Lez. 50 - Il circolo vizioso
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
24 aprile 1959
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2016
- Saluti, miei carissimi amici. Che Dio benedica questa riunione. Dio benedica tutti voi.
- Stasera parlerò di uno dei circoli viziosi più comuni tra gli esseri umani. In qualche maniera esso agisce in ogni anima umana. Per lo più alberga nell’inconscio, sebbene alcune sue parti possano essere consce. In questo lavoro è importante percorrere il circolo fino a portarlo completamente allo scoperto, altrimenti non potrete dissolverlo. Le mie parole non sono tanto rivolte alla vostra mente conscia, al vostro intelletto ma a livello delle vostre emozioni, là dove esso si cela.
- Anche se siete consapevoli di alcune parti del circolo vizioso, utilizzate comunque le mie parole per ricercare tutte le altre di cui siete ancora inconsapevoli. Forse alcuni tra voi sono totalmente ignari di tutte le componenti di questo circolo. In tal caso, per incominciare, le mie parole vi guideranno per portare alla coscienza almeno una parte di esso. Non sarà tanto difficile perché molti dei vostri sintomi vi dimostreranno facilmente che, sebbene inconscio, il circolo esiste davvero dentro di voi. Comunque, non interpretate queste parole a significare che voi pensiate e reagiate consapevolmente assecondando circolo vizioso; rendetevi conto che è nascosto. Dipenderà da voi, nel vostro lavoro su questo sentiero di autoricerca e autoevoluzione, rendere cosciente quella reazione a catena. Prendere coscienza di queste correnti nascoste vi darà la libertà e la vittoria.
- La maggior parte di voi amici si rende conto che in ogni personalità esiste un modo illogico di pensare, sentire e reagire, nonostante a livello conscio ragioniate con una logica migliore. Tutto ciò che si trova nell’inconscio è primitivo, ignorante e molto spesso illogico, sebbene segua una limitata logica tutta sua.
- Il circolo vizioso, che è l’argomento di questa sera, ha origine nell’infanzia, quando si formano tutte le immagini. Il bambino è indifeso e ha bisogno che ci si prenda cura di lui; non è in grado di reggersi da solo e non può prendere decisioni mature; non può essere scevro da motivazioni deboli ed egoiste – perciò deve dipendere, fino a un certo punto, da altri esseri umani. Quindi il bambino è incapace di amore disinteressato. L’adulto maturo lo impara crescendo, sempre che l’intera personalità maturi armoniosamente e che nessuna reazione infantile rimanga celata nell’inconscio. In caso contrario, solo una parte della personalità maturerà, mentre un’altra parte – una parte importantissima – rimarrà immatura. Sono ben pochi gli adulti maturi emozionalmente quanto lo sono intellettualmente.
- Il bambino desidera essere amato; infatti ha bisogno di essere amato. Se esistesse un adulto in grado di dargli, [anche solo] una parvenza d’amore divino, il conflitto di cui stiamo discutendo non sorgerebbe. Ma anche in quel caso i problemi interiori di un’entità non verrebbero mai risolti, perché non si può risolvere nulla in base a ciò che un’altra persona può o non può fare! Ecco perché la vita su questo pianeta imperfetto e non purificato è necessaria per tutte le anime che non siano ancora pure.
- Il bambino entra in contatto con un ambiente più o meno imperfetto che fa emergere i suoi problemi interiori. A causa della mancanza di amore divino il bambino, nella sua ignoranza, brama un amore esclusivo che non è né divino né umanamente possibile. L’amore che vuole è egoistico; non vuole condividerlo con altri, né con i fratelli o le sorelle e neppure con l’altro genitore. Il bambino è spesso inconsciamente geloso di entrambi i genitori. Eppure, se essi non si amano, soffre ancora di più. Così il primo conflitto sorge da due desideri opposti. Da un lato il bambino vuole l’amore esclusivo di ciascun genitore; dall’altro soffre se i genitori non si amano. Dal momento che la capacità di amare di ogni genitore è imperfetta, il bambino non comprende che, nonostante l’imperfezione, la maggior parte dei genitori è comunque pienamente capace d’amarlo più di altre persone e si sente escluso e respinto se il genitore ama anche altri. In breve, la brama d’amore esclusivo non può mai venire appagata. Inoltre, ogni volta che gli viene proibito di fare di testa sua, la considera un ulteriore “prova” di non essere sufficientemente amato.
