vita, non pensate a Dio come "Lui" - anche se, naturalmente, Dio può manifestarsi anche come persona, poiché può fare tutto ed è tutto. Pensate piuttosto a Dio come alla grande potenza creativa a vostra disposizione. Pertanto, non è Dio ad essere ingiusto, come può credere il vostro subconscio, ma è il vostro uso sbagliato della potente corrente a vostra disposizione. Se partite da questa premessa e meditate su di essa, e se d’ora in poi cercate di scoprire dove e come avete abusato, incautamente, della corrente di potere che è in voi, Dio vi risponderà. Questo ve lo posso promettere. Se cercate sinceramente la risposta, e se avete il coraggio di affrontarla senza sensi di colpa, che sono sempre negativi - e ormai dovreste essere tutti in grado di farlo - arriverete a comprendere come funziona la catena di causa e effetto nella vostra vita;  capirete finalmente cosa vi ha portato a credere - forse inconsciamente, e quindi in modo ancora più potente - che il mondo di Dio sia crudele e ingiusto, un mondo in cui non avete alcuna possibilità, in cui provate sempre nella paura e non avete nessuna speranza; un universo in cui la grazia di Dio arriva solo a pochi eletti, ma voi ne siete esclusi. Solo la comprensione della legge di causa ed effetto può liberarvi da questa visione fallace di Dio che distorce la vostra anima e la vostra vita.

  24. So bene che voi non pensate tutto questo. Ma molti di voi lo sentono profondamente nascosto nel proprio subconscio. Cercate di trovare quella parte di voi in cui vi sentite così, indipendentemente dal vostro sincero amore per Dio. Scoprite se temete Dio più di quanto lo amiate. Se lo fate, potete essere sicuri che questa immagine di Dio esiste in voi, e voi vivete nella distorsione e nell’illusione, poiché tutte le immagini sono proprio questo. Elencate le ingiustizie nella vostra vita, ma non esaminate la vita degli altri, o le situazioni generali, perché lì non potrete mai trovare la risposta. Poi cercate di trovare dove avete abusato della corrente a vostra disposizione, e collegate questi casi con le ingiustizie di cui vi lamentate. Se non riuscite a farlo subito, vi aiuterò, e più tardi nel nostro lavoro, vi mostrerà le varie connessioni in modo sufficientemente chiaro, sempre che desideriate veramente le risposte. Non avete idea di cosa significherà per voi questa scoperta. Più grande è la resistenza all’inizio, più grande è la vittoria. Non avete idea di quanto vi renderà liberi, di quanto vi renderà sicuri. Comprenderete appieno la meraviglia della creazione di queste leggi che vi permettono, per mezzo della corrente di potere della vita, di fare ciò che volete nella creazione della vostra vita. Questo vi darà fiducia, e la profonda e assoluta consapevolezza che non avete nulla da temere.

  25. In questo contesto, esiste un tipo di personalità così negativa - anche se forse solo inconsciamente – da essere profondamente convinta della futilità della propria vita, e che la forza vitale a disposizione possa funzionare solamente in modo negativo. Questo può sembrare un paradosso, amici miei, ma non lo è. La forza vitale è energia. E l’energia, in una personalità di questo tipo, viene usata unicamente in modo negativo. Ciò significa, ad esempio, che la persona si sente più viva e vitale in situazioni negative - in situazioni di lotta, disordini, litigi e disarmonie di ogni tipo. In questi casi, qualcosa vibra internamente. Invece, quando tutto va liscio, anche se una parte della personalità può goderne - di solito il lato cosciente - un’altra parte si sente sgonfia e priva di energia. Questo indica che la distorsione nei confronti di Dio è progredita in misura considerevole. In misura minore, la maggior parte delle persone ha, occasionalmente, questa reazione. Esaminate se vi sentite più vivi in una situazione negativa e più spenti in una tranquilla. Le vostre reazioni avranno una connessione con la vostra immagine di Dio.

