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Lez. 192 - Veri e falsi bisogni

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
21 maggio 1971

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione a cura di Anna Orsini e Maria Stella Biddau
Registrazione vocale a cura di Margherita Saetti
Edizione Marzo 2021

  1. Un saluto a tutti voi, amici miei. Benedizioni e forza si riversano su di voi. Se aprite i vostri cuori e le vostre menti, le potrete ricevere.

  2. Vorrei iniziare questa lezione, l’ultima della stagione, dicendo ancora una volta che la maggior parte degli esseri umani non è ancora consapevole dei propri immensi poteri e delle proprie potenzialità spirituali. Che cosa intendo per potenzialità e poteri spirituali? Che tali poteri superano di gran lunga le capacità umane che voi ritenete normali nella vostra sfera di esistenza.

  3. Sono poteri inaccessibili, che possono essere addirittura pericolosi per un essere umano privo di un certo livello di purificazione o con una coscienza in uno stato ancora semiaddormentato, che è sempre collegata ad atteggiamenti distruttivi quali volontà egoica, orgoglio, paura, avidità, invidia, malizia, crudeltà, rancore ed egoismo. Circa il novanta per cento degli esseri umani è addormentato e solo il dieci per cento è sveglio per accorgersi di quel che c’è nel mondo, intorno e dentro di sé. Il processo di risveglio del sé richiede un grande sforzo, impegno e lavoro, nonché la volontà di rinunciare ai modelli distruttivi e alle loro soddisfazioni dispendiose e di breve durata. Solo allora la consapevolezza potrà iniziare pian piano a crescere, la percezione si affinerà e una nuova conoscenza interiore sarà disponibile come manifestazione del risveglio del sé reale.

  4. Questa crescente percezione intuitiva, questa conoscenza interiore – prima di se stessi, poi dell’essere più intimo degli altri e infine anche della verità cosmica e della creazione – si espande in un’esperienza di vita eterna: la certezza della vita eterna! Risvegliare le potenzialità spirituali dà accesso alle onnipresenti forze vitali che esistono dentro e fuori di voi. Questi poteri possono essere usati per guarire, per aiutare e per accrescere la realizzazione e la consapevolezza in voi e negli altri. Inutile dire che se il piccolo sé prevale ancora sul sé spirituale, sul sé reale, esso abuserà puntualmente di quei poteri. Per un uso sicuro dei poteri occorre dapprima risvegliare l’amore nella persona. Se il campo energetico di un essere umano è orientato sulle basse frequenze a causa di una condizione di scarso sviluppo dell’anima, le frequenze molto più alte dei poteri spirituali possono distruggere la salute e la vita, oltre a dar luogo a enormi rischi. Ecco perché è così importante che lo sviluppo proceda con determinati ritmi. Il modo più sicuro rimane sempre quello di enfatizzare innanzitutto la purificazione.

  5. Quando la purificazione precede lo sviluppo del potenziale e del potere spirituale e psichico, cresce la felicità e diminuisce la paura. Le soluzioni per ogni tipo di problema sono sempre più accessibili: esse si presentano da sé quando si guardano in faccia i problemi e li si affronta. Allora sarà possibile guarire da ogni male della mente, dell’anima e del corpo.

  6. Sembra utopia, amici miei, e in realtà sarebbe una forma di utopia se voi perseguiste uno stato di felicità spinti dal timore del suo opposto, con la speranza di evitarlo. In altre parole, se desiderate la beatitudine per paura del dolore, se desiderate la vita eterna per timore della morte, se anelate alla felicità per paura dell’infelicità, se volete la pienezza per timore del vuoto, allora tutto questo vi sfuggirà e rimarrà irraggiungibile. Da qui nasce l’inganno che niente di tutto questo sia possibile, essendo l’oggetto di un desiderio velleitario. Non vi accorgete di come l’anelito umano sia espressione della vostra capacità di percepire quelle possibilità, ma la direzione che imprimete a quel desiderio, nella maggior parte dei casi, è l’opposto di quella che dovrebbe essere. Come vi stavo dicendo poc’anzi, dovete entrare in ciò che temete e che volete evitare e attraversarlo, affinché lo possiate superare e arrivare a un punto in cui quella condizione che prima vi spaventava non esista più. Solo accettando pienamente l’attuale mancanza di prospettiva e passando attraverso la paura che ne deriva potrete raggiungere lo stato di coscienza più ampio. Quest’ultimo, dunque, non è un’illusione, bensì un fatto, una realtà; non un pio desiderio o una fuga, ma la pura realtà dell’essere e della vita così com’è effettivamente.

