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Lez. 230 - L’universalità del cambiamento -  il processo di reincarnazione nell’arco della stessa vita

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
9 aprile 1975

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Gennaio 2018

  1. Saluti, amici miei carissimi. Eccoci di nuovo qui riuniti per uno scambio, io con il mio donare a voi dove è più necessario, e voi con il vostro ricevere dove più necessitate. È così che voi soddisfate un bisogno universale. Questo bisogno universale è il costante movimento verso l’espansione. Tutti gli organismi dell’universo si muovono verso un’espansione che segue il piano di sviluppo all’interno dell’organismo.

  2. Qual è il piano di sviluppo? È lasciare che la sostanza divina penetri in tutto ciò che è. E tale sostanza non è mai statica. Essa contiene illimitate possibilità di essere, di espressione e di manifestazione creativa – innumerevoli modalità di gioia, estasi e saggezza, a un punto tale da non poterlo esprimere con linguaggio umano. Se si arresta questo movimento si provoca un’interruzione a livello della coscienza e dell’energia.

  3. Sul piano umano di sviluppo, per esempio, questa interruzione avviene con la morte. Ma la morte è solo un’interruzione. La coscienza e l’energia vengono recuperate, per così dire, su un altro livello, così come nel sonno s’interrompe la coscienza su un livello, per poi proseguire su un altro livello. Quindi l’interruzione è illusoria - si verifica solo a livello manifesto - come lo è la paura del movimento.

  4. Il movimento verso l’espansione implica la volontà di cambiare. E questo è ciò che ci interessa a questo punto del cammino. Voi tutti sapete che c’è un movimento opposto nell’animo umano, che è la paura del cambiamento. Molti di voi sono perfettamente in grado di collegarsi con la paura del cambiamento. È altrettanto importante collegarsi con il movimento più profondo della vostra anima verso il cambiamento. Esprimere sé stessi in modo pieno è cambiare, e senza cambiamento non ci può essere espressione di sé.

  5. Consideriamo per adesso questo fenomeno solo a livello fisico, per dimostrarne il principio. Un organismo fisico attraversa continuamente fasi e periodi di cambiamento. Cambiamenti che all’inizio sono forse così sottili e graduali da essere appena percettibili, ma la cui somma diventa poi davvero evidente. Considerate quanto cambia un bambino nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza e poi all’età adulta. Pensate a come gli organi fisici, il corpo, l’intero aspetto cambi da bambino a ragazzino ad adolescente ad adulto e alla maturità, dopodiché ha luogo un’ulteriore metamorfosi che va oltre la visione umana.

  6. Perciò esistono dei cicli di cambiamento che, se ostacolati, portano all’atrofia e, infine, alla morte. Supponiamo di collocare un organismo umano all’interno di uno spazio così ristretto da impedire ogni movimento organico. È facile immaginare quale impatto possa avere sull’organismo: sarebbe distruttivo per la vita.

  7. Non va diversamente per l’organismo psichico, quello spirituale, il mentale e l’emotivo. Ma insita nella coscienza umana c’è un’immagine collettiva di origine antica, profondamente radicata nella psiche. È un’immagine che dice che il cambiamento è da temere. Essa crea una condizione nella psiche umana, simile ad una contrattura fisica, che impedisce all’organismo umano di espandersi naturalmente. Lo spazio concesso dall’immagine è talmente ristretto da impedire il movimento di espansione naturale.

  8. L’immagine collettiva perpetua la convinzione che solo una condizione immutabile sia sicura. Ora, amici miei, questa immagine collettiva è potentissima e il suo effetto è tanto profondo da essere all’origine della creazione della morte. Perché voi sperimentate la vita in base alla vostra convinzione. Ho accennato a questo principio tante e tante volte da quando ci conosciamo, ma spesso è ancora trascurato. Rimane la tendenza a vedere il mondo in senso inverso o capovolto: voi considerate alcuni fenomeni come se fossero inevitabili, e poi ne scambiate la causa con l’effetto. In altre parole, continuate a vedere la morte come un fenomeno sconosciuto, un fatto inevitabile, e concludete che la paura della morte derivi da questo stato sconosciuto. In realtà la paura della morte è l’effetto della vostra convinzione che il cambiamento porti verso l’ignoto e debba quindi essere temuto. L’ignoto è dunque visto come qualcosa di negativo e temibile.