- Questa frustrazione fa sì che il bambino si senta respinto, cosa che a sua volta provoca odio, risentimento, ostilità e aggressività. Questa è la seconda parte del circolo vizioso. Il bisogno d’amore che non può venire appagato provoca odio e ostilità proprio verso le persone che ama di più. Generalmente questo è il secondo conflitto dell’essere umano durante la crescita. Se il bambino odiasse le persone che al contempo non ama, se amasse a modo suo e non desiderasse amore in cambio, questo conflitto potrebbe non sorgere. Il fatto stesso che vi sia odio verso la persona che si ama profondamente, crea un essenziale conflitto nella psiche umana. È evidente che il bambino si vergogna delle sue emozioni negative, perciò ripone questo conflitto nell’inconscio, dove esso degenera. L’odio provoca sensi di colpa perché al bambino viene insegnato molto presto che odiare è cattivo, sbagliato e peccaminoso, specialmente i genitori che si dovrebbero amare e onorare. È questo senso di colpa che continua a vivere nell’inconscio, a generare nella personalità dell’adulto ogni sorta di conflitti interiori ed esteriori. Inoltre, la gente non è consapevole delle radici di quei conflitti, finché non decide di scoprire che cosa si nasconda nel suo inconscio.
- Il senso di colpa produce un’ulteriore e inevitabile reazione. Sentendosi in colpa, il bambino nell’inconscio pensa, “Desidero essere punito”, così la paura della punizione sorge nell’anima e anche questo avviene quasi sempre inconsciamente. Tuttavia, le manifestazioni si possono ritrovare in vari sintomi, che, se ripercorsi uno per uno, porteranno alla fine a scoprire le reazioni a catena che descriverò adesso.
- Con la paura della punizione si innesca un’ulteriore reazione. Quando siete felici e provate piacere, nonostante sia un desiderio naturale, sentite di non meritarvelo. Il senso di colpa per l’odio verso le persone che più si amano, convince il bambino di non meritare nulla che sia buono, gioioso e piacevole. Il bambino sente che se mai fosse felice, la punizione che già gli sembra inevitabile, sarebbe ancora più grande. Quindi evita inconsciamente la felicità, pensando in tal modo di fare ammenda, evitando così punizioni più pesanti. Questo evitare [la felicità] crea situazioni e schemi di comportamento che sembrano continuamente distruggere ciò che nella vita si desidera di più.
- È questa paura della felicità che porta una persona a ogni sorta di reazioni insane, di sintomi, di sforzi, manipolazioni delle emozioni e perfino ad azioni che indirettamente creano schemi che sembrano involontari, dove la personalità pare non essere affatto responsabile. Così prende vita un altro conflitto. Da un lato la personalità desidera felicità e appagamento, dall’altro la paura della felicità ne impedisce il compimento. Il desiderio di felicità non può mai essere eliminato, ma a causa del senso di colpa profondamente nascosto, più si desidera la felicità e più ci si sente in colpa. Molte immagini personali e collettive vengono accumulate lungo la strada, tutte contribuendo a rafforzare questa reazione a catena.
- Ora, la paura di essere puniti e di non meritare la felicità crea un’ulteriore reazione ancora più complicata. La mente inconscia pensa, “Temo di essere punito dagli altri, anche se so di meritarlo. È molto peggio venir punito dagli altri, perché a quel punto sarò veramente alla mercé degli altri, siano essi persone, il destino, Dio o la vita stessa. Ma forse se mi punissi da solo, potrei almeno evitare l’umiliazione, il senso di impotenza e la degradazione di essere punito da forze esterne a me”. Questi conflitti di base su amore e odio, sensi di colpa e paura della punizione, esistono in ogni personalità umana, solo il grado varia. Il desiderio compulsivo di autopunizione, dovuto a conclusioni sbagliate e ignoranti, esiste in una certa misura in ogni essere umano.
- Così la personalità si infligge da sé la punizione. Questo può avvenire in vari modi, sia tramite malattie fisiche indotte dalla psiche, che attraverso infortuni, difficoltà, fallimenti o conflitti nei vari campi della vita. In ogni caso, l’area interessata dipende dall’immagine personale che il bambino si è formata e si porta appresso in questa vita, fino a quando non viene trovata e finalmente dissolta. Se per esempio, esiste un’immagine relativa alla professione e alla carriera, essa verrà rafforzata dal relativo desiderio di autopunizione; nella vita della persona sorgeranno continuamente difficoltà inerenti a questo campo. Oppure, se esiste un’immagine collegata all’amore e alla vita matrimoniale, anche qui rimarrà valido il medesimo schema.
- Quindi, se e quando non riuscite a realizzare un desiderio conscio e legittimo, e guardando alla vostra vita notate che l’appagamento del desiderio conscio è stato costantemente frustrato secondo uno schema, come se la cosa non dipendesse da voi, come se un destino crudele vi si fosse accanito contro, potete star certi che in voi non solo esistono un’immagine e una conclusione errate, ma, in aggiunta, anche il desiderio di auto-punizione.
