Vai ai contenuti

Lez. 125 - Transizione dalla corrente del no alla corrente del sì

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
29 maggio 1964

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Luglio 2021

  1. Saluti, amici carissimi. Dio vi benedica tutti. Sia benedetta questa ora. Nel corso degli anni vi abbiamo fornito di tanto in tanto un riepilogo d’insieme per aiutarvi a stabilire un collegamento tra alcune lezioni, anche se assai datate. Scopo delle panoramiche è indicare una nuova fase del cammino, e la loro tempistica spesso coincide con la fine di una vecchia stagione lavorativa o l’inizio di una nuova.

  2. Stavolta vorrei collegare la lezione sulla volontà interna ed esterna con quella sulla sostanza animica riguardo alle immagini, e con quella sulle correnti del sì e del no. Qualcuno di voi ne trarrà un insegnamento immediato, altri ne beneficeranno più in là, quando avranno superato ulteriori ostacoli; ma non vuol dire che non recupereranno il ritardo. Dipende sempre da ognuno di voi.

  3. I riepiloghi potranno sembrare ripetitivi, ma quando sperimenterete la verità nel sé profondo capirete che la combinazione di questi argomenti rappresenta un approccio diverso, che per qualcuno potrebbe essere rivelatorio. Approfondirete e amplierete le conoscenze acquisite finora. Saranno parte integrante del vostro essere, non solo una conoscenza esteriore.

  4. Riassumiamo il significato delle correnti del sì e del no. La corrente del sì esprime la suprema intelligenza e la forza creativa universale. È la forza vitale di cui vi ho già parlato in una precedente lezione. È tutto quel che tende all’unione, alla pienezza, all’armonia, all’appagamento e alla fruizione. È verità e amore, in sostanza e manifestazione. Accoglie e accetta la vita. I suoi movimenti sono fluidi e armoniosi. Chi si adatta alla corrente del sì vive la stessa fluida armonia, consegue perfezione e realizzazione ai più alti livelli, e amplia la portata e l’esperienza di una coscienza libera da concetti mendaci e correnti contraddittorie.

  5. La corrente del no agisce in modo opposto, ma non è malvagia: nello schema della creazione essa si manifesta come un principio equivalente alla forza vitale. Ma, al contrario di questa, è caratterizzata da ignoranza, cecità, distorsione e assenza di consapevolezza. Poiché ignora la verità, vive nella paura e la diffonde. Dunque è opposta all’amore e a quel che conduce a unione e realizzazione. È discorde, e diffonde disarmonia e isolamento. Il moto animico di chi è avviluppato da questa corrente è aspro, disarmonico, duro, contratto e rifiutante; esso porta a ulteriori cecità, errori e mezze verità, e pone l’enfasi su aspetti del sé e altrui che, quand’anche di per sé corretti, non aiutano a uscire dalla corrente del no.

  6. La corrente del sì è la radice di tutto. È la causa. È la fonte interiore che offre una comprensione realistica e completa delle cose, che fa vedere le manifestazioni esteriori in debita proporzione.

  7. La corrente del no limita la visione al periferico, all’effetto, alla manifestazione esteriore: essa non conduce alla verità, alla liberazione o all’armonia. Per quanta verità si pensi di riuscire a scorgere, permangono confusione, caos e distruzione.

  8. Non riuscirete a trovare una via d’uscita dallo sconforto e dalla distruzione, dalla momentanea pseudo soddisfazione delle manifestazioni della corrente del no, se non ne diverrete pienamente consapevoli. Questo è il passaggio primario e cruciale. Non vi è nulla di negativo nello scoprire i vostri atteggiamenti distruttivi alla base del vostro No. Molti credono che assumere un atteggiamento positivo nei confronti della vita implichi ignorare le proprie negatività, ma non vi è nulla di più lontano dalla verità: è un fraintendimento del processo di crescita e sviluppo. È impossibile aderire a un’idea veritiera sostituendola a quella precedente, se non si capisce bene perché l’altra era mendace. Non vi sarà un vero impulso di trasformazione di sé, se non si osserva la natura distruttiva di una falsa immagine e non se ne valutano gli effetti su di sé e sugli altri. Questo sarà sufficiente perché facciate appello a ogni vostra risorsa per attuare un cambiamento. Una conoscenza vaga dei principi generali di questo processo non basta, se si ha a che fare con una corrente del no assai radicata.

  9. Quando scoprite esattamente come dite No a un desiderio speciale o a un traguardo a cui tenete, siete a un punto cruciale della vostra crescita, della vostra visione della vita. Se lo scoprirete non potrete più essere gli stessi. Per la prima volta capirete che non dovete dipendere da circostanze al di fuori del vostro controllo, che non siete le vittime designate di un destino ingiusto e crudele, che non state vivendo in un mondo caotico dove sembra regnare la legge della giungla. L’averlo scoperto vi farà capire quanto sia sbagliato credere a una divinità nel cielo che premia o punisce, e quanto sia fallace l’idea che non vi sia un ordine o un’intelligenza superiore nell’universo.

