Lez. 250 - La consapevolezza interiore della grazia - esporre il deficit
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
19 aprile 1978
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Settembre 2019
- Saluti e benedizioni, amici miei carissimi. È una grande gioia vedere la vostra comunità svilupparsi ed espandersi. Lode al Signore per questa meraviglia che scaturisce dalla crescita personale, dall’impegno e dalla devozione a una causa che va ben oltre il vostro io terrestre.
- Ora desidero parlare del significato della grazia. Per molti di voi questo è un concetto difficile da comprendere. In passato il concetto di grazia era molto più accettabile, essendo intesa come una dispensa speciale concessa, o non concessa, da Dio secondo il Suo volere. L’individuo c’entrava ben poco. La responsabilità personale era poco sviluppata, dunque la grazia veniva interpretata in quel modo e per questo motivo era più facile da accettare.
- Oggigiorno l’autoresponsabilità, nella condizione generale dell’umanità, è molto più sviluppata. Capite che siete voi a creare la vostra realtà e le vostre esperienze, buone e cattive. Allora come si può parlare di grazia? È stata eliminata del tutto dalla vostra visione della vita e della realtà? Certo che no. La grazia è una realtà come l’autocreazione e l’autoresponsabilità, le quali non si escludono affatto a vicenda. Vi do alcuni spunti sull’argomento, che poi servirà a introdurre un altro argomento altrettanto importante, quello della fede.
- La grazia di Dio ‘È’: c’è in ogni momento e penetra tutto ciò che è. Esiste nella natura stessa della realtà ultima, intrinsecamente benevola. Grazia vuol dire che ciascuno si deve impegnare per il meglio, per quanto i fatti possano al momento sembrare cattivi, dolorosi e tragici. Alla fine, avendo vissuto e assimilato fino in fondo le esperienze negative, si chiuderà il cerchio e le persone arriveranno alla luce dell’amore, della verità, della gioia, della pace, del piacere supremo, della vita eterna e del benessere, sotto ogni aspetto. Sarà sempre questa la realtà ultima, e lì si trova la grazia.
- Dunque, in verità, è impossibile vivere al di fuori della grazia di Dio. L’aria stessa che respirate ne è permeata, così come ogni sostanza della vita a ogni livello, dalle vibrazioni e radiazioni più sottili alla materia più grezza. Lo stesso mondo in cui vivete, l’universo, l’intera creazione, il modo in cui è strutturata la legge divina, sono tutte espressioni della grazia divina. È davvero arduo descrivere la tenerezza, l’amore, l’attenzione personale del Dio vivente, della presenza eterna in tutto ciò che è: di questo è fatto l’universo in cui si trova il vostro essere, in cui vivete e vi muovete. Siete avvolti da un universo in cui semplicemente non c’è nulla da temere, al di là delle apparenze del momento.
- Il problema non è attirare a voi la grazia di Dio, poiché essa è già lì che riempie ogni poro del vostro essere. Il problema sono la mancanza di visione, la prospettiva limitata, le interpretazioni distorte, l’ottica fallace, i blocchi personali: sembrano mura di ferro che vi circondano impedendovi di percepire e di sperimentare la grazia. In realtà è solo nebbia che si dissolverà non appena avrete riorganizzato il vostro campo visivo, e così inizierà a svanire ogni vostro difetto e ogni blocco della personalità. Come sempre, il processo parte dalle piccole cose di ogni giorno. Come spesso vi dico, capirete facilmente di essere più o meno nel vero da come vi sentite, un indicatore che potete utilizzare in qualsiasi momento. Se vivete in armonia con la vita, nella gioia e nella speranza, avrete la certezza di essere partecipi della grazia di Dio che vi circonda e che vi permea, e di essere nella verità - limitatamente al vostro attuale stato di coscienza - riguardo alle vostre esperienze e alle reazioni dirette verso il mondo che vi circonda.