- Un’ulteriore reazione a catena in questo circolo vizioso è la divisione della personalità nelle sue correnti di desiderio. La divisione originale tra amore e odio, da cui si originò il circolo vizioso, genera altre scissioni, che ormai avrete potuto verificare piuttosto chiaramente. Uno dei sentimenti conflittuali è il bisogno di autopunizione, che però coesiste con il desiderio di non essere puniti. Così una parte nascosta ragiona in questo modo, “Forse posso aggirare la punizione. Forse posso espiare in un altro modo per questa mia grande colpa di odiare”. L’immaginaria espiazione equivale a una sorta di contrattazione. La si fa impostando uno standard talmente elevato per sé stessi che è impossibile rispettarlo. La piccola voce interiore dice, “Se sono così perfetto, se non ho nessun difetto e debolezza, se sono il migliore in tutto quel che faccio, allora posso rimediare all’odio e al rancore del passato”. E nonostante a suo tempo quella piccola voce fosse stata repressa nell’inconscio, non era morta; essa è ancora ben viva nel presente.
- Si può superare una cosa solo portandola allo scoperto. Ecco perché lo stesso vecchio odio indulge ancora in voi. Questo è anche il motivo per cui vi sentite sempre in colpa. Se fosse veramente tutto una questione del passato, non sentireste continuamente questo acuto senso di colpa, anche se la colpa non è cosciente. Pensate che l’essere perfetti vi possa evitare la punizione. In questo modo viene creata una seconda coscienza. In realtà esiste solo una coscienza: il sé superiore, che è eterno e indistruttibile; è la scintilla divina di ogni essere umano. Non confondete questa coscienza con la seconda coscienza che è stata creata artificialmente dalla necessità di espiare una presunta colpa o anche un reale errore. Né colpe immaginarie né errori reali possono essere corretti attraverso questa coscienza artificiale ed esigente; in realtà nessuno ha bisogno di essere punito. Come ormai tutti sapete, il modo per correggere i veri errori è molto diverso e molto più costruttivo. Se e quando alla fine sarete in grado di distinguere fra questi due tipi di coscienza, avrete fatto un grosso passo in avanti.
- La buona e pura coscienza divina ovviamente è interessata ai vostri progressi, alla vostra evoluzione spirituale e alla realizzazione del vostro personale compito in questa vita. È anche interessata alla vostra legge personale. Quando parlo di legge personale non fraintendetemi. Non si tratta del tipo di comportamento esibito da persone testarde, primitive, non evolute e antisociali. Non significa vivere in una fortezza delimitata, seguendo a volte una propria legge egoistica. Tali persone trascurano non solo la legge del loro governo, ma anche la legge divina. La legge personale cui mi riferisco, fa parte della legge divina; rimane sempre nell’ambito del divino e non lo contraddice mai. Ma ogni figlio di Dio è diverso nel suo sviluppo così come nel carattere e nel temperamento. Ogni persona ha pregi e difetti differenti, perciò ogni essere umano ha bisogno di cose diverse per ogni vita, e spesso di cose diverse per ogni fase di una stessa vita. Ciò che va bene per una persona, non necessariamente funziona per altre.
- La legge divina è vasta e molto flessibile e non conosce nessuna delle rigidità e delle generalizzazioni con cui gli umani la fraintendono. Tali interpretazioni erronee possono condizionare alcune persone. Esse sentono intensamente che cosa ci si aspetta da loro, e quello che consapevolmente pensano sia giusto le opprime. Probabilmente i loro istinti egoistici sono ancora così forti che la loro vera coscienza divina sortisce questo effetto, ma probabilmente li sta guidando in accordo al loro personale piano vitale.
- Così forse il vostro ambiente vi porta a fare qualcosa che di per sé è giusto, ma che potrebbe non essere la cosa giusta per voi. D’altro canto, quello che la vostra reale coscienza vuole che facciate può, a prima vista, sembrare contrario alla legge etica e morale del vostro ambiente. Sebbene questo possa sembrarvi strano, se ci pensate più a fondo non lo è poi tanto. La vostra coscienza divina non sarà mai in contrasto con l’etica e la morale divine. Così, se avete il coraggio e l’indipendenza di pensare a ciò che sono le morali esterne, scoprirete che in molti casi possono essere conformi alla legge divina, mentre in altri possono non esserlo. Qualche volta le morali esterne sono rigide e insensate. Aderirvi può danneggiare gli altri e voi stessi più che seguendo la vostra legge divina personale.