  26. Ci sono domande su questo argomento?

  27. DOMANDA: Potresti farci qualche esempio di abuso della forza vitale?

  28. RISPOSTA: L’abuso della corrente di potere della vostra forza vitale porta a scegliere autonomamente quelle azioni, pensieri, atteggiamenti ed emozioni che si discostano dalla verità divina, e che sono motivate da uno spirito di separazione. La separazione dell’anima si verifica, in breve, quando le persone si ritirano interiormente, costruendo un muro invisibile intorno alla loro anima, nell’errata convinzione che questo possa dar loro sicurezza. Per esempio, la paura della vita e dell’amore, della realtà e della auto-responsabilità portano alla separazione. Ciò significa, in realtà, che la persona si considera diversa dagli altri. Il ponte della fratellanza si è spaccato. Questo può accadere con ogni sorta di reazioni, che non sempre sono ovvie. Ogni difetto umano contribuisce alla separazione, ed è di per sé una conclusione sbagliata; dunque una falsità, un’illusione, e quindi lontano dalla verità. Se analizzate il difetto, potete scoprire che esso esiste perché credete che vi possa proteggere ed essere di vantaggio. In verità non lo è. Questo perché nulla può essere a vostro vantaggio se è a svantaggio di qualcun altro. Questa è la separazione - e la separazione è l’illusione del mondo delle manifestazioni. Questo risponde alla tua domanda? (Sì, grazie.)

  29. DOMANDA: Durante il nostro lavoro, è venuta fuori la parola distacco. Avrei ragione ad affermare che distacco è solo un altro modo di esprimere la separazione?

  30. RISPOSTA: Non necessariamente. Quando si tratta di parole, il loro significato può spesso essere sottile e confuso. Come tutti voi sapete dal vostro lavoro, una parola può significare una cosa per una persona e qualcos’altro per un’altra. Una parola designa un’idea, e tutti voi sapete che ogni vera idea può essere distorta in una non-verità, portandola al suo estremo, che è sbagliato. Questa distorsione di solito avviene abbastanza deliberatamente, anche se inconsciamente. Vi è un problema nell’anima, si cerca di trovare una giustificazione andando all’estremo di un’idea giusta. Questo è sempre stato il problema di tutti i grandi insegnamenti religiosi nel corso dei secoli. Il distacco subisce un destino simile. Le persone che hanno paura della vita e dell’amore spesso fuggono nell’idea distorta del distacco. Ma questo non deve farvi dimenticare il suo vero significato, il senso corretto di esso.

  31. Il vero senso del distacco è quello di essere distaccati dalla propria egocentricità. In questo modo la persona ottiene una certa obiettività, e questa è il distacco. Significa che considerate le vostre vanità ferite, i propri vantaggi, i propri obiettivi non diversamente da quelli degli altri. Sapete quanto questo sia difficile da raggiungere, anche solo in minima parte. E non si può raggiungerlo sfuggendo alla vita e alle sue sofferenze, come alcuni vogliono credere, interpretando male le idee spirituali. Al contrario. Solo affrontando con il giusto spirito le sofferenze della vita, non essendone così tanto coinvolti da non vedere null’altro, si arriva ad un sano distacco e una sana obiettività. Essendo umani, è comprensibile che temiate la vita e l’amore, ma non riuscirete ad allontanare la paura con il tipo errato di distacco. Si può giungere al vero distacco solo per gradi.

  32. DOMANDA: Credo che questa domanda sia stata posta in relazione a una discussione che abbiamo avuto. Può dirmi se la vedo bene?  Sembra che ci coinvolgiamo in tutti i tipi di emozioni in modo negativo, quindi non voglio più essere coinvolto prima di imparare il distacco. Una volta imparato questo, vorrei coinvolgermi perché così potrei farlo in modo costruttivo.

  33. RISPOSTA: Purtroppo non sempre funziona così. Sarebbe davvero comodo e piacevole – e molti ci provano senza riuscirci - evitare le delusioni della vita in questo modo. Come ho detto spesso in passato: non potete girarci intorno, dovete passarci attraverso. Finché temete il dolore, non riuscirete a distaccarvi da esso, perché la paura è peggiore di quello per cui si ha paura. Questo è sempre vero. Quindi bisogna cercare di trovare la giusta via di mezzo tra questi due estremi sbagliati.

  34. A un estremo, troviamo la persona che si getta a capofitto in ogni situazione negativa. Diversi fattori psicologici possono esserne responsabili - l’autopunizione, o una forma di aggressività verso gli altri, per punirli con la propria infelicità – ed altri ancora. Queste persone che si trovano sempre coinvolte in modo negativo e distruttivo. All’altro estremo c’è invece la separazione, cioè quell’atteggiamento che vi fa credere di poter attraversare la vita evitando i suoi aspetti negativi. Si ha così tanta paura di soffrire da arrivare a prendere ogni possibile misura per evitarlo, ma per quanto ci si provi non è possibile sfuggirvi, non potendo quindi raggiungere mai il giusto tipo di distacco. Per riuscire ad elevarsi al di sopra di tutto, bisogna innanzitutto attraversarlo, in modo da perdere la propria paura. È importante di fare questo con il giusto spirito - non in un atteggiamento masochistico, autodistruttivo, e neanche in un atteggiamento di paura e di malato amor proprio. Quindi la giusta via di mezzo va trovata in questo, come in tutti le altre cose. Questa è ogni volta la difficoltà. La giusta via di mezzo è, in breve, sapere che la vita porta con sé ogni sorta di esperienze, e che può portare solo esperienze che la propria anima richiama e che non si possono evitare.

