Lez. 175 - La coscienza: il fascino di creare
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
2 settembre 1969
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Giugno 2023
- Saluti a tutti voi, amici, che state ricevendo delle benedizioni tangibili sotto forma di correnti energetiche ricolme di coscienza e di forza. Il loro flusso vi sta permeando tutti. Esse sono una realtà che potrete percepire sempre di più con l’accrescersi della vostra coscienza e con l’esplorare nuovi ambiti.
- Vi parlerò degli aspetti della coscienza e della sua rilevanza nello schema della creazione. Il nostro lavoro nei prossimi mesi approfondirà la vostra comprensione del potere e della rilevanza della coscienza creativa. La creazione è infatti un prodotto della coscienza e non il contrario, come generalmente si ritiene. Non può esistere nulla se prima non esiste nella coscienza, che essa sia lo spirito universale, il sé universale, o il sé individualizzato. Che la vostra coscienza percepisca, crei e formuli qualcosa di così importante da cambiare il mondo, o che sia solo un atteggiamento passeggero di poco conto, il principio è lo stesso.
- Ho parlato spesso di questi fatti che già conoscete, ma non bene abbastanza. Voi continuate a trascurare l’enorme significato delle vostre creazioni coscienti, e la disconnessione da esse vi procura una grande sofferenza. Non c’è sofferenza più intensa di quella che si prova quando non si sa di aver creato quel che si sperimenta. Ciò vale anche per le esperienze positive, per quanto in misura minore. Poiché se non sapete di aver creato quel che state sperimentando, vi sentirete impotenti e soggetti a un potere che non siete in grado di comprendere. Quel potere, in verità, è la vostra stessa coscienza, amici miei.
- Ora cerchiamo di capire un po’ meglio alcuni degli attributi più importanti della coscienza. La coscienza non è solo il potere di pensare, discriminare e scegliere; questo è ovvio. Non è solo il potere di conoscere, percepire e sentire. È anche la capacità di volere. La volontà è un aspetto molto importante della coscienza. Che voi esercitiate la volontà con consapevolezza o che vi scolleghiate dalla vostra volontà non fa differenza. La volontà è un aspetto della vostra coscienza e, dunque, di ciò che voi create in continuazione. La volontà è un processo costante, al pari del sapere e del sentire. Laddove c’è coscienza, lì sono sempre presenti il sapere, il sentire e il volere.
- Spesso in superficie vanno in cortocircuito delle correnti volitive contraddittorie, le quali appaiono come assenza di consapevolezza o intorpidimento. Pur essendo attenuata in superficie, al di sotto la coscienza continua a essere attiva. I suoi prodotti si rivelano come tangibili esperienze di vita e vi sentite smarriti, credendo che ciò che vi ha portato la vita sia del tutto indipendente dalla vostra volontà e conoscenza. Qualsiasi percorso di crescita genuina deve far emergere ogni brama, credenza e conoscenza interiore confusa e contraddittoria, così che i fatti della vita appaiano nella loro vera luce di creazione del sé. Tale consapevolezza vi dà il potere di creare ex novo.
- Desiderare, determinare, formulare e conoscere una possibilità concreta e percepire le relative attività interiori sono gli strumenti della vostra coscienza creativa. L’umanità si può suddividere tra coloro che lo hanno capito e che usano gli strumenti in modo deliberato, creativo, costruttivo, e coloro che non ne sono consapevoli, i quali, vittime della propria ignoranza, senza saperlo creano di continuo eventi distruttivi.
- L’essere umano è la prima entità sulla scala evolutiva a poter creare deliberatamente con la coscienza. Voi, amici miei, che siete alla ricerca della vostra vera identità, dovrete arrivare a sperimentare il vostro potere di creazione e, in particolare, come avete creato tutto quel che ora avete o non avete. Allora constaterete come combattere contro quello che avete creato accresca il dolore e la tensione nel vostro essere. Il che è inevitabile se ancora non vi rendete conto, in generale e nello specifico, che la vostra vita è il frutto della vostra attività mentale. E vi ribellerete sempre contro ciò che non vi piace, lacerandovi ancor di più. La ribellione potrebbe non essere del tutto conscia; potrebbe manifestarsi come un vago malcontento per la vita o assenza di prospettive, un che di futilità e frustrazione da cui non vedete via di scampo. Anche il malcontento è una sorta di ribellione.