- La legge divina viene sempre stabilita, per prima cosa e soprattutto, dal fatto che si possano danneggiare o meno gli altri. Nella vostra vita ci possono essere situazioni in cui ferire gli altri è inevitabile; sono situazioni che nascono dalla vostra precedente ignoranza. In tali casi, dovete soppesare e decidere attentamente, chiedendo a Dio di illuminarvi su quale decisione sarà di minor danno per tutti. Quando sentirete la voce della vostra coscienza divina, essa vi darà pace e libertà. Voglio ancora una volta sottolineare che la vostra legge e il vostro piano personali non potranno mai essere, nella realtà, immorali o non etici. A volte può sembrare così in accordo ai rigidi standard umani, che hanno sempre la tendenza a venire applicati alla lettera e non in base al significato profondo. I rigidi standard dell’umanità sono spesso, per loro stessa natura, assurdi e compulsivi proprio come la vostra “seconda coscienza” artificiale, perché ciò che vive nel singolo vive sempre anche nell’umanità nel suo complesso. Solo con una profonda percezione in voi stessi e solo con una totale onestà – che dovreste aver imparato almeno fino a un certo punto – potete afferrare il significato della vera e reale coscienza che vi guiderà in modo giusto, a patto che non lasciate che la voce della seconda coscienza compulsiva sovrasti quella reale.
- Quando la vostra vera coscienza vi parla, vi sentirete liberati, amici miei, a prescindere dal fatto che la vostra decisione corrisponda o meno a ciò che le vostre emozioni desiderano al momento. Ecco la difficoltà: non ci sono regole. A volte la vostra vera coscienza divina può suggerirvi di fare cose poco lusinghiere, scomode e che vanno contro i vostri desideri egoistici. A quel punto, la speranza che la voce interiore che vi mette in guardia contro i desideri egoistici, possa essere la vostra coscienza compulsiva, è ingiustificata. Altre volte, la cosa giusta può provenire sia dalla vostra vera coscienza che da quella compulsiva – solo che le loro intenzioni sono diverse. In altre occasioni, la vostra coscienza reale vi dirigerà verso la cosa che più desiderate, ma non avrete il coraggio di assecondarla perché la voce della vostra coscienza compulsiva sarà più forte. Quest’ultima vi suggerisce, “Sono troppo colpevole. Non devo essere felice. Non lo merito”. Ma quando la voce della coscienza divina vi parla, non potete che sentirvi liberati; non potete che sentirvi in completa armonia con voi stessi e con il mondo, qualunque sia la decisione, qualunque sia l’esito, qualunque possano essere le difficoltà. Pochissimi sono in grado di raggiungere in ogni momento la voce della coscienza divina ed esserne consapevoli. In genere, le persone sono continuamente sballottate in balia della loro coscienza compulsiva, che si è originata dalle reazioni a catena che ho menzionato prima.
- La seconda coscienza compulsiva fa richieste impossibili da realizzare. Ogni volta che non riuscite a vivere secondo quegli standard, vi sentite esageratamente abbattuti. E ogni volta che non riuscite a soddisfare la coscienza compulsiva, sentite ancora più fortemente di non poter evitare la punizione. Sentivate il bisogno di punizione persino prima di aver inventato questa seconda coscienza. Dite a voi stessi, “Se non sono nemmeno capace di essere buono e perfetto come dovrei con la maggior parte della gente, come posso esserlo con coloro che odio? Perciò so quanto meriti di essere punito e disprezzato”. La contrattazione che volevate fare non ha funzionato. Non potrebbe mai funzionare. Così il prezzo che pagate per questa seconda coscienza è alto – molto superiore al prezzo che tutti devono pagare per vivere una vita sana!
- Che cosa succede quando non riuscite a raggiungere questi obiettivi? Inevitabilmente il risultato sarà un senso di inadeguatezza e inferiorità. Dato che non sapete che gli standard della vostra coscienza compulsiva sono irrazionali, irreali e impossibili da realizzare, e poiché dietro al vostro muro di separazione credete che gli altri possano farcela mentre solo voi fallite, vi sentite completamente isolati e provate vergogna con il vostro colpevole segreto non solo di odiare, ma anche di non riuscire a essere buoni e puri.
- Forse dite, “È giusto e buono diventare perfetti”. Forse dite, “Non desidera forse questa perfezione anche la coscienza divina?” Certamente la vuole. Ho detto prima che a volte la coscienza divina e la coscienza compulsiva possono perseguire lo stesso scopo. In primo luogo, però, il modo in cui lo si raggiunge si differenzia per ogni caso. La coscienza divina sa che non potete ancora essere perfetti ma vuole mostrarvi, passo dopo passo, per gradi, come raggiungere la perfezione accettandovi per come siete nel presente, senza sensi di colpa e senza paura. La coscienza compulsiva non sa nulla del genere, pretende la perfezione adesso. Inoltre, anche le intenzioni alla base di queste due voci sono diverse. La coscienza divina ha tempo; desidera raggiungere il suo obiettivo finale allo scopo di amare meglio; sa che la perfezione della verità divina è il solo modo per dare amore e felicità e per essere felici e amati.
