Lez. 194 - Meditazione le sue leggi e vari approcci - un riepilogo (la meditazione come creazione positiva della vita)
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
15 ottobre 1978
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Maggio 2020
- Saluti. Benedizioni a tutti i presenti. Si è accumulata in questo luogo molta energia, amore e potere di guarigione per l’anima, lo spirito e il corpo. Ciò deriva dalla coerenza del vostro desiderio di progredire incessantemente verso nuovi livelli di coscienza, di sentimenti e di esperienze, sia interiori che esteriori. E questo deriva dalle entità disincarnate anch’esse presenti qui. Come vi ho già detto qualche volta, le entità coinvolte in quest’opera di comunicazione sono molto più numerose degli esseri umani qui presenti. Come voi, alcune entità disincarnate aiutano e assolvono specifici compiti, altre sono qui solo per imparare. Ma ogni passo del loro sviluppo ha una benefica influenza ed è d’insegnamento anche per altri, che se ne accorgano o meno.
- La lezione di stasera è un riepilogo della meditazione. Parlerò di cosa è e di alcune leggi che la riguardano; e poi, in particolare, parlerò del modo migliore di usare la meditazione per raggiungere l’obiettivo di questo percorso particolare: l’unificazione di tutta la persona con la sua parte ancora separata: il sé inferiore. Dunque, molto di quello che dirò sembrerà, necessariamente, una ripetizione, ma questo è normale in un riassunto. Tuttavia si dimostrerà utile perché vi darà una migliore comprensione del significato della meditazione e delle sue leggi, e vi aiuterà quando cercherete di metterla in pratica.
- La meditazione è creazione consapevole e deliberata. È uno degli atti più dinamici e creativi che si possano immaginare. Voi create di continuo, che ve ne accorgiate o meno. Create attraverso ciò che siete, con i vostri sentimenti, le vostre opinioni consce e inconsce; con le vostre idee che determinano le vostre azioni e reazioni; create con i vostri obiettivi e atteggiamenti. Ogni pensiero è una creazione e ha le sue conseguenze, e porta a un certo risultato che esprime quel pensiero. Dato che le persone sono piene di tanti pensieri contrastanti, e che i pensieri e le credenze differiscono nettamente dalle loro emozioni, il risultato, cioè la loro creazione, varierà di conseguenza. La vita caotica, contrastante e confusa della maggior parte delle persone lo conferma. C’è chi crea inconsapevolmente, senza mai sapere che i propri pensieri impulsivi ed errati, i sentimenti e desideri incontrollati, portano a risultati negativi altrettanto certi di quelli degli atti consapevoli. C’è un’enorme differenza tra queste persone e quelle che cercano di esaminare, verificare e mettere in discussione i propri concetti, che cercano la verità e rendono conforme ad essa le loro idee e i loro obiettivi, e che purificano i loro sentimenti entrando in essi con coraggio e onestà, con saggezza e la consapevolezza che quel che c’è dentro, per quanto doloroso, non può essere semplicemente evitato, ma deve essere vissuto. Dunque questo atteggiamento nei confronti della vita può portare alla creazione consapevole della propria vita. E questa è una meditazione efficace.
- La meditazione crea perché voi vivete in una sostanza altamente creativa, che è quella che ho anche definito “sostanza dell’anima”. Voi ci vivete, vi ci muovete, e in essa dimora tutto il vostro essere. Tutto ciò che la coscienza invia in questa sostanza, prende forma. Le parole che dite o pensate, il pensiero emotivamente carico che conoscete ed esprimete, sono atti creativi. La sostanza creativa in cui vivete, e che vive in voi, viene quindi impressa dalla forma-pensiero, che la modella. Questa sostanza cambia di continuo man mano che viene pervasa dai pensieri e delle intenzioni coscienti. Ecco come la creazione si sviluppa nelle sue innumerevoli forme.
- Nella creazione cosciente voi esprimete vari pensieri, sentimenti e atteggiamenti, e la somma complessiva di tutto questo crea la totalità della vostra vita. Tutti i concetti e le opinioni, i punti di vista e i desideri, impostano la direzione della volontà, e questa forza creativa va ad attivare la sostanza ricettiva della vostra anima. Se capite questo principio, per voi diventerà facile capire esattamente cosa gli altri pensino, sentano e credano - consapevolmente o meno – semplicemente vedendo dove, nella loro vita, sono appagati e hanno abbondanza, e dove, invece, sono nella privazione e nel bisogno.
- È dunque uno degli obiettivi principali di questo sentiero quello di rendere cosciente tutto ciò che pensate e sapete, ciò che percepite e ideate, che credete e volete. Solo allora potrete vedere tutti i conflitti e le false credenze. Solo allora potrete iniziare a creare una buona vita. Si può, e si dovrebbe ricorrere alla meditazione, naturalmente, proprio per eliminare le idee errate e gli atteggiamenti distruttivi. Con l’aiuto della meditazione potete diventare consapevoli di quali siano le vostre convinzioni errate, e perché lo sono. Con l’aiuto della meditazione potete gradualmente imprimere le idee corrette nella sostanza della vostra anima.
