Lez. 225 - L'evoluzione della coscienza individuale e di gruppo
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
20 novembre 1974
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Luglio 2023
- Saluti! Benedetta sia quest’ora e benedetto sia ognuno di voi, miei amati amici. Di nuovo mi è concesso venire a voi attraverso questo canale per portarvi ciò di cui avete bisogno in questo particolare frangente del cammino. Forse non sempre vi è chiaro quale sia il vostro bisogno. Alcuni forse non capiscono subito perché la lezione rappresenti ciò di cui hanno bisogno proprio adesso. Altri invece lo percepiscono subito e capiscono che questo è esattamente ciò di cui hanno bisogno.
- Come tante altre volte in passato, vi parlerò in termini generali di realtà cosmiche e di premesse filosofiche, ma vedrete che, come al solito, ne ricaverete subito un riscontro pratico. Si dice spesso che questo periodo della vostra storia, chiamata Era dell’Acquario o Nuova Era, stia portando una nuova coscienza di gruppo. Questa coscienza si manifesta in tanti modi diversi. I gruppi e la vita di comunità stanno assumendo forme del tutto nuove. Questa evoluzione esprime qualcosa di più profondo; non basta vedere l’evento fuori contesto, per così dire. È della massima importanza comprendere il principio dinamico dell’evoluzione di coscienza che sta operando. È necessario acquisire una visione d’insieme per cogliere il significato profondo di ciò che sta accadendo oggi.
- Da quando gli esseri umani si sono incarnati, c’è stata un’evoluzione della coscienza su questo piano terrestre che pone l’enfasi ora sull’individualismo, ora sulla coscienza di gruppo. L’enfasi muta al mutare delle fasi dello sviluppo umano. In certe fasi le persone necessitano di raccogliere le proprie energie interiori e concentrare ogni loro facoltà sulla vita personale. In altre hanno la necessità di evolversi grazie al rapporto con l’ambiente circostante. A questo alternarsi sono soggetti i movimenti globali e i cicli più brevi, sia nella storia - per l’umanità nel suo insieme - sia a livello personale - per l’individuo.
- A ogni fase si raggiunge un più alto livello di sviluppo, così che ciò che è stato acquisito attraverso l’enfasi, diciamo, sull’individualità, possa favorire la coscienza di gruppo, e ciò che viene appreso nella relazione di gruppo possa favorire lo sviluppo individuale. Ecco una breve sintesi per semplificare il concetto.
- All’alba dell’evoluzione umana c’erano solo pochi esseri umani sparpagliati sulla terra. Ognuno viveva più o meno in solitudine. Da soli ci si difendeva dagli elementi come meglio si poteva. Il continuo stato di allerta a malapena consentiva loro di affrontare l’ambiente, figurarsi come avrebbero potuto gestire altri esseri umani. Certo, vivevano in piccoli gruppi familiari o clan. Avevano già capito in qualche modo la necessità di cooperare con gli altri per far fronte a un nemico, che si trattasse degli elementi, delle belve o di altri clan. Quindi, persino in questo periodo altamente individualizzato in fondo alla scala evolutiva esisteva la necessità di cooperare con gli altri. Le lezioni apprese in quella fase venivano trasmesse alla fase successiva, arricchendo così la coscienza di gruppo.
- In seguito, con l’aumento della popolazione, l’umanità sviluppò la capacità di far fronte agli elementi. Le persone impararono a prendersi cura di se stesse in modo più efficiente. Nacque allora l’esigenza di allargare il cerchio dei rapporti umani e fu posta l’enfasi sulla coscienza di gruppo.
- I clan familiari divennero tribù e le persone dovettero imparare a relazionarsi con gli altri, ma le relazioni si limitavano alla cerchia relativamente ristretta del clan. Col tempo si formarono gruppi più grandi e, molto più tardi, le nazioni, ma solo dopo ulteriori alternanze tra coscienza individuale e coscienza di gruppo.
