Lez. 140 - Conflitto tra piacere orientato positivamente e piacere orientato negativamente come origine del dolore
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
4 febbraio 1966
Traduzione in italiano di Simona Fossa
Revisione non ancora effettuata
Edizione Maggio 2020
- Saluti, miei cari amici. Benedizioni, ancora una volta ad ognuno di voi, per ogni passo, per ogni sforzo che fate sulla vostra strada verso la liberazione.
- In questa lezione riunirò molti argomenti che abbiamo affrontato di recente, e in questo modo potrete più facilmente trovare il nesso. Ma, per iniziare, diamo prima un'occhiata al significato del dolore e alla sua vera causa. Il dolore è l’effetto di un conflitto che si verifica quando nella personalità si trovano due direzioni opposte. La direzione delle forze creative universali va verso la luce, la vita, la crescita, lo sviluppo, l'affermazione, la bellezza, l'amore, l'inclusione, l'unione e il piacere supremo. Ogni volta che questa direzione viene contrastata da un'altra, si viene a creare un disturbo. Non è il disturbo in sé che crea il dolore, ma lo squilibrio, nonché una particolare tensione che si origina da questa direzione opposta. Questo è ciò che causa la sofferenza. È molto importante capire tutto questo, amici miei, per seguire il resto di questa lezione.
- Il principio che spiego qui vale su tutti i livelli. È verificabile anche a livello fisico. Anche il sistema fisico, come tutti gli altri sistemi o piani, è alla ricerca dell'integrità e della salute. Quando una forza di disturbo tira in una direzione opposta, la trazione delle due direzioni crea il dolore. Si può dire che questo è ciò che in realtà causa il dolore, perché quando la lotta viene allentata e l'individuo si lascia andare e si arrende al dolore, questo termina. Molti hanno già verificato la verità di questo principio. Nel momento in cui si rinuncia a lottare tra le due trazioni opposte, e si accetta l'esistenza della direzione negativa, il dolore dovrà cessare.
- La personalità ricerca la salute, ma se questo disturbo non viene contrastato in modo efficace, essa in realtà non sa che sta inconsapevolmente cercando anche lo stato opposto di non salute. Poiché lo sforzo per raggiungere lo stato di non salute viene represso e ignorato, la lotta per raggiungere la salute si fa sempre più tesa. Questa è l'origine del dolore. Se la personalità fosse consapevole di volere sia la non salute che la salute, la lotta cesserebbe immediatamente, perché il primo desiderio non può permanere, ma il secondo sì. È questa mancanza di consapevolezza che crea un divario tra causa ed effetto. La causa è il desiderio negativo, e l'effetto è il disturbo del sistema. Le due trazioni opposte continuano, finché inizia il dolore.
- Ma quando questo processo viene pienamente compreso, e le conseguenze temporanee, ancora inevitabili, del desiderio negativo vengono accettate, ci si può lasciare andare a questo dolore presente, e il dolore dovrà cessare. Non si tratta necessariamente di un modo distruttivo di abbracciare il dolore, o di un elemento masochistico e autolesionista che di per sé ospita e perpetua un desiderio negativo. È invece una piena accettazione di ciò che è – e grazie a questo, il dolore cessa. È il principio, per fare un esempio, della nascita indolore. È il principio della non lotta. È il principio che Gesù Cristo ha spiegato quando ha detto: "Non resistete il male".
- Quando la lotta è troppo feroce a tutti i livelli, la morte si approssima. La morte può essere anche il risultato della rinuncia alla lotta. Questo vale per il piano fisico, naturalmente. Pertanto, il dolore fisico cessa quando cessa la tensione – come accade anche nella morte.
- Sul piano mentale ed emotivo esiste qualcosa di simile. Quando la lotta è pienamente compresa e accettata come manifestazione temporanea e come effetto - accettata come tale, senza finalità, eppure con la consapevolezza che le conseguenze sono giuste - il dolore mentale ed emotivo cessa. Questo non accade quando si vuole il negativo, perché, come abbiamo visto, questo desiderio non fa altro che creare questa nuova direzione, contraria quella originaria positiva. Questo non avviene nemmeno rinunciando al principio affermativo, ma con la comprensione del momento presente. Allora il dolore mentale ed emotivo cessa, così come il dolore fisico cessa quando si abbandona la trazione opposta. Tutto questo è verificabile ed è stato verificato in tutto il mondo. Tutti voi che siete sulla via dell'autorealizzazione l'avete sperimentato, almeno occasionalmente.