- Per prima cosa, usate la meditazione per eliminare tutto ciò che v’impedisce di meditare. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Se avete convinzioni errate e negative non potete creare una buona vita, anzi distruggete inconsapevolmente la sostanza creativa e la trasformate in una manifestazione negativa. Una volta eliminate le idee sbagliate potete creare attivamente delle esperienze più gradevoli, migliorare e accrescere la capacità del sentire, esprimervi in modo più creativo, vivere con maggiore gioia e serenità. Tutte cose di cui l’universo abbonda oltre ogni limite e a cui potete accedere a piene mani. L’unico limite è la vostra stessa mente che, a causa delle sue idee errate e dei sentimenti e atteggiamenti negativi che ne derivano, ignora questa abbondanza.
- Nell’universo ogni atto proviene dalla fusione dei principi attivi e ricettivi, che creano in tal modo qualcosa di nuovo. Questo vale per tutto, dall’atto più piccolo e apparentemente insignificante a quello più sublime. Che siate voi a creare un piccolo oggetto, o l’intelligenza cosmica a creare nuove galassie, sia i principi attivi, sia quelli ricettivi devono sempre fondersi armoniosamente. Naturalmente, lo stesso vale anche per l’atto della meditazione.
- A seconda della fase del proprio sviluppo, ogni livello della personalità può usare differenti approcci alla meditazione. Ogni approccio può variare in base a quale livello svolge la parte attiva e quale quella ricettiva. Più tardi andremo nello specifico. Ora lasciatemi solo dire che, nel primo stadio, la mente cosciente assume quasi sempre la parte attiva attraverso la parola, formulando in modo conciso pensieri e intenti. Più la mente cosciente afferma e sostiene in modo semplice e conciso, e più i pensieri e gli intenti sono costruttivi e veritieri, più si dissolveranno i blocchi interiori, purché li si affronti in modo realistico e sincero.
- Supponiamo, per esempio, che si stia meditando per migliorare la propria relazione con il partner. La forza della vostra convinzione che voi ve lo meritate, che sia effettivamente possibile e in armonia con la legge divina, dipenderà dalla misura con cui avete affrontato il vostro desiderio di non amare. Se non siete consapevoli di questo desiderio, la vostra richiesta di un maggiore appagamento mancherà di convinzione e sarà minata dal dubbio. Ma se affrontate il vostro atteggiamento estremo – il vostro odio, il vostro amore esigente – e lo lasciate andare per davvero, potete iniziare a meditare affinché si accresca la vostra capacità di amare. Avrete così affrontato realisticamente l’ostacolo all’appagamento, e ogni resistenza e dubbio sul fatto che vi meritiate il meglio, svanirà.
- La sostanza dell’anima funziona secondo il principio ricettivo. Quanto più la vostra affermazione è mirata, priva di conflitto, non contaminata da dubbi segreti per via delle negatività non riconosciute, tanto più profondamente e chiaramente verrà impressa nella parte ricettiva – la sostanza dell’anima. La sostanza dell’anima verrà modellata dalla coscienza in base alla sua forza, alla sua convinzione e alla sua chiarezza.
- Il Creatore onnipresente usa esattamente lo stesso principio che usano tutti gli esseri umani, che ne siano consapevoli o meno. Maggiore è lo sviluppo di un’entità, più i suoi pensieri e le sue concezioni sono veritieri, tanto più potente sarà l’energia con cui l’entità crea. Nel caso del Creatore Supremo, nessun conflitto, limiti mentali o visualizzazioni errate potranno mai disattivarne l’energia.
- Inoltre c’è, da un lato, una correlazione tra l’accuratezza della conoscenza, la visualizzazione di nuove possibilità di espansione ed esperienza, e i concetti corretti, e dall’altro, la ricettività della sostanza animica. Quando i concetti sono autentici e consentono, quindi, di percepire correttamente l’illimitata abbondanza dell’universo, gli atteggiamenti saranno positivi e in armonia con le leggi cosmiche di verità e amore. Pertanto le difese non saranno necessarie. In questo stato privo di difese, la sostanza animica si fa fluida, resiliente e ricettiva. Essa potrà essere facilmente plasmata e modellata, e la creazione potrà avanzare con continuità.
- Al contrario, quando i concetti sono distorti e favoriscono atteggiamenti e sentimenti negativi, si vìola la legge cosmica. Da ciò scaturiscono sensi di colpa e paure, che a loro volta richiamano delle difese. Le difese rendono la superficie della sostanza animica rigida e fragile, e dunque molto più difficile da imprimere.
- Comprendere questo processo, almeno in parte, sarà molto utile per i vostri prossimi tentativi di meditazione, anche se all’inizio lo capirete solo a livello teorico e intellettuale.
- La meditazione creativa consiste dunque dei seguenti stadi o fasi:
(1) Formulazione del concetto
(2) Imprimere la sostanza animica, con la sua disponibilità ad essere impressa
(3) Visualizzazione
(4) Fede - Ora vediamo come funziona tutto ciò.
- La meditazione deve iniziare dalla vostra mente cosciente. Come tutti gli atti, anche questo deriva da una decisione della volontà e dell’intento. I concetti e i pensieri che formulate con la vostra mente cosciente sono gli strumenti iniziali. Lo ripeto: chiarezza e convinzione, affermazioni concise, e asserzioni non contradittorie determinano la forza e l’energia del processo. Se vi sentite deboli o avete dubbi sulla vostra dichiarazione di intenti, è la prova lampante che dovete prima affrontare i vostri blocchi, e che dovreste rivolgere la vostra attenzione, ad esempio, a scoprire le negatività inconsce, gli aspetti del sé inferiore e i concetti distorti.