- Ancora oggi l’umanità non vuole o non è in grado di essere in buoni rapporti con tutti i fratelli e le sorelle della terra. La vecchia coscienza porta ancora alla separazione. Ma l’umanità oggi è pronta per un nuovo afflusso: chi resisterà al movimento sperimenterà una crisi dolorosa, mentre chi lo seguirà vivrà una ricchezza e una benedizione senza pari.
- Torniamo alla seconda fase di questo grande movimento cosmico. La coscienza di gruppo in quella fase molto iniziale richiedeva di imparare ad andare d’accordo con gli altri, e si imparava presto soprattutto per un motivo negativo: la paura del nemico. Man mano che lo sviluppo umano procedeva, avere buoni rapporti con gli altri non dipendeva più solo dalla paura e dal bisogno, ma anche dall’amore e dalla reciprocità.
- Coscienza di gruppo è trovare l’unità tra sé e gli altri. Nel primo sviluppo della coscienza ciò avvenne in modo primitivo e superficiale. Tuttavia occorreva passare anche attraverso quella tappa. La coscienza umana ha dovuto imparare la particolare lezione di cooperare, spinti dalla paura. Per lunghi periodi della storia gli individui trovavano sicurezza solo all’interno della propria tribù, ma soltanto se imparavano ad andare d’accordo con gli altri. A quel tempo la tribù esternava inimicizia, sospetto e aggressione negativa, non tanto tra individui all’interno della stessa - anche se questo è sempre accaduto a livello di tribù, nazione o famiglia - ma principalmente nel contrastare altre tribù. Oltre a esprimere aggressività negativa, bisognava imparare anche a essere leali verso la propria tribù e a proteggerne i membri.
- Dunque vedete, cari amici, come persino la manifestazione negativa nello stato di bassa evoluzione - ostilità verso l’altro, guerre - può essere usata per promuovere l’evoluzione della coscienza.
- Con l’aumento della popolazione e l’avanzare della civiltà ci si stava muovendo verso la successiva alternanza, così che l’evoluzione facesse il suo corso. Com’è noto, nella storia più recente - solo qualche secolo fa - l’enfasi si è spostata sempre di più sull’individuo. L’individualismo è diventato assai importante e ha continuato a potenziarsi negli ultimi anni. L’umanità aveva imparato alcune lezioni nel colmare il divario tra sé e l’altro. Pertanto ora l’enfasi doveva tornare sull’individuo, sui diritti individuali, sul diritto di essere se stessi, di essere anche diversi, più autoresponsabili e di non conformarsi.
- Questa fase sta ormai volgendo al termine. L’importanza dell’individuo non sta venendo meno, ma l’enfasi si sta spostando di nuovo sulla coscienza di gruppo in un altro livello di realtà. I principi precedentemente appresi nei livelli inferiori possono ora essere applicati a un livello evolutivo superiore. Le recenti lezioni apprese nella fase di forte individualità possono ora essere portate nella nuova fase di sviluppo della coscienza di gruppo.
- Ecco di nuovo il familiare movimento a spirale della creazione che percepite così spesso nel vostro cammino, in tante forme individuali. Naturalmente nello sviluppo dell’umanità nel suo insieme si ripete il medesimo movimento a spirale. La spirale sembra descrivere dei cerchi, ma se la crescita è effettiva i cerchi non si ripetono nello stesso livello. Si ripetono su livelli sempre più profondi o più alti: più alti nello sviluppo, più profondi nella coscienza.
- Facciamo un esempio. Più siete responsabili, più contribuite al gruppo. Più difendete i vostri diritti e le vostre esigenze individuali, meno avete bisogno del gruppo o di conformarvi a esso. Più libero è il vostro amore e la vostra capacità di dare al gruppo, più dal gruppo riceverete, ché anche un individuo autonomo ha giustificate esigenze di amore, intimità, vicinanza e calore per essere felice. Maggiore è la vostra individualità, meglio sarete integrati con la coscienza di gruppo. È dunque un grave errore pensare a questo sviluppo in termini di aut…aut. C’è chi crede che la vita di gruppo sia l’antitesi di quella individuale. E c’è chi accusa i praticanti dell’individualismo di essere contrari all’amore e alla fratellanza. Come potete vedere, sono entrambi nell’errore.