- Sul piano spirituale, amici miei, le cose stanno diversamente. Il piano spirituale è la causa, mentre tutti gli altri piani, o sfere di coscienza, sono gli effetti. Il piano spirituale è l'origine della direzione positiva. Non contiene, e non può contenere una direzione negativa. La direzione negativa crea, ed è creata da vari atteggiamenti incompatibili con l'origine di tutta la vita. Il piano spirituale è l'unità stessa, quindi il conflitto, le direzioni opposte e, di conseguenza, il dolore sono impensabili e illogici.
- Le persone libere dal conflitto e dal dolore non possono che essere in unità. Possono essere in totale unità solo quando seguono la linea ininterrotta della direzione positiva delle loro forze vitali. Se fosse possibile volere pienamente il negativo, anche qui il dolore cesserebbe. Ma questo non è possibile, perché il vero sé è in sintonia con il mondo reale di assoluta costruttività. Questa è la realtà ultima, quindi è assurdo anche solo immaginare che qualcuno possa essere in unità con un qualsiasi obiettivo negativo. La vita, nella sua natura essenziale e profonda, non può essere mai orientata negativamente. L'orientamento negativo non può essere altro che una distorsione. Poiché al di sotto della distorsione la realtà continua ad esistere, essa invia il suo influsso, indipendentemente dalle sovrapposizioni distorte e dalla forza dell'orientamento negativo momentaneamente esistente. Poiché l'essere umano e la vita sono una cosa sola, nessuno può mai essere completamente negativo. Ogni volta che c'è un po' di negatività nel proprio temperamento, vi si trovano inevitabilmente anche la tensione e il conflitto, così come anche il dolore. L'orientamento negativo si oppone alla vita, e la non-vita non può mai essere totalmente desiderata, o addirittura immaginata come priva di conflitti, perché non avrebbe senso.
- È molto importante, amici miei, che capiate che il negativo può essere desiderato solo da una parte della vostra personalità, mai dall'insieme. Ci sarà sempre un'altra parte della psiche che disapprova energicamente il desiderio negativo, da cui non può che risultare il dolore. A livello fisico, ma anche emotivo e mentale, è possibile accettare temporaneamente il negativo come una fase passeggera, nella consapevolezza che è solo l'effetto di una causa involontaria e di un mero disturbo momentaneo. In questa comprensione e accettazione, la lotta cessa. Si accetta il negativo senza finalità e con un atteggiamento obiettivo e non indulgente. Ma sul piano spirituale, che comprende l'essere totale, la vita totale, l'origine di tutto, questo è impossibile. L'essere totale non può mai in assoluto volere il negativo.
- Il dolore e la sofferenza sono sempre il risultato dell'attrazione della personalità verso le due tendenze della vita e la non vita. Queste le si possono anche chiamare la direzione dell'amore e la direzione dell'odio, isolamento e paura, oppure le direzioni positive e negative. Gli strati esterni della personalità continueranno a soffrire finché l'unità non verrà raggiunta. L'unità esiste esclusivamente nella piena realtà del principio creativo cosmico. È estremamente importante, amici miei, capire ciò che sto dicendo, perché questa comprensione dovrà aprirvi nuove porte.
- Alcuni miei amici hanno già varcato una soglia importante sul loro cammino verso la scoperta e la consapevolezza di dove essi stessi desiderano la negatività. Ora questa è una nuova fase estremamente importante. C’è una grande differenza tra l’essere o non essere consapevoli dei propri desideri negativi. Ci sono, naturalmente, diversi gradi di consapevolezza. È possibile esserne consapevoli in modo casuale e fugace. È anche possibile aver acquisito una visione ampia della loro esistenza, ma poi diluire questa consapevolezza. Più si è consapevoli di un qualche desiderio deliberato di negatività, maggiore sarà il governo di se stessi, della vita, e meno ci si sentirà vittime, indifesi e deboli.