  7. Non ci si arriva facilmente. Chiunque percorra questa strada si deve impegnare a fondo in tutto quel che implica questo tipo di ricerca. Gran parte di voi ha iniziato questo percorso di crescita nel solito modo: non siete felici e volete risolvere un certo problema. O forse non c’è nemmeno la precisa consapevolezza di un problema o di un blocco interiore. Potreste semplicemente avvertire una vaga sensazione di disagio nella vita. Voi volete ovviare a quel disagio, ma spesso lo fate sperando inconsciamente di lasciare inalterati, se non persino rafforzati, quegli atteggiamenti decisamente problematici che vi rendono infelici. Se il percorso vi chiede di adottare atteggiamenti opposti, la vostra reazione potrà spesso essere di panico, risentimento, lotta e resistenza, e potreste persino smettere di impegnarvi nella giusta direzione interiore. In altre parole, molti di voi iniziano con un obiettivo negativo: quello di eliminare una condizione negativa. Di rado si ha un obiettivo positivo all’inizio. Magari si è sinceramente disposti a una totale autopurificazione e crescita spirituale, ma se si tratta di essere disponibili ad accettare le difficoltà e a rinunciare ai propri schemi distruttivi consolidati nel tempo, l’impegno consapevole verso l’obiettivo positivo all’improvviso svanisce. La maggior parte delle persone riesce a perseguire e a rafforzare l’obiettivo positivo solo quando entra sempre più in profondità dentro di sé.

  8. L’anelito è sempre presente. Qualcosa nel vostro essere più intimo e profondo sa che esiste un’altra realtà e un altro stato di coscienza al di là del vostro attuale stato di sviluppo. Conseguire quello stato più elevato e più appagante è un bisogno sano e legittimo. Prendendo consapevolezza di tale bisogno, sarà possibile impostare un obiettivo e una direzione positivi. Ma finché il bisogno è inconscio e intrecciato con obiettivi negativi, quali pretendere la liberazione dalla propria condizione di infelicità, rimarrete confusi riguardo al percorso stesso. Se l’impegno non è assoluto avrete risultati tenui, falsi e limitati, e il circolo vizioso verrà chiuso dal dubbio che vi renderà ancora più restii a impegnarvi. Poiché trattenersi a causa dei dubbi rende impossibile la liberazione, si tende a giustificare il dubbio stesso.

  9. A questo punto è assolutamente necessario che vi rammenti una lezione di molti anni fa sui bisogni falsi e reali. Questa lezione rappresenta anche una sequenza organica, il completamento di un ciclo che permette di assimilare del nuovo materiale. È un movimento ciclico a spirale che consente di ultimare il ciclo partendo da un punto qualsiasi. Ciò spiega perché quasi tutti coloro che possiedono un certo livello di consapevolezza trovino utili queste lezioni, a prescindere da quando hanno iniziato. Pertanto questa particolare lezione fornirà ancora una volta delle risposte a molti di voi e getterà nuova luce sul punto esatto in cui, al momento, siete bloccati.

  10. La lezione di qualche anno fa a cui faccio riferimento tratta di bisogni reali e di bisogni falsi. Da allora tanti di voi hanno incontrato i propri profondi sentimenti di paura, dolore, colpa e rabbia, vissuti per la prima volta in questa vita durante la prima infanzia e che in seguito non avete avuto il coraggio di rivivere. Nel corso di questo viaggio per rivivere vecchi sentimenti mai sperimentati prima fino in fondo, avete incontrato anche i vostri bisogni di bambini, la cui mancata soddisfazione ha causato la maggior parte dei sentimenti dolorosi, e perciò repressi, che provate. Come vi ho detto, se una persona non porta alla coscienza l’esperienza del proprio sentire inconscio, si trascinerà nella successiva incarnazione il materiale represso. È un materiale radicato, dormiente e non assimilato, che cercherà situazioni e persone che possano farlo emergere nella prossima incarnazione. E allora potrà sembrare che un’esperienza dolorosa dell’infanzia sia imputabile ai genitori o a un certo ambiente. Ma, in realtà, lo stato non sviluppato dei genitori è il mezzo per far emergere immagini che altrimenti rimarrebbero latenti e inaccessibili alla coscienza, bloccando così la purificazione totale. Certo, si può gestire l’esperienza dolorosa anche eludendola, usando la vecchia modalità e prolungando, in tal modo, il ciclo. Ma arriverà il giorno, per ogni entità, in cui lui o lei capirà che non è più possibile evitare di affrontare questa esperienza in modo aperto.