- Ma se vi succede il contrario, se c’è uno stato di disordine, di disarmonia e paura in voi, verso gli altri e la vita in generale, vi dimenticate di usare quello strumento. Vorrei che decideste tutti di ricordarvi di usarlo. Assorbite questa verità nella meditazione quotidiana. Quando vi sentite infelici, spaventati, scoraggiati, nel buio, che almeno sappiate di non essere nella verità: questo fa una gran differenza. Sappiate che blocchi e visioni errate vi hanno separato dalla grazia di Dio in cui continuate a essere immersi anche adesso, sebbene non ve ne rendiate conto.
- L’abitudine di anteporre l’effetto alla causa crea dei banali malintesi e interpretazioni errate della vita, che non vi consentono di sperimentare la grazia. L’automatismo di questo pensiero inverso si estende a vari temi e aspetti della realtà. Ad esempio, dare per scontato che l’esperienza della grazia di Dio sia qualcosa di dovuto. Oppure che la fede possa venire da fuori, come se a un certo punto veniste dotati di qualcosa che ora non avete. Non vi manca né grazia né fede. Come tutto il resto, esse sono già in voi. Se solo poteste cominciare a pensare a voi in questi termini, andrebbe tutto a posto. Voi conoscete già un po’ la teoria, ma con il vostro abituale modo di pensare resistete alla sottostante verità. Pensate di essere un contenitore vuoto che deve essere riempito.
- Diventare implica acquisire qualcosa che ancora non si ha. Ma in realtà voi siete già tutto ciò che potreste desiderare di essere. Possedete già quegli stati di coscienza che desiderate conseguire. Semplicemente, è che solo una parte limitata del vostro io totale opera nel livello di realtà in cui siete nati. Spetta a voi liberare gradualmente quelle vostre parti che già esistono in modo completo su un altro livello di realtà, ma che occorre portare nel livello della materia. Il sé inferiore esiste proprio per via della limitazione con cui vi manifestate in questo livello di realtà. Espansione, crescita e sviluppo stanno a dire solo una cosa: dovete far emergere la perfezione di ciò che voi, in essenza, già siete. Se solo consideraste questo processo più come qualcosa per liberare ciò che già esiste, anziché un modo di diventare qualcosa che non siete e che vi è ancora estraneo, gli dareste un grande impulso.
- Libererete così l’intrinseca consapevolezza della grazia. Potrete liberare la fede che è già in voi, e saprete di vivere in un universo tenero fatto di amore e di attenzioni personali, in cui non c’è nulla da temere. Visualizzatelo così e rilascerete una nuova consapevolezza, nuova conoscenza, nuova fede e sorprendenti nuovi modi di reagire che vi colmeranno di gioia e meraviglia.
- Che cosa vi impedisce di liberare la fede, la conoscenza e la consapevolezza che sono già in voi? Il primo ostacolo è non sapere di possedere già la consapevolezza e la fede. Occorre alimentare questa conoscenza, che deve partire dal cervello e dal pensiero esterno. Solo accettando la possibilità che non c’è nulla da temere, che vivete in un universo assolutamente benevolo, che siete ricolmi del Dio vivente, solo così potrete sistematicamente sfidare le paure, i dubbi, la sfiducia e le convinzioni negative. Questo renderà più facile fidarvi della vita e delle sue leggi, abbastanza da arrischiarvi a donare. E questo è davvero qualcosa di importante che va a toccare un’inevitabile legge della vita. Poiché solo donando dal cuore e con il cuore potrete ricevere per davvero.
- Avete spesso sentito parlare della legge del dare e dell’avere. È una legge talmente importante da essere insegnata in tutte le scritture religiose di ogni tempo. Eppure di solito viene fraintesa o lievemente distorta, abbastanza da decidere di metterla da parte. Voi siete convinti che si tratti di un editto moralistico di qualche autorità arbitraria che esige qualcosa da voi, ma che poi vi saprà ricompensare. La vedete come una forma di contrattazione. Resistete all’idea perché offende la dignità umana. Diffidate di un universo pedagogico che tratta gli individui come se fossero dei bambini indisciplinati, anche se a credere a tale distorsione non è certo la vostra vera personalità, né il vostro vero essere.