- Storicamente parlando ci sono molte altre alternanze di questo tipo che al momento non posso approfondire. In realtà c’è una spirale all’interno della spirale più grande. La spirale di cui parlavo è una quadruplice alternanza che si applica all’entità globale dell’evoluzione umana. Nella quadruplice alternanza c’è un movimento a spirale minore suddiviso in tante altre alternanze. Ad esempio nella fase complessiva più ampia, sia della coscienza individuale, sia di quella di gruppo, si verificano fluttuazioni minori e costanti delle stesse alternanze. E all’interno di questo movimento secondario a spirale esistono molte altre alternanze di coscienza individuale e di gruppo.
- Un’entità nasce molte volte all’interno di una fase complessiva che può durare diverse centinaia o persino migliaia di anni, ma ogni vita individuale deve comunque passare attraverso le stesse alternanze. Un’incarnazione potrebbe enfatizzare una forma di coscienza molto più di un’altra. E persino all’interno di una stessa incarnazione voi attraversate periodi della vita in cui, che lo sappiate o meno, vi concentrate prima su una forma di sviluppo, poi su un’altra. Ad esempio un bambino piccolo è quasi totalmente nello stato individuale. Non crediate che in quella fase non si apprendano lezioni. L’età scolare è la prima fase di questa esistenza in cui si impara a relazionarsi con un gruppo.
- Mentre continuate ad attraversare le varie alternanze, ognuna di esse soddisfa uno scopo e insegna una lezione. Ciò costituisce una terza spirale all’interno delle spirali più grandi. Vi sono periodi in cui vivere da soli ha una funzione importante. In altri periodi vivere da soli rappresenta la stagnazione e il rifiuto di seguire il movimento organico. Lo stesso vale per situazioni opposte. In alcuni periodi lo sviluppo del gruppo è essenziale per lo sviluppo sia dell’individuo che dell’umanità nel suo insieme. In altri periodi restare all’interno di una struttura rappresenta la stagnazione. Ma non si può generalizzare su quando sia meglio seguire l’una o l’altra modalità: ognuna deve essere valutata nei termini del proprio percorso. L’unica cosa che vale per tutti è che quando le persone seguono il movimento del proprio percorso interiore trovano pace e gioia, mentre se non lo fanno sono insoddisfatte e ansiose.
- Vivere in intimità con una persona può anche rientrare nella categoria della vita di gruppo, almeno in qualche misura. Di nuovo, può essere fuorviante cercare di giudicare se sia giusto o sbagliato stare da soli o assieme agli altri. Dipende dalla fase dell’intreccio dei vari movimenti a spirale in cui si trova l’individuo. Se seguite davvero il vostro percorso saprete che ciò che in un dato momento è importante e auspicabile, in un altro potrebbe essere per voi un indicatore di stagnazione e dunque sconsigliabile. Quindi siate consapevoli che nessuna cosa è sempre giusta, poiché c’è un movimento continuo.
- Quando un’entità - individuale o del pianeta - è pronta per l’alternanza, quando il suo sviluppo è vicino al punto di soglia, le sfere superiori rilasciano sempre nuove e potenti energie nel pianeta o nell’individuo. Ciò si manifesta sul piano interiore come un deciso movimento. Quando il movimento è bloccato dall’onnipresente tendenza alla stagnazione, sopraggiunge una crisi dolorosa. Potete osservare tutti gli sconvolgimenti della storia umana, da questa prospettiva. La maggior parte di quei periodi manifestava proprio questo principio. Quando il nuovo movimento viene bloccato, ciò che potrebbe esprimersi in modo ricco e benedetto si manifesta solo in modo distorto, e dunque doloroso. Voi create la distorsione non percependo, non fidandovi e non seguendo il corso del processo interiore.