  11. Potete seguire questa catena di eventi anche nella vita attuale. Nella misura in cui non avete fatto esperienza della vostra infanzia pienamente, attirerete situazioni simili più tardi nella vita. Se siete sfuggiti alla vostra infanzia e non siete consapevoli di quel che vi è realmente successo, tenderete a non riconoscere ciò che sentite e sperimentate adesso mentre ripetete l’esperienza. Viceversa, quando prendete coscienza dei sentimenti passati diventate anche consapevoli che state ripetendo quella data esperienza. Il vostro intorpidimento riguardo al sentire passato vi rende insensibili alle esperienze presenti, a meno che non vi impegniate e sforziate sul serio per il risveglio, anche se all’inizio vi potrebbe apparire doloroso.

  12. Potete essere vigili e pienamente consapevoli di ciò che vi succede ora solo quando le esperienze analoghe del passato vengono allo scoperto e sono affrontate interamente. Quindi non solo potrete risolvere il materiale dell’anima residuo di questa vita, ma allo stesso tempo anche l’eredità delle precedenti esistenze. Ora, in questa fase del percorso in cui fate sempre più esperienza di tale materiale residuo, constaterete che l’elemento più doloroso è la mancata soddisfazione dei vostri legittimi bisogni di quando eravate bambini. Come spiegavo nella precedente lezione, la negazione dei vostri bisogni reali crea dei falsi bisogni. È di basilare importanza prenderne atto.

  13. Quali sono i bisogni reali e quali quelli falsi? Intanto, ciò che è reale in un periodo della vita di una persona potrebbe essere del tutto falso e irreale in un altro. Un bisogno reale per un bambino non è tale per un adulto. Se una persona crescendo nega il dolore di un bisogno reale non soddisfatto, quel bisogno non scompare. Anzi, quella negazione perpetua il bisogno e lo proietta in un momento successivo e su altre persone, facendolo diventare un falso bisogno.

  14. Faccio un esempio preciso. Un bambino ha bisogno di essere accudito e necessita unicamente di cura, nutrimento, sentimenti amorevoli, attenzione e che si apprezzi la sua unicità. Se questi bisogni non vengono soddisfatti, il bambino soffre. Accettando ed elaborando consciamente la sofferenza, la persona non ne resta danneggiata, malgrado quello che molti vorrebbero credere. Quello che crea un danno è la convinzione che quel dolore possa svanire solo se la persona riceve tutto ciò che le è mancato, perfino dopo anni. La cosa, ovviamente, non accadrà mai. E se anche fosse possibile per un adulto trovare finalmente dei genitori surrogati, ideali e perfetti secondo i parametri del bambino deprivato, per l’adulto tutto questo ricevere che proviene da fuori di sé non porterà mai a un vero appagamento.

  15. Quell’appagamento così dolorosamente desiderato potrà essere conseguito solo quando, da adulti, ricercherete in voi tutto quello che cercavate al di fuori di voi. Questo succederà nel momento in cui vi assumerete la responsabilità di voi stessi. Se continuate ad accusare i vostri genitori, addossando ogni responsabilità a loro e alla vita, vi priverete del centro vitale che si trova in voi, fonte di ogni bene. Solo quando cercherete di cambiare condotta scoprendo che la sofferenza è indotta dal vostro attuale atteggiamento, potrete iniziare a trovare quella sicurezza che prima cercavate nel sostegno altrui. Anche l’ansia svanirà nella misura esatta in cui cercherete in voi la causa dell’attuale sofferenza. Una sofferenza che è il prodotto della negazione del dolore originario e dei conseguenti modelli negativi e distruttivi nel modo di pensare e di sentire.