- Quando un essere umano non è consapevole del suo deliberato desiderio di negatività, la sofferenza sarà infinitamente più grande di qualsiasi sofferenza, o dolore, che derivi dalla consapevolezza di averla voluta. La mancanza di tale consapevolezza crea un clima psichico in cui l'individuo si sente isolato, si sente una vittima. È inevitabile sentirsi impotenti quando manca la consapevolezza che la situazione negativa è stata creata da se stessi. La separazione tra causa ed effetto nella propria coscienza crea inevitabilmente confusione, dubbio e disperazione. Il momento in cui la consapevolezza del desiderio negativo è stata raggiunta, attraverso lo sforzo scrupoloso di questo lavoro, voi almeno sapete, amici miei, cosa causa le vostre difficoltà esterne e le situazioni problematiche. Anche prima che siate capaci di rinunciare ai desideri negativi, perché non capite ancora la ragione della loro esistenza, il solo sapere di aver creato le manifestazioni indesiderate nella vostra vita vi renderà una persona più libera.
- Quelli di voi che si sono già avventurati alla scoperta dei loro desideri negativi, devono ora fare attenzione a estendere questa consapevolezza e a collegarla con le situazioni indesiderate della propria vita. Questo passo è essenziale e non deve essere trascurato. Infatti è possibile essere consapevoli, almeno in una certa misura, di un desiderio negativo e tuttavia ignorare che esso è la causa immediata di un numero di eventi contro cui lottate continuamente. E questo è esattamente il vostro dolore. Lottate contro qualcosa che voi stessi avete causato, e continuate a causare, mentre, allo stesso tempo, è sempre presente la via verso la luce, verso l'interezza, verso l'amore, l'inclusione e la costruttività, verso la bellezza e lo sviluppo. Il vostro rifiuto della via che conduce all'interezza e il vostro oblio di questo rifiuto - non sapere che volete due cose opposte allo stesso tempo - vi confonde e vi addolora. Qualsiasi cosa necessaria affinché una persona possa raggiungere questa consapevolezza, può essere facilmente compresa.
- Quelli di voi che hanno già intravisto i propri desideri negativi hanno anche acquisito una nuova forza e una nuova speranza. Questo perché, ogni volta che questa conoscenza è viva dentro di voi, voi vedete - all'inizio solo come principio e come possibilità - come potrebbe essere la vostra vita se non aveste più questi desideri, anche se non sapete ancora il perché e il come insistete ad averli, e anche perché li nutrite. Ma il solo sapere di averli e, successivamente, collegarli con le situazioni spiacevoli, non potrà che darvi una nuova speranza e una nuova prospettiva.
- Quegli amici che non hanno ancora raggiunto questa consapevolezza dovrebbero fare del loro meglio per scoprire i loro desideri negativi. A livello superficiale, la maggior parte delle persone non riesce a immaginare di nutrire tali desideri. Anche alcuni amici che sono su questo sentiero da molto tempo potrebbero non essere ancora in grado di percepire la loro direzione distruttiva. Meditate e desiderate veramente di scoprire ciò che si trova in voi. Questo diventa più difficile quando le persone rifiutano con forza quegli aspetti della loro vita che lasciano a desiderare, e non vogliono affrontare la perdita di qualcosa e la sofferenza che ne deriva. Negare tutto quello che sentite e che vi manca, vi rende impossibile raggiungere la vera realizzazione della vostra vita. Questo rifiuto esiste ancora in alcuni dei miei amici che fanno questo lavoro da molto tempo.
- Allora chiedetevi: "Ho sentito, e ancora sento tutto al massimo del mio potenziale? Cosa mi disturba più di quanto non ammetta? Questa sarebbe la prima domanda, una domanda pertinente per coloro la cui tendenza è quella di sfuggire ai loro fallimenti, di negarli, di sorvolare su di loro e di falsificarne la situazione. E poi, naturalmente, c'è chi è fin troppo consapevole della propria sofferenza e di ciò che gli manca, ma non è in contatto con quel meccanismo interiore che desidera le situazioni negative.
- Il lavoro su questo sentiero continua con la presa di coscienza dei desideri negativi intenzionali, e di quelli che rifiutano i desideri positivi, il che equivale alla stessa cosa. Questo è, come potete vedere, una pietra miliare essenziale di tutto il vostro cammino evolutivo. Costituisce la differenza tra il sentirsi come una cannuccia indifesa al vento, un piccolo strumento dimenticato in un vasto universo, e il sentirsi autonomi e indipendenti. Il principio dei cicli o dei circoli - siano essi viziosi o benigni - è sempre il principio dell'auto-perpetuazione. L'autonomia è positivamente auto-perpetuante, messa in moto dalla coscienza della realtà.
