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Lez. 205 - Ordine come principio universale

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
17 novembre 1972

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Dicembre 2020

  1. Saluti e benedizioni divine per tutti voi, miei cari amici. La lezione odierna verte su un tema che non abbiamo ancora affrontato.

  2. L’universo è un miracolo di ordine. Ogni particella in esso contenuta è sempre al suo posto. Ingranaggi e ruote infinitesimali si intrecciano, interagiscono, si completano a vicenda e creano un meccanismo di dimensioni talmente immense che l’umanità non potrebbe mai concepire, nemmeno lontanamente. Non ci sarebbe armonia e grandiosità nella creazione senza il basilare principio dell’ordine; l’ordine universale possiede un’accuratezza e una precisione matematica che sfugge alla visione umana. Solo a volte cogliete vagamente l’esistenza di un ordine più vasto. Con la frammentaria prospettiva umana che vi fa vedere ogni cosa fuori dal contesto, non percepite che disordine e caos. Il disordine e il caos del livello umano della vita sono di certo reali, poiché conseguenza di una distorsione. E potreste percepire qualcosa che si presenta come caotico anche in natura, data la distruttività apparente di alcuni fenomeni naturali. Eppure, proprio in quei frangenti si manifesta un ordine più ampio.

  3. L’ordine è un effetto collaterale dell’armonia divina. In questa lezione parlerò di cosa costituisca l’ordine o il disordine (interiore o esteriore), del loro significato, e di quale connessione e relazione ci sia tra di essi.

  4. C’è ordine interiore quando gli esseri umani sono pienamente coscienti, quando non resta alcun materiale inconscio nell’anima. E dato che non esiste un essere umano del genere, l’ordine è presente nella vita umana solo in modo parziale, come succede con altre manifestazioni divine. Si può provare amore, verità, saggezza, pace, felicità e realtà solo in modo relativo e con diverse gradazioni. Lo stesso accade per l’ordine. Un’entità pienamente consapevole di sé e dell’universo cessa di incarnarsi nella sostanza umana e nella manifestazione materiale. La sua vita e tutto il suo essere sono stabili nell’ordine totale.

  5. Per contro, lì dove manca consapevolezza c’è disordine. Se non siete consapevoli non potete essere nella verità; le cose vi scivolano di dosso. Provate confusione. Confusione e disordine interagiscono mentre brancolate nel buio per creare un coacervo di mezze verità pronte per l’uso, sfruttando tutto quel che potete per tappare i buchi e le lacune del vostro caos.

  6. Quasi tutti possono riconoscere quella lotta dentro di sé, a guardar bene. Il disordine della mente diventa frenetico mentre si cerca di imporre un falso ordine, che invece accresce disagio e confusione. È come se nascondeste lo sporco sotto i mobili dove non si vede, ma nell’aria resta comunque il cattivo odore. Le false opinioni e i modelli obsoleti di comportamento rappresentano decisamente del materiale di scarto che occorre smaltire. Se esso restasse nella psiche, ogni vostra opinione, percezione, azione e decisione sarebbe basata su delle mezze verità o su totali distorsioni ed errori. Il risultato sarebbe caotico e deludente. Se qualcuno non è disposto a mettere ordine vagliando con attenzione ciascun atteggiamento, convinzione, reazione e sentimento, seguiterà a mettere rattoppi finché l’intero tessuto non si sfalderà. Le strutture fasulle sono destinate a crollare. Il crollo più radicale è la morte fisica, ma essa offre sempre la possibilità di ricominciare a scrivere su una lavagna pulita.

  7. Sul piano esteriore del quotidiano vige il medesimo processo. Non è solo simbolo della vita interiore, ne è espressione. La persona che accumula materiale inutile in armadi e cassetti, che non fa mai pulizia e che pensa di potervi sovrapporre un ordine funzionale, vive nell’illusione di un falso ordine che le costerà molto caro.

