Lez. 4 - La stanchezza del mondo
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
22 aprile 1957
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Ottobre 2017
- Saluti nel nome di Dio. Vi porto benedizioni divine.
- Miei cari amici, dal momento che alcuni di voi stanno riflettendo sulla stanchezza del mondo – un indefinibile desiderio, malinconia o tristezza che a volte vi prende – mi piacerebbe scegliere questo argomento come tema della lezione di oggi.
- Questo sentimento ha varie origini, perciò c’è una varietà di possibili cause per la stanchezza del mondo. Naturalmente, il desiderio di Dio e della perfezione hanno anche qui un loro ruolo, consapevole o meno, così come la nostalgia per la propria vera casa spirituale che alberga in ogni essere umano. Infatti sulla Terra siete soltanto dei visitatori, ma questa non è la vostra vera casa. Questa però non è mai la ragione principale di questo indefinibile desiderio. La sua origine è più complessa e questo è ciò di cui voglio parlare adesso.
- Quando le persone si discostano nella loro anima dalle leggi divine, in ogni senso– e quanto più inconsciamente lo fanno, tanto maggiore è la deviazione – allora vengono a volte prese da un vago senso di tristezza e nostalgia; è come se il loro sé superiore reagisse per incoraggiarle a percepire che qualcosa dentro di loro non va del tutto bene. Per esempio, non sanno come aprirsi all’amore nel vero senso della parola; non riescono ad accendere un sentimento che nella vita di un essere umano è vitale. Di conseguenza, l’amore non ritorna loro nel modo giusto e soddisfacente. Allora l’anima risponde con un senso di stanchezza.
- Le persone pensano spesso di essere capacissime di amare – e questo può anche essere vero – ma questa capacità non si inserisce nel canale giusto, perché alcune deviazioni dell’anima lo impediscono. Le distorsioni possono essere di vario tipo, come il timore che il proprio ego sia troppo in evidenza. Di frequente è facile notare come gli esseri umani abbiano indubbiamente un gran bisogno d’amore e desiderano anche darlo, ma solo a condizione di essere amati per primi. Un tale “patto di sicurezza” non solo chiude la porta, ma provoca una distorsione nell’anima che può suscitare il senso di stanchezza del mondo, perché la persona rimarrà sola. La paura interiore fa dire: “Se do per primo, senza essere sicuro di venir ricambiato, potrei restare ferito nell’orgoglio, potrei essere offeso, gli altri potrebbero farmi soffrire”.
- Il timore della delusione è un segno di ipersensibilità e l’ipersensibilità è il segno di un falso senso di auto-importanza. Tutto questo processo interiore fa perno intorno all’ego e questo blocca fortemente il flusso d’amore genuino, che va in direzione contraria. Questo blocco va contro la legge divina e perciò l’anima si trova a soffrire. Nel momento in cui resettate “l’interruttore interiore” in modo da non temere tanto seriamente ciò che potrebbe accadere al vostro sé, sarete in grado di dare il vostro amore liberamente. A quel punto, il vostro amore sarà puro e non contraffatto, perché il “tu”, ed ogni cosa di cui sentite la mancanza e cui anelate, diventeranno più importanti dell’ “io” con la sua vanità e il suo orgoglio. Quindi il sentimento di incompletezza, di vaga nostalgia, sparirà dal momento che starete adempiendo ad una funzione vitale della natura umana e, almeno a questo riguardo, sarete in armonia con Dio e con il vostro sé superiore.
- Non fraintendetemi. Non intendo dire che una persona con questa particolare idea errata sia necessariamente egoista. Essa può essere persino meno egoista di un’altra che ha già risolto questo problema. Bisogna distinguere tra egoismo ed egocentrismo. Entrambi sono sbagliati, ma il loro effetto non è sempre il medesimo. Non voglio neanche sottintendere che quella persona possa essere meschina e non disposta a dare. È solo che, per, mancanza di conoscenza, i sentimenti genuini vengono convogliati attraverso il malato sé inferiore, in una direzione errata.