- Anche in questo caso, è possibile accertare tutto questo sul vostro sentiero. Quando si arriva a un certo grado di comprensione della propria psiche, si vede come gli atteggiamenti positivi e negativi si auto-perpetuano. Prendete, ad esempio, qualsiasi atteggiamento sano e positivo. Quando si è estroversi, costruttivi, aperti, inclusivi, tutto va bene. Non dovete lavorare sodo. Si perpetuano da soli. Non dovete nemmeno spendere energie per un tipo di meditazione deliberata. Da soli, i vostri pensieri, atteggiamenti e sentimenti positivi creano pensieri, atteggiamenti e sentimenti sempre più positivi. Questi, a loro volta, creano appagamento, abbondanza, pace e vitalità. Il principio è esattamente lo stesso in situazioni negative. Le forze che si auto-perpetuano, in questo caso, possono essere modificate solo da questo processo deliberato che mette in moto qualcosa di nuovo. Il processo del Sentiero porta proprio a questo.
- È inoltre importante per voi comprendere e visualizzare che le sfere della coscienza operano esattamente secondo le direzioni di cui abbiamo parlato. In altre parole, per semplificare un po' la discussione, c'è il principio e la direzione positiva. Questa è la sfera della realtà, la sfera in cui vi è un'illimitata auto-perpetuazione ovunque la coscienza è consapevole dell'esistenza di tale interezza e di tale inesauribile abbondanza. Tra l'altro, voglio qui aggiungere che il principio di auto-perpetuazione che ho spiegato a livello spirituale esiste in forma identica sul piano scientifico. Questo principio si trova nella chimica, nella fisica, praticamente in ogni campo della scienza. Dovrebbe quindi essere più facile da accettare rispetto a un fenomeno che non si conosce sul piano materiale umano.
- Il livello della personalità che cerca il negativo, e persegue quella direzione, crea un nuovo mondo, o sfera psichica, che ricopre l'originale positivo. Le immagini e le forme - il prodotto di atteggiamenti, pensieri e sentimenti - creano questo mondo negativo. Ci sono molte variazioni, gradi e possibilità, secondo la forza dei desideri negativi, la consapevolezza dei desideri positivi e negativi e l'equilibrio tra i due. Si può avere un'idea di ciò confrontando il proprio cambiamento di consapevolezza con il precedente rifiuto inconscio dell'esperienza positiva, o anche con il desiderio diretto di quella negativa. Vedrete che questa differenza costituisce un'altra sfera di coscienza, un ambiente diverso, con un proprio sapore e un'atmosfera distinti.
- Il mondo fisico e materiale in cui vivete manifesta il positivo, il negativo, e presenta una combinazione delle due cose. Tutto questo esiste dentro e fuori di voi - senza tempo e senza spazio. Potete e dovete raggiungere questi mondi all'interno della vostra psiche, diventandone profondamente consapevoli. Essi sono il prodotto delle vostre stesse espressioni, delle vostre varie sfere di coscienza. Dovete attraversarli, strato dopo strato, dentro di voi. Dove siete relativamente liberi da desideri negativi, sarà abbastanza facile da afferrare, sentire, sperimentare il mondo della verità, dove tutto il bene esiste e si auto-perpetua. Qui non c'è quindi bisogno di lottare, di dubitare, di avere paura o di essere deprivati di qualcosa. In queste aree aprirete senza paura il vostro cuore all'esperienza positiva e dinamica, che si muove eternamente verso un ulteriore sviluppo, una maggiore felicità, una maggiore inclusione. Non fermate questo movimento con la vostra mente impaurita, tenendolo sotto controllo e portandolo a un punto morto. Queste sfere sono lì, non solo esistono nel profondo della vostra psiche, dove potete percepire la vita eterna di tutta l'esistenza, ma si manifestano anche nella vostra vita esteriore. Diventarne consapevoli è molto utile, in modo da poterle confrontare correttamente.