- Cosa significa, in realtà, la legge del dare e dell’avere? Ogni essere umano ha in sé un meccanismo che impedisce di ricevere, se l’anima trattiene la sua innata capacità e il desiderio di dare. Poiché, in realtà, dare e avere sono un flusso e un moto unici: l’uno non può esistere senza l’altro. Laddove ci si trattiene per diffidenza e paura impedendo all’anima di entrare nel flusso della vita e del moto universale, si arresta il processo totale del dare e avere e si impedisce alla grazia di Dio, in ogni sua manifestazione, di entrare nella coscienza della personalità. È come se davanti a voi ci fosse ogni sorta di ricchezze pronte da gustare e provare, che la vostra mano non riesce a raggiungere; i sensi non arrivano a percepirlo; il cervello non riesce nemmeno a osservare la sua vivida realtà. È come se l’intera personalità e ogni sua percezione fossero offuscate, e questo dà una visione distorta di tutta la vita. Ciò vi rafforza l’illusione di vivere in un universo povero e vuoto. Vi convincete ancora di più che il vostro universo interiore sia altrettanto povero e vuoto, che voi non abbiate dentro alcunché da offrire, né che ci sia nulla che voi possiate ricevere da fuori.
- Come sapete, ogni atteggiamento, ogni condizione mentale ed emotiva crea delle reazioni a catena e dei circoli virtuosi o viziosi, a seconda della verità o dell’errore della vostra convinzione, dell’attitudine e del modello di comportamento. Avendo l’illusione che l’universo, dentro e fuori, sia vuoto e impoverito, si crea in automatico un circolo vizioso. Il crederlo vi porta a tenervi tutto ben stretto: voi stessi, le vostre innate ricchezze, i vostri talenti e tutto quel che possedete di spirituale o di materiale. Voi trattenete anziché dare, e vi separate dalle ricchezze circostanti da cui siete permeati. Questo meccanismo interiore fa sì che non riusciate a ricevere; esso rafforza e sembra alfine confermarvi la visione di povertà, sia vostra che della vita.
- Per contro, se si corre il rischio di dare si può attivare un circolo virtuoso, nella consapevole aspettativa di una crescente abbondanza perché la paura della povertà e della privazione potrebbe essere illusoria. Appena inizierete a dare a Dio con fiducia e amore, libererete la fede interiore e vi si schiarirà la visione. Non solo vedrete tutt’intorno l’abbondanza fluire in voi, ma sposterete anche la leva che bloccava il meccanismo. Giungerete a quel mondo di ricchezza e lascerete che esso vi conceda con travolgente abbondanza tutto quel che contiene, che il Creatore vi dona con amore sconfinato. Le parole non potranno mai descrivere tanta magnificenza. Correndo il rischio di dare attivate un circolo virtuoso; potrete permettervi di liberare più ricchezze interiori ed esteriori perché saprete che esse verranno ricostituite di continuo in un flusso senza fine, eterno e inarrestabile. Più riceverete e più potrete dare, e più saprete dare più sarete capaci di ricevere. È allora che dare e ricevere diventano un tutt’uno.
- Quindi il primo passo è correre il rischio di dare. Considerate infondata la paura che vi fa trattenere e accumulare tutto per voi. Testate ulteriormente la nuova regola di vita e un po’ alla volta scartate quella vecchia, rivelatasi dannosa poiché vi ha dato una falsa immagine della vita. Come accade per le immagini vere, anche quelle false sono rafforzate dalle convinzioni, ma basta dubitarne perché perdano energia. Sfidarle è come estirpare delle erbacce velenose e coltivare delle piantine nuove e belle. Se avrete fede, amore e fiducia in Dio, anche prima di convincervi che la paura di dare sia ingiustificata, avrete già iniziato a piantare il nuovo giardino spirituale, splendido, ricco e abbondante. Dicendo spirituale non intendo qualcosa di lontano, vago e realizzabile solo nell’aldilà. Intendo qualcosa di tangibile che prima o poi si manifesterà nella vostra vita materiale, qui e ora, con ricchezze interiori ed esteriori.