  10. Quando scoprirete che dite di no proprio alla cosa che più desiderate, cesserete di essere insicuri e impauriti e vi discosterete dall’idea errata di essere solo sfortunati e perdenti. All’improvviso la verità dell’ordine divino vi si avvicinerà così tanto da poterla afferrare: sarà un’esperienza meravigliosa, anche se all’inizio farete fatica a sostenerla. Proverete un ampliamento dell’intelletto e una comprensione più profonda. Diverrete acutamente consapevoli che ogni infelicità e insoddisfazione non è l’effetto di una causa remota, fuori o dentro di voi, ma l’effetto diretto di una causa che sta proprio davanti ai vostri occhi, se vorrete vederla. Naturalmente occorre esercitarsi per avere consapevolezza delle reazioni emotive nascoste e dei moti emozionali sottili, elusivi, appena percettibili. Ma una volta che la mente si abitua a osservare quelle reazioni, ne avrete la consapevolezza. Il No che potete riconoscere voi, e soltanto voi, è tangibile proprio come qualsiasi altro oggetto del vostro ambiente esterno che potete afferrare, toccare e vedere.

  11. Trovare quel No non è qualcosa di facile e superficiale. Permettetevi di sentirne tutto l’impatto e il significato riconoscendone in primo luogo l’esistenza, e poi accertandovi del perché sia presente e su quali malintesi poggi. Dopo averlo percepito per la prima volta, lo sconforto e il disfattismo faranno spazio a una speranza genuina (non sovrapposta) e a un atteggiamento positivo verso la vita. Capirete che tutto ciò che non vi arrivava e che vi gettava ancora di più nello sconforto, adesso può venire a voi, poiché ora iniziate a immaginare di poter cambiare ancor prima che lo facciate. Dunque c’è una prospettiva realistica. Più riuscirete a visualizzare il cambiamento, più riuscirete a coltivare la volontà di cambiare.

  12. Prima di arrivare a una visione chiara di come essa operi in un particolare ambito, la corrente del no interferirà con il vostro sforzo di ricerca e cambiamento. In voi si manifesterà, in vari modi, un atteggiamento molto negativo verso lo stesso Sentiero. Alcuni amici hanno già scoperto che nel momento in cui hanno combattuto e vinto la loro resistenza a lavorare in una certa fase, hanno trovato il relativo No verso la vita in generale. A livello cosciente freme e stride un Sì urgente, frenetico e sconsolato (ben diverso dalla corrente del sì), mentre il No sottostante vanifica ogni sforzo e rende l’intero processo totalmente inutile.

  13. Molti amici hanno sperimentato come spesso, prima di arrivare al punto cruciale della transizione, sia altrettanto cruciale la battaglia contro la corrente del No. La tentazione di non voler vedere la vera questione, di proiettare e spostare, spesso offusca il ricordo delle passate vittorie; il ricordo di come si prega, si medita e si passa in revisione il vissuto quotidiano in modo corretto; il ricordo di aver rilevato le confusioni, le domande inevase, i vaghi sentimenti di disagio, e di averli affrontati per sgombrare il cammino; di aver chiesto aiuto; di aver coltivato la decisione interiore di voler superare tutte le barriere per poter vedere la verità su di sé e cambiare; di aver constatato il No interiore in azione; di aver gestito i No nell’unico modo efficace, cioè volendo vedere e comprendere la verità sulla questione. Ne abbiamo già parlato diffusamente. Ovunque vi siano crisi, dubbi e malcontento, di sicuro non sono state osservate le procedure corrette, o magari si era avuta l’irresistibile tentazione di dirigere all’esterno l’attenzione, la proiezione e l’enfasi, persino su una verità - ma una verità non correlata.

  14. Aprirsi alla verità è un passo decisivo per portare la personalità nella corrente del Sì. Il cambiamento (trasformare la struttura del carattere, le false impressioni e immagini) è arduo, finché non si capisce perché lo si debba desiderare. Pertanto si può dividere approssimativamente il percorso in due fasi principali: la prima è la richiesta dell’aiuto divino per discernere la verità; la seconda è chiedere al divino anche la forza, la resistenza e la capacità di cambiare. Sono due desideri fondamentali che fanno parte della grande corrente del Sì da coltivare in ogni aspetto della vita quotidiana, delle reazioni, dei pensieri e del sentire. Una volta che si è deciso di cambiare è cruciale svolgere un lavoro minuzioso. Ciò su cui vi concentrate oggi non è sicuramente lo stesso del mese scorso o di come sarà da qui a un mese, sempre che l’impegno nel percorso sia dinamico e non superficiale.