- E poi, naturalmente, c'è sempre il problema principale, l'area della vostra psiche in cui esiste la paura del positivo, quindi la sua negazione. Di conseguenza, nella vostra vita esteriore si manifestano la privazione e la sofferenza. Dovete sperimentare pienamente questa sfera all'interno della vostra coscienza per poterla trascendere, trasformando voi stessi. Dovete viverla, non negarla o lottare per tenerla lontana, ma vederla e accettarla, imparando a comprenderne la natura. Questo è ciò che si intende per attraversarla. Quando la si afferma e accetta come realtà temporanea, solo allora si può raggiungere il mondo sottostante del bene che si auto-perpetua, dove non siete più costretti sempre con forza a volere, raggiungere e afferrare, perché sapete che è già tutto vostro, prima ancora di averlo.
- Ogni volta che siete separati dagli altri, dai vostri simili, vi ritrovate nel mondo negativo, in una negatività auto-perpetuante che seminate attraverso i vostri desideri distruttivi. Quindi non potete che soffrire perché negate e ignorate il pieno significato della lotta in evoluzione. La lotta varia da individuo a individuo, e per ogni individuo da una fase all'altra, e anche a volte da un'ora all'altra, perché in momenti diversi emergono direzioni diverse. Esse si alternano in ogni attimo. Una volta una direzione è più in superficie e l'altra più nascosta; altre volte è il contrario.
- Quindi c’è sempre necessariamente in voi una continua lotta in cui una parte si sforza di raggiungere l'integrità e l'unione con i vostri simili, in modi molti diversi, con l'amore e la comprensione, la considerazione, con il dare e il ricevere. Ma c'è sempre anche quest'altra parte che nega e rifiuta la direzione positiva, che la teme e le resiste. In questo modo nasce un dolore molto particolare, e più grande è il rifiuto, più grande è il dolore. Non dimenticate che è impossibile desiderare completamente l'isolamento, il ritiro e la separazione. Se fosse possibile volerlo pienamente ed essere completamente in accordo con le sue conseguenze, non ci sarebbe dolore. Ma non è possibile desiderarlo totalmente. Si può volerlo solo in buona parte. E quindi, più lo volete e più forte è la spinta nella direzione opposta rispetto alla salute e all'unione – e quindi il dolore sarà più forte.
- Il dolore è aggravato dalla lotta che si instaura con l'altra persona. Perché, non dimenticate amici miei, è già molto doloroso che, alternativamente, si voglia e non si voglia amare ed essere in relazione con gli altri, e poi odiare, rifiutare e chiudersi. Diventa infinitamente più complicato quando questo conflitto viene moltiplicato da un secondo individuo con cui entriamo in relazione, e in cui infuria una lotta simile.
- Sia la direzione positiva che quella negativa sono legate al principio del piacere. È questo attaccamento che rende così difficile rinunciare alla direzione negativa e al cambiamento. Il principio del piacere orientato in senso positivo e negativo vi fa a pezzi. Vi infligge tanto dolore, eppure non esiste solo in voi. Esiste anche in coloro con i quali siete coinvolti in questo conflitto, e che non riuscite a decidere se amare o rifiutare. Se loro fossero perfettamente in equilibrio e liberi da una tale divisione interiore, non sarebbero sicuramente toccati dalla vostra lotta. La loro armonia con le forze universali e l'alto grado di consapevolezza li proteggerebbe dalla negatività e dalla conseguente tensione tra le forze positive e negative. Se fosse possibile, tanto per dire, che un essere così evoluto potesse entrare in relazione con una persona comune che è tormentata da questo conflitto, quest'ultima continuerebbe ancora a soffrire a causa della sua stessa divisione. Ma quanto più complicato diventa quando l'altra persona si trova in una posizione simile, perché allora il conflitto non è solo duplice, ma quadruplice. Immaginate le molte possibilità matematiche che derivano da una tale situazione, con tutte le loro conseguenze psicologiche di incomprensione, errore di giudizio e dolore, che, a loro volta, creano ulteriore negatività.