- E adesso vi parlerò di un altro ostacolo che impedisce il circolo virtuoso in cui fluire in armonia con la creazione e vivere nell’ordine e nella grazia divina. È un impedimento molto rilevante, eppure di rado lo si riconosce per quello che è. Esiste a tutti i livelli: interiore, emotivo, psicologico, spirituale e personale, nonché a livello esteriore, generale, universale e collettivo. Ho scelto di parlarne adesso non solo per aiutarvi di persona nel vostro percorso individuale, ma anche per aiutarvi a istituire il nuovo modello di amministrazione globale in seno alla vostra comunità in continua crescita.
- Parlo della tendenza della natura umana a costruire sul deficit, che è intrinsecamente connessa alla convinzione che l’universo sia vuoto, povero e avaro. Vorrei essere più esplicita. Iniziamo dai livelli interiori e personali. Se costruite credenze e modelli di vita positivi su una base di convinzioni negative inconsce o semicoscienti, state costruendo sul deficit. Se sotto sotto credete di essere delle persone del tutto sgradevoli e inaccettabili, state costruendo sul deficit. Quando le colpe, vere e false, vi impediscono di affidarvi completamente a Dio, state costruendo sul deficit. Quando date per scontato che l’universo vi è ostile e vi proteggete dalla sua presunta ostilità ricorrendo a difese distruttive - di cui siete più o meno consapevoli, e che forse razionalizzate e giustificate - state costruendo sul deficit.
- Per un po’ potrebbe sembrare che costruire sul deficit funzioni. Questo è il problema. Ciò che è falso sembra funzionare e lì per lì vi convince. È possibile costruire una bella casa su un terreno instabile e sabbioso, e per un po’ potrebbe anche reggere. Ma appena inizia a sgretolarsi il costruttore non se lo spiega, perché potrebbe aver zittito la propria consapevolezza di aver deciso di costruire su basi precarie. Il crollo della casa potrà in tal modo essere ascritto ad altre cause. Queste razionalizzazioni non fanno che mantenere l’immagine illusoria della vita e rafforzare la tendenza a costruire sul deficit.
- I metodi suggeriti per lavorare nel Sentiero hanno lo scopo di portare i vostri deficit alla superficie della vostra coscienza, così che siate costretti a non ignorarli. Il Sentiero è concepito per creare un ordine interiore - forse con fatica, all’inizio - che vi permetta di costruire su basi concrete, non lasciando che la vostra "economia interna" diventi malsana e disonesta. Il dolore transitorio di esporre i propri debiti e i deficit è causato dall’errata conclusione che così facendo siate destinati ad accettare la "realtà" di essere poveri. Voi non credete di poter cambiare la vostra gestione malsana, di poter creare davvero delle ricchezze concrete adottando una condotta sana. Andate sempre in deficit e il vostro dare ha una modalità distorta, molto diversa da quella del dare genuino. Quel modo di dare è falso, e per diversi motivi. Ad esempio proiettate nel mondo il vostro io-maschera quando dentro vi disperate non sapendo chi voi siate davvero, oppure il vostro dare serve ad accumulare in modo manipolativo quello che ritenete di non meritare. Questo modo di "dare" del sé inferiore indica che si sta costruendo sul deficit. I falsi modi di dare potranno anche funzionare per un po’, in superficie, ma con l’aumentare del deficit interno, per evitarvi la bancarotta camuffate l’impoverimento che avete causato. Per tirare avanti ricorrete a mezzi esterni malsani e precari seguitando a fingere, e accarezzando l’illusione di poter continuare in quel modo all’infinito.
- Così non fate che costruire un’illusione di facciata su un’illusione del sé inferiore. L’illusione di facciata è che quel modo di agire duri all’infinito. L’illusione del sé inferiore è che il mondo sia meschino e povero. In altri termini, voi credete solo nel benessere illusorio acquisito con trame, finzioni e avidità, anziché nell’autentica ricchezza della creazione di Dio. Ciò è reso evidente dalla quantità di energia investita nella facciata e nel sé inferiore, che vi priva del coraggio di far emergere i vostri deficit e il fallimento che cova sotto. Lavorando con gli helper e il gruppo, e facendo emergere colpe e macchinazioni del sé inferiore, vi mettete a nudo. Non siete più ricoperti da patine. Non cercate più di evitare la povertà creata involontariamente attraverso false credenze e con mezzi distruttivi che non fanno che aumentare il deficit. Dunque attraverso la fede vincerete finalmente la paura e la riluttanza a dichiarare quel fallimento che cercavate di coprire in modo frenetico. Potrete allora iniziare a creare il nuovo e sano ordine dell’abbondanza interiore che stava aspettando questo momento per arricchirvi.
