Lez. 201 - Smagnetizzare i campi di forza negativi - Il dolore dei sensi di colpa
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
19 maggio 1972
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Novembre 2020
- Miei amici carissimi, saluti e benedizioni per ciascuno di voi. Stasera inizierò con un breve riassunto di alcuni aspetti delle leggi spirituali di cui vi ho parlato in passato, in particolare nelle lezioni sulle "immagini". Esploreremo ora quel materiale più a fondo e lo lasceremo espandere ulteriormente.
- La fusione tra coscienza ed energia genera una forza talmente potente da creare un campo di energia elettromagnetica. È un campo di forza contenente ogni concepibile semenza o ipotesi di creazione: qualsiasi idea o atteggiamento possiate immaginare nella vita crea un campo simile. Quando il campo di forza è attivato, esso induce al suo interno eventi, schemi, comportamenti, reazioni, e stati del corpo e dell'anima. Il magnetismo di questo campo è talmente forte da indurre inevitabilmente azioni ed eventi che a loro volta mantengono attivo lo stesso campo di forza.
- Anche il campo di forza di un determinato atteggiamento verso la vita è retto dalle leggi di attrazione: il simile attrae il simile. Per cui se create dei campi di forza come conseguenza di atteggiamenti, idee, concetti e approcci alla vita, voi attirate o respingete eventi, persone, avvenimenti e azioni, sia altrui che vostre. Innescate di continuo azioni e reazioni a catena di cui spesso perdete traccia: quando si verifica un evento nella vostra vita, non sapete più sulla base di quale specifico convincimento (e conseguente azione) l'avete creato.
- Questo vale, naturalmente, tanto per le idee giuste quanto per le sbagliate, e anche per la conseguente esperienza, che può essere produttiva e felice o distruttiva e dolorosa. Un aspetto importante del Sentiero è capire questo principio e quindi osservare dove e come si applica alla vostra vita personale.
- Gli amici in cammino hanno scoperto vari campi di forza prodotti da idee distorte, che chiamiamo "immagini". Avete sperimentato in voi come ciò che ora sapete essere un fraintendimento sulla vita abbia governato azioni e reazioni che hanno prodotto degli eventi. Ora vedete molto chiaramente che quegli eventi non erano affatto quel che sembravano, cioè pura coincidenza. Essi accadono per una legge immutabile: la legge dell'autocreazione.
- Lungo il cammino avete sperimentato le profondità delle emozioni negative legate a idee erronee, e scoperto l'intenzionalità negativa che avete istituito di conseguenza. Tuttavia non riuscite ancora a rinunciare all'intero nucleo dell'immagine, o campo di forza. Pur sapendo che le idee sono false, agite come se fossero vere. Ad esempio, credete che nessuna donna sia degna di fiducia perché vi sentivate respinti da vostra madre. Adesso sapete quanto sia fallace questa equazione, eppure avete l’impulso di reagire a ogni donna come a una madre poco amorevole. Non volete abbandonare l’intenzionalità negativa nei suoi confronti, né i sentimenti di odio, colpa e risentimento. Non desiderate aprire il cuore all’amore di nessuna. Indipendentemente dal vostro convincimento esteriore e cosciente, dentro di voi ora scoprite che reagite in questo modo. Sembrate ipnotizzati e intrappolati da quell’immagine, malgrado sappiate che è ingiusta, insensata, poco intelligente, e che procura a voi e agli altri sofferenza, frustrazione, insoddisfazione, e sensi di colpa e aneliti a non finire.
- È assai difficile cambiare i campi di forza, ma di certo è possibile per chi è impegnato seriamente in un percorso come questo, in cui ha luogo il più profondo autoconfronto a ogni livello. All’inizio non si è nemmeno consapevoli delle proprie convinzioni che vanno a creare i vari campi di forza e le relative reazioni a catena. Scoprire le immagini specifiche, sperimentare appieno e senza difese tutti i sentimenti coinvolti, sentirsi responsabili dell'intenzionalità negativa, sono tutte azioni che denotano progressi notevoli e un lavoro oltremodo importante che si è svolto sulla strada della purificazione. Questi passaggi sono dei prerequisiti necessari, ma non bastano a cambiare il potere creativo dei campi di forza: serve qualcosa di più, come molti di voi stanno scoprendo. Direi che parecchi di voi sono già arrivati a questo snodo, per lo meno con una parte della personalità: voi vedete, conoscete, capite e sperimentate pienamente il dolore, la paura e la rabbia; vi assumete la responsabilità delle vostre intenzioni negative e della volontà negativa. Eppure qualcosa in voi vi trattiene lì dove siete, anche se conoscete molto bene il prezzo che state pagando. Questa lezione ha lo scopo di aiutarvi a superare il punto di stallo.