  9. Se credete che il cambiamento sia temibile, vi si atrofizzerà la muscolatura spirituale e psichica del vostro sistema, e vi chiuderete in uno stato di non-movimento e di non-espansione, in cui respirate appena per prevenire il cambiamento. E questa è letteralmente la condizione umana, anche se con diverse gradazioni. Quindi è molto importante che voi, amici miei, pionieri della New Age, formiate dentro di voi la coscienza nuova che non teme il cambiamento, bensì lo considera un fenomeno del tutto naturale e auspicabile.

  10. Scrutando la vostra coscienza v’imbatterete sempre, in un modo o nell’altro, in un’insulsa reazione che esprime la convinzione che per essere sicuri non vi dobbiate muovere. La fiducia nella vita è proprio l’opposto. Dovete cominciare, in modo deliberato, intenzionale e cosciente, a concepire il cambiamento come un movimento desiderabile e gioioso in cui poter realizzare altre esperienze felici. Ricordate queste parole e imprimetele in modo indelebile nella sostanza animica, così non bloccherete più il movimento naturale di seguire la vostra piena autoespressione verso una maggiore unità e integrità, verso una maggiore pace, gioia e creatività.

  11. Il tempo stesso è un’illusione che, come ho detto di recente, deriva dal movimento continuo di tutto ciò che è vivo. Esso deriva anche dalla convinzione di dover evitare il futuro e attaccarvi al passato, per continuare a esistere. È la falsa credenza innata di tutta l’umanità. Solo se cambierete questa credenza con coraggio e fede potranno cambiare le manifestazioni del tempo e della morte. Occorre sempre coraggio e sapersi assumere il rischio, apparente, di credere in qualcosa di nuovo e positivo. Permettendo a voi stessi di fluire con il movimento della vita, amplierete sempre più, durante la vostra esistenza, l’esperienza positiva della vita. Acquisendo così fiducia nell’universo in cui dimorate e operate come sua parte integrante, vi convincerete anche che ciò che oggi sembra misterioso – semplicemente perché sconosciuto e nuovo - non è per voi una minaccia.

  12. Immaginate una vita senza alcuna paura della morte. Come vivreste? Se siete individui molto evoluti, consapevoli, che esprimono il divino, l’assenza di paura della morte porterebbe a gioia infinita, a un’esistenza priva di paura in cui esprimere sempre più il vostro innato potenziale divino. Ma se siete ancora semi addormentati e quindi timorosi della vita universale o dell’espansione nella vita universale, allora il non temere la morte vi renderebbe forse ancora più pigri e meno motivati a muovervi, svilupparvi e sperimentare.

  13. Ora, non sto dicendo che la paura della morte serva a manipolarvi per ulteriori iniziative. Ma io vi dico che la paura della morte che avete creato attraverso la paura del movimento e del cambiamento può diventare anche una medicina. Opererà in voi consentendo un’autoguarigione. Vi ho spiegato in passato come essa sia una delle più notevoli manifestazioni della natura benigna della creazione: il male creato in modo più o meno consapevole da singole entità diventa esso stesso causa di guarigione. Tutti gli errori autoprodotti con la conseguente paura, sofferenza e negatività possono, se lo vorrete, diventare il mezzo per farvi uscire da quello stato.

  14. Evolvendovi e superando la diffidenza verso il cambiamento, non vieterete più a voi stessi di cambiare e di espandervi. Allora sperimenterete che l’universo e la vita sono assolutamente affidabili, desiderabili, belli e sicuri. Il domani che temevate sarà diventato un gioioso presente. Dunque ciò che è celato dietro la cortina della cosiddetta morte non vi deve spaventare, anche se è ignoto. Altre esperienze di vita che prima si trovavano nel futuro sconosciuto sono ormai diventate un presente gioioso. Di conseguenza ora vi fiderete anche del futuro sconosciuto.

  15. Cessando di avere paura della morte futura, il nuovo atteggiamento si radicherà nel vostro essere più profondo, nella vostra percezione intuitiva. E man mano che vi evolverete, amici miei, non solo diventerete integri e abituati a un’autoespressione intensa e gioiosa, ma perderete del tutto la paura di cambiare; vedrete il cambiamento come lo stato più desiderabile e positivo possibile. Anche se non saprete esattamente quanto potrà essere gioioso il domani, il vostro atteggiamento sarà fiducioso e desidererete muovervi verso il cambiamento, per sperimentare voi stessi in un modo nuovo e diverso che è sempre più desiderabile, vivo e affascinante. E con il vostro nuovo atteggiamento che spazza via il domani minaccioso, anche se ancora sconosciuto, voi sperimenterete in modo intuitivo la vitalità non minacciosa della vostra anima, che trascende la vostra esistenza fisica. E così la paura della morte scompare non appena riconoscete la vostra natura divina, e non bloccate quel cambiamento che ogni vostra cellula, fisica e psichica, attende con gioia.