- Immaginiamo due persone, A e B. A segue momentaneamente la direzione positiva per aprirsi a B. B ne è spaventato, si ritira e si rifiuta. Di conseguenza, A si convince che questo sano movimento dell'anima per aprirsi all’altro è in realtà rischioso e doloroso, e si dirige di nuovo verso la via negativa del rifiuto. Poiché la negatività è così dolorosa, il principio del piacere negativo si attacca ad essa, rendendo il dolore più sopportabile. In questo momento la situazione negativa diventa piacevole. Nel frattempo però, il dolore dell'isolamento rende la situazione insopportabile per B, ed egli si avventura altrove, mentre A è in un buco nero. E così si va avanti, a volte in una grossolana opposizione, a volte in un incontro fugace. Qualche volta la direzione positiva di A incontra quella negativa di B; altre volte è il contrario, oppure, entrambe le correnti negative si attivano, ritirandosi o si inimicandosi l'una con l'altra. Altre volte ancora, entrambi si avventurano temporaneamente nell’aspetto positivo, ma poiché il principio negativo ancora esiste in loro, l’aspetto positivo è timido, incerto, timoroso, apprensivo, così diviso e sulla difensiva che le emozioni negative nei confronti di quest’aspetto positivo producono prima o poi risultati negativi. Questi sono attribuiti all'avventura positiva, piuttosto che alle emozioni negative coinvolte. È inevitabile che la direzione negativa debba nuovamente prendere il sopravvento dopo tali periodi di reciproca positività, fino a quando il lato negativo, distruttivo e contraddittorio non sarà pienamente compreso ed eliminato.
- L’aspetto negativo, la direzione distruttiva e di rifiuto non sarebbero così aspri e difficili da superare se non vi fosse attaccato il principio del piacere. Ci si trova allora nella posizione di non volersi separare dal precario piacere che si ricava dall'indulgere in emozioni e atteggiamenti distruttivi. Questo può svilupparsi sottilmente, insidiosamente e inavvertitamente quando un individuo s’incammina nella direzione sana e costruttiva.
- Prendiamo il seguente esempio che potrebbe rivelarsi utile per tutti voi. Supponiamo che, nel vostro cammino verso la vostra realizzazione, acquistiate forza e fiducia in voi stessi. Dove avevate provato incertezza e senso di colpa durante un contrasto con un'altra persona, ora sentite una nuova calma interiore, una certezza in voi stessi, una forza e una resistenza che non sapevate esistessero. Alla vecchia maniera, avreste potuto rispondere in modo sottomesso per alleviare il vostro senso di colpa, o con un’ostile aggressività per alleviare l’auto-disprezzo dovuto alla vostra incertezza. Qualunque cosa voi abbiate fatto, avevate comunque risposto con la negatività e il dubbio, e attaccati al principio del piacere orientato negativamente. Avete goduto delle vostre sofferenze. Ora, avete fatto progressi. Avete sperimentato voi stessi in modo nuovo. Invece di scegliere di cadere in quell’assillante dubbio su voi stessi, vi potete fare un'idea del perché l'altra persona si comporta in quel modo. Per il momento questa comprensione realistica vi rende liberi, vi rende forti, vi dà una visione più obiettiva di voi stessi e dell'altra persona. In altre parole, è stato messo in moto il principio dell'intuizione e della comprensione che si auto-perpetua.
- Ma poi il principio del piacere negativo ancora esistente, perché non ancora pienamente riconosciuto, si attacca alla comprensione della negatività dell'altro. Cominciate a soffermarvi sempre più sui difetti e sulle cecità di quella persona, e inavvertitamente cominciate a godere di questo. Non distinguete immediatamente tra i due diversi tipi di gioia. La prima appare quando vedete con distacco ciò che esiste nell'altro, e questo vi rende liberi; la seconda si mostra quando invece vi abbandonate piacevolmente ai difetti dell'altro, e questo vi acceca. Ciò che avevate notato per la prima volta nell'altro, lo ingigantite fino a quando il vecchio principio del piacere negativo non riappare sotto una nuova veste. È qui che perdete l'armonia e la libertà perché vi abbandonate di nuovo al principio del piacere negativo. Questo è un esempio di come questo possa accadere in modo insidioso ogni volta che le vecchie radici continuano ad esistere inosservate.
- Qui, amici miei, il proseguimento del sentiero diventa più chiaro, definito ed espresso in modo conciso. Avete gli strumenti immediati per mettervi in moto e scoprire tutto ciò che vi ho appena spiegato. Ora, ci sono domande?
- DOMANDA: Sembra che tutta questa lezione fosse per me. Ogni volta che riesco a vedere il mio dolore e il dolore di un'altra persona, tiro subito fuori la negatività, l'ostilità e la rabbia, e sono accecato da questi sentimenti negativi. Non riesco a vedere nulla di positivo o a capire il conflitto dell'altro. Anche se prego e voglio lasciarmi andare, mi trovo ancora "dentro un buco".