- Per chi è agli inizi o esita ancora ad assumersi la piena responsabilità della propria vita ed è quindi bloccato, si può dedurre con certezza l'immagine corrente dalla manifestazione nella sua vita. La vita rivela le credenze e gli atteggiamenti latenti. Non può essere altrimenti.
- Il potere magnetico del campo di forza educa e alimenta se stesso; è come un meccanismo impresso nel profondo che si attiva con grande energia. Serve dunque un'energia ancora maggiore per disattivare questa forza di spinta e cambiare il campo di forza da negativo in positivo. In altre parole, occorre dissolvere l'immagine e usare l'energia creativa racchiusa nell’immagine in modo compatibile con la legge divina.
- Passiamo ora all'argomento principale della lezione. Come trasformare il campo di forza da negativo in positivo? Come si dissolve un'immagine? Come si ricreano dei concetti realistici e li si imprime abbastanza a fondo nel sistema animico da farne scaturire volontà, sentimenti e azioni positivi? In breve: come si smagnetizza un campo di forza negativo?
- L'intenzionalità volontaria e la involontaria richiedono approcci diversi. Naturalmente, procedendo nella vostra purificazione, ogni atteggiamento involontario alla fine diventa volontario, ma in certe fasi e in certe aree non è ancora così. Ad esempio, potreste essere ben consapevoli di avere forti difese per evitare di sentire un certo dolore; avete molti indizi che quel dolore si trova dentro di voi, ma non potete sentirlo, pur volendo. In modo analogo, un'intenzionalità negativa può essere totalmente cosciente oppure manifestarsi in modo indiretto, ma voi non la sapete ancora riconoscere come tale. Inutile dire che in questo caso occorre un approccio diverso.
- In tutti i casi di intenzionalità volontaria o involontaria, è essenziale che la mente cosciente esprima il suo intento positivo e lo formuli in modo conciso. Ma non con l'autoinganno o sovrapponendo l'intento positivo alla resistenza e alla ribellione irrazionale e inconscia. Si mettono fianco a fianco le due voci, e poi la personalità cosciente prende la decisione finale.
- Abbiamo parlato di vari falsi motivi per cui si insiste a permanere in uno stato di inganno e di dolore. In sostanza è una questione di identificazione. Finché vi identificate solo con l'aspetto negativo del vostro ego, se rinunciate a qualcosa che è la forza motivante primaria dell’ego vi sembra di autoannientarvi: e non potete rinunciare a ciò che sembra essere intrinsecamente voi. Dovete dunque stabilire sistematicamente l'identificazione con il vostro sé reale. Se non lo fate, non avrete desiderio di fare a meno di ciò che distrugge felicità e gioia.
- I primi passi verso la nuova identificazione con il vostro sé reale, oltre alla preghiera e alla meditazione, consistono nel conseguire nuove modalità con la vostra mente. Se ora odiate, dite con la mente cosciente: “In me c’è anche la possibilità di amare. Desidero questo nuovo stato e voglio utilizzare ogni mia energia nascosta e forza creativa". Oppure, se credete che vi si confaccia solo uno stato di insensibilità, rancoroso e di isolamento - anche se ne vorreste uno diverso - dichiarate le vostre connaturate potenzialità e dite: "Ho poteri ed energie interiori che voglio attivare. Lo stesso me che adesso è imprigionato nel rancore e nel rifiuto possiede altri modi di essere più belli e naturali. Voglio manifestare questo nuovo stato come il mio stato naturale."