- Non è neppure che gli individui che rientrano in questa descrizione non sappiano affatto amare; possono avere infatti una persona vicina a cui mostrare tutto il loro amore. Tuttavia non saranno in grado di evitare vaghe sensazioni di stanchezza. Questo perché se l’energia dei loro sentimenti venisse incanalata in modo corretto, anche in riferimento a quelle poche persone amate, il loro amore non sarebbe concentrato unicamente su un ristretto numero di individui, ma si estenderebbe a chiunque intorno a loro sapesse suscitare sentimenti positivi. In quel momento si aprirebbero ad un amore totalmente impegnato, senza paura di correre rischi, fino al punto di dare amorosamente la stessa importanza ai sentimenti dell’altra persona come ai propri.
- Tutto questo non va dato per scontato, amici miei, perché per quanto possiate essere d’accordo teoricamente e in linea di principio, i sentimenti restano indietro, tranne che in rarissimi casi. Il vostro amore, naturalmente, è diverso per ogni persona, perché voi esseri umani prendete come un dato di fatto che si possano amare alcuni più di altri – e finché il vostro stato evolutivo vi trattiene ancora nel ciclo della reincarnazione, non ci si può aspettare che crediate diversamente. Sapete anche, per esperienza, che l’amore per vostra madre è diverso dall’amore per il vostro compagno, che l’amore per vostra sorella o fratello è diverso dall’amore per il vostro bambino, l’amore per vostro padre è differente dall’amore per un amico, ed esso cambia da amico ad amico. Ci sono così tante varietà di correnti d’amore e nello spirito tutte hanno sostanza e forma. Il loro colore, le sfumature, le sonorità e le fragranze sono di un’ampia varietà. E la capacità umana di amare sarebbe abbastanza grande da produrre tutte le diverse correnti d’energia se solo le tendenze malate dell’ego non vi si frapponessero.
- Quando amate moltissimo qualcuno, spesso avete la vaga sensazione di sottrarre un po’ d’amore a qualcun altro che forse potreste amare anche di più, e provate la stessa sensazione nei confronti dell’amore di un altro verso di voi; quando l’amore viene condiviso, è come se una persona venisse penalizzata a favore di un’altra. Eppure l’amore genuino e sano è indivisibile; non diminuisce mai. Più l’amore viene generato e più si moltiplica. Anche qui non voglio essere frainteso: non mi riferisco alla sessualità e all’eros. Questo è in accordo alla legge eterna, e voi dovete trovare la verità dentro di voi. Così è con Dio. Che ama i Suoi innumerevoli figli, che ama sempre di più, e mai di meno.
- Come si può ottenere l’amore genuino, sano? Non cercando di costringervi ad amare; questo non funziona mai. È possibile solo indirettamente, incominciando da voi stessi, cioè esaminandovi, senza ingannarvi. Trovate la misura del vostro ego, le vostre ipersensibilità, la vanità e l’orgoglio e come questi abbiano qui un grande ruolo. Chi comprende questo, ha già compiuto il primo passo per raggiungere un amore vero, genuino, per poi dissolvere quel senso di tristezza, di nostalgia, di struggimento, o in qualunque altro modo vogliate chiamarlo. Solo voi potete guardare nella vostra anima e quando scoprite che non tutto va bene, saprete anche che, sotto questo aspetto, essa ha bisogno di essere guarita.
- Quando le persone concentrano tutto il loro amore su di un’unica persona, e lo fanno in modo sbagliato, poiché la loro anima non è sana in questa area, questo tipo di amore le indebolirà. Il timore di perdere l’amore dell’altro, allora, può essere così grande da non riuscire ad essere fedeli a sé stessi, tanto da arrivare ad umiliarsi e a lasciarsi umiliare dall’altro. Ciò accadrà in modo non sano, per debolezza e paura, e non grazie alla forza. Effettivamente, certi individui credono che sminuire sé stessi sia segno di vero, grande amore, ma si ingannano. Altri hanno così tanta paura di essere umiliati che si distaccano completamente dai sentimenti troppo forti.