  8. C’è una connessione diretta tra ordine e consapevolezza. Quando c’è disordine nella vita di una persona, essa scappa da qualcosa attuando una politica di elusione e creando l’oscurità del disordine. Forse si può scorgere anche un’altra connessione: l’elusione non riesce a portare ordine in nessun livello; elusione e mancanza di consapevolezza sono strettamente legate. A livello interiore ciò accade quando non si affrontano le vecchie accumulazioni mentali ed emotive, che devono essere eliminate affinché i pensieri e i sentimenti attualmente validi possano seguire i canali corretti. In tal modo la persona diventa autocosciente e riesce ad avviare un’operazione armoniosa e fluida nell’ambito del proprio sistema psichico.

  9. A livello materiale è come far pulizia in casa. Ci si potrebbe concentrare su cose o proprietà personali. Potrebbe riguardare i propri affari finanziari, l’uso del tempo. Potrebbe essere affrontare e superare l’abitudine a procrastinare, lo schema di rinviare le cose anziché affrontarle subito. In ogni caso lo scopo è liberare la propria vita da tutto ciò che è d’ingombro.

  10. Nella vita interiore o esteriore vige lo stesso principio. Si decide di investire tempo, fatica e cura per il buon andamento della propria vita. Maggiore l’accumulo, maggiore lo sforzo per mettere ordine. Nel processo si formano nuovi modelli abitudinari e ci si occupa subito di ciò che si era usi evitare, focalizzando l’attenzione su ciò che serve al momento. Allora prende spontaneamente forma una nuova pace interiore. Per quanto meditiate, preghiate o dedichiate le vostre energie a questioni spirituali o artistiche, non otterrete quella pace finché rimarrà del ciarpame dentro e fuori di voi a intasare la vostra vita.

  11. Eludere è fuggire da quel che c’è. È segno che non sapete che cosa stia accadendo dentro o fuori di voi. Siete disorganizzati e confusi, malgrado facciate di tutto per nasconderlo alla vostra coscienza. Sapete bene che il cammino vi riporterà sempre a ciò da cui volete allontanarvi. Per quanto concerne il percorso interiore, se affrontate ciò che avevate eluso generate più ordine e più luce. Avvertite nel vostro essere una vera e propria pulizia interiore e un ordine che prima vi mancava. Ma se non ve ne rendete conto e continuate a evitare, allora restate in una melma oscura che vi procura un gran disagio.

  12. Un terzo aspetto dell’ordine è la realtà. Quando siete nel disordine voi vivete nell’illusione che le vostre evasioni (il non affrontare ciò che si deve affrontare per vivere in pace e benessere) non abbiano alcun impatto sulla vostra vita. Vi ingannate credendo che il fatto di evitare non abbia rilevanza, che non ne sarete danneggiati, che tutto quello che voi non fate non abbia alcun impatto creativo sulla sostanza vitale. Ma nulla è senza conseguenze, che voi facciate o non facciate, che operiate o che omettiate. Il non fare produce condizioni e sostanza psichica tanto quanto il fare. Ciò è vero sia per le abitudini e l’ordine esteriori di una persona, o per la loro assenza, sia per la vita interiore.

  13. La non consapevolezza, le elusioni e le illusioni creano disordine il quale, a sua volta, crea ulteriori inconsapevolezza, elusioni e illusioni, finché mente e volontà non decidono di affrontare il problema alla radice e una volta per tutte, e impegnarsi a perseverare nell’ordine.

  14. La consapevolezza affronta e focalizza per intero la questione del momento, mentre la concretezza riguarda gli effetti del proprio modo di vivere. Esse stabiliscono i termini di ordine e armonia. L’ordine crea una maggiore consapevolezza e capacità di concentrazione nel corso della vita, e consente una maggiore concretezza.