- Per comprendere la natura della coscienza ancor più profondamente dovete vedere in quali direzioni positive e negative potrebbe orientarsi la coscienza. C’è una saggezza purissima in voi che fluisce verso una felicità in continua espansione, verso una varietà illimitata di nuove espressioni di vita e una pienezza di dimensioni. Questo è lo spirito universale. Non sto dicendo che lo spirito universale è in voi: vi dico che siete voi a esserlo, ma il più delle volte non lo sapete. Inoltre in voi dimora l’espressione distorta della vostra coscienza creativa con cui determinate effetti negativi e distruttivi. Potreste dire che è l’eterna lotta tra Dio e il demonio, tra il bene e il male, tra la vita e la morte. Comunque vogliate chiamare quei poteri, il nome dipende dalla cultura, dalla moda, dall’interpretazione, dalle preferenze personali e dal proprio approccio al mondo. Ma quei poteri sono i vostri poteri. Voi non siete la pedina inerme di nessuno. Questo è il fatto fondamentale che cambia davvero ogni percezione di voi stessi e il vostro atteggiamento nei confronti della vita. Non sapere ciò vi farà sentire costantemente vittime di circostanze al di fuori del vostro controllo.
- Per percepire e sperimentare la vostra vera identità di spirito universale ci vogliono tre condizioni:
- 1) Sintonizzarsi con essa. Il sapere che esiste lo renderà possibile. Attivate lo spirito universale con il deciso intento di dargli ascolto. Portate la calma nel vostro essere interiore e permettete che accada. Non è facile come sembra, giacché la tumultuosa staticità di una mente affollata continua a bloccare tale possibilità. Bisogna allenare la mente perché sia calma abbastanza da non generare pensieri casuali. Quando ci sarete riusciti, in qualche misura, sperimenterete un senso di vuoto. Avrete l’impressione di stare ascoltando il nulla, e la cosa potrebbe persino spaventarvi o contrariarvi. Ma infine lo spirito universale inizierà a manifestarsi, non perché egli “decida” di ricompensarvi per essere stati dei “bravi bimbi” che ora se lo “meritano”, ma perché ne cominciate a percepire la presenza in modo continuativo: saprete che quella presenza c’era sempre stata e che era sempre lì alla vostra portata - quasi troppo vicina per riuscire a percepirla.
- Le prime manifestazioni potrebbero non arrivare con una voce o una conoscenza interiore diretta, ma attraverso deviazioni, passando per altre entrate, e poi come idee che vi passano all’improvviso per la mente e che sembrano casuali. State all’erta e in sintonia con la realtà interiore, e capirete che quelli sono i primi segni di contatto con lo spirito universale. In seguito constaterete l’inenarrabile grandiosa pienezza del vuoto. La sua immediatezza, benché meravigliosa, frena la percezione della continua presenza dello spirito universale. Quando scoprirete in voi quella presenza costante, essa vi ricolmerà di forza e sicurezza; e saprete di non dovervi mai più sentire inadeguati e impotenti, poiché la fonte di tutta la vita vi procura ciò che è importante per voi, fin nei minimi dettagli del vivere. La fonte interiore vi ricolma di ricchi sentimenti; vi stimola e vi distende; vi mostra come gestire i problemi. Essa offre soluzioni che riuniscono decoro, onestà e interesse personale; amore e piacere; realtà e felicità; che vi consentono di svolgere i vostri compiti senza porre limiti alla vostra libertà. In essa vi è tutto. Tuttavia tanta meravigliosa immediatezza all’inizio presenta dei problemi, poiché siete convinti che tutte quelle cose si possano ricercare solo molto lontano voi. Siccome tendevate a esperire lo spirito universale solo come una realtà remota, trovate impossibile poter sperimentare la sua immediata vicinanza.
- 2) Sperimentare e comprendere appieno la parte della vostra coscienza divenuta negativa e distruttiva. Nel Sentiero ci siamo concentrati molto su questo aspetto. Non è facile proprio perché, ancora una volta, voi tendete a credere che la vostra vita sia una matrice fissa in cui vi hanno ficcato e a cui vi dovete adattare, a prescindere dai vostri processi interiori di pensare, volere, conoscere, sentire e percepire. Come ora potete constatare, servono davvero tanta onestà, disciplina e impegno per superare la resistenza a compiere questo passo così fondamentale nel vostro approccio alla vita: dal sentirvi impotenti al vedere la vita come vostra creazione, sotto ogni aspetto. Non si può attivare l’onnipresente sé universale se siete ancora ciechi alle vostre creazioni negative. A volte capita che certi canali non siano ostruiti, ma dove ancora persistono blocchi, cecità e impotenza immaginaria, lì non sarete in grado di contattare il vostro sé universale.