- Ogni crisi personale e ogni fallimento non sono altro che la bancarotta svelata. Le crisi si possono indurre intenzionalmente in ambiti controllati, nel lavoro con gli helper o nel gruppo. Si inizia a superare l’imbarazzo di esporre i propri deficit per arrivare, infine, al desistere dal costruirci sopra, transitando attraverso la paura e il dolore di credere che questa sia la vostra realtà ultima. Presto scoprirete la vera abbondanza e non quella fasulla costruita sul deficit, cercando di nascondere in modo affannoso la povertà presunta e, per questo, autoprodotta.
- Le vostre "finanze" spirituali ed emotive si manifestano spesso anche a livello materiale. Molte persone vivono al di sopra dei propri mezzi, si indebitano, tappano le vecchie falle con altre nuove. Pur vivendo costantemente nell’ansia, queste persone si rifiutano di fare ordine perché non credono che per loro ci possano essere ordine e abbondanza, dunque non sono disposte a dare. Forse perché non vogliono pagarne il prezzo, come ad esempio dare il meglio di sé nel lavoro. Perciò non riescono a vivere in modo dignitoso; dipendono dagli altri e accumulano debiti. Ma il processo interiore del vostro percorso, in alcuni casi, alla fine approda ai livelli esteriori della manifestazione materiale. Avete persino creato sessioni di bilancio per aiutare chi manifestava il proprio deficit interiore a livello esterno. In tal modo create un nuovo ordine solido e non dovete più convivere col deficit. Le sessioni di bilancio, sebbene indirizzate alle manifestazioni esterne, replicano esattamente il percorso seguito a livello interiore, psicologico e spirituale.
- Miei cari amici, è molto importante che comprendiate come la finanza, l’economia e i protocolli governativi collettivi seguano gli stessi, identici schemi. C’è solidità se il governo si fonda sul patrimonio e non sul deficit; sulle riserve e non sui debiti; sulla pienezza e non sul vuoto. Per chi di voi ha una certa conoscenza del modo in cui sono gestiti i governi nazionali e internazionali, sarà facile vedere come il principio di cui parlo si applichi sia ai livelli esterni collettivi che a quelli interni personali. Ogni volta che un paese attraversa una grave crisi - rivolte, rivoluzioni, guerre, crolli finanziari - è perché si è atteso troppo per ripristinare spontaneamente la pulizia, l’ordine e la verità operando delle scelte deliberate e risolvendo le cose in condizioni controllate. Le crisi avvengono perché non si vuole far emergere il deficit, illudendosi di creare in tal modo vera abbondanza. Le crisi di governo si possono paragonare alla crisi dell’individuo che si rifiuta di mettere a nudo la propria povertà interiore, le proprie finzioni e il proprio deficit.
- Se i governi si comportano per lo più in modo iniquo, se vivono di avidità e sete di potere, se complottano e mentono per ingannare la gente, essi creano non solo un deficit spirituale ma anche, inevitabilmente, uno materiale. Non è possibile coprire a lungo gli squilibri così creati. Infine emerge il tutto affinché si possa stabilire un nuovo ordine. Se attraversano una crisi, spesso i governi apportano delle modifiche, armati, inizialmente, delle migliori intenzioni. Si formulano nuove leggi e modalità, nuove misure collettive e nuove forme di governo. Ma se poi si perde di nuovo il significato interiore, il deficit si ricostituisce con nuove modalità. Le forze oscure potranno ancora una volta distorcere la verità e allontanare le persone dalla verità interiore di Dio. Ancora una volta la loro visione ne risulterà offuscata e si accumuleranno nuovi deficit. Dunque la soluzione non consiste mai solo nella forma di governo o nelle misure esterne adottate, anche se, indubbiamente, in momenti diversi alcune misure si rivelano migliori di altre.