- Quando amate in modo sano e genuino, non pregiudicate mai la vostra dignità. Dovreste smettere di insistere a voler preservare ad ogni costo la vostra dignità, ma proprio perché rinunciate a insistere sulla dignità, otterrete ciò a cui eravate pronti a rinunciare. Questa è l’immutabile legge spirituale. Nell’anima constaterete chiaramente di dover rinunciare al vostro orgoglio, all’importanza del vostro ego, ma di non dover rinunciare ad essere fedeli a voi stessi. A prima vista, questo può essere difficile da comprendere, ma rifletteteci sopra e percepirete la differenza. Coloro che sanno amare con sincerità, senza paura che il loro piccolo orgoglio possa essere ferito o di poter trarne qualche svantaggio, non saranno mai “maltrattati”, a patto di fare attenzione a non tradire la propria integrità per paura di perdere l’amore dei loro cari. Potranno rimanere delusi, ma non saranno umiliati ingiustamente. Il vero amore non vi farà mai perdere la dignità; sarete sempre in grado di stare in piedi da soli. La sana dignità vi procurerà rispetto, non umiliazione o abuso. L’amore sano vi aprirà gli occhi invece di rendervi ciechi; vi renderà forti anziché deboli, e sempre onesti con voi stessi, proprio perché, rinunciando al piccolo ego non attribuirete più tanta importanza al soddisfacimento dei vostri desideri. L’amore genuino è sano e, come tale, privo di tendenze masochistiche o sadiche; non sarà egocentrico né violerà la vostra personalità. Voglio che osserviate che esistono sempre due correnti opposte. Riflettete su questo, miei cari.
- La paura – in parte nascosta nell’animo umano – è l’ostacolo maggiore per conoscere il vero amore; e la paura può esserci solo quando per certi aspetti vi amate troppo, quando vi prendete troppo sul serio, quando siete troppo preoccupati del vostro benessere, quando siete tutti concentrati su voi stessi invece di lasciarvi andare e arrendervi in modo sano. Chi si dà troppa importanza avrà sicuramente paura; chi non se ne dà troppa non deve preoccuparsi che gli accada qualcosa di male quando si apre all’amore. La paura vi copre gli occhi come un pesante velo, e così vi accecate; non riuscite a vedere né voi né gli altri. L’amore genuino non è cieco perché può scaturire solo da un’anima senza paura. Esso avrà la forza di reagire più o meno nel modo giusto, mentre il tipo errato di amore è debole e rende deboli facendovi reagire in modo sbagliato. Come ho già detto, l’amore vero genera una dignità naturale molto diversa dalla falsa dignità basata sull’orgoglio e sulla vanità. Queste distorte correnti nell’anima producono dei segnali di avvertimento sotto forma di sensi di stanchezza del mondo.
- Un’altra causa della stanchezza del mondo si può riscontrare in un atteggiamento di rinuncia, nel quale una persona si ritira in un solitario mondo autocreato. Di nuovo, le persone agiscono così per paura di rinunciare al loro piccolo sé, o di assumersi dei rischi o per puro egocentrismo. Questo ritirarsi in un mondo autocreato può offrire certi vantaggi momentanei, liberando dalle responsabilità verso gli altri e permettendo di condurre una vita improntata esclusivamente e senza compromessi sulle proprie esigenze personali. Eppure si paga un prezzo superiore a quello che inizialmente si supponeva. Si agisce contro la legge spirituale e quindi il sé superiore si manifesta facendo provare la stanchezza del mondo. Di conseguenza, di tanto in tanto, si prova una grande insoddisfazione verso la vita, sentendosi soli, isolati e abbandonati.
- Nel profondo dell’anima, tutti gli esseri umani lottano per dare, realizzare e persino sacrificare. Eppure dove le parti cieche, malate o immature dell’anima si oppongono a questa lotta, prendono vita due correnti opposte che tendono a cancellarsi a vicenda.
- Una parte dell’anima vuole dare amore – e perciò anche ricevere amore. Qualunque cosa voi diate, ritorna a voi come un’onda in un ciclo eternamente pulsante. Naturalmente, siete voi a dover iniziare il ciclo, dando per primi senza aspettare che sia l’altro a iniziare. Questa parte dell’anima vuole realizzare se stessa, vuole rinunciare all’ego e sacrificarsi, e tenterà con tutta la sua forza, con ogni singola corrente di sentimento, di attenersi alle leggi spirituali. Vuole dimenticare se stessa e non prender così seriamente la sua vanità, il suo orgoglio e i vantaggi personali. Una simile corrente emozionale proviene dal sé superiore che sa dove possano trovarsi il vero appagamento, la felicità, l’armonia e la perfezione. Questa corrente esiste persino nelle anime meno evolute, ma in esse fluisce sotterranea, diciamo così, e nel corso della vita sale in superficie solo in rare occasioni.