- DOMANDA: Sei consapevole che mentre ti abbandoni alla negatività ti piace farlo?
- RISPOSTA: Sì, lo sono.
- Il passo successivo dovrebbe essere molto semplice, mio caro amico. Esprimete il pensiero: "Voglio abbandonare l’aspetto negativo". Voglio che il mio piacere sia legato a una situazione positiva. Voglio essere costruttivo. Voglio fare attenzione a questa situazione ed essere governato da forze costruttive". Fatelo in modo rilassato e leggero, affidandovi alla forza subliminale dentro di voi per aiutarvi a farlo. Non cercate di farlo con la sola forza esteriore, perché con questo tipo di forza non ci riuscirete. La vostra mente esteriore può solo emettere un tale intento costruttivo, ma poi, grazie a questo, si crea un movimento positivo, che genera un ciclo positivo che si auto-perpetua. Se non siete ancora disposti a farlo, il lavoro deve procedere in modo molto semplice e facile. Dove e perché credete che volere il negativo sia più sicuro per voi che volere il positivo? Voi stessi vi impedite di volere il positivo. Se non riuscite a fermare questo processo, ci devono essere ancora dei motivi che non avete compreso e che dovete ancora scoprire.
- DOMANDA: Irrazionalmente, temo di poter essere sfruttato e di perdere la mia integrità. Ho una leggera sensazione che questo non sia vero, ma non riesco a vedere esattamente come.
- RISPOSTA: In primo luogo, dovete davvero voler vedere che questa è forse una conclusione sbagliata. La sensazione di impotenza è ancora una volta il principio che si auto-perpetua, in quanto si è rinunciato all'autogoverno quando ci si è lasciati sopraffare dalla forza negativa. Pertanto non vi viene neanche in mente di avere la possibilità di governare voi stessi.
- Per esempio, nel momento in cui dite: "Decido di non voler essere nella negatività e di non aggrapparmi a idee sbagliate come queste", in quel preciso momento voi prendete il comando. Poi, inoltre, se dite e veramente intendete: "Non devo essere schiavo di decisioni che non vengono da me perché io sono una persona costruttiva. Quello che voglio dipende da me". Sperimenterete allora che più i vostri desideri sono costruttivi, più diventerete liberi e più facile sarà determinare in modo indipendente ciò che farete o non farete. Altri non saranno in grado di imporvi la loro volontà, quindi la vostra integrità sarà preservata e accresciuta in proporzione al vostro desiderio attivo di essere costruttivo e di rinunciare al piacere legato a una situazione negativa.
- Ciò che vi ha indebolito è stato l’aver perduto consapevolezza dei vostri desideri negativi. Li avevi repressi, negati e nascosti, e sovrapposto ad essi quelli falsamente positivi. Da qui avete perso il contatto con voi stessi. Se foste stati consapevoli dei vostri desideri negativi, non li avreste potuti lasciar crescere così forti. Ma anche se l'aveste fatto, non sareste divenuti così deboli e impotenti. In realtà, la vostra debolezza e impotenza non è mai dovuta alla volontà più forte degli altri. La debolezza esiste perché venite travolti dalla forza auto-perpetuante dei desideri negativi, che finora avevate consapevolmente ignorato. Questa mancanza di controllo vi rende incapaci di immaginare come prendere il comando.
- Ora, voi, con la vostra coscienza e il vostro spirito, non potete consapevolmente decidere di esaudire i vostri desideri negativi. Questo può accadere solo con i desideri positivi. Quando esprimete questi desideri positivi, diventate più forti, più autonomi e meno impotenti - e quindi nessuno potrà approfittarsi di voi, perché le vostre libere decisioni di agire saranno prese nell’assoluta coscienza di ciò che state facendo, e del perché.
- È a causa di un senso di colpa lacerante - inevitabile quando esistono desideri negativi, indipendentemente dal fatto che uno ne sia consapevole o meno - che ci si lascia sfruttare. Il senso di colpa vi fa esagerare nell'assecondare le richieste degli altri. È proprio a causa della direzione negativa dei vostri desideri che vi lasciate sfruttare; che siete dubbiosi, a disagio e deboli riguardo ai vostri diritti - solo per questo! Se foste liberi dai desideri distruttivi non vi sentireste in colpa, quindi non avreste bisogno di fare ammenda. E potreste facilmente, gentilmente e senza alcuna difesa - quando è la cosa giusta e quando lo volete veramente - dire di no, e non cedere alle richieste che vi vengono fatte.