  16. Quando le persone iniziano a essere realmente responsabili, cessano gradualmente anche di aspettare che i buoni sentimenti vengano dall’esterno. Esse dipenderanno meno dagli elogi e dall’amore altrui perché sapranno darsi da sé quell’autostima che non riuscirebbero a provare comportandosi da bambini esigenti e pieni di risentimento. Questo è un altro passo verso la centratura nel sé reale, anziché appoggiarsi agli altri. Tale condizione, a sua volta, accresce la facoltà di provare un forte flusso di sentimenti buoni e caldi e alimenta il desiderio di condividerli, piuttosto che tenerseli astiosamente per sé. La capacità di sperimentare il piacere che proviene dall’interno del corpo e dall’anima e offrirlo agli altri diventa una vera alternativa rispetto a voler insistere avidamente a ricevere. Tutte queste facoltà potenziate riempiranno il vuoto creato dal bisogno insoddisfatto del bambino.

  17. Quanto più resta inascoltato il dolore di un bisogno legittimo non soddisfatto o lo si avverte solo in modo parziale, tanto più la personalità si riempirà di falsi bisogni e farà affidamento sugli altri. Quando le richieste non vengono soddisfatte, il risentimento – e spesso il livore con cui si argomenta contro la vita e gli altri – accresce il senso di privazione, così che un circolo vizioso ininterrotto sembra intrappolare la persona in uno stato di disperazione. Non è poi così difficile giustificare la propria condizione e formulare un atto di accusa. Si possono sempre trovare dei motivi reali, immaginari, esagerati o distorti per spostare il peso della responsabilità al di fuori di sé. Poiché tutto questo processo è sottile e nascosto, occorre essere molto attenti nell’osservarsi e nell’essere onesti con se stessi per vedere questi meccanismi in azione. Solo quando sarete in grado di riconoscere le vostre richieste irrazionali e di vedere come desideriate infliggere una punizione a coloro che biasimate, riuscirete a capire veramente le connessioni che vi sto descrivendo ora.

  18. Quali sono i reali bisogni di un adulto? Sono espressione di sé, crescita, evoluzione, conseguire il proprio potenziale spirituale e tutto quel che ne deriva. Questo significa piacere, amore, soddisfazione, buone relazioni e un contributo significativo al grande piano in cui ognuno ha il suo compito. Quando si raggiunge un certo grado di crescita, questo compito inizia ad essere avvertito ed esperito interiormente, finché diventa realtà. Percepire la propria crescita interiore è un bisogno reale, poiché la mancanza di essa causa infelicità. La persona deve allora procedere alla ricerca delle ostruzioni nella propria anima e rimuoverle. In un modo o nell’altro, le ostruzioni sono sempre connesse alla perpetuazione dei bisogni che una volta erano reali e che adesso sono diventati falsi bisogni.

  19. La perpetuazione dei falsi bisogni crea ogni sorta di condizioni distruttive nell’anima di una persona. Dato che non è mai possibile soddisfare i falsi bisogni, un senso di vuoto e di continua frustrazione distruggono la speranza, offuscano la vista e inducono risentimento, odio, biasimo e, spesso, rancore. Per punire coloro che sembrano aver causato lo stato negativo si ricorre a una astiosa resistenza passiva e all’autopunizione. Peggiori sono questi tratti interiori, maggiori saranno il senso di colpa e l’evasione dal sé, il che rende impossibile andare alle radici del problema, cambiare direzione e obiettivo. Solo quando si supera con determinazione la riluttanza a riconoscere i falsi bisogni, si può invertire il processo.

  20. I bisogni reali non richiedono che gli altri si adeguino e “vi esaudiscano”. Solo il piccolo sé ne è convinto. Il vero bisogno di amore, compagnia e condivisione può iniziare a essere soddisfatto solo quando l’anima è pronta ad amare e a dare, da non confondere con il bisogno nevrotico di ricevere amore. Ma la confusione tra i due bisogni è abbastanza frequente. Se credete di essere davvero disposti ad amare, ma il destino vi è avverso e tiene lontana da voi la persona che vi ama e che potete amare, vuol dire che state ancora cercando ardentemente di soddisfare il vostro bisogno infantile con un genitore surrogato. Nel profondo del cuore siete molto arrabbiati e accusate, punite e vi sentite delle vittime perché viene ignorato il vero bisogno d’amore da voi immaginato. Una volta che sarete veramente pronti a rinunciare alle vecchie convinzioni, una volta che comincerete a vivere nel presente e guarderete dentro di voi, il vero amore verrà a voi, appagando il vostro attuale e reale bisogno.