- Se osservate l’operato dei vari governi con attenzione e con le giuste informazioni, vedrete dove e come essi creino il deficit. A volte i deficit diretti e materiali sono palesi nell’economia di un paese. È chiaro che un governo tenda a coprirli momentaneamente fingendo con affanno e barcamenandosi per coprire una falla dopo l’altra, senza mai confidare per davvero di poter ricostituire una vera abbondanza. In una situazione simile si ha paura di ammettere squilibri e cattive gestioni. Se manca un minimo di fede, la falsa immagine che il mondo ha di un universo povero, inaffidabile e vuoto impedisce di compiere quel passo verso l’onestà.
- Quel passo è possibile solo attraverso Dio, forti di una fede assoluta, andando verso Dio e con Dio. Prendersi il rischio di avere fede può creare di per sé la fede, nonché l’esperienza che sia giusto averla. È quindi sciocco pensare che possa nascere un ordine mondiale equilibrato, armonioso, abbondante, giusto e pacifico senza una comunicazione diretta con il mondo divino e il Cristo che è in voi e attorno a voi. Se ignorate la Sua esistenza non potrete percepire la Sua presenza, né potrete seguirne la guida, il consiglio e l’ispirazione amorevole. Quindi non troverete il coraggio per sostenere l’esposizione temporanea del fallimento interiore, che è spesso anche un fallimento esteriore sia per l’individuo che per uno Stato. Si potrà uscire dal caos e ricostruire una struttura solida solo se tutti i partecipanti saranno mossi da motivazioni purissime e chiederanno aiuto e ispirazione direttamente alla presenza eterna di Dio. Questa è la speranza del mondo in cui vivete. Tutto ciò che viene intrapreso senza Dio, per intelligente ed efficiente che possa sembrare all’inizio, nel lungo periodo è destinato a fallire. Solo attraverso Dio e con Dio avrete il coraggio e l’onestà per fidarvi di un’apertura totale. Potrà così iniziare una ricostruzione seria e fiera. Solo in questo modo i governi poggeranno su basi solide. Solo allora opereranno in modo sano con un flusso costante ed equilibrato di dare e avere, senza mai esaurire le riserve perché tutto è basato sulla verità, sulla giustizia e sull’equità.
- Nessun paese allora negherà le proprie risorse a un altro; non ci saranno pressioni reciproche e giochi di potere a corrompere il mondo che Dio ha creato perché ognuno possa attingere a tutte le cose, da ovunque provengano. Perché pensate che Dio abbia distribuito le risorse così che alcune si trovino in certe parti del mondo e alcune in altre? La saggezza del Creatore dispone secondo ragioni e significati più profondi. Mai nulla è solo un caso. Il motivo della distribuzione delle risorse è aiutare le persone a condividerle tra loro e a non trascurare gli altri. Questo farà sì che esse ricevano gratuitamente quello di cui hanno bisogno e che altri possiedono. Proprio qui potete vedere come funziona una legge spirituale, a livello pratico. Dare e ricevere può funzionare solo se i paesi condividono le proprie risorse, invece di accumularle e usarle per conseguire maggiore potere e ricchezza, senza preoccuparsi di quante persone ne saranno private.
- Miei cari amici, sono questi i principi che dovrete stabilire nella vostra comunità. In tal modo diventerete un vero modello. Consentitemi ora di dirvi alcune parole su questo processo e darvi delle linee guida. Ai dettagli ci penserete voi. Dovete fare di voi dei canali della volontà di Dio, in ogni dettaglio. Ma servono anche delle linee guida esterne. Recentemente mi è stata posta una domanda su questo argomento. Vi siete resi conto di un certo squilibrio all’interno della vostra struttura. Gli equilibri cambiano di continuo, quando una parte prevale sull’altra. Che si tratti dello sviluppo di un individuo o di un organismo collettivo, occorre rivedere e adattare di continuo gli equilibri affinché si produca armonia, sia all’interno che all’esterno, salute e ricchezza acquisita con mezzi onesti - in breve, abbondanza divina.
- Ecco alcune linee guida specifiche:
- Dovete valutare quando debba essere l’individuo a dare di più all’entità collettiva e quando si possa invertire il processo, così che l’entità collettiva possa dare di più all’individuo.