  15. Illudendovi che ogni cosa "passerà da sé" non fate che alimentare il disordine. E poi ne soffrite. Potreste anche riuscire a fuggire da quella particolare sofferenza tramite il disordine. E poiché l’elusione resta attiva, potreste riuscire a non rendervi conto del vostro soffrire. Potreste cercare di attribuire ad altro le tensioni, le ansie, i disagi, le pressioni, la cattiva coscienza, il fastidioso malcontento. Rimane il fatto che il disordine autogenerato è responsabile di gran parte di tutto ciò.

  16. Poco importa che il disinteresse per l’ordine riguardi questioni più o meno importanti. Il benché minimo disinteresse genera disordine e disagio nell’anima. La regola si applica sia alle abitudini e alla vita esteriore di una persona, sia alla vita dell’anima.

  17. La vita esteriore è sempre in qualche modo collegata alla vita interiore. È importante, amici miei, che cominciate a prestare attenzione alla vostra vita esteriore e alle vostre abitudini da questo punto di vista. Finora abbiamo solo accennato a questa relazione. Non l’abbiamo ancora vista come indicatore della situazione interiore di una persona. Il disordine esteriore devia molta energia, sottraendola alla vita interiore.

  18. L’ordine è un principio spirituale. La sua manifestazione o assenza rivela qualcosa di dove si trovi la persona interiore. La persona spiritualmente unificata è, dunque, anche una persona ordinata nelle sue abitudini esteriori. Non solo è pulita nel corpo, ma anche nella gestione del vivere quotidiano. Un essere armonioso non accumula gli impegni rinviandoli; anziché seguire la strada facile, si occupa delle cose man mano che si presentano anche se il momento è difficile, apprezzando la pace che ne deriverà. Per creare ordine ci si deve sempre impegnare. La persona spiritualmente matura non vive nell’illusione che la pace della mente e il benessere si possano raggiungere senza sforzo, ma sa che il guadagno supererà l’investimento. La persona spiritualmente matura porta ordine in ogni questione della sua vita interiore ed esteriore, né desidererebbe agire in modo diverso. Tali persone apprezzano l’ordine e sono disposte a pagarne il prezzo. Esse vivono nella concretezza.

  19. Se gli individui sono disordinati nelle loro manifestazioni di vita esteriore - nella loro persona e negli affari personali, nel loro ambiente fisico, in materia economica, nei compiti da svolgere - prende vita qualcosa di molto insidioso. Iniziano a preoccuparsi del disordine creato. Spesso è un processo che si attiva anche a loro insaputa. Né gli salta mai in mente che potrebbe essere altrimenti. Spesso cadono nell’ulteriore inganno che fare ordine richieda l’energia che essi non hanno. Non vi è nulla di più lontano dalla verità. Il disordine consuma energie, le spreca, le dissipa. Dal momento che l’ordine è una manifestazione divina, e dunque naturale, nell’attimo in cui viene richiesta l’energia - forse, inizialmente, con qualche sforzo - l’energia verrà rilasciata. E allora ci sarà ancora più energia - quella fino ad allora usata per evitare la realtà e mantenere addormentata la coscienza.

  20. La creazione di disordine interno ed esterno è dunque uno strumento dell’intenzionalità negativa inconscia, ma potrebbe aiutarvi a visualizzare il disordine esteriore da una nuova prospettiva. Qualsiasi forma abbia il disordine, esso manifesta una resistenza all’armonia, alla verità, alla salute e alla completezza. Il disordine crea tensioni e preoccupazioni: consuma preziosa energia creativa, altrimenti utile a trovare Dio dentro di sé. Lo ripeto: malgrado si sia ignari di quanta ansia crei il disordine a ogni livello, l’ansia tuttavia c’è. Non ci si cura dei propri affari e la vita vi scivola via, aspettando di essere vissuta e realizzata in seguito.