  15. Qualche tempo fa, parlando delle immagini, accennavo alla sostanza animica, cioè la materia che registra la visione individuale e i propri atteggiamenti verso la vita. Se gli atteggiamenti derivano da un’impressione sincera ed è preponderante l’atteggiamento costruttivo, la sostanza animica viene modellata in modo tale che la vita della persona sia piena di significato, appagante e felice. Quando le impressioni si basano su conclusioni sbagliate, le matrici della sostanza animica producono situazioni sfavorevoli e distruttive. In breve, il destino di un individuo è la somma totale della sua personalità, ciò che egli esprime ed emana, che, a sua volta, determina come viene plasmata la sostanza animica in termini di realtà o irrealtà. La coscienza umana è lo scultore, la sostanza animica la materia da plasmare. È l’intera personalità, in ogni suo livello, a determinare il destino. Se una persona coltiva delle idee sane, costruttive, realistiche e veritiere solo in alcuni livelli della personalità, quando degli altri livelli esprimono il contrario, tale contraddizione influisce negativamente sulla sostanza animica. E un atteggiamento positivo forte e consapevole nasconde quello negativo. È perciò essenziale scoprire le aree nascoste della sostanza animica per capire, in base a ciò che vi è impresso, la ragione per cui nella vita manchi ancora la realizzazione a cui si anela.

  16. Alcuni di voi, cari amici, hanno di recente scoperto un No nascosto che prima non percepivano. Convinti di volere con tutto se stessi ciò che era ancora da realizzare, non si sarebbero aspettati delle esperienze spiacevoli. Sarebbe loro sembrata assurda la sola idea di poter albergare in sé una tensione contraria di cui non avevano coscienza.

  17. Quei No hanno un collegamento diretto con l’immagine originale, col falso concetto che ha modellato l’immagine nella sostanza animica. È quel malinteso di base che fa rifiutare ciò che più si desidera, che agisce sottilmente e che va inevitabilmente a convalidare l’immagine. Ad esempio, se il malinteso di base è che siete inadeguati e che non potete riuscire in qualche cosa, quella convinzione vi farà comportare in maniera tale che agirete effettivamente in modo inadeguato. Inoltre avrete paura del successo, poiché la convinzione di non essere all’altezza vi terrorizzerà. Una volta trovato il vostro particolare No e come esso influenzi il vostro comportamento, occulto o manifesto, capirete di non avere successo non perché siete inadeguati, ma che siete inadeguati perché pensate di esserlo, e che rifuggite ogni situazione che potrebbe mettervi alla prova.

  18. Il passaggio da una corrente del no molto radicata a una corrente del sì può avvenire solo comprendendo nel profondo tutto il processo; osservando come ci si allontani sottilmente dall’obiettivo anelato e lo si possa trasformare in: “Desidero questo obiettivo con tutto il cuore. Non ho nulla da temere". Meditare sul perché non vi è nulla da temere, e perché quella paura era falsa e il nuovo atteggiamento di accettazione verso della vita assolutamente sicuro, è l’ultimo passo per andare dalla corrente del no a quella del sì. Meditate ogni giorno e creerete una nuova matrice nella sostanza animica. Una matrice flessibile, leggera e veritiera che si sovrappone alla precedente, rigida, pesante e mendace.

  19. L’idea errata di "non meritarsi" tutta quella felicità è spesso collegata a un’immagine sbagliata di Dio. Queste idee fiaccano la capacità di desiderio; esse impediscono l’emanazione di una coscienza forte, chiara e continua che vuole e merita l’esperienza desiderata. Il malinteso che ricercare una realizzazione personale denoti egoismo e avidità ostacola una sana corrente del sì. Le conclusioni errate che si mescolano alle immagini personali sono ostacoli pesanti che si possono eliminare solo riconoscendo appieno tutti i relativi aspetti e formulando prospettive e atteggiamenti nuovi.

  20. Nel Sentiero avete appreso a rivedere la vostra vita alla luce dei progressi compiuti, e a determinare non solo sotto quale aspetto avete superato i vecchi ostacoli, ma anche quel che resta da fare. Esaminando le aree non ancora appagate della vostra vita, cercate la sottostante corrente del no; confrontate quelle aree con gli aspetti della vostra vita in cui vi siete realizzati. Quindi osservate la sottostante corrente del sì: la certezza sottile ma distinta che quella cosa buona è vostra, che la potete sempre avere con facilità, che non presenta difficoltà e che non avete paura di perderla. Sarebbe bene sondare anche le aree in cui vi sentite meritevoli, quelle in cui siete disposti a pagare il prezzo e a dare. Allora vedrete che i vostri atteggiamenti nelle aree sane differiscono notevolmente dai sentimenti e dalle aspettative che avete nelle aree non appagate. Un simile raffronto vi farà capire tanto. Sentite distintamente la differenza tra approccio, emozioni ed espressioni sottili delle situazioni di vita sane, appagate e felici, e quelle in cui trovate uno schema costante di frustrazione e infelicità.