- Al contempo, in modo alterno o parallelo, scendendo nel profondo nella vostra quiete ha luogo il processo di smagnetizzazione. Ne ho parlato ogni tanto sin dall'inizio, da quando è stato creato questo canale. Vi ho spiegato come esercitare la concentrazione e calmare la mente. Eppure molti dei miei amici sembrano incapaci di farlo. Ma credo che a mano a mano che progredirete nel cammino svilupperete l'autodisciplina per dedicare ogni giorno del tempo a queste pratiche. Anche solo pochi minuti, se vi ci dedicherete con regolarità, frutteranno moltissimo, amici miei. Fatelo seriamente: vi basta scendere nella quiete ed esprimere il vostro intento di ascoltare la volontà di Dio, di sentire la presenza di Dio dentro di voi, e succederà. Potete anche rivedere le varie lezioni che trattavano questi esercizi specifici e ripeterli per qualche minuto ogni giorno. Sia che voi eseguiate questi esercizi specifici o ne preferiate altri, l'unico modo per smagnetizzare un campo di forza negativo è stabilire un contatto con la vostra realtà divina, il vostro sé cosmico eterno. Rimanete tranquilli, trasformatevi nella vostra quiete interiore e attendete le sue manifestazioni.
- Ecco subito una contraddizione che sembra apparentemente insormontabile. Finché in voi c’è un'intenzionalità negativa o una negatività diretta, la resistenza per entrare in comunione con il vostro sé eterno e spirituale sarà troppo forte. E finché non chiederete aiuto alla vostra realtà spirituale, non sarete in grado di rinunciare alla vostra intenzionalità negativa.
- Prendiamo, ad esempio, il noto e pervasivo atteggiamento di voler punire i genitori. Ben sapete che una rancorosa autodistruttività non vi porta alcun beneficio, eppure sentite di non volervi rinunciare. Dal momento che non vi rinunciate, non vi sentite abbastanza puliti per permettere a Dio di manifestarsi in voi. E non riuscite nemmeno ad ascoltare lo spirito creativo e a sintonizzarvi con la sua presenza. Così facendo non riuscirete a conoscere l'essere eterno che voi realmente siete.
- Il solo modo per uscire dalla contraddizione che vi blocca con l’energia magnetica, nonostante voi sappiate quel che state facendo della vostra vita, è iniziare a usare i processi del pensiero in modo diverso. Prendiamo l’esempio di prima: "Voglio punire i miei genitori con il mio tormento, il mio rancore e il mio non donarmi"; oppure: "Non voglio amare i miei genitori, dunque non posso amare nessun altro poiché voglio che ogni persona diventi per me un genitore migliore di quelli che avevo". Una volta divenuti consapevoli di questo vostro atteggiamento - e buona parte del Sentiero consiste nel rendervi consapevoli di queste cose - allora potrete vedere come siete intrappolati in quella situazione.
- All’inizio il nuovo processo di pensiero liberatorio potrebbe essere: "Non voglio rimanere in questa posizione. Ho dei poteri in me che mi possono far cambiare, e farmi star bene e al sicuro nel cambiamento. Me lo merito. Cambiare è mio diritto di nascita e io lo rivendico. Posso vivere di buoni sentimenti. Li posso alimentare e farli perdurare, così come posso far perdurare dolore o delusione. Ora decido di non credere più all'inganno di non poter albergare né i sentimenti dolorosi, né quelli buoni. Se vi sono aree in me in cui ancora combatto e mi difendo dai sentimenti dolorosi o da quelli amorevoli (nel dare e nel ricevere amore), il potere in me me ne può rendere consapevole. Esso mi può sollevare dal tracciato del campo di forza negativo e far scaturire un nuovo campo di forza. Prego per il potere, per credere, per la fede e per la volontà di essere totalmente impegnato a vivere la mia vita con onestà e profondità di buoni sentimenti.”
- Anche se qualche parte di voi opponesse resistenza nel recitare queste parole, amici miei, se il vostro volere intimo pronuncerà quelle parole con forza e decisione, senza coprire o negare la volontà negativa, bensì affrontandola a testa alta, un nuovo potere sorgerà dalla forza dell'intento del vostro pensiero. Troppo spesso attendete che un cambiamento avvenga da sé, anziché optare per un nuovo processo di pensiero riguardo al problema specifico. È il pensiero a dover cambiare, innanzitutto. L'intento sta nel pensiero. Da lì potrà penetrare sempre più in profondità negli strati della coscienza che ancora fanno resistenza. In tal modo il processo avviene a livello esterno e interno: esternamente con i pensieri volizionali che formulate; internamente col potere divino innescato dalla meditazione per l’aiuto specifico. Così disattiverete il potere del vecchio campo di forza negativo e creerete un nuovo campo di forza che vi condurrà a una realizzazione sempre più grande e a una vita intensa e piena di gioia, pace e amore.