- Dopo aver rimosso gli ostacoli affrontandoli, quando la vostra mente cosciente si esprime in modo forte e conciso, la volontà interiore deve rilassarsi per consentire alla sostanza animica di essere modellata. Riuscirete poi a creare una buona vita, dei nuovi atteggiamenti, delle esperienze ed eventi migliori, e un’espansione senza fine.
- Se la mente rimane nell’angusta struttura della sua condizione corrente, espansione e creazione sono irrealizzabili. La meditazione richiede quindi che la mente faccia uno sforzo per concepire delle nuove possibilità, dei nuovi stati di coscienza. Se ancora non riuscite a vedervi liberi da un certo atteggiamento che vi blocca, dovreste prima considerare razionalmente che le cose potrebbero cambiare, e che voi desiderate che cambino.
- Innanzitutto, dovete sapere e credere di avere il diritto e la capacità di plasmare e creare sostanza con la vostra mente. Magari non avete mai pensato a una possibilità del genere, quindi ora, nell’esaminare il vostro atteggiamento, potreste scoprire di dubitare fortemente di poterlo fare. Accettate questa possibilità come ipotesi di partenza, fino a quando non saprete che in realtà voi lo potete fare.
- Se la vostra mente inconscia rifiuta un pensiero che la mente cosciente le ha imposto, questo processo non funzionerà. Sarà facile per voi capire se state rifiutando un pensiero cosciente dal modo in cui vi sentite al riguardo. Se provate un senso di rifiuto, dovrete affrontare la vostra contraddizione interiore e usare il processo creativo della meditazione per risolverla. Potrete così superare la paura e la resistenza, affrontare la verità che c’è da affrontare e sentire le emozioni che devono essere provate. Può sembrare inutile ripeterlo, ma è un punto molto importante. Molte persone rinunciano alla meditazione perché sembra non funzionare. Ignorano la propria ambivalenza inconscia, e si arrendono.
- Se, ad esempio, avete un forte desiderio nevrotico inconscio che entra in conflitto con il vostro desiderio cosciente, la vostra mente cosciente può rifiutare quel desiderio nevrotico e fare di tutto per non riconoscerlo, per poi, alla fine, rimuoverlo. Finché c’è questa battaglia nell’inconscio, il desiderio cosciente non potrà fare nulla. Nella migliore delle ipotesi contrasterà la forza contraria inconscia vacillando tra lo stato di appagamento e di privazione, almeno fino a quando non verrà fatto emergere questo desiderio inconscio di privazione.
- La meditazione è un modo meraviglioso per verificare quanto voi resistiate inconsciamente al vostro desiderio cosciente e positivo di appagamento. Fino a che punto lo volete veramente? In che misura temete forse alcuni aspetti di ciò che desiderate? Fino a che punto siete davvero disposti a pagarne il prezzo? La meditazione può orientare la vostra mente nella giusta direzione, purché non trascuriate la vostra reazione emotiva al pensiero che esprimete.
- Così quel pensiero cosciente prevarrà anche nell’inconscio. Quando scegliete come tema di meditazione un obiettivo, un desiderio, o una condizione in cui desiderate espandervi, è essenziale stabilire se esiste un conflitto tra il concetto cosciente e quello inconscio.
- L’unione tra conscio e inconscio ha un impatto diretto sulla seconda fase: imprimere ed essere impressi. Con una coscienza unificata, l’imprimere sarà potente. Qui non sono necessarie difese e nascondigli, quindi la vostra sostanza animica sarà prontamente impressa dal concetto veritiero che fate entrare. In realtà sentirete che questo concetto “affonda in voi,” come un seme che cade nel terreno per germinare. Non usando difese, lascerete che il processo di germinazione faccia il suo corso. Non lo interromperete con il dubbio, la paura e l’impazienza. Meno siete appesantiti dalle abitudini distruttive inconsce, più sentirete il processo creativo all’opera. Vi fiderete, permettendogli di avvenire secondo la sua naturale maniera, senza ostacolarlo con la volontà egoica e le idee preconcette che si originano dalla mente esterna limitata. Così, lentamente, si svilupperà la nuova creazione, magari in modo un po’ diverso da come avreste pensato.
- Questa è la migliore maniera di creare, in realtà la sola possibile. Può darsi che la prima risposta alla meditazione evidenzi altri blocchi. Dato che potreste non essere preparati a una tale riposta, all’inizio potreste tendere a trascurarla e non capire che alcuni eventi o reazioni sono in realtà la risposta di cui avete bisogno in quel momento. Più sarete pronti ad accettare le difficoltà, qualora occorressero, più sarà facile comprendere il linguaggio del processo creativo che avete deliberatamente messo in moto.
- Non si può mai enfatizzare abbastanza che la meditazione, come tutti gli atti creativi, consiste sia nell’imprimere attraverso il principio attivo, sia nell’essere impressi attraverso il principio ricettivo. Più riuscirete a sentire questa interazione, più efficace sarà il vostro atto creativo. Ecco perché le persone con delle forti difese non riescono a meditare, benché animate dalle migliori intenzioni. Forse la loro mente cosciente sarà abbastanza attiva da formulare i giusti concetti, forse saranno anche capaci di imprimere in modo potente, ma interiormente non accade nulla. Essi non potranno essere modellati perché non hanno rimosso le difese che ancora tengono nascosto ciò che non vogliono riconoscere.