  21. Non è facile passare dalla corrente del no a quella del sì, ma si può fare. Non verrete fuori da quella corrente finché resterete aggrappati alla convinzione che voi non c’entrate nulla con il vostro problema e che non riuscirete a cambiare la situazione di difficoltà. Ma quando vi renderete conto che il fattore decisivo siete voi - la vostra volontà e determinazione - allora la fine della sofferenza è prossima. Dite: "Voglio uscirne. Per farlo, voglio sapere in modo specifico cosa mi ostacola la strada in questo momento. So che il mio sé reale e le forze costruttive universali mi danno aiuto e guida nel momento in cui decido di fare qualcosa al riguardo. Sarò pronto a vedere cosa c’è in me". Continuate ad agire in questa direzione, e ciò che sembrava impossibile diventerà d’un tratto fattibile. È indispensabile una meditazione rilassata, la concentrazione e un osservarsi quotidiano. Sono questi gli strumenti: imparare a usarli nel modo appropriato fa parte del vostro processo di crescita.

  22. Ho spesso detto che nulla di per sé è giusto o sbagliato, sano o malsano, costruttivo o distruttivo. Lo stesso vale per il sentire, lo sperimentare ed esprimere l’atteggiamento di “io voglio” per conseguire un determinato obiettivo. Il semplice fatto che lo desideriate non garantisce che vi troviate nella corrente del sì. Oltre al desiderio opposto a livello inconscio, quel "sì" potrebbe derivare da avidità, paura o da un desiderio eccessivo: e avidità e paura vengono dalla corrente del no. Se non ci fossero correnti nascoste non dubitereste del vostro successo, e quindi non avreste timore di non riuscire. Non siate avidi, poiché se siete nella verità e in armonia con le forze cosmiche, la corrente del sì scorrerà in voi in modo naturale, calmo e lieve. Nella corrente del sì potrete emanare il "voglio" con una pienezza e una completezza prive di ansia, dubbi e avidità. Il “sì” o il “no”, il "voglio" o il "non voglio", possono essere determinati solo come espressioni della corrente del sì o del no: basta osservare attentamente quei desideri e ascoltare tutte le emozioni aspre o scomode in essi contenute.

  23. Vi ho anche detto che il Sentiero vi porta a entrare in contatto con la scintilla divina (il vostro sé reale). Alcuni amici stanno già vivendo questo evento indescrivibile. La sicurezza, la garanzia, la convinzione della verità, l’armonia e la rettitudine che essa esprime meritano tutto il vostro impegno a vincere la resistenza. Basta lei a guidarvi. Non solo è essa stessa una corrente del sì, ma vi ispira a rafforzare la corrente del sì preesistente, a correggere ogni impronta difettosa, a darvi tutta la conoscenza di cui avete bisogno e la forza per cambiare e trasformare voi stessi. Affinché la scintilla divina si manifesti, la dovete contattare intenzionalmente e chiederle di rispondervi e mostrarvi la via. Ma spesso interviene la mente egoica, che vuole decidere e che è convinta che esista solo lei. Invece deve decidere di lasciare che sia il cervello più ampio a determinare la vostra vita. Molti di voi hanno sperimentato come il sé reale risponda sempre - a volte subito, a volte in seguito. Eppure ve ne dimenticate, come pure delle vostre vittorie sulle resistenze. Fate che il sé più intimo, l’intelligenza più ampia che è in voi, dia una risposta alle vostre confusioni, vi guidi alla verità su di voi e vi rafforzi perché possiate cambiare false immagini e idee errate e passare dalla corrente del no - di marcato sconforto e dubbio, distruttiva, oscura e negativa - alla corrente del sì, foriera di promesse che verranno puntualmente mantenute.

  24. Quando scoprite il persistere di un sottile ma distinto No a un obiettivo a cui tenete, o un inspiegabile brivido improvviso che si può notare solo da vicino, è fondamentale che vi ci soffermiate senza spazientirvi e senza negarlo, sperando che scompaia. Non vi servirà a nulla. Invece prendetene atto, portatelo alla vostra coscienza e cercate di spiegarvi il perché della vostra resistenza. Ponete le giuste domande sapendo che non dovrete fare tutto da soli, poiché senza l’aiuto divino non riuscireste a conseguire nessun obiettivo importante. Quella che sembra una contraddizione enorme a una persona spiritualmente ed emotivamente immatura, diventa un’ovvia verità per quella matura spiritualmente ed emotivamente. Si deve essere totalmente autonomi per arrivare alla consapevolezza che l’aiuto di Dio è essenziale, e che questo aiuto deve essere invocato dalla persona indipendente come atto di volontà. Gli immaturi rifiutano di stare in piedi da sé: vogliono un’autorità superiore che sia responsabile al posto loro, ma non hanno l’umiltà di riconoscere che la loro grandezza risiede nel proprio sé divino. Tuttavia il sé divino non si trova in cielo, bensì nell’intimo profondo di ognuno di voi, dove lo potete evocare e consultare. Sempre di più sarà il sé divino a manifestarsi, e il piccolo sé si integrerà in esso.