  16. Allora io vi dico, amici miei diletti, non fermate il movimento che è espressione della vita. Con fiducia permettetegli di dispiegarsi, perché se lo visualizzate come un bene non potranno che capitarvi cose buone. Ma se visualizzate il cambiamento come un male, l’idea stessa produrrà degli effetti negativi. Quindi iniziate a visualizzare il vostro cambiamento come qualcosa di buono, gioioso e sicuro.

  17. A quelli di voi che accolgono in toto e incoraggiano questo movimento, io dico: avete già cominciato a superare la morte. Non solo perché il temibile ignoto cessa di essere tale e perché cominciate a fidarvi di esso, e dunque alla fine percepirete in modo intuitivo ciò che ora non potete nemmeno immaginare. Comincerete anche a superare la morte in senso più diretto. E di questo vorrei parlarvi ora, perché è un concetto che non avevo ancora affrontato con voi, ed è tempo che voi lo comprendiate e lo portiate alla vostra coscienza.

  18. In questo lavoro si parla di reincarnazione come fatto acquisito. Esistono molte teorie al riguardo. Come sapete, di solito sono abbastanza riluttante a parlare di vite passate o future. Ma c’è un fenomeno di cui vorrei parlarvi, che di solito è trascurato o negato negli insegnamenti spirituali: Una persona che si trovi davvero su un percorso di sviluppo accelerato può, come spesso accade, letteralmente reincarnarsi nello stesso arco di vita. Come vi spiegavo, prima di incarnarvi voi pianificate un obiettivo per la vita. Aiutati da consiglieri spirituali, voi pianificate un determinato ambiente e condizioni, e vi prefissate il compito di realizzare un dato obiettivo. Tantissimi esseri umani a malapena adempiono a questo mandato; molti lasciano l’esistenza fisica senza esserci riusciti e così devono reincarnarsi per tentare di nuovo, magari con condizioni diverse. Questo lo sapete. Di questo ho già parlato.

  19. Ma è possibile un altro fenomeno, del tutto diverso. E cioè quando un essere umano completa il suo mandato ed è pronto ad assumere un nuovo compito, per cui occorrerebbe solitamente una nuova reincarnazione, dopo aver trascorso qualche ‘tempo’ fuori dal corpo. Su un percorso accelerato è possibile una nuova incarnazione, senza dover lasciare il vecchio corpo per poi reincarnarsi. In questo modo si bypassano un cambiamento faticoso e l’interruzione della coscienza, qualora la personalità decida seriamente di dedicare tutta sé stessa alla propria espansione e a un piano di sviluppo che normalmente verrebbe attivato solo con una nuova incarnazione. Può accadere all’interno dello stesso arco vitale. La vita che doveva terminare può essere estesa, e il nuovo piano di sviluppo può essere “inserito” nella vita in corso. Oppure una vita che, secondo il piano di sviluppo iniziale, sarebbe potuta continuare in determinate circostanze, cambia completamente in quanto al sentire, a espressioni, esperienze, ambiente e compito. Possono manifestarsi dei nuovi talenti, o si possono esprimere quelli vecchi in modo diverso.

  20. Un percorso come quello che avete scelto è davvero molto raro e intenso. Alcuni di voi potrebbero già collegarsi in modo intuitivo con un cambiamento completo nell’esperienza di vita, in modo che altre potenzialità rimaste in stato quiescente nella propria incarnazione corrente possano ora emergere. Con uno sviluppo più limitato, tali potenzialità si sarebbero potute esprimere soltanto in una vita futura.

  21. Questo cambiamento è un evento meraviglioso. È un’accelerazione del movimento biologico. E in questo periodo prolungato di afflusso energetico della coscienza Cristica, più individui si stanno aprendo al cambiamento. Se non vi defilate, ma vi fidate di esso e lo seguite, potete di fatto realizzare una seconda incarnazione nello stesso corpo.