- Il terzo stadio è quello della visualizzazione. Cerchiamo innanzitutto di capire che cosa non è la visualizzazione. Non è una chimera, un sognare a occhi aperti, un modo di fantasticare, una speranza campata in aria. Questi sono dei tentativi per spazzare via la disperazione, che, a sua volta, è prodotta dagli atteggiamenti e dai tratti distruttivi che non si vogliono affrontare o abbandonare, o da sentimenti residui che non si desiderano sperimentare.
- Visualizzare è percepire voi stessi nello stato che si desidera raggiungere, conoscere, diventare: vuol dire sentirsi in quello stato. Nella meditazione vi potete sperimentare come amorevoli anziché risentiti; appagati invece che eternamente vuoti e bisognosi; gioiosi e contenti anziché ansiosi e depressi, o qualsiasi altra cosa v’interessi. La visualizzazione segue una corretta concettualizzazione. Concepire significa considerare come possibili lo stato o l’esperienza desiderati, visualizzare significa sentirsi in quello stato. Non è immaginarsi i particolari, perché così potreste facilmente iniziare a sognare ad occhi aperti, che è più un ostacolo che un aiuto.
- Se non riuscite a visualizzare lo stato mentale, il sentimento o l’esperienza desiderati, questo è un chiaro segno che state inconsciamente bloccando voi stessi, state usando una “contro-verità” e dunque mantenendo una sostanza animica rigida, impossibile da imprimere, e/o che la forza del vostro pensiero è debole. Quindi dovreste lavorarci su. Il processo di visualizzazione richiede una sintonia costante con la consapevolezza delle vostre risposte interiori.
- Il quarto stadio è la fede. All’inizio potrete solo fare dei tentativi per trovare la fede con un onesto atteggiamento sperimentale. Non potete imporvi di avere fede con un atto di volontà. Sarebbe una bugia. Significherebbe sovrapporre una speranza di fede sui vostri dubbi, sulla negatività interiore e il rifiuto. Purtroppo è proprio quello che accade sin troppo spesso nelle religioni, e con esiti spiacevoli, screditando la stessa spiritualità tra coloro che non riescono a distinguere tra questa sovrapposizione e l’esperienza reale.
- Se vi manca la fede perché vivete nella cecità e la negazione, e siete dunque tagliati fuori dalla verità dell’universo, dovete affrontare quell’atteggiamento nel modo più onesto possibile. Analizzatelo coraggiosamente e cercate di scoprire se avete qualche vantaggio a mantenerlo, e quale potrebbe essere la posta in gioco. Giacché la natura umana è fondamentalmente amore e non odio, gioia e non disperazione, è anche la vostra natura intrinseca conoscere la presenza benigna dello spirito cosmico dentro di voi e nell’universo. Se non sapete questo, vuol dire che a un certo punto avete deciso di non volerlo sapere. Dovete constatare, ammettere e finalmente superare questa scorrettezza.
- È necessario quindi adottare un atteggiamento di apertura, porsi delle domande sincere. Apertura significa sempre considerare una possibilità che ancora non avete sperimentato. E poi dovete dare un’opportunità a quella possibilità – un’opportunità onesta. La saggezza della pazienza, l’intelligenza di riconoscere che ci sono molte possibilità che vanno al di là della vostra esperienza, e la buona volontà di cercare la strada, dovrebbero esservi d’aiuto. Se cercate onestamente le risposte, le riceverete, e l’universo reale comunicherà direttamente con voi.
- Se coltiverete quest’attitudine otterrete di sicuro dei risultati positivi. L’essere umano che si trova ancora in un grave stato di dubbio, è incline a credere che le prime manifestazioni e le prime risposte siano delle semplici coincidenze, che si sarebbero verificate comunque e che non costituiscono delle vere risposte. Questa è una reazione prevedibile e persino inevitabile che non vi dovrebbe far sentire in colpa, né, certamente, dovreste nasconderla a voi stessi più di quanto facciate con altre reazioni. Piuttosto, confrontatevi con questi pensieri, e anche qui usate onestà e intelligenza.
- Per esempio potete dire: “Sì, sembra un miracolo. C’è davvero all’opera un processo vivente e un’intelligenza che va oltre quello che potrebbe sembrare una fantasia. Sembra troppo bello per essere vero. Lo vorrei tanto, ma c’è anche un’altra parte in me che dubita che tutto questo possa essere vero. Ma gli darò un’altra possibilità.” Usate la meditazione proprio lì, nel punto preciso in cui avvertite conflitto e dubbio. Esaminate quel che vuole o non vuole la parte nel dubbio. Lasciate che si esprima. Chiedete di essere guidati, e chiedete ulteriori risposte.
- Le risposte possono arrivare in vari modi: per ispirazione, con idee improvvise, di solito quando meno ve le aspettate; attraverso nuove sensazioni o attraverso una parola che sentite o leggete da qualche parte. Andando avanti riconoscerete che queste risposte sono la manifestazione di un processo vivo, talmente significativo e organico che niente di ciò che l’intelletto riuscirebbe a concepire lo potrebbe mai eguagliare. Riconoscerete che quelle risposte, e l’illuminazione di cui sono foriere, sono come le tessere di un puzzle, frammenti che un po’ alla volta formeranno un quadro completo. Alla fine farete più affidamento su questo processo che su ogni altra cosa. Esso è più reale di ogni altra cosa del mondo concreto. È il vostro cammino che si dispiega, che alla fine rivelerà la ragione per cui ora vi trovate qui su questa terra, il significato della vostra incarnazione presente. Quando sopraggiunge questa esperienza interiore e questa certezza, avrete raggiunto la fede.