- Non dovete mai vivere al di sopra dei vostri mezzi. Costruite sulla pienezza e non sul deficit, senza ansia né sfiducia. È possibile avere fede, ma senza usarla in modo improprio per giustificare la tendenza del vostro mondo a fondarsi sul deficit. Allo stesso tempo dovete stabilire le priorità in modo ponderato. Ci potrebbero essere delle situazioni transitorie in cui un deficit materiale è inevitabile, finché non venga stabilita una solida base di pienezza e di operatività basata sulle risorse effettive.
- Tenete a mente questo obiettivo e lo conseguirete. Potrebbe essere necessario ridurre il budget; potrebbe significare che voi, come comunità, dobbiate per un po’ fare a meno di qualcosa che ritenete per voi essenziale, finché non ve la possiate permettere. Potreste dover riconsiderare ciò che è essenziale e ciò che non lo è, e vederlo dalla prospettiva del lavoro che si svolge e con una visione del compito che si sta realizzando su una scala più ampia.
- Nel frattempo anche altri tra voi potrebbero dare il proprio contributo, come hanno fatto alcuni fin dall’inizio. Se non l’avessero dato, oggi questa comunità non sarebbe quello che è. Trova chiara attuazione la legge per cui nessuno rischia l’indigenza per il fatto di dare; al contrario, chi ha dato ha ricevuto con ancor più abbondanza. Se sempre più persone adotteranno questo spirito, si creerà più abbondanza sia per chi dà, sia per l’entità collettiva, finché questa non sarà risanata a ogni livello, anche materiale. La collettività, a sua volta, potrà dare sempre di più ai singoli individui. Ma non dovete mai dimenticare, anche quando si saranno ben radicati benessere e abbondanza spirituali e materiali, che chiunque desideri impegnarsi nella fase quattro - cioè il terzo livello di sviluppo in cui si educano gli altri - dovrà affrontare un periodo in cui il proprio dare non sarà remunerato adeguatamente. Se si salta questo passaggio ne risente la salute spirituale della comunità, e questo alla fine avrà delle ripercussioni sul suo benessere materiale.
- Questa nuova prospettiva cambierà molte cose. Cesserà quella sottile angoscia che continua a tormentarvi quando cercate di trovare il modo basare l’economia sulle risorse anziché sul deficit. Dovete capire che questo è uno specchio del processo interiore dell’individuo in cammino. Ma se mancano nozione e visione, l’immagine esteriore potrebbe non riflettere subito o in tempi brevi l’ordine interiore che già esiste. Spesso occorre affrontare un problema da entrambi i lati. Dovete approfondire il lavoro interiore a livello spirituale e psicologico e purificare ciò che è basato sul deficit. Allo stesso tempo bisogna anche seguire un analogo processo per gli affari finanziari personali: le sessioni di bilancio sono parte integrante di questo aspetto. Ultimo ma non meno importante, occorre applicare gli stessi principi alle questioni materiali dell’entità collettiva, affinché ci sia una vera armonia. Tutto il vostro percorso, in ogni aspetto, procederà in modo fluido e ricco. Riceverete una ben meritata abbondanza, e avendola guadagnata in modo onesto la potrete godere senza alcun senso di colpa. L’abbondanza porterà beneficio a molti e, tra l’altro, aiuterà anche chi avrà bisogno di essere sostenuto materialmente all’inizio con borse di studio, finché non raggiungerà l’autosufficienza.
- Questa lezione, naturalmente, va ben oltre il consiglio pratico finale. Dovete capire a fondo una legge e un principio divini. Dovete prendere atto di ogni ostruzione che vi impedisce di percepire e condividere la grazia divina che è sempre presente. Allora potrete liberare la fede che è in voi, che è reale in quanto esperienza di ciò che è, e non una credenza e una speranza in ciò che potrebbe essere un desiderio utopico.
- Miei cari, l’abbraccio di Cristo avvolge tutti voi e vi accompagna in ogni vostro agire e in ogni vostro pensiero. Siate benedetti.
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 250 - Inner Awareness of Grace- Exposing the Deficit
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