  35. Tutte le esperienze negative dovrebbero rendervi più forte. Se vi indeboliscono, non è a causa dell’esperienza negativa, ma del vostro atteggiamento nei confronti dell’esperienza. Questo non esclude una certa cautela. Non significa precipitarsi nelle cose senza riflettere, senza usare il proprio intuito, senza cercare di vedere realmente e totalmente la situazione, l’altra persona e tutto ciò che fa parte del problema. Molte volte si evita di guardare perché si spera che sia l’altro ad adattarsi alle proprie esigenze, oppure si spera che sia la situazione a farlo, e quindi non si osa andare a guardare. La giusta via di mezzo richiede una certa obiettività, ma non dimenticate che potete diventare obbiettivi sul mondo e sulla situazione che vi circonda, solo nella misura in cui riuscite ad essere veramente obbiettivi verso voi stessi.

  36. INTERLOCUTORE: Non ho paura di essere ferito, ma vorrei imparare a tenermi un po’ indietro.

  37. RISPOSTA: Questo va tutto bene. Vedete, la mia risposta non viene data solo a voi personalmente. È di interesse generale. È così facile fraintendere ed esagerare lo stato di malattia in una personalità. Per quanto riguarda voi stessi, dovete trovare la giusta via di mezzo mettendovi costantemente alla prova. Qualunque sia stato il vostro estremo fino ad ora, potrebbe essere saggio inclinarvi temporaneamente un po’ di più nell’altra direzione. Siate consapevoli che anche quello è un estremo, ma per un po’ di tempo potete stare là finché non raggiungete il giusto equilibrio. In questa discussione siete entrambi nel vero, ma ognuno di voi deve trovare il giusto equilibrio in se stesso, e comprendere bene verso quale di questi due estremi siete propensi ad inclinarvi.

  38. DOMANDA: Com’è connessa la forza contro la vita e l’abuso della forza vitale?  Quali sono le somiglianze e le differenze tra loro?

  39. RISPOSTA: L’abuso della forza vitale è la forza contro la vita. Esso porta con sé la forza contro la vita. Si tratta di una distorsione, non sono due forze separate, ma è una sola corrente.

  40. DOMANDA: Vorrei sollevare il tema della menzogna? Qual è il punto di vista spirituale sulle "menzogne bianche" - menzogne per proteggere una causa superiore o per prevenire i danni?

  41. RISPOSTA: La mia risposta non può, e non deve essere data a livello esteriore. Molti insegnamenti rimangono a livello esteriore, a livello di condotta. A questo livello la risposta non potrebbe mai essere conclusiva. Anzi, potrebbe essere addirittura pericolosa. Al livello esteriore si ricorre a regole rigide e morte. E voi non potete seguire una sola regola. Ci sono così tante possibilità, e ogni possibilità è diversa. Quindi la mia risposta può sembrare, all’inizio, poco chiara e, forse, anche un po’ ambigua. Non vi renderà soddisfatti come se potessi darvi una sola regola e un solo comportamento per tutte le possibili alternative. L’unica vera risposta è a livello interiore, ed è questa:

  42. voi saprete sempre cosa fare e qual è la giusta direzione - sia che si tratti di questo o di qualsiasi altro argomento – solo se avete imparato l’onestà con voi stessi al massimo grado di cui siete capaci. Questo, di per sé, è un lungo processo. Solo in voi stessi troverete la verità che poi guiderà il vostro corretto comportamento esteriore. Se siete onesti con voi stessi, sarete in grado di giudicare se il vostro dilemma si basa interamente su motivi altruistici - il dolore di un’altra persona, una causa superiore o qualsiasi altra cosa - o se questi validi motivi possono anche nasconderne uno egoistico. Saprete come valutarlo. La semplice scoperta e la conoscenza del possibile movente egoistico nascosto vi indicherà la strada da seguire. Su questo non si può fare alcuna generalizzazione. La scoperta del movente egoistico vi mostrerà che i motivi altruistici esteriori non sono, in quel caso, più validi. In altri casi, prenderete in considerazione i motivi altruistici esteriori, nonostante abbiate scoperto i motivi egoistici; vedrete che, sebbene ci sia un vantaggio per voi stessi nel considerare gli altri, questo è comunque un vantaggio per tutti. La differenza è che non vi ingannerete più. Anche la buona strada sarebbe dannosa per voi se non foste consapevoli della vostra stessa verità. Voglio ripetere ancora una volta che la condotta corretta che tutti noi cerchiamo, non sta nell’azione in sé, ma nella consapevolezza di sé, e nell’onestà. Questa è la chiave di tutti i conflitti, sia che si tratti di mentire o di qualsiasi altra cosa.