  22. Vi suggerisco di praticare una meditazione e una visualizzazione attiva in cui date fiducia al cambiamento, considerandolo il fenomeno più desiderabile, positivo, brillante e gioioso verso cui andare, e da cui non desideriate allontanarvi. Un altro suggerimento riguarda la familiarità. In un territorio familiare vi sentite al sicuro, anche se forse è meno sicuro di un territorio sconosciuto. Così spesso rimanete confinati all’interno di un circolo per evitare il pericolo immaginario del non familiare. Vivere una vita piena significa sempre andare oltre i vecchi steccati e trasformare un nuovo territorio in un qualcosa di familiare, in cui sentirvi presto a vostro agio come in quello già conosciuto. Realizzare voi stessi vuol dire sentirvi a vostro agio in una nuova autoespressione. Questo è il compito. Solamente i primi assaggi della nuova esperienza non sono familiari. Presto il nuovo diventa familiare e il vostro circolo si espanderà; voi espanderete il territorio del vostro senso psichico di “casa” finché tutto l’universo e tutti gli stati di coscienza diventeranno veramente vostri e intensamente familiari. Allora sarete uno con l’universo.

  23. Ora, avete domande sull’argomento?

  24. DOMANDA: Il concetto di reincarnazione nella stessa vita è molto emozionante, molto toccante. Quello che voglio chiederti è: in un tale processo, la persona se ne rende conto? Ci sono dei segnali fisici? Si verifica durante il sonno o in uno stato di veglia?

  25. RISPOSTA: Il cambiamento avviene gradualmente a livello esterno e potrebbe non essere immediatamente rilevato dal singolo. Ma c’è sicuramente un cambiamento. Esso viene originato dall’anima nel mondo dello spirito durante il sonno, quando avvengono sempre le discussioni con i consiglieri spirituali, se una persona si trova su un percorso di sviluppo. Lì si discute e si pianifica il cambiamento su un altro livello di realtà. A livello fisico e manifesto potreste sperimentarlo dapprima come un graduale cambiamento di atteggiamenti, interessi, attività, ambienti o espressioni. Più tardi, guardando indietro, vedrete quanto la vostra vita sia cambiata. Differenza di cui ci si accorge un po’ alla volta. A volte il passaggio è segnato da una profonda crisi, in principio non dissimile dalla morte fisica e dalla rinascita. Anch’esse, spesso, sono delle crisi per chi si trova ancora in un debole stato di coscienza. Di certo è meno traumatico, nel senso che non v’è interruzione di consapevolezza, altrimenti da recuperare attraverso una faticosa ricerca. Questo è il grande vantaggio di reincarnarsi nella stessa vita.

  26. DOMANDA: In questo tipo di reincarnazione all’interno della stessa vita emergono aspetti diversi del soggetto?

  27. RISPOSTA: Sì, aspetti che non erano stati chiamati in causa nella prima incarnazione di quella vita. Si possono risvegliare dei nuovi aspetti mai comparsi prima. D’altro canto, con la rinascita potrebbero svanire alcuni aspetti della prima incarnazione. Perché non interessano più, non servono più allo scopo, e quindi vengono accantonati. Ecco perché a volte una persona cambia completamente la sua sfera di interessi nel corso di un cammino spirituale. La cosa potrebbe anche non indicare un processo di incarnazione, necessariamente. Potrebbe anche essere che la persona abbia deviato dal suo piano originale, ma che si sia poi aperta a sufficienza per accorgersi della deviazione, dando quindi luogo al cambiamento. Inoltre potrebbero riemergere le stesse capacità e interessi, magari molto migliorate o indirizzate verso una diversa espressione.

  28. DOMANDA: Puoi dirci perché l’afflusso di nuova energia di coscienza Cristica abbia accelerato questo processo?

  29. RISPOSTA: Perché l’energia è estremamente potente. L’energia esprime il più alto livello di coscienza, di purezza, di amore, di sviluppo. Ha una frequenza così alta da essere sperimentata in modo benefico solo da anime e personalità compatibili con essa. In caso contrario questa stessa energia genera delle crisi e delle manifestazioni negative. Se vi ci opponete, se temete il suo influsso e lo evitate, vi apparirà come una forza negativa, sebbene sia la forza più alta, la più prepotentemente bella, amorevole e saggia di tutte. Questo dimostra ancora una volta che la stessa cosa può essere vissuta in modi completamente diversi. Dipende dalla coscienza, dalle aspettative e dalle prospettive individuali.

  30. DOMANDA: È possibile che due diversi aspetti della stessa entità si reincarnino simultaneamente nell’arco di una vita? Due differenti personalità in due diversi corpi, facenti parte della stessa entità?

  31. RISPOSTA: Amici miei, guardatela in modo profondamente vero e realistico: ognuno è un aspetto della stessa entità. Questa è la verità.

  32. DOMANDA: È possibile che la paura della vita provenga dalla paura della morte e della reincarnazione in questa vita? Il processo di rinunciare al vecchio per passare al nuovo?