  21. I bisogni legittimi possono essere soddisfatti a condizione che proviate i sentimenti originari e quelli irrisolti del passato. Questo vuol dire scoprire e rinunciare ai falsi bisogni derivanti dall’aver negato il dolore del loro non soddisfacimento originario. Tornate alla condizione dell’infanzia e permettete alle reazioni irrazionali e distruttive del bambino che è in voi di esprimersi adesso. Quando vi appropriate davvero di quella vostra parte state già creando un nuovo clima interiore.

  22. All’inizio non è cosa facile. Immagini di sé e finzioni a voi care impediscono quasi a tutti di riuscirci con facilità. Il bambino distruttivo, esigente, punitivo e astioso di solito si manifesta in maniera assai oscura, che può essere facilmente occultata, razionalizzata, negata o giustificata, così che l’enfasi viene spostata su dei fattori esterni. Se darete voce a questo lato irrazionale, vi accorgerete puntualmente che esso vi sta dicendo: “Ho bisogno di essere sempre amato e approvato da tutti, altrimenti è un disastro”. Il sé allora si convince di questo fatto e lo usa come mezzo per costringere gli altri a soddisfarvi. La reazione esagerata del sé diventa talmente dolorosa che il mancato soddisfacimento delle richieste insaziabili di gratificazione totale e incondizionata del proprio orgoglio e della propria volontà egoica assume un aspetto catastrofico. Sebbene siate maturi in tanti aspetti del vostro essere, cercate in voi quelle reazioni nascoste ogni volta che, al verificarsi di condizioni spiacevoli nel vostro ambiente, si manifestano costantemente in voi ansia e disagio.

  23. Raramente si pensa in termini così netti a questo aspetto catastrofico così radicato tra le vostre convinzioni. In effetti, vi basterà analizzare tutto ciò in modo chiaro per non ritenere più tutto così catastrofico come prima. La difficoltà è che voi capite solo in modo vago la vostra reazione che ritiene catastrofica la mancata soddisfazione della richiesta di essere amati e approvati dagli altri. Razionalizzando superficialmente la vostra reazione senza concettualizzarla, voi non mettete in relazione il vostro pensiero e il vostro sentire. Dunque è necessario scoprire il concetto, o meglio il concetto errato, alla base della vostra forte reazione a una mancata soddisfazione, a una ferita, a una critica o a una frustrazione. Sarà allora possibile riconoscere il bisogno irreale e il sentimento di vendetta con cui lo si perpetua, lo si persegue e lo si giustifica. I bisogni irreali sono delle richieste fatte ad altri. I bisogni irreali non potranno mai essere soddisfatti.

  24. Non è un vero bisogno presumere che le ferite vi danneggino. Sarà così solo se siete segretamente convinti che lo faranno e insistete a crederlo semplicemente perché non siete inclini ad accettare la vita così come è e voi stessi per come siete.

  25. Alcuni di voi hanno iniziato a sperimentare e capire per davvero che piacere, pace e realizzazione di sé non dipendono mai dagli altri, ma unicamente da sé stessi. Eppure talvolta, avvicinandovi a un territorio ancora inesplorato dentro di voi, in cui dei falsi bisogni e dei sentimenti residui non esperiti creano un nucleo distruttivo, voi vi dimenticate di questa verità.

  26. Spesso il malinteso dualistico per cui o si fa affidamento su di sé – e quindi si sta per conto proprio – o si sta in una relazione appagante – e quindi si dipende fortemente dall’altro – vi impedisce persino di volervi assumere la vostra responsabilità personale. Se lo faceste, riterreste di dover rinunciare alla speranza di un partner amorevole. Ma è vero l’esatto contrario. Solo riappropriandovi del vostro sentire, attingendo alle vostre risorse interiori e aprendo i pozzi dei vostri sentimenti legati al dare e all’amare, la realizzazione diventerà inevitabilmente realtà. Viceversa, nella misura in cui vi aggrappate e insistete a pensare che sia l’altro a farvi sentire realizzati, allora in quella misura resterete soli e i vostri bisogni reali rimarranno insoddisfatti, perpetuando così le vecchie ferite della vostra infanzia. Il vostro stato attuale può dunque essere l’indicatore più affidabile, perché non si può barare con la vita. Le sue leggi e le sue regole vi dicono la verità sul vostro stato, anche se la vostra consapevolezza diretta è ancora offuscata. Se non vi sentite realizzati, investigate dentro di voi per capire dove non lo siete e in che modo proiettate sugli altri ciò che deve provenire innanzitutto da voi.