- Fino ad allora dovrete imparare a gestire le fasi che vi impediscono di raggiungere quella fede. La cosa potrebbe richiedere degli anni. Nel frattempo, è necessario che esaminiate di continuo quel che c’è nelle vostre credenze, negli atteggiamenti, nei sentimenti e nelle reazioni inconsce, o parzialmente inconsce. L’esperienza incontrovertibile che chiamiamo fede può sopraggiungere solo se vi concedete una possibilità, se mantenete la mente aperta e siete onesti con voi stessi. Oggigiorno le persone hanno spesso una mente chiusa perché temono il ridicolo. Quindi il loro scetticismo è spesso altrettanto innaturale, disonesto e sovrimposto, opportunista e conformista quanto la vecchia falsa religiosità.
- Similmente, altrettanto spesso le persone rifiutano di rispondere a una domanda onesta, per paura che possa essere un “no” e che possano scoprire che al di là di ciò che è comprensibile e materiale, non vi sia nulla. Sono così spaventate da questa possibilità da non riuscire a rilassarsi abbastanza da rimanere aperte e ricettive. Le vere risposte possono arrivare solo quando non c’è alcun atteggiamento limitativo e timoroso, e quando si è pronti a confrontarsi con qualsiasi risposta arrivi. Giacché temete quel “no”, preferite tenere la risposta in sospeso. Vacillate, teorizzate ed esitate un po’ prima di lanciarvi nell’apparente abisso dell’impegnarvi a convalidare la verità. Restare attaccati alla teoria che a volte potrebbe protrarsi per molte vite. Correre il rischio di ottenere una risposta che potrebbe essere spiacevole richiede tutto il vostro coraggio. A quel punto la verità prevarrà. La teoria consente solo una fede illusoria, mai quella reale.
- La vera fede è conoscenza, un’esperienza interiore su cui non c’è più alcun dubbio. La vera fede può essere raggiunta solo da chi è pronto a rischiare una risposta sgradevole ed è determinato ad affrontarla. Se siete davvero preparati ad affrontare qualsiasi evento vi capiti nella vita, in voi stessi, potrete correre il rischio e troverete la verità. Se non siete disposti a farlo e vi accontentate di sofismi teorici, vivendo per procura in una terra fittizia, non riuscirete mai a superare lo stadio dell’argomentazione teorica.
- Dovete anche capire che questo sincero impegno e prontezza a gestire ciò che realmente “è”, va di pari passo con un atteggiamento simile nei confronti del sé inferiore. Nella misura in cui vi nascondete dal sé inferiore e non siete disposti ad affrontarlo, non troverete il coraggio di affrontare nient’altro – inclusa la verità universale.
- Naturalmente i quattro stadi sono interdipendenti. Ora vi illustrerò alcune leggi sulla meditazione per darvi un quadro complessivo della sua sequenza e continuità.
- Una delle leggi più importanti è quella ribadita nella Scrittura: vivrete secondo ciò che credete. Questo vi è già abbastanza chiaro da tutto ciò che vi stavo dicendo. Dato che vivete in una sostanza infinitamente malleabile, creativa e imprimibile, le vostre convinzioni modellano e creano. Il ribollente e poderoso mare di energia in cui vi muovete, respirate, pensate e vi esprimete può, dunque, manifestare qualsiasi cosa voi possiate concepire: dallo stato più tetro dell’inferno, a quello più sublime del paradiso, inclusi tutti gli stati intermedi. Comprendere questo può realmente portare un profondo cambiamento nella vostra vita. Suggerirei di riflettere profondamente su queste parole, e vi invito a richiedere ispirazione e guida nella meditazione. E qui entra in gioco la visualizzazione. Quando si concepisce qualcosa, si imprime e si viene impressi, con la visualizzazione e con la fede, voi esprimete e agite in base a una convinzione specifica che poi sperimenterete come la risposta che avete creato.
- Se la vostra convinzione, per come l’avete concepita e visualizzata, è che non potete cambiare, che l’universo è ostile, che il vostro destino finale è la tragedia, allora, in effetti, è questo che sperimenterete. Ogni vostra azione e reazione è orientata a realizzare ciò. Viceversa, se voi credete davvero di poter cambiare e superare la negatività, la distruttività, la disperazione, la sofferenza e la povertà, e che l’universo è gioia abbondante sotto ogni aspetto, e che potete esperire questa verità, allora, in effetti, non potrete fare altro che viverla. Questa convinzione deve includere la vostra disponibilità a rimuovere i vostri blocchi. Se vi impegnate onestamente in questo senso, vi sentirete sempre più liberi di credere nella possibilità di vivere l’abbondanza dell’universo.
- Un meccanismo interno finemente calibrato vi impedisce di violare le leggi divine più di tanto. Così, per esempio, se siete incoscientemente avviati sulla strada dell’odio e del disprezzo, non riuscirete a credere nella possibilità di amare ed essere appagati. Se inconsciamente volete imbrogliare la vita, pretendendo più di quanto siete disposti a dare, violate un’altra importante legge cosmica; in questo modo, indipendentemente da quanto vi sforziate di credere nella possibilità dell’abbondanza della vita, la cosa non potrà funzionare. Non avrà effetto, la vostra sostanza rifiuterà di essere plasmata fino a quando non rimuoverete questa violazione della legge. Non si può ingannare la vita – ed è bene che sia così.
