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Lez. 124 - Il linguaggio dell'inconscio

Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
1° maggio 1964

Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Gennaio 2025

  1. Saluti, amici carissimi. Benedizioni a ognuno di voi. Benedetta sia quest’ora. Che questa nuova lezione possa nuovamente aiutarvi a scoprire qualcosa di più su voi stessi, ad accrescere ed elevare la vostra coscienza, a rafforzare la vostra comprensione della realtà.

  2. L’aspetto più potente della vostra vita è l’inconscio. Tutto ciò che è favorevole, piacevole, vantaggioso, ma anche le vostre difficoltà, le sofferenze, le delusioni, le insoddisfazioni, la cosiddetta "sfortuna" o la ripetizione di schemi sfavorevoli: tutto ciò è determinato dal vostro pensare e sentire inconsci, che include molto di più di quanto solitamente si pensi. Quando parlate del vostro destino, di quanto vi accade o non vi accade - come se fosse già tutto scritto -, in verità quegli eventi sono determinati dalla forza governante di fattori inconsci.

  3. L’inconscio è molto più forte della mente conscia, dato che l’assurdità dei preconcetti consci e delle prospettive non realistiche è più facilmente rilevabile e può quindi essere corretta. Tutto ciò che è nascosto alla consapevolezza seguita a governarvi senza che voi possiate modificarlo con la ragione. Dunque è di estrema importanza rilevare tali erronee prospettive nascoste.

  4. Spesso si dimentica che l’inconscio non solo cela conclusioni errate fossilizzate, modelli di comportamento distruttivi che derivano da immagini ed emozioni negative dovute a problemi irrisolti, ma anche grande saggezza e verità divina, nonché gli elementi più edificanti dell’universo, il quale costruisce di continuo con creatività e amore infiniti. Si può usufruire di tali bacini di energia positiva nella misura in cui si rimuovono le ostruzioni dal loro nascondiglio: l’inconscio. Solo allora tutti gli elementi produttivi ancora nascosti risaliranno in superficie.

  5. Queste parole diventano concrete quando ci si trova in un processo dinamico di crescita e sviluppo. Fino ad allora restano mere teorie. A poco a poco, cominciando a scoprire la realtà strana, eccitante e talora lievemente spaventosa ma tuttavia esilarante del vostro inconscio, inizierete ad avere sentore dei potenti elementi in esso sepolti. Dunque impegniamoci in questo percorso per scovare quanto più possibile non solo quanto c’è di erroneo, ma anche tutti gli elementi produttivi che si trovano nel profondo dentro di voi, al di là degli errori. Se saprete sbarazzarvi dalla spazzatura di inutili paure e preconcetti che vi dividono, in quella misura verranno liberati gli elementi costruttivi, creativi e produttivi che non avevate mai saputo di avere.

  6. Perché sto ribadendo questo fatto dopo averne così spesso parlato in tante forme diverse? La ragione è che nessuno di voi, amici miei, è davvero consapevole del potere del proprio inconscio e di come esso tuttora vi governi nel vostro quotidiano, nonostante i vostri notevoli progressi. Desidero aiutarvi a essere più consapevoli di ciò e offrirvi degli strumenti ancora più efficaci per scoprire di più sulle forze che vi governano a vostra insaputa.

  7. Prima di arrivare ai suggerimenti pratici vorrei dirvi una cosa. La vostra personalità è una replica in piccola scala dell’intero universo. L’individuo e l’universo esistono per via di una certa distribuzione di varie energie cosmiche. Il modo in cui interagiscono e sono disposte quelle energie determina l’esistenza armonica o disarmonica dell’essere creato, che sia l’uomo, l’universo, una pianta o una foglia. Nella loro creazione e stato ideali, tali energie e forze lavorano insieme in modo perfetto e si completano senza ostacolarsi a vicenda, per cui l’essere creato emana una corrente cosmica unificata. Di nuovo, questo vale per un sistema stellare, per un singolo pianeta e per ogni entità che dimori in altri pianeti, dal minerale alla più elevata creatura spirituale. Le forze regolatrici universali sono le stesse per tutti.

  8. Quando un sistema stellare si disintegra è perché sono all’opera forze contrarie - quelle antitetiche a veridicità, realismo, coscienza e consapevolezza. Le forze in opposizione creano una tensione talmente forte - per la pressione di due opposti flussi di energia - da indurre un’esplosione che disintegra l’entità. Anche qui, ciò vale per un sistema stellare, per un pianeta e per la foglia che appassisce sull’albero. In breve, fino a un certo grado di sviluppo o consapevolezza l’universo è fatto di due correnti primarie: una del ‘sì’ e una del ‘no’. Quella del sì incorpora tutte le energie costruttive poiché si concilia con la visione veritiera che non può che generare amore e unità. La corrente del no è distruttività perché devia incidentalmente dalla veridicità, e così genera odio e disunione. Questa spiegazione generale si applica alla vostra vita quotidiana individuale così come ai grandi concetti della storia della creazione.