  27. Quando il sé spirituale rinuncia ai falsi bisogni ed esprime il bisogno reale di eliminare ciò che ostacola consapevolezza, realizzazione di sé, intimità e vicinanza con gli altri, viene destata una forza meravigliosa. Questo appello non resta mai disatteso. Anche se vi sentite ancora troppo deboli per il necessario impegno totale che questo lavoro richiede, potete sempre invocare l’aiuto per riuscirci. L’aiuto arriverà.

  28. Questo è l’obiettivo più importante, il resto viene da sé. Vedendo come ora evitate il dolore del passato, a lungo dimenticato, che continua a covare dentro di voi, scoprite di essere anche rimasti agganciati al desiderio di colpevolizzare gli altri. E se anche i vostri genitori avessero fallito – perché anche loro sono esseri umani che sbagliano – non li potete ritenere responsabili della vostra sofferenza attuale; e ancor meno gli altri, che vi aspettate rimedino a tutte le ferite che avete subito. La vostra sofferenza attuale è il risultato di quella distorsione nel perseguire i falsi bisogni, insistendo sul loro soddisfacimento. È un meccanismo che all’inizio sembra quasi impercettibile, ma se vi allenate a osservarlo sarà fin troppo evidente. Finché sceglierete di restare inconsapevoli, pur essendo molto abili a spiegarvi la situazione razionalmente, non farete che peggiorare la vostra condizione. Potrete anche ingannare gli altri con la legittimità delle vostre ragioni. Potreste persino ingannare il vostro sé cosciente esteriore. Ma non potrete mai ingannare il vostro sé reale interiore, né tantomeno la vita. La vita applica le sue leggi e le sue regole in modo molto preciso, equo e imparziale: essa aspetterà che troviate la verità su dove i vostri bisogni dell’infanzia, legittimi ma non riconosciuti, hanno dato origine alla paura e al dolore che non volevate, né potevate, sperimentare a fondo. Liberatevi di quel fardello. Quella riluttanza ha creato dei falsi bisogni la cui natura e il cui significato sono rimasti celati. Quando tutto questo verrà allo scoperto, potrete risolverlo.

  29. Ogni repressione e occultamento crea dei circoli viziosi e delle reazioni a catena negative: i falsi bisogni creano mali come la crudeltà, la vendicatività e via dicendo. La colpa e l’odio di sé provocati da questi aspetti distruttivi sembrano offrire, nel segreto della vostra coscienza, una giustificazione al vostro dolore originario ma dato che non lo volete ammettere, continuate a proiettare la colpa sugli altri. Le energie intrappolate nel reprimere tali sentimenti si dilatano e diventano sempre più potenti, creando crisi su crisi. Esse potranno essere liberate e utilizzate per il vostro bene solo facendo emergere ciò che è nascosto per valutarlo alla luce della verità. Per farlo, occorre il coraggio di accettare il male senza identificarsi del tutto con esso e questo metterà subito la vostra vita sul giusto binario per soddisfare i vostri bisogni reali attuali.

  30. Perseguire dei falsi bisogni produce un dolore insostenibile. È un dolore teso, chiuso e amaro connotato dallo sconforto, assai diverso dal dolore causato da una vera insoddisfazione, da ferite o privazioni. Se questo disagio non viene più diretto verso dei bisogni fittizi, il dolore può essere dissolto e trasformato nuovamente nella corrente di energia originaria, che fluisce e dona vita. Un dolore duro è il risultato della lotta contro quello che c’è. Un dolore morbido è il risultato dell’accettazione.