- Un’altra legge è che non potete saltare una fase. Se volete ottenere un risultato che dipende dall’eliminazione dei blocchi che violano una legge, dovete prima affrontare quei blocchi. Perciò potreste dover modificare il vostro obiettivo meditativo lungo il percorso. Se non siete disposti a correggere ciò che si frappone come blocco, il risultato non potrà arrivare, né la creazione potrà aver luogo in quell’area.
- Qui avete la libertà di scegliere tra il circolo vizioso e quello virtuoso. Il circolo vizioso è: “Se inconsciamente mi tiro indietro e non voglio impegnarmi per la verità e l’onestà e dare tutto ciò che desidero ricevere, ma voglio, in modo infantile e scorretto, ottenere di più di quanto sia disposto a dare, mancherò di convinzione. Oppure, “Se voglio ottenere qualcosa di positivo senza però voler operare il necessario cambiamento in me, inevitabilmente avrò dubbi sul fatto di poter cambiare. E dunque la mia immagine mentale, la mia convinzione, la mia visualizzazione saranno troppo deboli, e la sostanza dell’anima troppo fragile per essere plasmata. A sua volta, ciò rafforzerà in me il dubbio e il rifiuto.”
- Viceversa, “Quando agisco in armonia con la legge della verità e dell’amore, dell’onestà e dell’apertura, quando rimuovo le difese e affronto il mio sé inferiore, quando sono disposto a cambiare, allora sentirò l’innato diritto di vivere l’abbondanza assoluta, la natura intrinseca dell’universo. Se resto bloccato lungo la strada e mi rendo cieco, tocca a me trovare la risposta. E la risposta non sarà mai tanto impenetrabile quanto una parte di me vorrebbe credere. È sempre possibile trovare una risposta chiara se io lo voglio davvero.”
- Una delle cose più utili da ricordare è che potete meditare per riuscire a meditare; che potete chiedere la guida e l’ispirazione per trovare l’argomento, la concentrazione, l’interesse, la parola e l’atteggiamento giusti per ogni fase del vostro sentiero. Potete meditare per avere la consapevolezza di quell’area in cui la vostra sostanza animica è ostruita e intasata da false idee, in cui ha bisogno di aiuto per ammorbidirsi. La meditazione può, e dovrebbe essere usata per ciascuna fase del percorso. Dove sentite che c’è troppa resistenza, sappiate che lì non volete il positivo e desiderate restare nel negativo. Allora ciò di cui dovreste occuparvi è di quel desiderio. La meditazione diventa realmente problematica quando negate il vostro desiderio negativo e vi lamentate di non ottenere quei risultati tanto desiderati. Nel momento in cui vi accorgete di volere il negativo, avrete fatto un passo avanti, poiché allora potrete meditare su questo.
- Più progredirete nell’arte della meditazione, più sarete consapevoli che vi è una costante interazione tra i principi attivi e ricettivi, tra le facoltà volontarie e involontarie. Dopo questa prima fase della meditazione, in cui la vostra mente esegue l’azione attiva di imprimere e influenzare la sostanza ricettiva dell’anima, sorgono altre possibilità in cui i vari livelli della coscienza umana assumono, nel corso dell’interazione, vari ruoli attivi e ricettivi. La vostra mente esterna cosciente può attivare il processo divino e lasciare che esso risponda. Il sé spirituale viene impresso e richiamato dalla buona volontà dalla mente cosciente. Ma a quel punto ci sarà un’altra interazione. Il sé spirituale che entra in manifestazione diventerà il principio attivo, e la mente cosciente diventerà ricettiva, ascolterà, sarà flessibile e imprimibile. Si sintonizzerà e comprenderà i messaggi spirituali che le arrivano.
- Un’altra possibilità è quella di usare attivamente la mente dell’io cosciente, ma rivolgendola questa volta alla parte inferiore e distruttiva del sé, chiedendogli di manifestarsi e di esprimersi. Successivamente dovrete di nuovo farvi ricettivi e prestare attenzione con la mente cosciente, in modo che il sé inferiore possa essere davvero ascoltato. Ciò non significa che la mente cosciente si debba arrendere ad esso, ci si identifichi o ne sia impressa. Piuttosto, la mente cosciente ascolta e comprende profondamente, valuta e discrimina.
- Così come la vostra mente cosciente si lascia istruire dal sé spirituale, allo stesso modo il sé inferiore può essere istruito sia dalla mente cosciente che dal sé divino – probabilmente in questo ordine. Dopo aver ascoltato l’assurdità distruttiva del sé inferiore, senza però interferire sulla sua libera espressione, potete comprendere dove si sbagli e perché, quali siano gli equivoci, e i danni che esso provoca. In questo modo si può sviluppare un’interazione, un dialogo.
- Forse in seguito potreste chiedere al sé divino di dare istruzioni al sé inferiore. Lasciate che il sé divino parli sia alla vostra mente cosciente che al vostro sé inferiore non evoluto. Ascoltatelo; lasciate che v’insegni e vi ispiri a ogni livello. Lasciate che vi parli, o che vi scriva, attraverso la vostra mente cosciente.