- L’altra parte della personalità vuole comodità e convenienza senza rinunciare a nulla. Di quando in quando, vede la luce della felicità, ma preferisce vivere in un mondo grigio, solitario che a questa parte cieca dell’anima appare privo di rischi.
- È impossibile rendere giustizia a entrambe le correnti allo stesso tempo, poiché mirano a obiettivi diametralmente opposti. Le correnti incrociate danno quindi origine a tanti altri conflitti che si estendono molto di là di quanto possiate pensare al momento. Quando non potete più sopportare il peso dei conflitti, che sono, in effetti, i sintomi della profonda divisione in voi stessi, andate da uno psichiatra per conoscere queste due opposte correnti dell’anima. Solo quando venite a sapere della loro esistenza, potete fare una scelta interiore su quale delle due seguire – dato che non potete seguire entrambe contemporaneamente – con totale comprensione di ciò che dovete abbandonare e che cosa otterrete decidendo per l’una o per l’altra. In questo caso avete almeno una conoscenza astratta per poter dire a voi stessi: ”Se prendo questa direzione non posso andare allo stesso tempo dall’altra parte, quindi devo fare una scelta”.
- Questo è un esempio di una decisione interiore, cui avevo accennato prima. Potete prendere decisioni interiori soltanto quando siete consapevoli delle correnti emozionali nascoste e riuscite a notare quando esse scorrono nei canali sbagliati, tanto da neutralizzarsi a vicenda. Le correnti incrociate non creano solo ostacoli psicologici e spirituali, ma anche manifestazioni fisiche nel corpo: stanchezza, debolezza e persino la malattia possono originare da questi corto-circuiti emozionali. Quanto più frequentemente le correnti opposte collidono tra loro nell’anima, tanto più la persona disperderà la forza che funzionerebbe altrimenti in modo produttivo in un canale sano, rinnovandosi continuamente.
- Le persone solitamente percepiscono molto di più con il loro intelletto che non con le sensazioni, ma poiché i sentimenti non sani, in quanto nascosti nell’inconscio, non riescono ad adattarsi al pensiero sano e cosciente, hanno bisogno di essere ricondotti alla coscienza. A parte le verità spirituali e l’ordine divino cui sono soggetti tutti gli umani che desiderano vivere una vita sana e armoniosa, ogni essere umano ragionevole sa che non ci si può muovere simultaneamente in due direzioni opposte. Perciò è assolutamente necessario rendere consce le contraddizioni interne, anche se bisogna superare una resistenza.
- Spesso voi definite immatura una persona emotivamente malata, perlomeno in quelle aree dove l’anima non è sana. In verità, l’immaturità è una caratteristica infantile, perché significa volere l’impossibile, come fa un bambino. Una persona immatura non ha abbastanza ragionevolezza da riconoscere che ogni azione o non-azione comporta le relative conseguenze, cosa che chi è maturo è invece capace di distinguere e accettare. La persona matura può liberamente rinunciare all’impossibile, mentre le anime emotivamente malate e immature tendono a insistere per ottenere da entrambe le opposte alternative solo i vantaggi senza nessuna conseguenza, “conservando il dolce, pur mangiandolo tutto”. Quando devono affrontare il fatto che ciò è impossibile, aumenta la ribellione interiore e con essa i conflitti. Infatti, la ribellione contro ciò che è immutabile è di per sé una corrente emozionale malata. I conflitti interiori possono aumentare a tal punto da incominciare a riflettersi e manifestarsi nella vita esteriore dell’individuo.