  25. Un’ulteriore risorsa è il metodo con cui si esternano le cose; ha funzionato in passato in alcune fasi del lavoro, ed è altrettanto importante in questa. Esternare l’oggetto del vostro desiderio, il vostro impedimento e la ragione della vostra corrente del no, ha un valore terapeutico che non riuscite ancora a capire. Quando se ne parla con gli altri le cose prendono forma e acquisiscono una chiarezza che sfugge, se ci si limita a pensarle o a scriverle. Inoltre risulta spesso impossibile arrivare da soli a un’intuizione, poiché si è troppo coinvolti nel proprio problema; ma un osservatore neutrale ci potrebbe arrivare. Parlarne allevia la pressione e libera energie preziose. Vi darà una nuova prospettiva, e qualcosa inizierà a cambiare in voi ancor prima che ve ne accorgiate. Qualcosa si mette in moto quando vi rivolgete al vostro sé divino per le risposte e la guida, e quando allentate la pressione parlandone apertamente. Se seguirete questo consiglio sperimenterete l’effetto di queste due importanti attività. Ve lo ripeto di nuovo: non dovete accettare ciecamente quel che io vi dico!

  26. Potreste anche dover superare una corrente del no contraria al processo di autoesposizione. Poiché laddove c’è del marcio c’è anche una profonda vergogna. Qualunque sia l’equivoco, l’immagine originale, con le sue false premesse e le emozioni negative, genera una profonda vergogna. Che voi siate spaventati o feriti, parlarne con gli altri vi fa capire meglio che la sensazione di isolamento (per via di un segreto colpevole e disdicevole che vi rende diversi dagli altri) è falsa. Vedrete che la vergogna inizia a svanire, finché si mostra per l’illusione che è sempre stata, un’illusione che ha causato così tanta sofferenza. Vorrei precisare la differenza tra parlare del problema, dei propri sentimenti e reazioni, ed esternarli. Parlarne è spesso un inizio buono e necessario, ma esternarli è molto più vicino all’obiettivo di proiettarvi verso la corrente del sì.

  27. Il saggio sé interiore sa cosa è necessario, e dà una piccola spinta alla personalità esteriore. Se non si crea uno stretto contatto con il sé interiore a ogni livello, la spinta viene mal interpretata. La crescente pressione del bisogno di parlare viene indirizzata verso dei canali improduttivi, poiché il piccolo io teme e vuole evitare - spesso inconsciamente - di scoprire la "vergogna". La corrente del no è all’opera. Se si allevia la pressione in modo improprio ci si concentrerà su questioni non collegate alla propria area di difficoltà personale. Gli effetti secondari potrebbero essere deleteri e ostacolare il processo di crescita. Si potrà accidentalmente trasmettere disarmonia, spesso con le migliori intenzioni e con intuizioni in parte corrette, ma in questioni che non hanno nulla a che vedere con il sé. Se non si è connessi con il proprio sé interiore, una corretta osservazione non sarà che una mezza verità; ma se non si elude quel c’è nel proprio intimo, ogni osservazione sarà nel segno della verità. Se la pressione del bisogno interiore di parlare apertamente della propria area travagliata viene deviata su altri canali, ne conseguono disordine e ristagno. Il sollievo momentaneo di aver evitato di affrontare l’area difficile è come il piacere fugace di quando si cede a un impulso distruttivo.

  28. Otterrete il vero sollievo di trovarvi nella verità intraprendendo il cammino per superare la vergogna delle lesioni profonde della vostra anima. Non succederà subito, ma se affronterete la vostra resistenza con una onesta e costante auto-osservazione, riconoscendo i fatti senza ingannarvi e invocando l’aiuto del vostro sé superiore, ci riuscirete. Allora saprete cosa significa vivere senza vergogna, senza il bisogno di essere isolati, senza il peso di nascondere il vostro vero sé. Non dissipate l’energia lasciandovi tentare di allontanarvi dal vero sé, privandovi così di un rimedio spirituale ed emotivo indispensabile.

  29. Osservate ogni vostra convinzione rigida o inamovibile riguardo al vostro lavoro nel Sentiero. Siete disposti ad accettare anche una visione opposta? Solo allora potrete percepire la voce del sé superiore, se esso desidera trasmettere qualcosa di diverso. E allora saprete se il vostro convincimento iniziale era davvero quello giusto per voi. Una certezza intima tanto profonda può arrivare solo se siete disposti e pronti ad accettare qualcosa di diverso da ciò che preferite.