- La seconda coscienza è motivata dalla debolezza e dalla paura. Contratta; vuole evitare le cose che possono o non possono essere buone, salutari e meritate – dipende da come vedete la cosiddetta punizione. È troppo orgogliosa per rendersi conto che semplicemente non potete ancora essere perfetti. È anche troppo orgogliosa per lasciare che vi accettiate per come siete adesso. Siete quindi costretti a sentirvi inferiori, poiché incapaci di vivere all’altezza dei vostri standard elevati. Tutti i sensi di inferiorità nella natura umana possono essere ricondotti a questo comune denominatore. Finché questo fatto non è sentito e sperimentato non potrete sbarazzarvi del senso di inferiorità. Dovete portare allo scoperto l’intero circolo vizioso e vederne tutta l’inconsistenza; dovete rivivere le emozioni che vi hanno condotto a crearlo. Solo a quel punto disgregherete questa reazione a catena, punto per punto, e creerete nuovi concetti nel vostro sé emozionale.
- Qualunque siano le razionalizzazioni che usate per spiegare i vostri sensi di inferiorità, non sono mai la vera causa. È vero che altre persone possono avere più successo di voi in molti campi, ma in sé questo non potrebbe mai farvi sentire inferiori. Senza i vostri elevati standard artificiali non sentireste il bisogno di essere migliori, o almeno altrettanto bravi degli altri in ogni area della vostra vita. Potreste accettare con serenità che gli altri siano migliori di voi in certi campi della vita, mentre voi avete vantaggi che agli altri mancano. Non sentirete il bisogno di avere la stessa intelligenza, lo stesso successo, la stessa bellezza degli altri. Questa non è mai la vera ragione dei vostri sensi di inadeguatezza e di inferiorità! Questa verità è dimostrata dal fatto che potete vedere le persone più brillanti, di maggiore successo e più belle, avere spesso sensi di inferiorità peggiori di altre che sono meno brillanti, di minor successo o meno belli.
- Questo senso di inadeguatezza e inferiorità serve a chiudere ulteriormente il grande circolo vizioso. Ancora una volta, la vocina inconscia afferma, “Ho fallito. So di essere inferiore, ma forse, se solo potessi ricevere molto amore, rispetto e ammirazione dagli altri, questo sostituirebbe la gratificazione che un tempo bramavo tanto e che mi è stata negata, costringendomi quindi a odiare e a creare l’intero circolo. L’ammirazione e il rispetto da parte degli altri sarebbe anche la prova che i miei desideri erano giustificati, perché adesso potrei ricevere quello che i miei genitori mi negarono. E inoltre mi dimostrerebbe che non è vero che non valgo niente come credo, quando non riesco a vivere secondo gli standard della mia coscienza compulsiva”.
- Naturalmente, questi pensieri, non vengono mai formulati consapevolmente; eppure, questo è il modo in cui le emozioni ragionano sotto la superficie. Così il circolo si chiude dove è iniziato, e il bisogno di essere amati e ammirati diventa molto più compulsivo di quanto fosse all’inizio. Tutti i vari punti di queste reazioni a catena rendono il bisogno sempre più forte. Inoltre, c’è sempre il sospetto che l’odio fosse ingiustificato – il che è vero, ma in un senso diverso. La personalità sente inconsciamente che se tale amore davvero esiste, allora il bambino aveva ragione e i genitori, o chiunque fosse a non darglielo, sbagliavano. Così il desiderio di amore diventa sempre più pressante e impellente, accompagnato da motivi deboli, insani e completamente immaturi. Dal momento che questo bisogno non può mai essere soddisfatto – e più la cosa diventa evidente più cresce il senso di colpa – tutti i punti successivi del circolo vizioso peggiorano sempre più col passare degli anni, creando sempre più problemi e conflitti. Soltanto quando desiderate l’amore in modo sano e maturo, senza coprire i motivi malati, e soltanto quando siete disposti ad amare con la stessa intensità con cui vorreste essere amati, pronti ad assumervi “il rischio di vivere”, l’amore sarà disponibile.