- Ecco un esempio specifico di qualcosa che sta accadendo proprio ora. L’umanità nel suo insieme è pronta ad avvicinarsi a una fase molto più profonda della coscienza di gruppo la cui manifestazione naturale, se seguita, porterebbe alla trasformazione delle nazioni in un unico governo umano; le differenze religiose svanirebbero, poiché l’Uno verrebbe riconosciuto come non differenziato. L’umanità intera applicherebbe a ogni individuo leggi di uguaglianza, giustizia e amore, condividendo le ricchezze della terra. Si introdurrebbero nuove leggi e nuovi approcci che darebbero risultati insperati. L’"altro" non sarebbe più "il nemico".
- Ma poiché l’umanità nel complesso resiste a tale sviluppo naturale, coloro che lo seguono si separano necessariamente da coloro che non lo seguono. Essi creano le loro comunità in cui il nuovo spirito si manifesterà sempre di più. Al contempo il grande movimento frenato da chi resiste si manifesta in modo distorto. Ecco perché oggi ritrovate le incresciose manifestazioni della “coscienza di gruppo” nella sovrappopolazione, nelle sovraffollate metropoli, nell’emergere di monopoli in cui grandi gruppi dominano le masse e dettano leggi e valori. L’autoalienazione del vivere e lavorare in modo frenetico, in cui le qualità umane cedono il passo a quelle robotiche, è ormai nota.
- Chi non è connesso a livello conscio o intuitivo con il movimento e lo sviluppo della coscienza è regressivo e cerca di fermare il movimento, temendolo, nella convinzione che sia un male. Ma non si può davvero arrestare il movimento, che a quel punto devia verso un canale chiuso - estraneo alla sua stessa natura benigna - e produce delle condizioni negative. Il gruppo diventa massa amorfa. Al contrario di membri altamente individualizzati, quei gruppi hanno una coscienza di massa (da non confondere con la coscienza di gruppo). Il movimento bloccato della coscienza di gruppo si esprime nei grandi gruppi che gestiscono egoisticamente le masse: viene così a mancare la connessione personale con gli altri, con i datori di lavoro, con aspetti del lavoro stesso. Queste e altre manifestazioni della vita odierna non sono la conseguenza della sovrappopolazione, bensì dell’arresto del moto della coscienza, del non percepirlo e del non seguirlo: e una di dette manifestazioni è la sovrappopolazione. Le persone sono piccoli ingranaggi di un grande macchinario, spersonalizzate perché hanno arrestato il movimento della propria individuazione e della coscienza di gruppo.
- Quando il movimento viene ottusamente fermato, temuto e negato, la popolazione aumenta; comunità più vaste sviluppano una coscienza di massa, anziché una coscienza di gruppo, nella vita urbana e industriale e nella sconnessione dalla natura. Così come la coscienza di gruppo si distorce in coscienza di massa, la coscienza individuale diventa separatismo e alienazione dall’altro.
- Se si segue il movimento e non lo si ostacola con un resistere ottuso che ha paura del cambiamento, ma si confida in esso e lo si accetta con sincerità, tutte le manifestazioni negative si perderanno per strada. Coloro che seguono il movimento non saranno influenzati dalle distorsioni della coscienza di massa, ma creeranno una nuova coscienza di gruppo. C’è una grande differenza tra le due e so che voi, amici miei, adesso lo capite di sicuro. La coscienza di massa elimina gli individui; la coscienza di gruppo li onora e li promuove. Ciascun individuo è, ovviamente, parte integrante del tutto. Più agite come individui, più potrete dare al gruppo. Meno siete individui - a tutti gli effetti - meno potrete contribuire al gruppo.
- Nella coscienza di massa è tutto diverso. La coscienza di massa non vuole individuazione, bensì una cieca sequela e conformismo. L’arresto del movimento crea una perversione di ciò che la coscienza di gruppo avrebbe creato.
- È molto importante che lo capiate, amici miei. La coscienza di gruppo, sia in voi che nella coscienza dell’umanità, possiede gradazioni e categorie definite. Esistono tre fasi principali di sviluppo. L’umanità, sia nel suo insieme che come singoli individui che ne fanno parte, è passata attraverso le tre fasi. Fasi che state attraversando anche voi nei livelli più profondi e, rispettivamente, più alti dell’organizzazione della coscienza, fino a raggiungere l’unità totale con il Tutto.