  21. È facile capire che assolvendo i compiti per tempo avrete il controllo della vostra vita: non accumulate spazzatura, affrontate le priorità, non evitate o procrastinate, né vi illudete che la cosa non abbia importanza. Il controllo è sano e necessario. È una funzione che dovrebbe svolgere l’Io. La disarmonia e la distorsione determinano squilibrio e una falsa assenza di controllo laddove dovrebbe invece essere esercitato. Questo fatto porta anche alla distorta e opposta condizione di scissione, in cui il falso controllo vuol compensare la falsa assenza di controllo e viceversa. Sarà più facile mollare Il controllo eccessivo sul livello del sentire, se lo si esercita dove esso è funzionale. Se vi mantenete saldi nel modo e nel posto giusto, sarà più facile mollare e rinunciare al controllo laddove è bene farlo, lasciando fare a sentimenti e processi involontari.

  22. Una persona con il giusto controllo dell’Io riesce ad arrendersi in modi che la persona che vive nel caos non è in grado di fare. Nello stato di caos è impossibile lasciar andare il controllo perché si affogherebbe nel proprio caos, a meno che non si sia rafforzato l’Io con l’autodisciplina. Quindi capite come l’autodisciplina sia prerequisito fondamentale per la realizzazione spirituale e terrena. Essa rende sicuro l’abbandonarsi ai processi involontari. L’autodisciplinato può arrendersi dinanzi alla spiritualità, alla sessualità, ai sentimenti e ai processi più profondi. Si sente sicuro, ben piantato nel solido terreno della realtà ed esercitando funzioni che sono proprie dell’Io, senza rinunciare all’Io in modo fasullo.

  23. Ordine è sempre sinonimo di disciplina. L’immaturo rifiuta la disciplina in ogni sua forma, associandola all’autorità parentale contro cui seguita a lottare. Una condotta del genere è uno dei materiali di scarto obsoleti della sostanza dell’anima. Più si va alla ricerca di un’autorità parentale per la guida della propria vita, più ci si ribella e meno si adottano gli atteggiamenti che aiuterebbero a realizzarsi nella propria vita in modo facile e pacifico. Pertanto si pensa all’autodisciplina come a una privazione. Grave errore! In realtà, inevitabilmente, più si rifiuta l’autodisciplina, più ci si priva di pace e benessere, ossia dei vantaggi che essa comporta. Ci si priva del piacere intenso e della felicità del flusso spontaneo della vita, che potrete lasciar scorrere in voi solo se l’Io poggia su un terreno solido, compattato dall’autodisciplina.

  24. Create un clima nuovo nella vostra vita che vi agevoli crescita e sviluppo, la soluzione di problemi dolorosi, il soddisfacimento dei vostri reali bisogni. Imparando a essere disciplinati porterete l’ordine nella vostra vita nel gestire il vostro tempo, il denaro, i vostri beni, ciò che è attorno a voi, il vostro aspetto personale. Organizzate la giornata in modo tale che almeno il più delle volte vi occupiate dei compiti appena vi arrivano. Gestite i dettagli in modo che la giornata trascorra senza intoppi. Dedicate tempo ed energie alla creazione del nuovo ordine e ripulite il disordine precedente, e poi mantenetelo. Meditate con l’intento di chiedere l’energia, la consapevolezza e la guida. Se avvertite molta resistenza, lasciate che il vostro helper vi aiuti a far affiorare la vostra intenzionalità negativa e a capirne il perché, come fate per tutto il resto. Iniziate a vedere la vostra vita esteriore come riflesso di un atteggiamento e di una intenzionalità interiori.

  25. Se non incontrerete troppa resistenza nello stabilire questo nuovo modo di vivere, vedrete che differenza! Vi cadrà il fardello dalle spalle. Gusterete una pace e un benessere che vi daranno la chiarezza per risolvere i problemi interiori e arrendervi al sé profondo. Se c’è controllo lì dove serve, potrete rinunciare al controllo laddove esso non sia necessario.