- Ricordate che la personalità emotivamente malata in cui il circolo vizioso è forte, non potrà mai assumersi questo rischio finché continuerà a desiderare un immaturo amore infantile. Finché non si riesce a rischiare qualcosa per amore, non si saprà amare in modo maturo. Non ci si aspetta che il bambino corra questo rischio; ma l’adulto sì. Il bambino interiore ha solo il desiderio immaturo e smania per l’amore, vuole essere amato e coccolato, accudito e ammirato anche da persone che non ha intenzione di amare a sua volta. In quanto a coloro dei quali può avere intenzione di ricambiare l’amore, per certi versi la proporzione tra la sua disponibilità a dare e il bisogno compulsivo di ricevere è molto sbilanciata. A causa di questa sleale disparità di base, il sistema non può funzionare. Infatti, la legge divina è sempre giusta ed equa. Non si riceve mai più di quanto si investa. Quando investite liberamente, senza motivazioni deboli e compulsive, potreste non ottenere immediatamente l’amore dalla stessa sorgente sulla quale avete investito, ma alla fine dovrà rifluire a voi e questa volta in un circolo benigno. Quello che darete vi ritornerà, purché non diate debolmente, con l’intenzione di dimostrare qualcosa. Se i motivi del limitato amore che date sono inconsciamente basati sul grande circolo vizioso, non potrete mai ricevere amore in cambio, anche se per caso incontraste una persona in grado di amare in modo più maturo di quelle che in genere attraete a voi con le vostre correnti nascoste. Supponiamo, per ipotesi, che tutti i vostri bisogni affettivi vengano soddisfatti, mentre voi, da parte vostra, investite solo un minimo di emozioni. Anche in questo caso il vostro bisogno di essere amati potrebbe non venire mai accontentato. Questo per la semplice ragione che la vostra sofferenza interiore necessita di una risposta diversa. L’amore per cui smaniate, nell’erronea idea che vi farebbe star bene, non è la soluzione. In altre parole, cercate un rimedio che non è adatto alla vostra malattia, così la vostra fame d’amore rimarrà insaziata, senza mai calmarsi. Sarà come un pozzo senza fondo. E così il circolo si chiude.
- Trovare quel circolo dentro di voi, è un vostro compito su questo sentiero, sperimentandolo particolarmente in relazione a dove, come e riguardo a chi, esso vive dentro di voi. Prima che possiate veramente dissolvere il circolo dovete farne esperienza in modo personale. Se lasciate che il circolo rimanga solo una conoscenza teorica, senza riviverlo emotivamente, quella conoscenza non vi servirà. Per ribadire: se non riuscite a identificare i vari punti del circolo vizioso nelle vostre emozioni, l’esistenza della reazione a catena sarà solo un’altra delle tante conoscenze teoriche che avrete assimilato, del tutto distaccata dalle vostre emozioni. Perciò, una volta scoperto questo circolo tramite il vostro lavoro personale, potrete interromperlo, ma solo dopo aver capito quali sono le premesse sbagliate. Dovrete capire che finché eravate bambini, certi sentimenti, atteggiamenti, bisogni e incapacità erano giustificati, ma ora sono obsoleti. Dovete anche imparare a essere tolleranti con le vostre emozioni negative. Dovete comprenderle. Dovete scoprire dove le vostre tendenze emotive, richieste e desideri divergono da ciò che sapete in modo cosciente. Potreste anche sapere molto bene, e persino predicare, che bisogna dare amore senza essere tanto interessati a riceverne, ma tutti voi, nelle vostre emozioni, ancora vi discostate da questa conoscenza teorica. Dovete rendere questa discrepanza pienamente cosciente prima che possiate sperare di spezzare il circolo. Solo dopo aver pienamente capito e assimilato tutto questo, dopo aver riflettuto sull’irrazionalità di certe emozioni finora nascoste, queste ultime incominceranno a cambiare lentamente e gradualmente, ma non vi aspettate che cambino nel momento stesso in cui vi renderete conto della loro infondatezza. Lo faranno se darete loro spazio e se comprenderete che in fondo sono legate all’abitudine. Se molto dopo averne incominciato a capire l’infantilismo, riconoscerete ripetutamente le loro tendenze sbagliate, allora, e solo allora, quelle emozioni inizieranno a maturare. Finora non vi siete resi conto che le vostre emozioni hanno spesso dimostrato che volevate ricevere più di quanto foste disposti a dare. E che inoltre insistevano sul bisogno di essere amati in modo esclusivo. E ancora vivete – inconsciamente – con la conclusione sbagliata che se un vostro caro ama qualcun altro, necessariamente amerà di meno voi. Tutto questo è immaturo e basato su conclusioni completamente sbagliate. Solo portando queste reazioni emotive alla coscienza, potrete rendervene conto. Allora sarete consapevoli, punto per punto, del grande circolo vizioso. Dopo che le emozioni saranno salite in superficie sarete in grado di esaminarle, considerando come e perché siano sbagliate. Quando ammetterete la loro ignoranza, il loro egoismo e la loro immaturità senza vergognarvene – e applicherete a esse la vostra conoscenza cosciente, sorprendendo voi stessi ogni volta che ricadrete nelle vecchie, cattive abitudini emozionali, il vostro inconscio rivelerà poco alla volta sempre nuove conclusioni sbagliate. Ogni nuova presa di coscienza vi aiuterà a spezzare ulteriormente il vostro personale circolo vizioso. In tal modo diverrete liberi e indipendenti.