  31. Dopo che col vostro impegno nel cammino avete rimosso la copertura esterna che vi intorpidiva e tolto lo strato difensivo che vi isolava da quelle condizioni interiori, dovete necessariamente sperimentare i vostri vari sentimenti, i bisogni falsi e reali, con il dolore duro o morbido che ne deriva. Per trovare l’uscita dal labirinto di questo caos, è essenziale per tutti voi sapere qual è la differenza tra i due tipi di dolore. Se provate dei sentimenti irrisolti, ma non siete coscienti di essere totalmente presi nell’esprimere richieste insaziabili per soddisfare dei falsi bisogni, potreste perdervi nel dolore duro. E il dolore duro che scaturisce dall’insistere sui falsi bisogni porta con sé la vendetta. La sofferenza stessa è un’arma sovente usata per punire i genitori, le figure genitoriali proiettate e la vita. In effetti dice: “Guarda quanto sei cattivo e che cosa mi hai fatto! Dato che non hai esaudito le mie richieste, per punizione io mi autodistruggo”. E la persona coinvolta in questo processo, cieca poiché non del tutto cosciente di esso, potrebbe perdere la testa ed essere trascinata in questa corrente sotterranea.

  32. È dunque meglio verificare il tipo di dolore che si prova. Esso vi porta forse a uno sconforto desolato, a profondi abissi in cui sembra non trapelare alcuna luce? Si può quindi tranquillamente supporre che il livello di rancore impedisca la reale esperienza del dolore originario residuo. Poiché se si sperimenta un dolore reale, una saggezza interiore naturale guida il ritmo e la durata di ogni esperienza. Ogni volta arriva una profonda intuizione e delle connessioni portatrici di luce e speranza. Ma in loro assenza non dovreste andare più a fondo dentro quel dolore duro, perché lo state usando in modo involontario e inconscio per punire gli altri. Piuttosto dovreste lavorare per riconoscere ciò che sta accadendo in realtà, dopodiché potrete fare esperienza in tutta sicurezza di ciò che era rimasto irrisolto e liberarvene. Allora lo farete con uno spirito totalmente diverso: non con quello della vittima inerme condotta al macello, ma adottando un atteggiamento motivato e fiducioso.

  33. La vostra paura di andare fino in fondo dentro di voi, amici miei, non dipende tanto da un dolore vero. Un dolore morbido causato da bisogni reali insoddisfatti potrebbe esprimersi momentaneamente in modo energico con pianti e grida, contorsioni e scatti nervosi, ma c’è una base interiore sicura perché è svanita la corrente a forzare velenosa che urlava vendetta contro il mondo. La dolce tristezza del dolore vero e dei veri bisogni si scioglie mentre fluisce. L’esperienza insopportabile, dura e pericolosa del dolore è dovuta al falso bisogno che dice: “Devi darmi ciò di cui ho bisogno, quello su cui insisto. Altrimenti morirò per rivalsa”.

  34. Dovete scoprire quella voce, amici miei, che in qualche misura è presente in tutti, senza eccezioni. Più è nascosta, più siete lontani dal dissolverla e dal trasformare le vostre correnti energetiche. Se possibile, consentitevi di sperimentare questa voce e riconoscetela per quello che è, invece di identificarvi con essa. Finché vi identificate totalmente con essa non potrete affrontarla e verificarla. Ma nel momento in cui la osservate solo come una parte di voi, in quell’istante saprete che in voi c’è molto altro. Quell’aspetto di voi che osserva corrisponde certamente più a voi di ciò che viene osservato. Quella parte di voi che mette in dubbio la voce che grida vendetta, che ha un dialogo con essa e che sonda la veridicità dei suoi messaggi impliciti, è molto più forte. E continua a rafforzarsi, fino al momento in cui, finalmente, prevale. Così si annulla il bisogno di un totale rifiuto di sé, che è il prodotto dell’identificazione totale con la voce del falso bisogno.

  35. Nel momento in cui vi domandate: “Ma è proprio vero che dovrò morire perché ho dovuto sopportare questo dolore o lo sto sopportando ora?” vi dovrete rispondere che, innanzitutto, questa non è per forza l’unica alternativa. Ma quando lo è, e quando no? Da cosa dipende nel vostro caso? Se vi ponete seriamente tali domande, vedrete che non è vero che l’alternativa è morire o vivere una vita infelice per il resto dei vostri giorni a causa del dolore provato. Nessun dolore potrà mai farvi morire. È solamente il vostro atteggiamento verso il dolore che vi farà perire. Se fate resistenza e vi indurite, il dolore si aggraverà e vi schiaccerà per davvero. Solo nel momento in cui vi sentirete annientare, non dal dolore inflitto da altri bensì da quello che voi infliggete a voi stessi, potrete confrontarvi con questo atteggiamento dentro di voi. Come vi dicevo prima, inizierete a dialogare con esso.