  26. Il disordine esterno nella vita di qualcuno ne riflette sempre l’atteggiamento interiore: esso rispecchia il senso interiore di un falso lasciar andare, di desideri irrealizzabili e di elusione; riflette il vostro stato illusorio. Non sempre, tuttavia, l’ordine esteriore è indice di armonia interiore e di ordine raggiunto. Spesso potrebbe denotare proprio il contrario. In quel caso l’ordine non è espressione di chiarezza interiore, ma è una compensazione, un vano tentativo di risolvere il disordine interiore. Se l’ordine diventa compulsivo e vi ossessiona, o siete tesi, impauriti e ansiosi, se non adempite alle routine stabilite, quello è segno chiaro di disordine interiore. Se l’ordine diventa un peso nella vita di una persona, oppure va a scapito del sentire, dell’espansione, del rilassamento e della libertà, allora l’essere interiore sta inviando un messaggio al sé cosciente. Il messaggio dice "fa’ ordine in te". Ma il messaggio arriva confuso perché il sé esteriore non è abbastanza in sintonia con il sé interiore. Il sé esteriore fa ancora troppa resistenza a comunicare con il sé interiore, perché possa confidare nella sua guida e decifrarne i messaggi. Come ben sapete, la resistenza a creare l’ordine interiore è sempre forte. Qualcuno lo riflette nella sua vita esteriore; un altro tipo di personalità fraintende il messaggio e lo applica solo al piano esteriore. L’ordine, in tali casi, diventa sempre compulsivo e ossessivo. L’ordine compulsivo crea, al pari del disordine, altrettanti problemi e difficoltà nella vita interiore della persona, certo di varia entità. Le manifestazioni più forti sono le compulsioni che spingono a lavarsi spesso, e altre simili.

  27. È importante che capiate questo fattore, così da non cadere nell’errore di una valutazione miope e piatta. Osservate molto bene, sentite qual è il clima della vita di una persona. Se nella vita di una persona c’è un’atmosfera rilassata e sciolta, e se l’ordine crea più agio che tensione, allora quella è espressione dell’ordine divino che esiste nell’universo.

  28. Ora disponete di un altro strumento per osservarvi sotto una nuova luce e acquisire una nuova comprensione. Chi non è helper lo potrà usare per sé e per chi sta aiutando. Se riscontrate disordine nella vostra vita esteriore, ovunque esso si manifesti, iniziate a mettere a fuoco il vostro disagio. Concedetevi di sentire quanto esso vi disturbi e ti molesti. Potreste sorprendervi nel vedere quante delle ansie e tensioni che avevate attribuito a conflitti profondi e irrisolvibili svaniranno con l’autodisciplina. Di certo la resistenza all’autodisciplina e il bisogno di creare disordine nella vostra vita è segno di problemi profondi. Esserne consapevoli è importante, e vi aiuterà enormemente ad affrontare il problema anche da fuori e a organizzarvi la vita in un modo nuovo. Ora avete fatto abbastanza strada da riuscirci poiché è quello che sceglierete di fare, avendo capito come stanno le cose, e non solo come atto di obbedienza esteriore. Atto che non sarebbe nemmeno tanto rilevante, perché ne sareste infastiditi e apportereste dei cambiamenti con l’aspettativa di ingraziarvi l’autorità parentale, che dovrebbe darvi ciò che chiedete. Se poi non vi conformaste a essa vi sentireste falsamente in colpa, il che vi ostacolerebbe. Ecco il motivo per cui ho atteso tanto a parlarvi dell’argomento.