- Nella parte inferiore della scala avete bisogno del gruppo perché spaventati, non autonomi e ancora incapaci di essere responsabili di voi stessi. Non avete ancora l’abilità di creare un canale per il vostro illimitato potenziale creativo. Questa fase può essere paragonata al bambino che ha bisogno della mamma.
- Trovate spesso individui pronti a passare alla fase successiva di autoresponsabilità e di creazione del proprio canale, ma che non sono disposti a farlo. Potrei dire che tutti voi avete trovato questa resistenza sul vostro cammino, incontrando il vostro sé inferiore. Dal momento che anche il pianeta ha un sé inferiore, vi sono frange di persone che esprimono una resistenza analoga. Dovete pertanto distinguere tra l’essere incapaci di assumere l’individualità singolarmente e la riluttanza a farlo, convinti che gli altri - genitori o gruppi - vi diano il sostentamento che in realtà solo il sé divino può darvi.
- Chi si appoggia al gruppo come surrogato dell’individuazione arresta il movimento allo stesso modo di chi usa l’individualismo come copertura per l’incapacità di provare intimità e di essere aperto e indifeso, e che quindi teme il gruppo. Tali individui avranno interesse a confondere il conformismo e la coscienza di massa con la coscienza di gruppo, ricorrendo ad argomenti legittimi contro i primi due per cancellare l’esistenza di quest’ultima.
- Quando gli individui fanno organicamente il passo successivo dal bisogno del gruppo all’emancipazione e all’autoresponsabilità, il pendolo potrebbe inizialmente andare troppo verso l’individualismo, ribellandosi al gruppo e negandone il valore. Anche in voi c’è questa ribellione, e ora sapete che nella misura in cui rifiutate, temete e diffidate dell’autonomia, in quella misura non amerete né voi stessi, né coloro da cui dipendete. Sentite il bisogno di ribellarvi. Ma se procederete in modo organico la ribellione non durerà a lungo, poiché riconoscerete la ribellione per quello che è e sposterete l’enfasi su di voi anziché su coloro contro cui vi ribellate. Imparerete a ricorrere alla vostra divinità sopita, ma siete ancora in una fase in cui dovete concentrarvi per lo più sul processo individuale, il che non significa certo isolarsi. L’aiuto e le reazioni altrui sono sempre parte integrante di questa fase e c’è sempre bisogno di contatto con gli altri: essi vi possono fare da specchio e indicarvi dove il vostro sé è bloccato, e il sé ha assoluto bisogno di essere consapevole dei suoi effetti sugli altri durante il processo di individuazione. In tutta questa fase l’enfasi è sull’individuazione.
- La terza fase dello sviluppo viene dopo che gli individui hanno conseguito la completa autorealizzazione, e possono così contribuire al gruppo e beneficiarne senza perdere individualità, autonomia e autoresponsabilità. Non perdono la loro riservatezza, né il diritto a essere diversi, e non si negano il bisogno di esprimere la propria unicità. Tutt’altro! In un gruppo così evoluto non vi è conflitto tra i bisogni individuali e quelli dell’intero gruppo.
- La coscienza di gruppo non sminuisce l’unicità, ma la promuove. Il sé non usa più il gruppo come sostegno per il suo non riuscire a gestire la vita. Né il gruppo è un’autorità a cui ribellarsi. Il gruppo è di fatto un sé esteso in cui è possibile agire come liberi agenti. La più elevata organizzazione della coscienza di gruppo si verifica quando ogni individuo trova la propria autonomia.
- Nello sviluppo complessivo le fasi non sono mai nettamente definite: sono sovrapposte e con molte spirali all’interno della spirale il cui movimento non è casuale, ma è espressione di profonda armonia e liceità in uno schema più ampio che la coscienza umana, tutt’al più, può solo vagamente percepire. Quindi direi, amici, che nel periodo corrente della vostra storia l’umanità è pronta per l’autonomia individuale che può formare gruppi, e pronta per la coscienza di gruppo che diventa, in sé, un’entità. Chi ostacola la coscienza di gruppo la distorce in coscienza di massa, e distorce la coscienza individuale in separatismo. Ma chi segue il movimento di autonomia dentro una nuova coscienza di gruppo creerà il mondo nuovo, la vita della Nuova Era. La vita di comunità si sta diffondendo sempre più, e se anche non si esprime sempre nella sua forma ideale, va comunque verso quella direzione e porterà i suoi frutti.