  43. INTERLOCUTORE: Questo significa in sostanza il cambiamento da "non devi" a "non puoi"?

  44. RISPOSTA: Questo è incluso; ogni giusta condotta si attua liberamente. Ma non è esattamente quello che ho detto qui. Quello di cui ho parlato qui è l’importanza di rendersi conto delle eventuali motivazioni nascoste che possono essere egoistiche, anche quando quelle coscienti sono altruistiche.

  45. DOMANDA: Questa domanda è stata posta da qualcuno che oggi è assente. Qual è la connessione tra l’interazione sul piano umano di azione e reazione e la volontà di Dio, la volontà superiore, il libero arbitrio e la volontà di sé?

  46. RISPOSTA: La volontà del sé superiore è la volontà di Dio. Non c’è differenza. Il libero arbitrio, essendo libero, può essere sia la volontà di Dio che la volontà di sé. Anche la volontà di sé può corrispondere alla volontà di Dio, solo il motivo varia. In altre parole, lo scopo a può essere giusto. La volontà di Dio è rilassata, paziente, indifferente al proprio ego. La volontà di Dio è flessibile, mentre la volontà di sé può voler raggiungere gli stessi risultati, ma in modo rigido, impaziente, preoccupato di non raggiungerli.

  47. L’interazione - azione e reazione tra le persone - è un problema molto più complicato. Sospetto che la questione di fondo sia - forse non del tutto cosciente - se uno dipende da ciò che un’altra persona crea con la sua libera volontà. In altre parole: “Se il mio vicino sceglie con il suo libero arbitrio di commettere un torto, e io ne sono influenzato, in che modo ne sono coinvolto? Come me lo sono meritato?  Sono o non sono vittima della scelta arbitraria del libero arbitrio o della volontà del mio prossimo? La paura profondamente nascosta della dipendenza dalle azioni e motivazioni altrui, è un problema molto importante dell’umanità, che influenza il proprio atteggiamento verso la vita. Mi rendo conto che è molto difficile afferrare bene e capire che non siete mai e poi mai dipendenti da qualcun altro, anche se vi sembra così. Questa è l’illusione nel mondo delle manifestazioni. Gli insegnamenti e il sentiero che vi mostro vi dimostreranno sempre di più che siete voi stessi a infliggervi difficoltà, conflitti e dolori, non importa quanto sia colpevole anche l’altra persona. Se siete liberi da immagini, illusioni, conclusioni sbagliate e concetti erronei, le cattive azioni degli altri non potranno mai influire su di voi. Imparerete allora ad adattarvi al mondo. Episodi felici o infelici nella vostra vita, eventi favorevoli o sfavorevoli, avranno esattamente lo stesso effetto su di voi. Naturalmente, non siete ancora arrivati a questo punto. Ma a poco a poco vi ci state avvicinando. E alcuni dei miei amici, anche solo per un breve istante, hanno già sperimentato questa grande verità, anche se poi potrebbe di nuovo evaporare. Una volta sperimentata però, è più facile ricatturare la conoscenza e tornare a costruire su di essa.

  48. Se quello che ho appena detto non vi è del tutto chiaro, potrete chiedermi di chiarirlo nella prossima sessione. Nel frattempo pensateci su.

  49. Miei cari amici, possano le parole che vi ho dato questa sera portare luce nella vostra anima, nella vostra vita. Che possano riempire il vostro cuore. Che siano uno strumento per liberarvi dalle illusioni, amici carissimi. Benedico ognuno di voi, individualmente e nel suo insieme. Il mondo di Dio è un mondo meraviglioso, e c’è solo motivo di gioire su qualsiasi piano viviate, qualsiasi illusione o sofferenza che state temporaneamente sopportando. Lasciate che siano una medicina per voi, e crescete forti e felici con qualsiasi cosa si venga a mettere sulla vostra strada. Siate benedetti. Siate in pace. Siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 52 - The God-Image
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