  29. Fate attenzione a quanto il vostro disordine vi disturbi effettivamente. La parte in voi che resiste sa che, qualora vi liberiate del peso del disordine, il vostro lavoro interiore sarà molto più agevole. E quella vostra parte vuole evitare proprio questo. Il disordinato non riesce mai a concentrarsi. Lo stesso vale ovviamente anche per chi è ordinato in modo compulsivo solo per compensare il disordine interiore. Quel disordine rende impossibile focalizzarsi e inquadrare il problema. La mente vaga preoccupata per cose fatte a metà, per la vita disorganizzata e il caos. La mente potrebbe non volgersi direttamente al disordine, allo scompiglio immediato creato dal disordine. Potrebbe andare altrove. Ma se seguite il pensiero errante e ne esaminate il contenuto e il clima sottostante, vedrete come siete alterati dalle tante piccole cose della vita che non volete affrontare e mettere in ordine.

  30. Spesso le persone negano che l’ordine personale sia un aspetto importante della vita. Potrebbero persino ritenere pedante il parlarne, perché non c’entra nulla con le importanti questioni della creatività, della spiritualità o della vita. Ma si sa che le grandi questioni poggiano sempre su molte più piccole. Mettete a posto i vostri piccoli atteggiamenti, così come fa la creazione nei minimi dettagli, e avrete un’espressione creativa meno ostacolata e molto più libera. Vi chiedo di non sottovalutare l’argomento.

  31. Ora state tutti indagando sui livelli profondi della negazione e della vostra intenzionalità distruttiva, dunque non c’è pericolo che usiate l’ordine esterno come falso indicatore per la valutazione del vostro stato interiore. Gli ultimi venuti sono protetti da tutti voi che siete consapevoli di voi stessi, abbastanza da evitare il pericolo di giudizi superficiali. Questo pericolo è un’altra delle ragioni per le quali ho aspettato tanto a tenere questa lezione.

  32. Come compito per tutti voi, suggerisco che osserviate la vostra vita dal punto di vista descritto in questa lezione. In che modo avete creato un ordine che vi dà agio e rilassamento? In che modo opponete resistenza? In che modo vi disturba il disordine? Siete consapevoli del fatto che ne soffrite? Se non lo foste, guardatevi dentro e cercate il disagio indiretto. Vedrete subito molte piccole azioni e reazioni nel vostro vivere quotidiano sotto una nuova luce. Diventerete nettamente consapevoli di quanto soffriate del vostro disordine e di come sia sempre stato così. Osservate come quel disturbo vi faccia lasciar andare nel modo sbagliato e vi impedisca di farlo nel modo corretto.

  33. A tal proposito vorrei tornare all’elusione. Voi evitate su tutta la linea. Evitate di vedere la vostra negatività, la distruttività, la disonestà, quei piccoli pensieri su come imbrogliare, anche se poi non lo fate. Ce ne si può facilmente dimenticare o passarci sopra. Si tratta di quei piccoli pensieri e atteggiamenti invisibili e segreti che vi sembrano innocui, e che vi illudete non abbiano alcun impatto su di voi. Volete evitare i sentimenti scomodi. Il prezzo che pagate per evitare tutto ciò è decisamente folle. Tuttavia, se affrontate quel che voi preferireste evitare, d’un tratto apparirà il punto dorato centrale, lo splendido punto della verità e della realtà. Nel profondo dell’area che vi spaventa, attraversandola troverete il punto dorato della luce, della verità e dell’unificazione, il punto dorato di Dio.

  34. Ogni area che viene elusa contiene quel punto dorato. Ogni punto che fa paura ha il suo centro dorato. Andate verso di esso, e ogni dolore svanirà. Allontanatevene, e si accresceranno sofferenza, confusione e tenebre. Potreste pensare che vi siano aree impossibili da affrontare, prive di un punto dorato: le aree del vostro terrore o del vostro male. Non è così. Finché eviterete il vostro terrore e il vostro male, essi vivranno in voi come dei fantasmi. Quei fantasmi causano disastri e caos. Fate un’inversione a ‘U’. Invece di allontanarvene, entrateci, non importa se all’inizio vi fa star male. Se evocate il coraggio e l’onestà e perseverate con un po’ di fede, penetrerete l’oscurità e giungerete a quello che io chiamo il "punto dorato" che si trova al centro del vostro essere. Proprio nel centro dell’area che vi incute più timore.