- Nella vostra particolare comunità troverete rappresentata ciascuna delle tre fasi della coscienza umana. Anche le persone che, nel complesso, sono abbastanza evolute per far parte di questa vita comunitaria della Nuova Era, hanno in sé degli ambiti ancora legati a fasi inferiori. Voi lo sapete, e avete lavorato con quegli aspetti. Trovate quella parte in voi in cui avete disperatamente bisogno degli altri perché temete di non essere abbastanza e di non aver realizzato il vostro Dio interiore. Ciò non vuol dire che vi dovreste separare dal gruppo, dato che da soli difficilmente potreste portare a termine il compito dello sviluppo. Ma dovete essere consapevoli del vostro desiderio di abusare del gruppo per evitare di incontrare voi stessi.
- E trovate anche quella parte in voi che si ribella al gruppo e vuole evitarlo perché teme l’esposizione e il rifiuto; voi temete il vostro bisogno e la debolezza, giacché non sapete ancora come agire senza le finzioni delle maschere e senza giocare in difesa. Di nuovo, ciò non vuol dire rinunciare ai bisogni individuali e alle forme di autoespressione per entrare in un amorfo organismo di gruppo. Vuol dire solo vedere, prestare attenzione e capire, e poi procedere da lì. Quindi anche se, in qualche misura, avete ancora in voi tali aspetti, ciò non significa che non siete pronti a diventare individui autonomi che fanno parte del gruppo, e che lo arricchiscono e ne vengono arricchiti. Potete avere tutta la riservatezza e l’individualità e godervi la vita di gruppo e la vostra intimità in piena libertà. Nel corso del vostro movimento nel Sentiero troverete tutte queste fasi che vi ho spiegato, proprio tutte: esse coesistono con l’anima, e questo fatto deve essere riconosciuto.
- Gran parte di voi ha già trovato la propria dipendenza, che si tratti della famiglia, di un compagno o di un gruppo. Prima a livello inconscio e poi a livello conscio, vi aspettate che il gruppo faccia per voi ciò che pensate di non poter o voler fare per voi stessi. Avete scoperto altresì di essere spaventati e non a vostro agio nel gruppo, e di volerlo lasciare a causa delle vostre aspettative e pretese nei suoi confronti, nonché a causa del celato senso di colpa e della vergogna del vostro sé inferiore. E così vi ribellate al gruppo.
- Siete tutti perfettamente consapevoli di tali tendenze, ma le applicate esclusivamente alla situazione genitoriale: voi, come bambini, desiderate ancora un padre e una madre. Ciò è vero in senso puramente psicologico e nei termini di questa vita, ma nella prospettiva cosmica è vero anche che nella fase di coscienza di gruppo concedete al gruppo quel potere che fate resistenza a sviluppare in voi. Entrate così nella seconda fase: ribellione verso il gruppo, risentimento, fuga. Anche questa parte si trova in voi.
- Molti di voi sono sempre più pronti a entrare nella terza fase in cui trovare l’autentica autoresponsabilità, la forza interiore, l’autonomia, il canale verso l’alto; in cui stare in piedi da soli, poiché avrete già in voi ciò di cui avete bisogno. Quindi non temerete, né vi ribellerete al gruppo. Non avrete più bisogno del gruppo in modo invalidante; ma ne avrete bisogno per amore e un reciproco desiderio di dare e ricevere. Condividerete e vivrete la fatica della crescita e le gioie della vita, il dolore e il piacere del vivere, e vi sentirete grati per la ricchezza della vita con gli altri, in cui lo stare insieme non viola in alcun modo la vostra riservatezza, unicità e il bisogno di stare da soli. Questo tipo di relazione è la vera intimità.