- L’anima umana contiene in profondità ogni saggezza e ogni verità, ma le conclusioni sbagliate le ricoprono. Rendendole coscienti e lavorandoci punto per punto, raggiungerete finalmente l’obiettivo di svelare la vostra voce interiore di saggezza che vi guida in accordo alla coscienza divina, secondo il vostro piano personale. Quando le leggi divine – sia generali che personali – vengono violate dalle vostre reazioni interiori ed esteriori, la vostra coscienza divina vi conduce inesorabilmente a ristabilire l’ordine e l’equilibrio nella vostra vita. Si verificheranno allora situazioni che appariranno come punizioni, mentre in realtà sono rimedi per rimettervi sulla giusta strada. Ogni volta che deviate, l’equilibrio deve essere ripristinato in modo che, attraverso le difficoltà che incontrerete, alla fine giungiate al punto di cambiare la vostra direzione interiore. Cambierete, non necessariamente nelle vostre azioni esteriori e coscienti, ma nelle vostre infantili e inconsce tendenze e mire.
- Così, amici miei, lavorate con questo circolo vizioso e sperimentate quanto attivo sia nella vostra vita personale.
- Ci sono domande?
- DOMANDA: Cosa succede quando un bambino esprime apertamente odio e ostilità? Prova comunque un senso di colpa?
- RISPOSTA: Nei bambini queste manifestazioni esteriori accadono di frequente. Quando un bambino fa i cosiddetti capricci, queste emozioni vengono apertamente espresse. Ma il bambino viene invariabilmente rimproverato e impara quanto sia “cattivo” il suo comportamento. Ciò rafforza il bisogno di tenere nascosto il vero significato di tali capricci. E anche se l’odio a volte è completamente cosciente, successivamente viene spesso represso. A quel punto gli stessi “capricci” possono continuare nell’intimo degli adulti di ogni età, e cessare solo quando si è presa coscienza del circolo vizioso. Certe persone possono sviluppare una malattia che sarà una forma del capriccio infantile; oppure rendere semplicemente difficile la vita a tutti quelli che li circondano. Con la loro infelicità infliggono continuamente sofferenze agli altri con lo scopo di obbligarli a soddisfare il loro infantile e compulsivo bisogno dell’utopico perfetto amore e attenzione. Questo può accadere a diversi gradi. A volte è molto evidente, altre volte è molto più subdolo e nascosto. Ciò che le persone vogliono dire con questo comportamento è, “Vedete come sono infelice? Dovete prendervi cura di me. Dovete amarmi.” Questo è un capriccio privo delle manifestazioni esterne del bambino. Il semplice fatto che l’ostilità venga a volte apertamente espressa nell’infanzia non significa necessariamente che non venga repressa successivamente.
- DOMANDA: Saresti così gentile da parlarci della differenza tra anima e spirito?
- RISPOSTA: Voi non avete solo un corpo fisico, ma anche diversi corpi sottili. Ogni corpo sottile rappresenta un determinato aspetto della personalità umana. Più è alta la vostra evoluzione, più questi corpi si dissolvono, finché rimane soltanto il corpo spirituale originario.
- I vari corpi sottili differiscono nel grado di densità. Il più denso è la forma umana, il corpo fisico, almeno dalla vostra sfera verso l’alto. Ci sono sfere inferiori prima che inizi il ciclo di incarnazioni, dove la materia è persino più densa della vostra. È così densa che non potete vederla né toccarla. Per quello che vi riguarda, ciò che è invisibile e intangibile ricade tutto nella stessa categoria di “materia sottile”. In realtà non è così. C’è una materia così densa che voi, con la vostra percezione fisica, non potete vedere più di quanto non possiate vedere l’effettiva materia sottile, più sottile della vostra. Potreste camminarci attraverso, come uno spirito disincarnato può camminare attraverso la vostra materia. Ma per il vostro piano di percezione, la materia più densa è quella fisica. Per ogni vita sulla terra avete bisogno di questa materia fisica, che abbandonate quando trapassate. Presto dopo la cosiddetta morte fisica, abbandonate un altro corpo di materia più sottile di quella fisica. A quel punto rimane il corpo dell’anima o corpo dei sentimenti. In quel corpo si ritrovano tutte le vostre emozioni, impressioni, atteggiamenti e tendenze, in altre parole la vostra vera personalità interiore. Mentre lo sviluppo procede fino al massimo grado, anche il corpo dell’anima – come tutti gli altri corpi – si dissolve e rimane solo lo spirito, l’essere originale. Lo spirito è l’indistruttibile, l’eterno che vive in voi e che è sede della coscienza divina di cui ho parlato stasera. Esso contiene tutta la saggezza, tutta la verità e tutto l’amore, ma è ricoperto da tutti quei numerosi strati.
- INTERLOCUTORE: Mille grazie.