  30. Così come si ottiene la verità su se stessi desiderandola con tutto il cuore, bisogna fare altrettanto per la trasformazione. C’è un No nascosto? Perché? Qual è la paura? La riluttanza a trasformare quel che è in voi è lo stesso No che blocca l’appagamento esteriore.

  31. Vorrei ora parlare di un argomento che ha lasciato delle perplessità in alcuni, sebbene la confusione non sia sempre conscia. A un certo punto sembra che il cammino acuisca il sentire negativo. So che conoscete già alcune risposte, come quella, ovvia, che ciò accade perché si porta alla coscienza del materiale che era rimasto inconscio fino ad allora. La cosa, lì per lì, è seccante. Ma c’è un altro fattore importante da capire.

  32. La vita di un giovane essere umano inizia con immagini personali e idee sbagliate che inducono a "rimediare" alla paura illusoria. Ma i rimedi non sono che false soluzioni collegate all’immagine di sé idealizzata, con cui la persona spera di difendersi da ciò che teme nella vita. Quando siete giovani e vigorosi non riuscite a capire che le vostre pseudo soluzioni non funzionano. Credete che i vostri successi siano da attribuire a quelle soluzioni, piuttosto che prescindendo da esse. Le ripetute delusioni non vi hanno ancora scoraggiato. Non siete ancora presi dallo sconforto, da depressioni e senso di futilità. Seguitando a vivere con il fardello dell’errore, arriverete un po’ alla volta al punto di scoraggiamento totale. Ogni volta che le pseudo soluzioni falliscono cadete nella disperazione, ma siccome il processo di formazione delle pseudo soluzioni e di quello che esse dovrebbero evitarvi è inconscio, non c’è modo di rimediare alla situazione. Di fatto vi convincete che non avete lavorato abbastanza sodo per farle funzionare, per dare una mano al falso sé idealizzato. Pertanto credete di essere talmente inadeguati da non riuscire nemmeno a fingere di non esserlo, e che se solo poteste perfezionare quelle "soluzioni" immaginarie andrebbe tutto a posto. Sareste salvi. L’idea di rinunciarvi vi sembra molto pericolosa: sareste esposti all’annientamento, all’umiliazione e alla vergogna. Inutile dire che quei sentimenti sono inconsci. Si ricorre alla corrente del no per eludere la minaccia illusoria.

  33. Quando il Sentiero fa crollare la finzione e le inefficaci pseudo soluzioni - anziché rafforzarle, come si spera inconsciamente - c’è il panico. Si lotta per sopravvivere e sembra di retrocedere, anziché avanzare, poiché i vecchi modi di affrontare le cose non funzionano più. Il sé cosciente ora ne constata l’assurdità e non li vuole più usare. Ma i nuovi concetti non si sono ancora formati. In questa fase intermedia ci si ritrova in un vuoto che spesso viene inconsapevolmente prolungato, poiché si resiste ad avanzare. I concetti veritieri non possono plasmare la vita finché si sta in bilico sul punto di confusione, disperazione e rifiuto ostinato ad aprirsi e andare oltre. Vorrei che tutti voi, amici miei, meditaste profondamente su questo, e che cerchiate di capire se vi trovate in questa condizione. Se non è così, forse non siete ancora arrivati a quel punto. Siete pronti a incontrare quel vuoto in modo costruttivo, saggio e consapevole?

  34. False soluzioni e falsi mezzi per affrontare la vita creano una falsa forza, una falsa sicurezza e una falsa felicità - o magari una falsa infelicità per manipolare o punire gli altri. Occorre eliminare le tendenze false e sovrapposte, prima che un’autentica forza, sicurezza e felicità possano diventare parte del sé. Come ci può essere una corrente del sì genuina, se parte della personalità esprime delle false emozioni? È così anche per il concetto vero e falso di Dio. Si deve dissolvere la falsa immagine di Dio prima che quella genuina venga incorporata dalla psiche. È irrealistico aspettarsi che quando si costruisce il nuovo, i vecchi e obsoleti atteggiamenti spariscano. La misura del dolore provato nel dissolvere le vecchie e false modalità e nel trasformarle in nuovi atteggiamenti dipende dall’intensità della corrente del no che si oppone al processo, da quanto essa può essere disattivata dalla consapevolezza e dall’osservazione, e dalla qualità delle attività e trattamenti successivi più idonei.