- Tipo di relazione auspicabile anche per una coppia, affinché il rapporto a due sia davvero appagante. Se volete un compagno per avere qualcuno che provveda a voi, la relazione diventa insostenibile. Allo stesso modo, se usate il gruppo perché stando da soli vivete nella paura, allora temerete e odierete il gruppo simultaneamente.
- Le espressioni negative variano nelle diverse fasi. Nella prima fase sarete più in contatto con la paura e il bisogno, e meno con l’odio e la ribellione. Avvertendo di più la paura della vita, avrete più bisogno del gruppo o del compagno. L’odio verso coloro di cui si ha bisogno e da cui si dipende è più sopito nella prima fase. Nella seconda fase predominano l’odio e la paura del gruppo e il desiderio di fuggire, mentre il bisogno e la dipendenza sono più sopiti. Si vagheggia quindi una falsa indipendenza in cui non si può imparare il dare e avere, né la flessibilità e l’apertura. Le persone in questa fase continuano a coltivare un atteggiamento rigido e inflessibile in cui pensano di poter controllare tutto, sia dentro che fuori di loro. Coltivano una falsa identità che non concede nulla.
- Le varie fasi dell’alternanza di coscienza individuale e di gruppo si verificano non solo a livello planetario - su una scala complessiva dell’evoluzione totale del pianeta Terra e dell’umanità nel suo insieme - ma anche in ogni essere umano. Da questo punto di vista, amici miei, sarà importante per voi vedere dove siete. Esserne consapevoli è di grande aiuto. È come una mappa su cui tracciare il percorso attraverso una situazione interiore. Senza questa consapevolezza sarebbe molto più difficile capire dove siete, cosa fate e cosa significano davvero le vostre reazioni. Entrerete in una comprensione ancor più profonda dei principi unitari della vita. In questo caso specifico, il principio dualistico proclama che o l’individualismo è "giusto" e la coscienza di gruppo "sbagliata" o "cattiva", o viceversa. Ogni “sbagliato” viene facilmente razionalizzato usando la forma distorta della sua espressione autentica.
- Dal principio unitario voi capite che possono entrambi avere la loro funzione e anche un’espressione sana e verace, oppure perversa e distorta. Quindi è della massima importanza vedere dove voi vi troviate in relazione al gruppo, ponendovi qualche domanda: “Ho bisogno del gruppo? Ho paura di stare da solo? Mi aspetto che il gruppo faccia al mio posto ciò che non desidero fare o credo di non poter fare?” La risposta forse non si applicherà sempre a tutto il gruppo; forse solo a un individuo, ma il principio rimane lo stesso. Nel momento in cui temete la solitudine dovete anche capire che relazionarsi con l’altro - che si tratti di una persona o di un gruppo - sarà difficile quanto stare da soli. E solo quando la vostra solitudine non sarà più un problema, la vita nel gruppo o la vita di coppia sarà una vera gioia.
- Allora entrerete nella nuova coscienza che dispiega le ali, che è ricca dentro e che si aggiunge a ciò che è fuori, e che può anche prendere dall’esterno e portarlo nel mondo interiore. In un gruppo composto per lo più da individui autonomi, la ricchezza si moltiplica e si accumula a velocità pazzesca. Questo è un fenomeno che iniziate a percepire, nel vostro lavoro nel Sentiero. Chi sta seguendo questo nuovo flusso lo percepirà di sicuro. Chi non si trova ancora nel flusso, pur essendo molto attivo non si accorgerà di questo fenomeno. Non sa distinguere tra un atteggiamento sano e uno malsano riguardo alla coscienza di gruppo e a quella individuale. Né distingue tra sano egoismo e altruismo come espressioni della stessa fonte. Ma chi è all’interno del flusso, chi ha raggiunto il suo primo appiglio in quella corrente cosmica che è in continua espansione, sa che il gruppo non sopprimerà mai la sua riservatezza o l’autonomia del suo essere. Anzi la amplificherà, e farà lo stesso con la sua indipendenza. Man mano che vi sviluppate, voi arricchite il gruppo e il gruppo arricchisce voi.