- DOMANDA: Quando una persona dorme, l’anima rimane col corpo o lo abbandona momentaneamente allo scopo di rivitalizzarsi?
- RISPOSTA: Lo lascia temporaneamente. Ci sono vari corpi sottili che lasciano il corpo fisico a seconda dei diversi stati di incoscienza. Normalmente durante il sonno il corpo emozionale si stacca dal corpo fisico, a volte in grado maggiore, a volte minore. Esso produce i quadri che voi traducete nei simboli dei sogni. Se durante il sonno il corpo emozionale rimanesse compenetrato al corpo fisico, il sonno non sarebbe profondo; sarebbe un sonno disturbato. Ma durante il sonno profondo il corpo emozionale o anima è all’esterno del corpo fisico. Questo permette il riposo fisico. Il corpo emozionale può proiettarsi più o meno lontano dal corpo fisico. È chiaro questo?
- DOMANDA: Per rilassarsi è necessario dormire profondamente o basta un sonno leggero?
- RISPOSTA: Più il sonno è profondo, maggiore sarà il rilassamento. Ve ne accorgerete al risveglio. Se avete dormito di un sonno profondo, vi sentirete molto più rinfrancati di quanto non succeda con un sonno leggero. Più profondo è il sonno, più il corpo emozionale può allontanarsi dal corpo fisico.
- INTERLOCUTORE: Ho conosciuto delle persone in grado di rilassarsi completamente dormendo per 10 minuti.
- RISPOSTA: Se il sonno è sufficientemente profondo, un periodo di 10 minuti vi permetterà di riposare più di un’intera notte di sonno irregolare e disturbato, durante il quale, a causa delle vostre tensioni, il corpo emozionale non può distaccarsi completamente.
- INTERLOCUTORE: Grazie.
- DOMANDA: Un’altra entità comunicante mi disse una volta che è bene praticare meditazioni e preghiere molto lunghe e dopo qualche anno ne presi l’abitudine. Qualche tempo fa, quando ti feci delle domande a tal proposito, tu rispondesti che questo può non essere un valido sistema perché pregando così si creano rigidità e abitudine e noi dovremmo badare a non trasformare la preghiera in una routine meccanica. Come mai allora uno spirito apparentemente evoluto ci spingeva a prendere una simile abitudine?
- RISPOSTA: Quando una persona imbocca un cammino evolutivo spirituale e non è per niente abituata a pregare o a concentrarsi, una meditazione del genere è una buona disciplina. Imparare la concentrazione attraverso la preghiera e la meditazione è un metodo ottimale, poiché i vostri pensieri attraversano un processo di pulizia e voi riuscite a strutturare una certa coscienza; imparate a coltivare pensieri altruistici. Nella preghiera i vostri pensieri si elevano, aprendo la strada a un ulteriore stadio del vostro sviluppo. Così la forza della concentrazione può combinarsi a pensieri costruttivi e altruistici, come nella preghiera. Certamente, la concentrazione potrebbe essere imparata usando qualunque soggetto quotidiano, ma è meglio impararla in questo modo. Così vedete, su questo sentiero sono necessarie sia la pulizia del processo del pensiero come accade nella preghiera, sia la concentrazione. Entrambe possono essere imparate separatamente, ma combinarle va altrettanto bene. Una volta impadroniti della disciplina, si deve fare attenzione affinché la preghiera non diventi una routine, che la renderebbe rigida e priva di vitalità.
- Per le diverse fasi dello sviluppo individuale sono adatte differenti pratiche e procedure. Una volta che avete raggiunto un certo punto, per molti aspetti sarebbe dannoso rimanere in una routine rigida. Se la vostra preghiera non è più vibrante, è meglio recitare preghiere brevi che riflettano i vostri bisogni momentanei, prestando anche attenzione alle vostre attuali difficoltà e ostacoli interiori. La forza della concentrazione che avrete imparato, potrà allora essere usata per la ricerca di sé stessi in tutto il lavoro che fate su questo sentiero. Questo è molto più produttivo che snocciolare nella propria mente sempre la stessa cosa. I bambini delle elementari imparano cose diverse rispetto a quello che impareranno più avanti.
- Siate benedetti singolarmente, tutti voi che siete qui, tutti i miei amici che leggono queste parole, tutti i vostri cari, le vostre famiglie e gli amici. Accogliete in voi queste benedizioni, lasciate che rafforzino il vostro coraggio e la vostra forza di volontà sul sentiero dell’auto-conoscenza. Questa è l’unica liberazione possibile, liberazione da tutte le vostre conclusioni sbagliate, liberazione da quei vostri ideali alti e compulsivi che vi fanno sentire in colpa e indegni di ciò che Dio desidera per voi: felicità, luce, amore. Siate in pace, cari amici. Siate nel Signore.
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