  36. Lasciando andare una ad una le vostre insaziabili richieste e i falsi bisogni, scoprirete quanto essi siano effettivamente illusori. All’inizio ritenevate, per esempio, di non poter vivere senza un’approvazione totale, senza un’accettazione e un amore incondizionati, un’ammirazione acritica o altro. Se riusciste a considerare la possibilità di ottenere appagamento, soddisfazione, piacere e felicità senza che quelle richieste siano soddisfatte – un’idea nuova, sulle prime – sarete sorpresi di scoprire che, in effetti, è possibile. Si riveleranno a voi delle nuove modalità, delle nuove possibilità che non avreste mai nemmeno considerato, tanto eravate convinti che non potesse essere altrimenti.

  37. Ovunque troviate nella vostra vita impedimenti, insoddisfazione o ostacoli invalicabili, voi dovete cercare un falso bisogno. Troverete come la vostra ostinazione stia dicendo: “Deve essere così come dico io. La vita me lo deve e devo averlo”. Quando trovate ed esprimete quella voce e ne riconoscete la fallacia, qualcosa si scioglierà all’istante. Il fatto stesso di dubitare della validità di quei falsi bisogni, che fino a ora davate per scontato essere reali, libererà le vostre energie creative. Dal profondo del vostro essere più intimo, dal centro del plesso solare, la voce della saggezza vi farà da guida. Era già stata la vostra guida in quelle aree in cui non avevate blocchi. È allora possibile utilizzare le energie liberate per raggiungere quelle zone che devono essere ancora ripulite dalla sterpaglia. Queste energie potranno così essere impiegate per dissolvere la sostanza dell’anima ancora indurita da convinzioni preconcette mai messe in dubbio né mai articolate, indurita dall’insistenza, da una forte volontà egoica e dall’aver negato e represso sentimenti e pensieri.

  38. Non dovete confondere un’ostinazione caparbia con la determinazione e la gentilezza rilassata dell’impegno o con un’energia focalizzata su un obiettivo, prerequisiti indispensabili per il lavoro sul Sentiero. La contrattura prodotta da una volontà egoica indurita intensifica molto il dolore originario irrisolto. Essa crea nel sistema una dolorosa tensione di cui accusate sempre gli altri – per come vi hanno respinto in passato e ancora adesso. Così non vi rimane altro che rinunciare al vostro futuro.

  39. Le energie rilasciate seguendo il processo che vi ho descritto non sono solo energie fisiche che apportano benessere, fluidità e piacere. Esse liberano anche la voce della verità e della saggezza, che è quella del vostro sé più intimo e spirituale. Esso vi indicherà la strada e voi, quando emergerete dalla vostra oscurità, imparerete a riconoscerlo e a fidarvi di lui per tracciare una via tra i due estremi: tra il desiderio ottuso e utopico, che ascolta solo ciò che volete sentire e che vi rende sordi alla verità che è dentro di voi, e la cinica diffidenza verso tutte le verità più profonde del vostro sé spirituale, che vi rende ugualmente sordi alla voce della verità. Dunque dovete cercare la vostra strada tra questi due estremi.

  40. Entrando nel profondo dei vostri sentimenti più intimi, amici miei, non temete di perdervi in un dolore insostenibile. Per quanto possa essere stata difficile la vostra infanzia, per quanto siano state negative le vostre esperienze e per quanto possa essere stato crudele un genitore, non è quella la vera causa del vostro dolore. La causa è la persistenza e l’ostinazione nel rimanere agganciati a bisogni ormai diventati falsi, nel pretendere delle condizioni diverse e che la vita faccia ammenda e dia a voi in modo gratuito offrendovi ogni beneficio, ma escludendovi dal magnifico gioco della vita. Questo è ciò che vi fa davvero male e che vi fa soffrire. Dovete partire da voi stessi, in ogni frangente. Se procederete in questo modo, permetterete ai sentimenti positivi di trasformarsi in esperienze profonde e reali al pari dei sentimenti negativi e dolorosi.

[Dalla registrazione mancano le parole di chiusura.]

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 192 - Real and False Needs
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