- 3) I vostri processi di pensiero cosciente vi danno la prima possibilità di contattare lo spirito universale. Voi create con il pensiero cosciente al pari di come create con il pensiero e la volontà inconsci. La vostra capacità di pensiero è identica a quella dei processi creativi della mente universale. Sebbene la vostra coscienza sia un frammento separato del tutto, essa ne conserva il potere e il potenziale. La separazione non è neanche reale, ma è in essere solo perché ora vi percepite come separati. Nel momento in cui scoprirete l’immediatezza di quella presenza non avvertirete più la separazione tra i pensieri vostri e quelli dell’Essere maggiore, ed essi alla fine si fonderanno e vi accorgerete che erano stati sempre una cosa sola. Voi non ricorrete ai vostri poteri innati e li lasciate inutilizzati o addirittura, nel vostro stato di cecità, li usate in modo improprio.
- Potete finalmente iniziare a sperimentarvi come spirito universale usando i pensieri coscienti in modo deliberato e costruttivo. Potete farlo in due passaggi. Innanzitutto dovete vedere chiaramente come avete inconsapevolmente usato i processi mentali in modo negativo e creato così in modo distruttivo. Poi potete formulare ciò che desiderate generare nella vita: create delle forme pensiero, affermate che quel che state desiderando è possibile e percepitelo, sappiatelo e desideratelo, mantenendo un atteggiamento rilassato. Si può fare anche per cambiare degli atteggiamenti interiori errati e disonesti che vi impedirebbero di ottenere ciò che volete.
- Creando delle forme pensiero di sviluppo creativo potete attingere alla ricca fonte che dimora nel vostro essere. Cominciate dal pensiero cosciente concentrandovi sui vostri processi di pensiero (troppo vicini per riconoscerli agevolmente), osservando in che modo li usate e come essi creino ciò che avete e che non avete. Quando saprete invertire tali processi avrete scoperto uno strumento di creazione; voi diventerete il vostro sé reale, poiché voi siete lo spirito universale che ha creato il mondo. Voi create il vostro mondo di continuo, anche adesso: è la vita che state vivendo.
- Prestare attenzione ai processi interiori vi svelerà come molto di quel che credevate inconscio non è affatto celato. Fateci caso soprattutto nelle situazioni fastidiose. Vedete come date tante cose per scontato dissimulando i vostri atteggiamenti più ovvi, proprio quelli che vi darebbero gli indizi per capire come operano i vostri poteri creativi; anche se in questo caso, ovviamente, sono invertiti e si manifestano in modo negativo. Considerate ogni singolo dettaglio della situazione, ampliate il raggio di attenzione trovando un nuovo approccio, e giungerete all’intuizione che fino a oggi vi mancava.
- Conoscersi così è purificarsi nel senso più autentico, poiché in definitiva vi rende consci di avere il potere di creare la vostra vita. Scoprire in che modo prima creavate in modo distruttivo potrà anche essere una brutta esperienza, ma così capirete subito che avete anche il potere di creare delle splendide esperienze di vita per voi stessi. E avrete l’immediata consapevolezza della vostra natura eterna e della sua capacità infinita di espansione.
- Vedete, amici, parliamo di tre livelli che devono diventare accessibili e che sono tutti e tre di difficile percezione. Sarebbe un errore credere che sia più facile percepire i processi di pensiero quotidiani rispetto alla vostra volontà di distruzione o alla vostra natura divina dal potere e saggezza infiniti. Sono tutti e tre vicini, ma sembrano distanti solo perché volgete lo sguardo altrove. Sia la volontà distruttiva che il grande spirito creativo che voi siete sono "inconsci" solo perché non date alla loro esistenza il beneficio del dubbio, che è il primo passo per poterli scoprire. Lo stesso accade alla vostra attività mentale quotidiana che passa inosservata, senza valutazione critica; così non vi accorgete di come i vostri pensieri ripercorrano sempre i medesimi, sterili canali negativi. Né vi accorgete di come traiate una sorta di soddisfazione dal consentire che la vostra disattenzione si protragga.