  35. Affinché la corrente del sì possa esprimersi in ogni area della vostra vita e personalità, tutto il vostro essere deve essere coeso. Non potete suddividere la coscienza in vari livelli che esprimono obiettivi, opinioni, concetti ed emozioni differenti. La corrente del sì non si manifesta solo con le buone intenzioni. I vari metodi e approcci spesso vengono fraintesi e abusati; le persone vengono fuorviate con una momentanea speranza, con un successo temporaneo. Il successo sarà reale e permanente solo se i vari livelli del vostro essere parleranno a una sola voce, e non resti in voi alcuna area che ignori la verità, o che nutra ancora dubbi e paure e che non riesca a esprimere la verità. E non ci potrà essere coesione se alcune parti della struttura del carattere non si trasformano davvero o "rinascono", come disse Gesù. Un siffatto riorientamento della personalità non è cosa di poco conto. Non è semplice. Il processo necessita di un coinvolgimento totale, ci dovete investire. C’è bisogno di un netto superamento della resistenza ostinata e facilmente fuorviante, e si deve rifiutare di cedere alla tentazione. Non esistono scorciatoie, ma vi sembrerà più facile, a trasformazione già avvenuta e con la psiche libera da contraddizioni e divisioni.

  36. Raggiunto in voi lo stato di unità col vostro intimo sé divino, trasportati dal flusso e dall’armonia della corrente del sì, non avrete nulla da temere. Poggerete su basi solide e riuscirete facilmente a esprimervi in tutti i modi che desiderate.

  37. Permettendo a voi stessi di liberarvi di ogni falsità, esprimendo la volontà di crescere, capirete che il Dio che inconsciamente temevate non esiste. Il Dio che esiste non conosce limiti nell’elargire felicità - basta chiedere. Non dovete scegliere tra una forma di realizzazione e un’altra - come spesso credete, inconsciamente. Potrete osare e chiedere di trovare appagamento nella salute e in una felice collaborazione e relazione, ma potreste sentirvi egoisti e avidi se la coscienza esprimesse anche il desiderio di una brillante carriera. La falsa immagine di Dio, che c’è anche in chi nega consapevolmente un Creatore superiore, rende avari con la realizzazione di sé. Ma questo non è la modalità o la volontà di Dio: è la vostra modalità e la vostra volontà, che scaturiscono dai vostri limiti interiori. Una volta rimossi quei limiti, uno a uno, sarà il paradiso in terra; o anche l’inferno, poiché dipende sempre dallo stato interiore del vostro essere. I limiti sono le idee erronee sulla vita, su voi stessi e sul vostro ruolo nella vita. Quando capirete che individualità e autogoverno sono sinonimi del seguire la voce e la volontà del vostro sé divino, che i due concetti non si escludono a vicenda né si contraddicono, ma sono interdipendenti, comprenderete la grande differenza tra sé reale e l’irrilevante cervello esteriore, tra la pseudo-corrente del sì - tesa, ansiosa, dubbiosa e avida - e la quieta, rilassata e intima consapevolezza che tutto il bello della vita vi appartiene, la conoscenza della vera corrente del sì. E sperimenterete la verità dell’autentico risveglio spirituale: che la sconfinata potenza e immanenza del divino sono lì per voi, a portata di mano; che senza il divino non potete veramente realizzare nulla; e che per contattare il divino dovete camminare con le vostre gambe, senza delegare ad altri le vostre responsabilità. Ogni effetto che vedete nella vostra vita si può ricondurre alle vostre cause interiori, ma l’essere umano spesso lotta contro questa verità in modo irragionevole. Voi ricercate la ragione delle circostanze della vostra vita al di fuori di voi e in tutti i modi, diretti e sottili.

  38. In molti avete sperimentato una risposta immediata al sé divino che è in voi, alla manifestazione della corrente del sì e alla liberazione per aver superato le resistenze. Non dimenticate le vostre vittorie, poiché ricordarle renderà più facile il cammino. Chiedete la manifestazione del divino in voi per conoscere la verità su voi stessi, per risolvere una situazione difficile o per trasformarvi in persone più sincere e produttive. Utilizzate sempre di più questo contatto, lasciate che vi istruisca e che apra per voi nuove strade. Esso è saggezza e potere illimitati, e amore infinito. Se usate questo grande potere in modo più specifico e regolare, anziché solo occasionalmente, arriverete tutti a capire fino in fondo che questo sentiero vi sta portando alla vera liberazione.

  39. Nulla si frapporrà tra voi e una vita piena, appagata e ricca. Non sono promesse vuote. Vi vengono dati tutti gli strumenti di cui necessitate, e solo voi li potete usare. Spesso, anziché utilizzare appieno questi strumenti e cambiare gli atteggiamenti che generano infelicità, vi lamentate e date la colpa al Sentiero perché non mantiene le promesse - ma il Sentiero non vi ha mai promesso di fare il lavoro al posto vostro! Nessun approccio ve lo potrà evitare: può solo mostrarvi cosa fare e come cambiare, così che la vostra vita possa migliorare. Ma chi fa progressi costanti lottando contro i propri No e impegnandosi nel lavoro quotidiano, è sempre più convinto di stare pian piano uscendo dalla prigionia e dall’oscurità, incontro alla libertà e alla luce della verità. Chiunque affermi di aver fatto del proprio meglio, ma senza aver ottenuto alcun risultato, non è nella verità ed è affetto da autoinganno. Magari si impegna in ambiti meno rilevanti, ma rifiuta di vedere la verità lì dove fa più male, dov’è ancora necessaria la liberazione.