  33. RISPOSTA: Sì, è quanto ho affermato in questa lezione. La vita è un fenomeno in continuo e intenso movimento. Dunque è in continua evoluzione. Ora, se si teme il cambiamento si teme la vita, e naturalmente anche la morte. La morte è solo un aspetto della vita. Deve essere temuta tanto quanto la vita. Vanno sempre a braccetto. Cambiamento e movimento indicano costantemente la cessazione di un vecchio stato per cominciarne uno nuovo, conservando i vecchi aspetti ma con forma nuova. Se si accetta e si abbraccia completamente la vita non si può temere la morte, e viceversa. Esse sono lo stesso fenomeno; pertanto si può far prevalere solo un atteggiamento riguardo alla vita, alla morte, al cambiamento e al movimento.

  34. DOMANDA: Riguardo alla mia recente crisi, mi sono collegato con quanto hai detto in questa lezione, e mi piacerebbe sapere se a questo punto la mia è una rinascita.

  35. RISPOSTA: Miei amici carissimi, tutti voi: non potrò mai rispondere a questa domanda. È qualcosa che dovete sapere voi e sentirla dentro, senza bisogno di conferme dall’esterno.

  36. DOMANDA: Quando parli di cambiamento o di paura di cambiare, mi sembra di reagire in modo diverso. Sono sempre stato attratto dal cambiamento, avendo sempre temuto le situazioni statiche. A me sembra una fuga: è così?

  37. RISPOSTA: Questo tipo di desiderio di cambiamento, come lo descrivi, è molto spesso un celato desiderio di vero cambiamento organico interiore che la personalità nega. Dato che temete un cambiamento reale e profondo, e dato che questa paura causa ristagno, cercate un cambiamento sostitutivo a un livello più superficiale.

  38. DOMANDA: Durante la lezione ho percepito un’immagine di un altro essere, come me ma al di là di me, che procede e non muore; è eterno. È l’eterno me. Ho sentito che il mio compito è di collegarmi con esso. Ho una vaga idea di quello che è, e so che più ci entro in collegamento, più sarò unificato con esso.

  39. RISPOSTA: Ovviamente si tratta proprio di questo. Il Sé superiore sta sempre lì, e voi vi ci potete sempre collegare. E quando lo fate, fatelo seriamente, non accantonatelo come se fosse un’illusione. È talmente reale, talmente bello. È lui che sostiene la vita.

  40. Va bene, carissimi amici diletti. Forse tutti voi vi accorgerete, da quanto detto stasera, di quanto siete cresciuti e state crescendo, spostandovi verso una nuova area del vostro universo interiore, pronti a nuove autoespressioni, pronti a vedere nel cambiamento qualcosa da apprezzare e di cui avere fiducia. Visualizzatevi in questo modo così da diventare ancora più attivi come portatori di questa nuova e brillante cultura. La persona nuova di questa nuova era non teme il cambiamento, ma è sempre pronta a cambiare - non per timore o per mancanza di dedizione verso l’essere profondo che è ora, ma per una dedizione totale, nel tranquillo “qui e ora” in cui date il massimo in quello che state facendo. Voi percepite intuitivamente il ritmo interiore con cui fluite armoniosamente. Pertanto non avete più bisogno della vecchia struttura esterna in cui ciò che è giusto per voi ora deve per forza essere giusto domani o l’anno prossimo. Nella vostra comunità state già imparando, e continuerete a constatarlo, che ciò che è giusto oggi potrebbe esserlo ancora domani, ma magari non più così giusto e organico dopodomani. E forse nemmeno domani. Non ci sono regole. Solo la vostra connessione con la vostra realtà più grande, con il vostro Sé superiore, vi può far capire quando il cambiamento è vero e quando, invece, una fuga. Il cambiamento funziona come tutto il resto: può verificarsi in modo divino e armonioso, perfettamente organico, o può essere un surrogato superficiale per evitare il vero cambiamento. Solo se ricercherete costantemente il collegamento con la vostra più alta saggezza e se vi impegnerete, saprete come e quando espressioni diverse siano in linea con il piano di sviluppo di un particolare organismo, che sia un gruppo o un individuo, e quando il cambiamento sia auspicabile e creativo e promuova il vostro sé, di concerto con l’universo.

  41. Con questo, miei carissimi, vi benedico ancora una volta. L’amore e la gratitudine dell’universo spirituale raggiungono tutti voi che vi date a voi stessi, contribuendo dunque alla maggiore impresa. Siate benedetti, tutti voi!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 230 - The Universality of Change - Reincarnative Process in teh Same Life Span
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