- Nuove comunità, nuovi centri viventi della nuova coscienza stanno nascendo sulla Terra per manifestare e praticare sempre più quella coscienza.
- È importante che siate ben consapevoli del principio unitario. Questa possibilità sta rapidamente giungendo a maturazione con una realtà visibile sul vostro piano terrestre. Potrete pertanto seguire le varie spirali dentro di voi sapendo dove siete e verso cosa vi state muovendo. Un conto è conoscere le fasi come condizioni insite nella personalità umana, altro è comprenderle nell’ottica di uno schema cosmico più vasto come manifestazione rilevante del movimento cosmico di cui fate parte. Il capirlo vi aiuterà a non arrestare quella nuova forza (la quale altrimenti si manifesterà negativamente), ma a seguirla al meglio delle vostre possibilità.
- Nella soglia tra due fasi c’è il rilascio di nuove energie. Dunque non è la prima volta nella storia che vengono rilasciate nuove energie sul vostro piano terrestre. Ogni periodo trasportava i suoi nuovi flussi di energia e coscienza nella consapevolezza interiore degli esseri individuali. Ma l’umanità ha ora raggiunto un potenziale di sviluppo molto più alto, e chi segue quel potenziale verrà sospinto in avanti da questo movimento interiore come mai prima d’ora.
- Se volete potete sintonizzarvi su questa forza e utilizzarla per la vostra trasformazione. Riguardo a questo non state ancora facendo tutto il possibile, anche se i vostri progressi individuali e di gruppo sono cospicui. Non vi sintonizzate ancora abbastanza con la forza che opera nella coscienza universale, e quindi anche in voi. Siete ancora convinti che questo o quel problema o atteggiamento che avete non si possa cambiare. In quel modo non solo non vi rendete disponibili alla nuova coscienza e alla forza energetica che scorre in voi, ma vi mettete anche in pericolo perché quella forza invertirà il processo e vi porterà a una crisi che si poteva evitare. La forza è lì, che la usiate consapevolmente o no. Se ne fate un uso consapevole e sapiente e la seguite, allora andate con lei, ed essa vi apporterà uno sviluppo e un arricchimento inimmaginabili. Ma se la opporrete in modo testardo e con timore, essa vi si rivolterà contro. Così è la legge. Non è una forza di per sé malvagia a farlo, ma la negazione del movimento del Tutto, del flusso divino. Che lo neghiate per ignoranza, testardaggine o altro, poco importa. Quindi vi dico, amici miei: vi trovate in un meraviglioso processo di risveglio. Svegliatevi ancora di più! Liberatevi dal torpore! Guardate e sentite la forza che è in voi! È la forza vivente del Cristo che può trasformare ogni sostanza negativa e atteggiamento stagnante in un’espressione del tutto nuova. Non abbracciate i vostri pensieri e le vostre convinzioni negative. La forza è presente nel momento in cui la abbracciate e vi rivolgete a lei, e alzate il volto verso di lei in modo allegorico, intimo e simbolico. Alzate le mani verso di lei, fatela agire e seguitela. Già tanto è accaduto in tal senso. Potrà essere attivata ancora di più per il meraviglioso sviluppo di ciascuna delle vostre vite.
- L’amore universale è fortemente concentrato qui, nei nostri incontri, così che non riceviate solo parole, per importante che sia per voi il contenuto di queste lezioni, da capire e con cui lavorare. La maggior parte di voi che non è intorpidita è consapevole di questa forza d’amore concentratissima che vi penetra e vi avvolge. La percepite e ne siete arricchiti. Quindi vi dico, aprite gli occhi e le orecchie interiori e ogni vostra facoltà di percezione intuitiva e imbevetevi della forza qui presente, così che ciò che la vostra mente apprende a livello di coscienza possa diventare verità vibrante, e non solo una comprensione razionale a sé stante. Vivete, vi muovete e vi trovate in questo amore e in questa verità in ogni momento, ma il più delle volte non ve ne accorgete. Dovete solo imparare a rendervene conto, tutto qui. Siete tutti benedetti, miei amatissimi amici.
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 225 - Evolutionary Stages of Individual and Group Consciousness
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