- Il sé divino può istruire il sé inferiore, solitamente inconscio, in vari modi. Potreste effettivamente avvertire un dialogo interiore tra quei due livelli di coscienza appartenenti al vostro essere. L’io può allora allearsi attivamente col sé divino. Oppure il processo potrebbe avvenire durante il sonno, senza che la vostra mente cosciente sia direttamente coinvolta. Il processo potrebbe creare temporaneamente una certa agitazione, che all’inizio forse non comprenderete. Potrebbe derivare dal vostro desiderio di purificare il sé inferiore. Dopo avere riconosciuto appieno come funziona il processo – questo è molto importante e non può essere saltato, poiché è necessario assumersene la responsabilità – potrà esserci l’influenza del sé divino a livello involontario. Dovete sintonizzarvi molto bene, essere molto ricettivi, per prenderne coscienza. Questo stato molto più avanzato si verifica solo dopo aver padroneggiato e messo in pratica le fasi precedenti.
- Occasionalmente ci sono periodi in cui questo processo interiore può continuare nella vita di ogni essere umano anche se non segue un percorso come questo. Magari è per via di un proposito antecedente all’attuale incarnazione. L’entità ha forse raggiunto uno specifico punto d’incrocio in cui la guida interiore l’aiuta a prendere la decisione e assumersi l’impegno d’intraprendere un sentiero reale, con tutto quel che implica. La guida può arrivare in un periodo di sconvolgimento, attraverso dei sogni intensi o una particolare successione di eventi. Tuttavia, se non siete già profondamente a contatto e in sintonia con la vostra realtà interiore, non sarete in grado di decifrarne il significato. Avrete quindi bisogno di aiuto e di assistenza da parte degli altri. Anche in questo caso, il pieno significato di una guida del genere potrebbe diventare chiaro solo molto più tardi.
- Se la vostra mente conscia e inconscia non ostacola quella guida interiore, ma attende e ascolta, in seguito potrà avvenire uno sviluppo eccezionale. Ne deriveranno un maggiore sviluppo e una maggiore illuminazione. Ma se la resistenza cosciente e il rifiuto inconsapevole, le paure e i blocchi sbarrano la strada, allora si mette in moto un processo molto dannoso, perché l’espansione interiore spinge in avanti e i blocchi la soffocano. Questo porta alla crisi che può verificarsi in alcuni o in tutti i livelli. Crisi che può determinare un esaurimento, se l’espansione da un lato e l’ostruzione dall’altro sono eccessive. È sempre il lato esterno, quello che ostruisce, che deve fare spazio all’impulso interiore di espandersi, perché è quest’ultimo la voce vera e divina che segue i tempi giusti. Tutte le crisi dovrebbero essere viste in questo modo.
- Più andate avanti nel cammino, più diventerete sensibili al processo interiore, e sarete inoltre più capaci di alternarvi tra l’essere ricettivi e l’essere attivi, da un livello all’altro. La crescente consapevolezza dei processi interiori e la vostra sintonia con essi, e quindi con il mondo interiore di verità, dissolve finalmente lo spesso muro che separa il vostro io dalla più vasta realtà.
- La meditazione può essere applicata a tutte le esperienze della vita, sia interne che esterne, e anche alla ricerca della propria realizzazione. Se la si praticate correttamente, essa si alterna. Se la realizzazione di ciò che desiderate non viene bloccata all’interno, la meditazione vi porterà presto ad avere un’idea, imprimendo e lasciandosi imprimere, visualizzando e avendo fede nel risultato. Il processo creativo funzionerà, e lo sentirete. Ma se ci sono ostruzioni interne, la meditazione dovrà prima focalizzarsi su di esse, così che successivamente si possa riprendere la meditazione esterna sull’oggetto desiderato.
- Non importa se all’inizio usate la meditazione allo scopo esplicito di vivere la vita in modo costruttivo, o di sentire il Creatore dentro di voi, perché entrambe le cose implicano lo stesso stato interiore e producono la medesima esperienza esteriore. Se sperimentate Dio in voi e sapete di essere una manifestazione di Dio, la vostra vita non può che essere ricca e appagante. Oppure, se iniziate a rendervi conto della ricchezza della vita, avrete successo solo quando saprete che l’abbondanza è la natura stessa della Creazione e la volontà di Dio. Per raggiungere entrambi gli obiettivi dovete prima rimuovere i blocchi interiori che vi impediscono di raggiungere la vera unità, piuttosto che mantenere una falsa unità che deriva dal tagliare fuori quella parte sgradevole che non volete affrontare.
- Potete usare la meditazione per andare incontro alle vostre paure più profonde, e affrontarle. Potete chiedere la guida e l’illuminazione, la forza e il coraggio. Non avete bisogno di vivere nella paura, ma essa svanisce solo quando entrate in essa e la esponete per quel fantasma che è realmente.