  40. Avete domande?

  41. DOMANDA: Riguardo a questa lezione, ho scoperto che la mia corrente del no è più di superficie, mentre interiormente ci sono più correnti del sì di quante pensassi. Potresti darmi una spiegazione?

  42. RISPOSTA: Sì, verissimo. In te il processo è invertito. Lo dimostrano i tuoi notevoli progressi in un tempo relativamente breve, soprattutto considerando la gravità dei tuoi problemi quando sei entrato nel Sentiero. Cerco sempre di trasmettere a tutti gli amici che l’inconscio è la forza più potente, e che determina il risultato indipendentemente dalla volontà cosciente. Quest’ultima è di incommensurabile importanza, ma deve essere orientata affinché renda conscio l’inconscio e rimuova ogni ostacolo e divisione all’interno del sé.

  43. Nel tuo caso il motivo è che sei per natura molto più costruttivo, accettante e positivo di quanto ti sforzi di fare artificiosamente. Una volta tolto l’artificio, il sé autentico si manifesta e si esprime più liberamente. Ti aggrappi al lato artificiosamente negativo quasi per superstizione, come se credessi di poter scongiurare la vera infelicità indulgendo in una falsa. Lo esprimi con questo atteggiamento: "Se dico No, la vita non dirà di No a me e non mi tratterà troppo male".

  44. DOMANDA: Sento di avere correnti del no dentro e fuori; è tutto un No. Puoi aiutarmi a capire perché?

  45. RISPOSTA: Sì, e posso anche aiutarti a uscirne. Questo è il motivo: temi che se non dici No dovresti affrontare una determinata inadeguatezza e senso di vergogna che di certo non sono reali, ma inconsciamente tu lo pensi. Il No sembra eliminare il bisogno di osservare con più attenzione. Potresti non essere ancora in grado di sentirlo, ma ci riuscirai, se proseguirai nel cammino. E quando sarai riuscito a percepirlo, ti sarà più facile affrontare il nemico interiore: il No.

  46. Riguardo ai consigli immediati su come procedere: prendi uno dei tanti piccoli No che emergono dal tuo lavoro quotidiano ed entra da solo in una meditazione privata, tranquillo e rilassato. Una meditazione del tipo (ma dillo a parole tue): “Perché dico No? Ho il potere di non dire No. E allora dico un Sì vero e autentico a voler scoprire i miei No particolari". Prendi un No alla volta. "Con tutto il cuore dico di Sì a voler capire i No". Per prima cosa avvertirai una forte spinta contraria, ma, siccome la stavi aspettando, sei preparato e non ti lascerai dissuadere. E poi dì: “La verità non può farmi male, anche se qualcosa di ignaro in me si ribella contro di essa. Nonostante ciò, dico di Sì. Non ha potere su come io dirigo la mia volontà e i miei sforzi. Questo stesso No ha portato molta distruttività e miseria, e non gli permetto più di dominarmi. Prendo le redini nelle mie mani". Fallo ogni giorno per qualche tempo e apriti a quello che viene, nello spirito di “nel bene e nel male, voglio scoprire perché il No mi allontana da tutto ciò che potrebbe darmi la felicità. Non voglio più respingere ciò che è vivificante, estroverso e unificante. Non desidero più adottare l’isolamento e l’ostilità".

  47. Meditando in questo modo, evocando le forze divine nel vostro essere, vivrete una grande trasformazione. La prima volta sarà difficile, ma perseverando diverrà più facile e produrrà sempre più risultati. E, vi prego, scegliete di ricordare le molte volte in cui indugiavate in un No accanito e timoroso; ma ricordate anche quanto vi sentivate sollevati e liberi dopo averlo superato; ricordate l’energia rinnovata, l’accresciuta comprensione e il maggior benessere fisico; e la consapevolezza e la certezza che ciò che voi temevate era del tutto infondato. Tutto ciò era commisurato alla paura e alla resistenza che avevate nutrito. Date credito ai notevoli progressi già avuti, anziché lasciarvi scivolare nuovamente nell’inerzia. Allora vivrete nuovamente la vittoria e la liberazione! Seguite questo consiglio e trasformerete la curva verso il basso della corrente del no in una curva verso l’alto, in un flusso datore di vita, in una corrente del sì.

  48. Miei amici carissimi, siete tutti benedetti. Possano queste parole non rimanere solo delle parole, non essere solo teoria, ma divenire quegli strumenti che in realtà esse sono. Così finalmente vi permetterete di essere felici senza vergognarvi di cercare appagamento. Siate in pace. Siate in Dio!

Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 125 - Transition from the No-current to the Yes-current
Il copyright del materiale della Guida del Pathwork® è di esclusiva proprietà della Fondazione Pathwork®
Torna ai contenuti