- Quando osservate i vostri pensieri negativi è importante che realizziate (a) che cosa vi procurano e come si collegano con quegli effetti che più lamentate nella vostra vita; e (b) che avete il potere di modificarli e di trovare nuovi percorsi per esprimere i vostri pensieri. Capire ciò farà la differenza: vi porterà la vera liberazione e la scoperta del sé, quell’entrare nel proprio intimo di cui parliamo tanto. La scoperta della vostra reale identità è davvero una bella notizia. Ma prima è necessario che osserviate voi stessi mentre seguite dei pensieri negativi. Osservatevi mentre alimentate gli stessi circoli viziosi; mentre seguite in modo quasi volontario i medesimi canali di pensiero tortuosi e ristretti senza mai osare uscirne.
- Supponiamo che siate convinti che nella vita possiate fare esperienza solo di questa o di quella manifestazione negativa. Dopo aver notato in voi la tenacia con cui lo date per scontato, chiedetevi: "Deve essere per forza così?". Nel momento in cui vi ponete la domanda iniziate a socchiudere la porta. Dato che non siete consapevoli di essere convinti di avere solo quella limitatissima opzione, non riuscite a immaginarvi altre alternative. Ma voi provateci ugualmente: elaborate i vostri pensieri come modelli di ciò che volete creare, e vedrete il mondo iniziare ad aprirsi. Per cominciare agevolate l’apertura pensando e dicendo a voi stessi: “Non deve essere per forza così: voglio che avvenga diversamente. Vorrei togliere di torno tutto ciò che si frappone tra me e la modalità che preferisco. Ho il coraggio di affrontare e di superare l’esperienza di vita che mi sono dato fino a oggi, dando per scontato che non poteva essere che così”. Arrivati a questo livello di coscienza dovete osservare come accettavate l’ineluttabilità della manifestazione negativa.
- Forse desiderate un esito positivo, ma allo stesso tempo non ne accettate le logiche conseguenze a causa del fraintendimento che potreste non gradirle. Qui risiede la resistenza infantile al donarsi, un tentativo distorto di imbrogliare la vita per avere più di quanto siete disposti a dare. La vita non si conforma ai desideri disonesti, e voi vi sentite traditi e amareggiati per non aver esaminato il problema in modo lucido. E quando resistete al concedervi non siete consapevoli del vostro ragionare falsato. In tal modo create delle forme errate e distorte che ostacolano il dispiegamento del vostro potenziale.
- Vedete dunque come il livello del pensiero cosciente sia influenzato sia dal proprio lato distruttivo che dallo spirito universale. Ma conoscendo i loro schemi ripetitivi potrete scegliere consciamente in quale direzione modellare i pensieri. L’autodeterminazione è la chiave per la liberazione.
- Vedrete sempre più chiaramente che il lato distruttivo è anche qualcosa che scegliete, e non che vi capita soltanto. Progredendo nel cammino arriverete infine ad ammettere il vostro desiderio deliberato di scegliere atteggiamenti distruttivi. Vedrete come voi stiate di fatto rinunciando a realizzazione, gioia, felicità e a una vita feconda. Eppure, nonostante non siate contenti degli effetti, insistete comunque a restare attaccati alla vostra volontà negativa. Adesso capite quanto sia importante scoprire tutto questo.
- L’annosa questione è: qual è la causa di ciò? Perché gli esseri umani albergano in sé dei desideri tanto insensati? Perché la mente vuole andare in quella direzione? Per la religione si tratta di peccato o di male. Per la psicologia è nevrosi o psicosi, tra le altre cose. Comunque lo vogliate chiamare, si tratta di un disturbo. Per poter guarire è necessario capire quel disturbo in qualche misura seguendo innanzitutto il percorso delle supposizioni e convinzioni errate verso le emozioni e l’orientamento impresso alla volontà. Se non comprendete la dinamica della creatività mentale nel bene e nel male non farete grandi progressi in questo ambito.