- Ci sono molti tipi di correnti incrociate, non solo quelle che ho menzionato. Assieme ad altri sintomi, i corto-circuiti possono causare tristezza ed un indefinibile senso di desiderio inappagato; e chiunque si senta pervaso di frequente da simili sentimenti, dovrebbe cercare in questa direzione. Naturalmente, non è così facile mettere allo scoperto correnti profonde e spesso inconsce, e per far questo avrete bisogno di tutta la vostra forza di volontà per superare la resistenza. Il forte desiderio di Dio e della propria vera Casa spirituale non spiega completamente i sentimenti di stanchezza del mondo. Il desiderio insoddisfatto è effettivamente verso Dio, ma in un senso diverso da quanto comunemente ritenete. Solo quando un essere umano vive in perfetta armonia con le leggi divine, il desiderio di Dio può placarsi. Quando vi avvicinate a Dio in questo modo e rimuovete tutti gli ostacoli che v’impediscono di vivere in armonia con Lui, potrete soddisfare il vostro struggente desiderio per Dio già durante questa vita sulla Terra. Perché quelli che realizzano pienamente la loro vita terrena e il loro compito individuale - corrispondente al loro stadio evolutivo - al meglio delle loro capacità e in accordo con il piano divino, saranno liberi da ogni tipo di disarmonia interiore. In loro non ci saranno più tormento, amarezza, tensione né tristezza o stanchezza del mondo.
- Ritornando ancora una volta alle decisioni interiori, mi piacerebbe accennare al fatto che quando prendete una decisione negativa in piena consapevolezza e accettazione di tutte le conseguenze e delle relative rinunce a tutto ciò che andrebbe abbandonato - non solo razionalmente ma allineandovi anche le vostre emozioni -- vi trovate in una situazione migliore di quando insistete ad ottenere contemporaneamente due cose impossibili, desiderando solo i vantaggi e rifiutando tutti gli svantaggi delle due alternative.
- Per esempio, quando decidete di ritirarvi a vivere una vita solitaria perché non volete dare amore, a causa dell’ansia o dell’ipersensibilità, allora dovrete anche tenere conto del fatto che rimarrete da soli e che vi mancherà l’amore. Dovrete perciò abbandonare certe gioie e soddisfazioni, non con riluttanza ma totalmente. Persino una decisione negativa, quando si è veramente convinti di portarla avanti, è un passo più vicino al benessere che non l’indecisione interiore e il desiderio di seguire entrambe le strade. Perché, in questo modo, almeno vi unificherete interiormente e non sarete più dilaniati dalle contraddizioni interne. Per giungere ad una decisione del tutto negativa, dovete sforzarvi di confrontarvi onestamente con voi stessi, far risalire l’inconscio alla coscienza e impegnarvi a pagare almeno un prezzo, anche se per l’alternativa sbagliata. Questa linearità aiuta la salute dell’anima, anche se potrebbe non essere la miglior scelta possibile.
- In questo modo, quando le persone scelgono di allontanarsi esteriormente o interiormente dagli altri – e spesso questo accade solo nel loro intimo – comprenderanno immediatamente che cosa implica quella scelta. Egoismo, ansietà, suscettibilità e orgoglio avranno la meglio. Quando, di conseguenza, esse verranno colpite dal forte desiderio di amore, realizzazione, luce, fratellanza e di fusione con un altro essere, lo affronteranno dicendo a se stesse: “Io ho scelto così, conosco il prezzo e preferisco pagare questo prezzo piuttosto che rinunciare alla mia negatività”. Questo avverrà proprio tramite il lavoro interiore, necessario persino per prendere una decisione negativa in modo onesto. A quel punto, essi consentiranno a se stessi di arrivare a comprendere che, tutto sommato, preferirebbero fare la scelta giusta e che varrebbe la pena di rinunciare a ciò che all’inizio sembrava tanto difficile da abbandonare. La maggior parte dei danni è causata dal non compiere nessuna scelta, lasciando che tutte le correnti emozionali si mescolino nell’inconscio, senza tentare di conoscere realmente se stessi. Questo stato d’indecisione logorerà l’anima, condurrà a conflitti inevitabili svuotandovi di ogni energia per realizzare la vita nel modo migliore, anche in altre aree - sia spirituali che materiali.