- Purtroppo gli umani non comprendono il potere del pensiero e del sentire, e come questi due poteri, insieme, creino dei campi magnetici che a loro volta formano delle esperienze di vita. Le cose cambieranno nei prossimi decenni. Dovete iniziare sempre dal luogo in cui avete accesso a pensieri e sensazioni, vale a dire dalla vostra mente cosciente, dai pensieri, dai desideri e dal fare coscienti. Altrimenti è impossibile risolvere qualsiasi problema. Ed è stato dimostrato - qui nel Sentiero e in altri ambiti - che sovente gli individui con i disturbi più gravi riescono a trasformare completamente le loro vite dolorose in vite felici, sane, unificate e appaganti, mentre gli individui con molti meno disturbi restano fermi al palo. La ragione è che i primi sono più motivati ad agire per poter cambiare, e per questo motivo ci riescono.
- Se doveste affidarvi a processi misteriosi che non potreste attivare, verreste di sicuro lasciati a un destino incerto. Ma non è così. Il processo di pensiero immediato è sempre disponibile, e i vostri pensieri abituali si possono cambiare abbastanza facilmente. Un pensiero porta inevitabilmente un nuovo sentire che, a sua volta, porta a un nuovo atteggiamento. Ma iniziate sempre da dove è più facile, e superate con il pensiero la barriera del "non posso" entrando nel regno dell’ "è possibile". Dite: “Io ho in me questi potenziali, e li rivendico. Voglio renderli disponibili per poterne usufruire."
- Un numero crescente di voi ha da poco iniziato a stabilire un contatto con la propria divinità. Avete iniziato a sperimentare chi veramente siete. Ma se esitate ad avvalervi di questo nuovo potere vi allontanate inutilmente dalla bellezza della vostra realtà interiore. Per ottenere quel potere si deve investire sempre di più; ma esiste qualcosa di più meraviglioso? o di più utile? È proprio questo lo scopo del Sentiero; non sarete più in una condizione di bisogno poiché saprete che avete in voi tutto quel che serve per soddisfare ogni vostra necessità. E anziché cercare dove nessun bisogno potrà mai essere soddisfatto, cioè al fuori di voi, presso i vostri genitori o i loro surrogati, guarderete dentro di voi, dove non resterete mai delusi.
- Per questo dovete avvicinarvi con cuore puro. Dovete rinunciare alla disonestà, al nascondervi, alla proiezione, ai giochini nei livelli sottili della coscienza che sovente riuscite a negare persino adesso, dopo averli ammessi, per un attimo, a livello cosciente. Certamente non solo è possibile farlo, ma alla fine ognuno è destinato a riuscire. Essere liberi da ogni disonestà rispecchia la legge naturale e universale, e, in realtà, è il modo più semplice. Questo è il vostro ineluttabile destino. Non ha senso aggrapparsi a ciò che è più difficile, contorto e doloroso per la vostra anima, poiché un giorno diventerete il vostro sé intero, reale, gioioso: non più il piccolo ego, bensì il Creatore ultimo di cui siete manifestazione.
- Se ascoltate nella quiete più profonda e invocate il Creatore che è in voi, la quiete risponderà. È quel che accadrà, se volete davvero conoscere la pace. Se non volete conoscere pace, gioia e ogni immaginabile soddisfazione, allora ecco l’indizio: volete aggrapparvi a qualcosa di disonesto di cui siete riluttanti a sbarazzarvi. Osservate con attenzione. Nel momento in cui lo vedrete potrete chiedervi perché volete tenervelo stretto. E allora potrete fare quel salto nel vostro processo di pensiero.
- Veniamo alla seconda parte del discorso. Uno dei principali ostacoli nel voler stabilire il collegamento con il vostro vero essere e nel voler rinunciare alla disonestà è il senso di colpa per il dolore che avete inflitto o che state ancora infliggendo. Ne ho già parlato altre volte, ma è giunta l’ora di approfondire l’argomento con maggiore attenzione.