- Le persone chiedono spesso: "Come nasce il male?", o "Perché Dio ha messo il male in noi?", come se qualcuno avesse "inserito" qualcosa da qualche parte. Quando avrete una sufficiente autocoscienza per scoprire che siete voi a respingere la felicità, potrete porvi la domanda in modo diverso: "Perché lo faccio? Perché non desidero quel che è bene per me?". Questa è una domanda ricorrente in un contesto di insegnamento spirituale, qui da noi e altrove nel mondo. Molto tempo fa, quando iniziai a contattare la Guida, feci un racconto allegorico sulla cosiddetta caduta degli angeli. Parlai di uno spirito che all’inizio era del tutto costruttivo il quale, con l’espandersi in regni sempre più vasti di luce e felicità, deviò da quel corso e si separò dal Dio che aveva nel profondo, frammentandosi. Come poté trasformarsi in quei canali oscuri e nefasti? Racconti del genere, qui o altrove, possono essere molto facilmente fraintesi se si recepiscono come eventi storici accaduti nel tempo e nello spazio. Ora cercherò di spiegarvi come si manifesta la distruttività in una coscienza totalmente costruttiva. Tenterò un diverso approccio che spero vi arrivi a qualche livello per farvi capire più a fondo questo argomento così importante. E poi potrete andare incontro alla vostra distruttività con una nuova comprensione e alla fine venirne fuori.
- Immaginate, amici miei, una coscienza, uno stato dell’essere in cui vi sia solo felicità e il potere infinito di poter creare con la propria coscienza. La coscienza, tra le varie cose, è un apparato pensante: essa pensa, ed ecco, qualcosa prende vita; essa vuole, ed ecco, la cosa voluta e pensata accade. La vita è zeppa di infinite possibilità. Il creare parte dal pensiero, poi il pensiero prende forma e diventa un fatto concreto nella vita che oltrepassa i confini dell’Io, in una vita libera in cui la coscienza è libera di andare ovunque desideri. Lì il pensiero prende immediatamente forma e diventa azione. È solo nell’Io umano che il pensiero sembra separato dalla forma e dall’azione. Più bassa è la consapevolezza dell’entità, più appaiono separati pensiero, forma e azione, al punto che la forma sembra totalmente indipendente dall’atto, e l’atto dal pensiero o dalla volontà. Nessuna delle tre fasi sembra collegata.
- Una parte essenziale dell’elevazione della propria coscienza sta proprio nell’effettuare questo collegamento. Per quanto possano apparire separati nel tempo e nello spazio, pensiero, volontà, azione e manifestazione sono un tutt’uno. Nello stato dell’essere, in cui non esistono confinamenti o costrutti rigidi, questa unità è vissuta come una realtà vivente di inenarrabile fascino ed estasi. L’universo intero si apre per essere esplorato, alla ricerca di nuovi modi di esprimersi e trovare se stessi, dando forma a un crescendo di mondi, di esperienze e di effetti. Il fascino della creazione è illimitato.
- Disponendo di possibilità infinite, la coscienza può anche esplorare se stessa autoconfinandosi e frammentandosi per "vedere quel che succede", per così dire. Per poter sperimentare se stessa, anziché espandersi si contrae; anziché esplorare nuova luce, vuole vedere com’è sentire e sperimentare l’oscurità. Creare è incanto puro, e non svanisce solo perché all’inizio ciò che si crea è forse leggermente meno gradevole o estatico o brillante. Anche lì si possono trovare un fascino e un’avventura particolari. Poi la creazione comincia ad assumere un proprio potere. Poiché in tutto ciò che si crea si immette energia, e quella energia si autoalimenta, ha un suo impulso. La coscienza che ha creato quei percorsi può sperimentare più a lungo, ma andando oltre la zona di "sicurezza" non le rimane sufficiente energia nel momento di invertire la rotta. Pertanto la coscienza si potrebbe perdere nel suo stesso slancio e non volersi più arrestare. Ma a quel punto non sa più come fermarsi. In quel momento si inizia a creare in senso negativo, finché gli esiti sono così orribili che la coscienza cerca di riprendere il controllo e invertire lo slancio “richiamando” la sua conoscenza di ciò che potrebbe essere. In ogni caso essa sa che non vi sono pericoli reali, poiché qualunque sofferenza voi esseri umani possiate sperimentate non è che illusoria, in senso assoluto. Una volta trovata la vostra vera identità in voi, la conoscerete. È tutto un gioco, un incanto, un esperimento in cui riconquistare il vostro vero stato dell’essere, se solo ci provate davvero.