- Quindi, la realtà è esattamente l'opposto di quello che pensate: la positività vi rende liberi di vivere nell’integrità, di difendere e far valere i vostri diritti, mentre la negatività e la distruttività vi indeboliscono, rendendovi indifesi. Quando non vi è ancora possibile esprimere il desiderio di essere costruttivi e positivi, potete comunque affermare che questo è ciò che volete. Allora, osservatevi nella vostra negatività e distruttività, e cercate di scoprire ciò che provoca il vostro torpore dietro questa resistenza. Dietro di essa potrebbero esserci altre paure di natura più profonda che dovranno ancora essere scoperte.
- DOMANDA: Di solito mi concentro troppo sullo studio degli aspetti negativi, centrato sull'immagine paterna. Ultimamente mi sono chiesto se così facendo nascondo forse qualcosa di più profondo in me e che non voglio vedere. Mi concentro su questo misto di immagine paterna e concetto di mascolinità. Penso che mi sfugga il punto principale per eccesso di analisi.
- RISPOSTA: C'è in te la sensazione di non voler assumere il ruolo maschile. Hai già preso coscienza di questa sensazione?
- RISPOSTA: No.
- RISPOSTA: Beh, qui ci siamo. La consapevolezza di questo arriverà, forse all’inizio in modo indiretto, tramite la comprensione di alcune situazioni esterne, e successivamente tramite lo sfogo delle emozioni. Coscientemente, c'è in te il grande desiderio di essere un uomo forte, e inoltre tendi ad esagerare questa immagine di mascolinità. Questa eccessiva compensazione non ci sarebbe se tu fossi profondamente pronto ad assumere il ruolo maschile, se non lo rifiutassi. Hai il timore di non essere adeguato a svolgere questo ruolo; temi che quando lo assumerai, ci si aspetterà molto da te. Inoltre, c'è anche in te il rancore verso la vita, verso la società, a cui dici di no. C'è in te anche l'invidia del sesso femminile, perché ti sembra che lì sia tutto molto più facile. Ti irrita lo sforzo che ti si chiede per riempire questa cosciente immagine maschile. Credi che questa immagine sia quello che dovresti essere, e ti irrita anche il fatto che questo ti sembra proprio ciò che ci si aspetta da te. Forse te lo aspetti da te stesso. Tuttavia, questo è ciò che pensi di dover fare e di dover essere - e questo ti innervosisce. È importante che adesso riesci a trovare l'esatto opposto dello sforzo cosciente, cioè la resistenza passiva contro il tuo ruolo maschile. Lo temi, lo neghi, e lo rifiuti con disprezzo. Quando ne sarai consapevoli, avrai trovato il punto di cui ho appena parlato. Allora diverrai consapevoli dei tuoi desideri negativi più forti riguardo alla tua identità di uomo.
- DOMANDA: Sì, l'anno scorso ho affrontato questo punto, ma ultimamente l'ho completamente trascurato.
- RISPOSTA: Questo succede spesso: si fa una scoperta e poi la si mette da parte, come se da sola fosse sufficiente. Non viene in alcun modo modificata o eliminata. Infatti, si è solo graffiata la superficie esterna. Spesso è necessario lavorare su altri aspetti per un po' di tempo prima di poter tornare al problema principale.
- Siate benedetti, ognuno di voi. Accogliete questo caldo flusso d'amore che vi circonda e che attraversa ognuno di voi. Apritevi. Perché questo amore è verità, e questa verità è vita. E questa vita è vostra, per chiunque la chiede. Questi passi coraggiosi che tutti voi fate qui hanno un gran significato. Non sono vuoti, non sono inutili, miei cari. Che possiate sempre ricordarlo. Ogni volta che ammettete un aspetto negativo in voi, contribuite più di ogni altra cosa immaginabile al processo universale di integrazione. Quindi procedete in questo modo. Siate benedetti. Siate in pace. Siate in Dio!
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 140 - Conflict of Positive Versus Negative Oriented Pleasure as the Origin of Pain
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