- In questi ultimi anni avete imparato ad aprirvi al dolore che avete sopportato e che vi è stato inflitto, prima dai genitori (da piccoli) e poi dagli altri. Avete imparato a non difendervi più di tanto da quel dolore, e sempre di più lo avvertite e lo sperimentate così da potervene liberare. Tuttavia il vostro movimento psicologico si è allontanato dall'altro aspetto del dolore: dal dolore dei sensi colpa per aver inflitto dolore agli altri. E, in parte, per delle valide ragioni. Ogni verità può essere distorta. Ai tempi della pre-psicologia, la religione aveva inculcato nell'uomo un senso di colpa distorto e debilitante: false colpe, la paura di un Dio che punisce, un senso di colpa che non permetteva agli esseri umani di vivere con dignità nella consapevolezza di chi, in ultima analisi, essi sono. Per correggere tali distorsioni il pendolo deve sempre poter oscillare verso l'estremo opposto, fino a trovare il giusto equilibrio di verità.
- Faccio una netta distinzione tra rimorso e senso di colpa: il rimorso è provare dolore autentico per la colpa, ma senza perdere di vista la vostra divinità. Si diventa migliori e più forti, assaporando appieno il dolore del rimorso. Il senso di colpa schiaccia il sé e nega la sua intrinseca divinità. La tendenza attuale, conseguente all'allontanamento del pendolo dall'estremo opposto, assimila il senso di colpa a una nevrosi. In effetti c'è differenza tra il vero senso di colpa e quello nevrotico, e l'uno può celare l'altro. Ne ho già parlato in precedenza.
- Se non ce la fate a sopportare il dolore che vi infliggono gli altri, non potete neanche sperimentare in modo costruttivo il dolore della vostra colpa. Affrontate pienamente il senso di colpa causato dalle vostre stesse distorsioni, sentitelo e comprendetelo in ogni sua ramificazione e reazione a catena. Altrimenti non sarete chiari con voi stessi e non sarete completi. Non potrete guardarvi con amore e rispetto, e non potrete essere chi veramente siete. Fatelo in modo molto realistico e adeguato, senza esagerare, nascondere o drammatizzare. È possibile riconoscere le catene che state forgiando con i vostri atteggiamenti negativi e le ferite che con essi infliggete, in modo diretto o indiretto. Le ferite da omissione non sono meno strazianti di quelle da esecuzione. Non siete stati feriti nell’intimo da ciò che vi è mancato nell’infanzia? È stata l'incapacità dei vostri genitori di donarvi maggior calore, buoni sentimenti e intimità? Bene, voi state infliggendo la stessa pena al prossimo con la vendicativa imitazione e perpetuazione dell'atteggiamento che vi ha ferito di più.
- Se vi sentite schiacciati dal dolore del senso di colpa è solo perché avete deciso di optare per quella reazione, amici miei. Potete contestare quando volete il bisogno di sentirvi in quel modo, e dare ascolto alla quiete interiore per una possibile reazione diversa. Sì, avvertirete il dolore del senso di colpa, ed è giusto. Ma così come accade per il dolore inflitto dagli altri, se lo accettate pienamente esso cessa di essere tale. Se sentite appieno il dolore e siete motivati con tutto il cuore ad abbandonare lo schema negativo, quel dolore lascerà il posto a una meravigliosa nuova energia portatrice di luce, speranza, amore e bellezza.
- Le violazioni della legge spirituale si correggono solo imparando a sentire le ferite che avete inflitto e che continuate a infliggere, ma senza sentirvi annientati o indegni, senza capitolare sotto il peso della colpa. Sentite, nella mente o nella realtà, il dolore dell’omissione, del rancore e della calunnia. Se vi aggrappate all’intenzionalità negativa non potrete evitare di deprivare e ferire gli altri, così come vi sentireste feriti voi stessi da quegli atteggiamenti. Poiché non c'è alcuna differenza tra voi e gli altri. Qualunque cosa voi facciate agli altri, la state facendo a voi stessi, e viceversa. Ve l'ho ripetuto spesso, ma nella vostra mente fate ancora una distinzione: lo dimostra il fatto che continuate a provare rancore e odio.
- Ora, cari amici, consentitevi di sentire il dolore dell’infliggere il dolore: sentitelo senza abbattervi, esagerare, o dubitare della vostra eredità divina. Troverete così la chiave principale che vi farà desiderare di aprirvi alla vostra divinità, con tutta la sua gioia e la sua eterna realtà d'amore. Se non potete sopportare il dolore della colpa, né distogliere lo sguardo da essa, non potrete neanche sentirvi meritevoli, e così bloccate il contatto con Dio in voi. Questa è per voi una delle chiavi più importanti.