- Ora, molti esseri umani si trovano nella fase in cui non vogliono ancora provarci sul serio, presi come sono dalla fascinazione dell’esplorare la creazione negativa, almeno in qualche misura. Alcune entità separate non superano mai la soglia oltre la quale perderebbero l’immediata consapevolezza di chi sono realmente e del loro potere di reindirizzare le proprie esplorazioni. Altre entità hanno momentaneamente perso quella consapevolezza, ma la ritroveranno nel momento in cui lo vorranno davvero. È bene che ve lo ricordiate tutti.
- Nell’impulso della creazione sono insite energie incredibilmente potenti. Quelle energie hanno un impatto: esse imprimono la sostanza creativa onnipervasiva, quella sostanza che risponde alla mente creativa. Detta sostanza viene plasmata diventando forma, evento, oggetto, stato d’animo o altro. Le impronte nella sostanza animica sono talmente profonde che solo l’enorme potere della mente plasmante può togliere le false impronte che governano gli eventi della vostra vita. La mente, o coscienza, imprime; la sostanza vitale ne è impressa. Tutto ciò che vi circonda e che è dentro di voi partecipa sia al principio maschile di una coscienza determinante e incisiva, sia al principio femminile di una sostanza vitale plasmabile e reagente. Trovate questa verità in voi, e l’universo tornerà a essere vostro come lo era un tempo.
- Dunque se la coscienza creativa a un certo punto non cambia corso, resta coinvolta nei suoi stessi processi. Una parte del potere e dell’impulso della coscienza è la qualità di sapersi "imitare". È molto difficile far capire questo aspetto dell’energia creativa. Gli esseri umani provano spesso l’impulso di imitare gli altri. La cosa assume svariate forme e si applica anche all’imitazione di sé. È un processo che imprime profondamente qualcosa nella sostanza vitale.
- Vi faccio un esempio di potere imitativo e di creazione di nuove esperienze. Molti di voi, nel vedere uno storpio che zoppica e che magari ha un tic facciale, provano uno strano bisogno di imitare le sue aberrazioni posturali o facciali. Non avete mai provato il desiderio talora irresistibile di imitare qualcosa che non vi piace affatto? Al contempo provate anche repulsione e paura, perché sentite che in qualche modo state innescando qualcosa che potreste ripetere all’infinito senza riuscire più a fermarvi. Il potere e le energie del creare hanno un effetto autoalimentante che può essere alterato solo dalla coscienza, la quale possiede la conoscenza, la volontà e la determinazione. Creare diventa talmente coinvolgente e dà un piacere così intenso che, se si prende una direzione negativa, il piacere mantiene l’anima all’interno del sortilegio finché non interviene la coscienza con la sua ponderata forza di contrasto. Anche se ciò che viene creato è doloroso, è difficile rinunciare al piacere di creare se l’individuo ignora che è possibile anche una creazione positiva.
- Con il succedersi delle creazioni negative la coscienza sembra diventare sempre più frammentata: ma non è così, amici miei. Quello che succede è che perdete la consapevolezza della connessione con lo spirito del mondo, cioè con chi voi siete.
- Non so fino a che punto possano arrivarvi le mie parole. Ma vi saranno di enorme aiuto se le ricorderete e le mediterete. Esse vi aiuteranno non solo a comprendere, ma anche a trovare il modo giusto per eliminare la distruttività che è in voi. È il potere della vostra mente che crea il negativo. Ma quella energia è ancora più potente quando viene usata per fini positivi, poiché nel negativo ci sono sempre conflitti, desideri contrari e orientamenti di volontà che la indeboliscono. Se si persegue una direzione costruttiva e di espansione, le cose possono cambiare. Una volta fatto il passo qualcosa fa "clic" nella mente. La vostra coscienza fluirà verso una nuova direzione che risulterà più facile e naturale da seguire, priva del tormento inerente alla creazione negativa.
- Quanto più la coscienza si separa dal tutto, tanto più si frammenta e tanto più grande è la struttura che crea. Ma l’insieme della coscienza non è strutturato: è lo stato dell’essere in tutta la sua perfetta felicità. Una volta che avviene la frammentazione, la perdita di coscienza lavora gradualmente verso uno stato di autocoscienza. Quello stato ha bisogno di una struttura che lo protegga dal caos della negatività e della distruzione. Incontrando la negatività ed eliminandola, si consegue nuovamente una coscienza non strutturata e felice.