- Non vi è essere umano che non tema la morte. Un muro interiore separa le persone dal processo della vita dopo la morte. Anche questo può diventare un argomento di meditazione. Potreste volere rimuovere questo muro e chiedere la necessaria guida, ma siete davvero disposti a soddisfarne le condizioni? Se lo siete, riuscirete realmente a rimuovere il muro. Potete vivere senza temere la morte. Potete sentire la verità della vita eterna, proprio qui e ora, nel corpo. Ma questo significa rinunciare a tutti gli atteggiamenti dell’io: orgoglio, volontà egoica, paura, vanità, separazione, dualità. In sintesi, la convinzione di essere diversi dagli altri, e quindi di essere più importanti degli altri, o che gli altri lo siano di voi. Tutti questi atteggiamenti erronei e illusori fanno parte della coscienza dell’io ed escludono la consapevolezza di chi voi siete veramente: quella più vasta coscienza che non conosce muri e che perciò non teme nulla. Potete illudervi di non temere la morte non guardandola, ma la vostra paura troverà comunque il modo di manifestarsi. Fintanto che siete rinchiusi dentro le mura dell’io, non potete che temere la morte pur desiderandola in modo negativo, motivati dall’ostilità o dal desiderio di fuga. Potrete davvero rimuovere questa paura abbandonando gli atteggiamenti dell’io. Ciò che vi toglierà effettivamente ogni timore sarà un agire onesto e armonioso con la vita, senza barare, né mettervi al di sopra degli altri, ma nemmeno sentendovi inferiori ad essi. Perché la vostra paura è condizionata dal vostro io, come ben sapete, ma scegliete di dimenticarvene.
- Nella meditazione dovreste includere e affrontare onestamente qualsiasi questione, conflitto e lato oscuro. Qui l’unico problema, miei cari amici, è che nonostante abbiate già conosciuto la verità della meditazione e nutriate in essa una fede genuina, tendete ancora a dimenticarvi di usare questa meravigliosa forma di comunicazione. Semplicemente non vi salta in mente di usarla in ogni occasione, e dimenticate quanto possa essere efficace per tutti i problemi grandi e piccoli della vita. In realtà non esiste grande e piccolo, tutto è importante. Ogni questione lascia spazio a una scelta tra atteggiamenti costruttivi o distruttivi. È sempre vostra la scelta di adottare atteggiamenti veritieri o errati, divini o demoniaci. Dato che tutto può essere importante o insignificante, secondo il proprio punto di vista, ogni cosa può essere oggetto di meditazione.
- Nel meditare per rimuovere i blocchi, sarete via via sempre più permeati, proprio voi come siete adesso, dalla manifestazione divina. A quel punto non ci saranno più muri, non ci sarà più l’io: voi siete la coscienza divina. Non sarà più necessario entrare negli atti specifici della meditazione, nel senso di pensare e concentrarsi, consolidando i pensieri e l’ascolto e lasciando passare i capricci della mente che vogliono farvi divagare. Non dovrete più sforzarvi. Emanerete semplicemente creazione. La vivrete, la respirerete, sarete creazione. Quando il vostro vero sé è libero, ogni espressione, pensiero e sentimento è un atto meditativo creativo.
- Vi sono altre fasi importanti di cui desidero parlarvi brevemente. Le persone meno illuminate usano la preghiera come supplica. Non serve approfondire questo aspetto giacché nessuno di voi si trova più a questo stadio. L’idea che un’entità esterna ascolti, vi ricompensi arbitrariamente, e cose simili, è ovviamente legata a uno stato infantile non ancora sviluppato. Tali persone credono che implorando con sufficiente umiltà, l’entità esterna esaudirà le loro richieste. Eppure, anche queste forme arcaiche di preghiera vengono spesso ascoltate grazie al potere della convinzione, alla visualizzazione, alla legge che dice “In base alla tua convinzione sarà la tua vita.” È il potere del pensiero a farlo. Nonostante la credenza sia ancora di tipo arcaico, l’amore, l’umiltà dello spitiro e l’onestà possono aiutare il potere del pensiero ad essere efficace.
- Lo stadio successivo è già molto più illuminato, e in questo caso si tratta di una richiesta. Nel senso che voi chiedete al vostro sé di andare in una certa direzione, sapendo che questi processi non potranno che dare una risposta e che ciò che desiderate è in armonia con le immutabili leggi divine.
- Il terzo stadio è sapere che il vostro desiderio sarà soddisfatto, che avete il diritto di essere soddisfatti e che lo meritate, perché siete disposti a rinunciare a tutti gli atteggiamenti negativi che lo ostacolano. Questo impegno totale vi porta a credere che il potere e la coscienza divini in voi sono tenuti a rispondere.
- Nel quarto stadio, quello più avanzato, sapete che il vostro desiderio è stato soddisfatto ancor prima di manifestarlo. Avvertirete un “click” interiore in cui esperirete il continuo e immutabile processo divino. Questo stadio ha eliminato ogni dubbio, poiché è stata eliminata la vostra negatività.
- In alcune aree della vostra vita potreste trovarvi al secondo stadio, in altre al terzo e in altre ancora al quarto. Questo è per voi un buon indicatore. Il quarto stadio significa che siete in uno stato di unione.
- Miei cari amici, quando ora mi ritiro e voi restate ancora qui insieme per un po’, forse uno di voi avrà spontaneamente voglia di meditare ad alta voce e a poco a poco anche altri vorranno partecipare. Che questa divenga un’espressione spontanea. Potrete così generare qui un’energia meravigliosa che potrà essere utilizzata per qualsiasi scopo sul vostro cammino. Potrete eventualmente usarla su qualcuno che ne ha bisogno per uno scopo specifico, in modo simile a come io ora do il mio potere a voi. Sarà, a suo modo, uno strumento ancora più forte. L’energia di molti non è solo più potente di quella di uno solo, ma vi aiuterà anche a capire quale potere riuscite a generare, quando lo incanalate correttamente. Lasciatevi ispirare e lasciate venire ciò che viene. Siate benedetti dall’amore, dalla verità e dal potere.
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 194 - Meditation: Its Law and Various Approaches - A Summary (Meditation as Positive Life Creation)
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