- Affrontare il senso di colpa per il dolore che infliggete agli altri non è molto diverso dall'affrontare il dolore che vi è stato inferto. In entrambi i casi lo potete amplificare e sentirvi sconfitti dalla vita, o decidere di non sentirlo affatto. Oppure vi potete permettere di sentirlo e dire: “Sì, altri hanno commesso degli errori, e l’ho fatto anch’io. Erano ciechi e brancolavano, proprio come me. Erano nell'oscurità, come lo ero io. È spiacevole, ma è per questo che siamo tutti qui. Ora sollevo la testa nella dignità di chi io sono. So che il potere più grande che è in me mi aiuterà a sentire il dolore che ho dato e il dolore che ho ricevuto". Ora potete coltivare e perseguire questo atteggiamento, amici miei. Avete il coraggio; avete la grandezza; e avete la possibilità dentro di voi di sentirlo e di diventare più forti e migliori, non più deboli o peggiori, come voi temete.
- È indispensabile trovare ogni collegamento tra causa ed effetto ed essere pienamente consapevoli del dolore ricevuto e di quello inflitto. Vedete come l'uno conduca sempre all'altro, in una interminabile reazione a catena. Voi potete spezzare la catena ogni volta che lo desiderate. Quando decidete di entrare in quest'area del vostro essere e la guardate, esprimete l’intento di avvalervi di tutto l'aiuto divino che è in voi. Chiedetelo. State nella quiete e ascoltate. Sentite il divino e conoscete la sua presenza.
- L'apparente paradosso è che più occultate il dolore della vostra colpa, più vi punite spietatamente. D’altro canto, più affrontate e sentite quel dolore, meno avete bisogno di punirvi. L'atteggiamento negativo di nascondere a voi stessi ciò che in realtà state facendo e sentendo crea un campo di forza negativo che si perpetua con questa modalità: punendovi per il senso di colpa non affrontato, rimanete in quello stesso atteggiamento che continua ad accumulare altri sensi di colpa. Siete intrappolati in uno dei circoli viziosi più tragici: giacché credete di non poter affrontare il dolore della colpa, vi separate dal vostro cuore - il centro dell'essere - e dalla vostra vita più intima. Vi sentite sempre immeritevoli di gioia. Se non sentite di meritate la gioia, i vostri bisogni rimarranno eternamente insoddisfatti. E sentendovi immeritevoli e insoddisfatti continuerete a punire il mondo per la vostra dolorosa frustrazione. Non osate chiedere alla meravigliosa magnificenza della vostra presenza interiore di aiutarvi a uscire dalla trappola, perché così facendo sareste subito ricolmi di luce e gioia. Sentite che poiché avete inflitto dolore non meritate un'esperienza del genere. Ma come potete rompere lo schema negativo se non vi avvalete del potere di Dio dentro di voi? E non potete sperimentare Dio in voi senza provare anche gioia, pace e luce. Come farete mai a rompere il circolo vizioso, se non usando questa chiave?
- Entrate nella quiete interiore, adesso. Dichiarate che desiderate sentire il dolore racchiuso in voi, quello inferto e quello subito, e che desiderate essere le belle persone che in realtà voi siete. Sentite il dolore della colpa e la bellezza del vostro vero io. Così modificate il corso che avete attivato e create un nuovo campo di forza che smagnetizza quello vecchio. Adesso è così che si fa, amici miei. Nel farlo sentirete che il dolore della colpa e il dolore di ciò che vi è stato fatto è un tutt’uno. Allora saprete perdonare voi stessi e gli altri, come recita una delle preghiere più grandi. Allora sarete liberi: liberi di lasciarvi andare e far sì che Dio si manifesti attraverso di voi, sempre di più, nella vita di tutti i giorni. Siate permeati di ispirazione e saggezza, di gioia e pace.
- Queste non sono semplici parole, amici miei. Sono la realtà incrollabile che può essere verificata da chiunque desideri percorrere questa strada fino in fondo. Queste non sono promesse, filosofie o principi astratti. Sono azioni concrete da adottare nella quotidianità. Così non dipenderete più dagli altri, ma sarete il vostro sé reale, il vostro sé divino. E avrete relazioni vere, non di dipendenza. Questo è il vostro destino ultimo. Dipende da voi quanto presto lo saprete trasformare in realtà.
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 201 - Demagnetizing Negative Force Fields - Pain of Guilt
Il copyright del materiale della Guida del Pathwork® è di esclusiva proprietà della Fondazione Pathwork®