- L’Io, col suo confinamento, è la struttura che protegge l’entità dal suo stesso creare distruttivo, contrastandone le pulsioni distruttive. Solo se la coscienza si espande nella grazia e nella verità si può rimuovere la struttura. Dunque a un certo punto della vostra evoluzione eravate destrutturati in modo caotico. Ma attraverso la crescita e l’evoluzione la struttura delimita il caos, così la coscienza può operare non ostacolata dal caos interiore almeno per un po’.
- I processi di pensiero di cui si avvale la vostra coscienza potranno quindi diventare lo strumento che indica la via d’uscita dalle creazioni negative e dalle strutture limitrofe. Osservare il caos al di là della struttura, comprenderlo, constatare la potenza dei processi mentali che utilizzate di continuo, vi dà la possibilità di invertire la curva discendente che vi induce di continuo a cercare il modo di negare la vita, l’amore, il piacere, la felicità - preferendo a tutto ciò il decadimento, lo spreco e il dolore. La parte del vostro sé universale rimasta integra sa che il dolore è breve e illusorio, ma la parte di voi che è nel caos non lo sa e soffre.
- In sintesi. I processi coscienti possono far oscillare di nuovo il pendolo dalla creazione distruttiva allo stato originale di coscienza, verso un creare in espansione e in perfetta armonia. La struttura limitrofa si dissolve e si ricostituiscono da sé lo stato ultimo dell’essere, la coscienza e l’esperienza non strutturate, l’energia e lo stato di perfetta felicità, che poi diventano la vostra stessa esistenza. È questa la direzione in cui sta procedendo tutto, amici miei. Impegnatevi dunque nella direzione di mettere ordine nella confusione delle vostre manovre mentali, nell’egocentrismo della mente, nella sua cecità nei suoi stessi confronti e nella sua tendenza a perdersi in se stessa. Non è il mondo fuori di voi a confondervi; è il mondo all’interno della vostra coscienza a farlo.
- Ora potete iniziare a contemplare come poter decidere di volere una costruzione creativa: formulando, pensando e volendo consapevolmente uno stato di gioia, di vitalità, di realizzazione, di verità, di amore, di crescita, sia in termini generali che nel particolare. Sulle prime tutto ciò potrebbe apparirvi strano e insolito: vi ci dovrete abituare. Visualizzatevi in tali stati e fate appello al vostro potere universale interiore per fortificare la mente cosciente con la necessaria energia creativa. La volontà di felicità deve diventare così forte da poter vedere ed eliminare le cause dell’infelicità: ma bisogna volerlo con tutte le forze. A quel punto il potere creativo si accrescerà; il sé divino vi ispirerà e vi mostrerà la via. Imparerete a riconoscerlo e a riceverlo nel vostro cervello cosciente.
- Questo è lo schema o piano di massima per la stagione lavorativa. I progressi fatti finora dagli amici consentiranno loro di far buon uso di queste mie parole. Intendo un uso attivo, non prendendole per una bella teoria, ma riconoscendone l’immediato valore nel profondo e applicandolo alla vita di tutti i giorni. Un domani, quando vedrete la vostra creazione distruttiva e saprete cambiarla decidendo di volerlo fare, in quel giorno avrete fatto qualcosa di stupendo. Il voler essere felici ed evolvervi nella vita è la base del vostro potere di creazione. Quanto più lo formulerete concisamente, e quanto maggiore sarà la vostra volontà di eliminare atteggiamenti ostativi al risultato, tanto più efficace sarà la vostra creazione.
- Siate benedetti. Ricevete questo flusso di energia e rafforzatelo con espressioni e formulazioni di volontà consce e deliberate. Esprimete la volontà di crescere, di essere felici, di essere costruttivi. Fatelo non in modo contratto, insistente e ristretto, ma rilassati e fiduciosi, considerando che tutte le possibilità sono delle potenziali realtà, realizzabili nel momento in cui le avrete conosciute e volute con il vostro essere indiviso. Il potere è lì, è dentro di voi. Vi basta attingervi, usarlo, costruire con la mente cosciente i canali che lo possano liberare. Entrate nella calma profonda. Ascoltatelo e sintonizzatevi con esso. È lì che vi aspetta nella sua maestosa potenza, nella sua meravigliosa saggezza, nella sua consapevolezza ultima che già adesso, dentro di voi, regna la felicità.
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 175 - Consciousness: Fascination with Creation
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