  35. Non vi è orrore che non abbia in sé un punto dorato. Non c’è morte che non abbia in sé il punto dorato della vita. Non c’è oscurità che non contenga il punto dorato della luce brillante. Non c’è male in voi che non rechi il punto dorato della vostra bontà. Se riuscirete ad attenervi a questa verità - che è davvero la verità! - troverete molto più semplice non evitare, ma attraversare il tunnel dell’oscurità per arrivare nell’area dorata. Questo è il mio messaggio per voi, questa sera.

  36. Una particolare benedizione per l’incontro che seguirà. È un ulteriore passo per la creazione di un luogo terreno adatto a questo lavoro meraviglioso, allo sviluppo e all’amore. Benedizioni speciali per questo incontro e perché riceviate molta guida.

  37. Ora, mentre il mio strumento esce dallo stato di trance, mentre state in silenzio e ascoltate la musica, chiedo a tutti voi di meditare specificamente per dare qualcosa di voi a questa impresa: il vostro atteggiamento positivo; l’intenzionalità positiva, la buona volontà, i buoni pensieri, i buoni sentimenti. Se lo farete, più lo farete, più sarà meravigliosa la nostra impresa. Accadrà sempre di più qualcosa che non può accadere se vi trovate tutti in luoghi diversi della città, dove non potete né concentrarvi, né stare per conto vostro allo stesso modo. Sempre più l’energia si trasformerà da negativa in positiva e la coscienza da negativa in positiva. In una certa misura abbiamo già iniziato a farlo. Non è un caso che il nuovo movimento che vi avevo annunciato per quest’anno lavorativo nasca nello stesso momento in cui è stato istituito il vostro Centro nel Paese. È bene che sia così. La vostra capacità di operare questa trasformazione, di perseverare e sentirvi a vostro agio provando sentimenti, energia e coscienza positivi, si accrescerà perché avete accettato di riconoscere la vostra parte nel negativo, e avete continuato a farlo.

  38. Il lavoro proseguirà con costanza in questi due modi, alternando l’esposizione della negatività e trasformando il negativo in positivo. Imparerete più tecniche e approcci non appena ne sarete pronti, man mano che farete progressi. Avrete i mezzi, la pace, la riservatezza e l’ambiente che renderà possibile questo lavoro.

  39. Usate questo indicatore: dove non ce la fate a sopportare e sostenere il positivo, quello è indice che, nonostante tutti i riconoscimenti fatti, non vi siete ancora accettati ed esposti del tutto; non avete ancora capito o affrontato in voi degli atteggiamenti negativi. Che potrebbero anche non essere diversi da quelli che già conoscete in linea di principio, ma la vostra conoscenza non è ancora abbastanza profonda e ampia. Manca ancora la piena accettazione. Siete ancora immersi in quegli atteggiamenti, quasi non li vedeste. Non conoscete realmente il modo e la forza con cui li perpetuate. Pertanto la capacità di provare buoni sentimenti, intimità, amore e piacere ne è un’indicazione esatta. Il lavoro nel Centro vi aiuterà particolarmente con l’aspetto trasformante del duplice compito. Questa è una cosa meravigliosa a cui tendere. Pensate a che significa tutto ciò: non avrete più bisogno di rifugiarvi in quella negatività che vi sembrava più confortevole dell’amore, della vicinanza e del piacere. Amore, vicinanza e piacere saranno per voi la condizione più confortevole e facile in cui vivere. È questo lo stato naturale, ed è quello che conseguirete.

  40. Benedetti tutti voi, miei cari. Avvertite e accettate l’amore che scaturisce dal lato spirituale. Siate benedetti, siate nella pace.

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 205 - Order as a Universal Principle
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