- Le correnti emozionali incrociate o corto-circuiti, non sono ugualmente e fortemente presenti in tutti; ne esistono molte gradazioni. Perciò non è una questione di “o questo o quello”. In certi casi le emozioni opposte sorgono con uguale potenza e collidono con una tale furia che le ondate di sentimenti sommergono completamente l’individuo, tanto che egli non riesce più a far fronte alla vita. E, sotto un certo punto di vista, è molto meglio perché in questo modo troverà molto prima la strada per una guarigione liberamente scelta. Tranne quei pochi individui con un altissimo grado di evoluzione spirituale, la maggior parte delle persone non troverebbe la strada verso la salute interiore senza l’intervento di sconvolgimenti. Quando il conflitto interiore non è così esplicito e una corrente si trova più allo scoperto dell’altra, le persone sentiranno ancora, almeno saltuariamente, la presenza di correnti opposte che fiaccheranno la loro forza e impediranno loro di unificare del tutto le energie dell’anima.
- Ci sono anche altre cause per le sensazioni di stanchezza del mondo. Tutte derivano da una distorsione nell’anima, ma non ne parlerò adesso. Vi ho dato abbastanza, in modo che chiunque ascolti o legga le mie parole abbia ampio materiale per la ricerca di sé. Chiunque provi questo struggimento, dovrebbe sapere che le sue correnti emozionali inconsce non sono completamente sane e libere.
- Dovreste dare una sufficiente importanza alla vostra anima e alla vostra intera personalità per scoprire veramente che cosa si nasconde dentro di voi, se possibile da soli e, se non è possibile, con un aiuto. Infatti, non potete realmente scoprire ciò che è in voi se insistete ad attribuire così tanta importanza al vostro dolore, alla vostra vanità e alle vostre paure. Solo minimizzando l’importanza di queste, riuscirete a trovare il coraggio di scoprire ciò che è nascosto, di abbandonare i pretesti e di modificare la vostra realtà interiore.
- Voglio ora accennare a qualcos’altro, perché è connesso al tema di oggi. Si tratta dell’auto-compatimento che spesso rafforza il senso di stanchezza del mondo. Immergervi nel dolore vi fa sentire così bene tanto da convincervi che è vostro destino dover sopportare il dolore che provate. Ma, in verità, molto spesso non è così; come ho spiegato, certe sofferenze si originano da correnti distorte dell’anima che avete il potere di correggere.
- Il morboso godere della sofferenza – voi lo chiamate masochismo – è causato da specifiche tendenze. Da un lato sfuggite ai problemi reali con cui non volete confrontarvi; dall’altro, trovate in tale piacevole sofferenza una compensazione per le privazioni della vostra vita. Queste privazioni possono avere origini karmiche eppure, molto spesso, il coraggio e la forza di volontà potrebbero alleviarle se solo apriste la vostra porta interiore. Indipendentemente dal fardello delle vostre vite passate, indipendentemente da quello che avete bisogno di vivere adesso a livello esteriore, voi potete risanare la vostra anima e portare i vostri sentimenti – e non solo i pensieri e le azioni – in sintonia con la legge spirituale, adempiendo le condizioni che continuo a indicarvi. Come risultato, la vostra vita sarà emotivamente ricca, armoniosa e felice, completamente appagante a qualsiasi grado evolutivo vi troviate.
- Per ultimo, ma non meno importante, considerate anche questo: ribellandovi contro qualcosa che non potete cambiare, gettate la vostra vita nella disarmonia. Al contrario, accettare un inevitabile colpo del destino non ferirà mai l’anima. Naturalmente nessuno vorrebbe un tale peso, non ne sente il bisogno né tantomeno dovrebbe rallegrarsene; questo sarebbe impossibile. Eppure ci si può rassegnare senza ribellione né amarezza. La tristezza che nasce dal sopportare questa difficoltà, aiuterà in qualche modo a liberare l’anima. Credo che tutti voi l’abbiate già provato in una situazione o nell’altra.
- Ogni volta che vi crogiolate nell’autocompatimento, state inconsciamente rievocando una reazione passata, quando il vostro dolore era commensurato alla gravità della situazione. Immergendovi nell’autocommiserazione cercate di riprodurre questo sentimento memorizzato, ma in circostanze che ora non sono più le stesse; quando l’avversità era inevitabile, la vostra resa fu la giusta reazione, ma ora è diverso. Ora potete cambiare atteggiamento verso il vostro dolore. Proprio per questa differenza, lo stesso sentimento può essere giusto e sano in un caso e morboso in un altro. Forse sarete in grado di capirlo.
- Non è facile intendere le mie parole di stasera, ma io vi chiedo di rifletterci attentamente. Siate benedetti, miei cari.
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