  9. Sapete, amici miei, io non vi chiedo mai di accettare ciecamente insegnamenti spirituali che non possiate verificare adesso dentro di voi. Poiché ciò che è vero per voi a livello individuale vale anche, in linea di principio, per tutto il creato. Vi sarà facile e di sicuro possibile rilevare in voi le correnti del sì e del no nel vostro quotidiano, purché impariate a capire e interpretare il linguaggio del vostro inconscio personale. Per farlo è necessaria una certa tecnica, la stessa che si usa per apprendere le lingue straniere. Occorrono pratica, perseveranza e pazienza per poter memorizzare dei nuovi simboli.

  10. Il linguaggio, quale che sia la sua forma, è un insieme di simboli. Cos’altro è il linguaggio? Ad esempio la parola "tavolo" simboleggia un oggetto che usate e conoscete. Lo stesso per il linguaggio della vostra mente inconscia personale, che è possibile apprendere come si fa per qualsiasi altra lingua. Ma ci vuole anche tanto tempo, impegno e pratica. Vien da sé che senza uno sforzo organizzato è impossibile imparare una lingua dall’oggi al domani. Ma è di gran lunga più gratificante e fondamentale per la vostra vita personale conoscere il linguaggio del vostro inconscio di quanto lo sia conoscere una dozzina di lingue straniere.

  11. Il lavoro del Sentiero è molteplice. L’abbiamo descritto con diverse analogie e definito in svariati modi. Tra l’altro, questo cammino è anche un percorso per apprendere la lingua dell’inconscio. E nel farlo scoprirete le correnti del sì e del no.

  12. La corrente del sì è spesso, ma non sempre, la più evidente delle due, perché in genere se ne ha coscienza. Se vi sentite disturbati per via di un persistente inappagamento, siate certi che sono alacremente all’opera tutt’e due le correnti, che si inibiscono a vicenda. A livello conscio la corrente del sì è più forte e oblitera l’inconscia corrente del no. Più si soffoca la seconda con l’idea infondata di eliminarla, più essa viene spinta sottoterra, dove continua a fare il suo lavoro. E più ciò accade, più urgente e frenetica diventa la corrente del sì. Le due correnti trascinano la personalità in due opposte direzioni creando tensioni e pressioni sempre più forti. Per eliminare il cortocircuito bisogna scovare la corrente del no, comprenderne le premesse sbagliate e abbandonare gradualmente la convinzione che la sua esistenza sia necessaria.

  13. Sarà utile per ognuno di voi approcciare se stesso e la propria vita in questo modo. Sembra facile, e lo è, ma c’è un grado di complessità.

  14. Negli ambiti della vostra vita in cui le cose vanno bene, in cui sembrate fortunati, dove il più delle volte vi sentite appagati senza crisi problematiche e confuse, siate certi che c’è una debole corrente del no e una prevalente corrente del sì non interferita da correnti nascoste sottostanti. In altre parole: non solo l’atteggiamento di superficie, ma anche quello del vostro essere totale è indiviso e conforme alla realtà. Non siete divisi nella motivazione e nel desiderio.

  15. Ma nelle aree in cui ricorre la "sfortuna", lì sta agendo la corrente del no in una forma o nell’altra. Certo le ragioni possono variare da individuo a individuo, ma le cause sottostanti devono essere chiaramente definite perché le si possa disattivare. La maggior parte di voi ha iniziato a rilevarle, almeno in parte.

  16. Qualsiasi traguardo consciamente desiderato ma non conseguito è la prova che sta agendo una corrente non rilevata. Non basta capire le vostre immagini e i fraintendimenti, né come e perché si siano prodotti nelle circostanze particolari della vostra infanzia. Pur essendo un lavoro importante, è solo una tappa. A tal proposito, avete fatto molti progressi in generale. Ma non basta, poiché sbagliate se credete che l’aver individuato fraintendimenti e conclusioni erronee cambi in automatico le vostre reazioni emotive più intime e sottili. Non funziona così, giacché tale presupposto porta solo all’illusione che la vostra scoperta e il momentaneo sollievo vi abbiano già liberato, quando invece continuate a reagire alla vecchia maniera senza esserne consci. Prima o poi ciò produrrà risultati negativi, che in seguito si presenteranno come una doppia delusione e relativo scoraggiamento.

  17. L’unico modo per cambiare è capire come continui a operare la corrente del no, la quale potrebbe persino ostacolare la corrente del sì nel perseguire il tanto anelato cambiamento. A tal fine dovrete padroneggiare il linguaggio dell’inconscio sino in fondo.

  18. Poniamo che nella vostra vita desideriate una certa soddisfazione che ancora vi manchi. Forse eravate consapevoli di averne un forte desiderio e nel vostro percorso avete notato che a livello inconscio avevate dei preconcetti che non pensavate di avere, dei fasulli sensi di colpa e degli atteggiamenti distruttivi che la impediscono. Potreste aver persino scoperto la paura di raggiungere l’obiettivo, e quindi un sottile atteggiamento di rifiuto. La paura si potrebbe basare su una premessa del tutto illusoria e dunque non necessaria. Potrebbe essere per il desiderio infantile di non voler pagare il corrispettivo di quella soddisfazione. Magari è la sensazione di non meritare quella gioia, oppure una serie di altri motivi o una combinazione del tutto. Di qualunque cosa si tratti, in sostanza avete scoperto che cosa vi ostacola. Per voi potrebbe rappresentare un elemento di disturbo, ma ai miei amici capita di rado che quell’elemento seguiti a emanare le sue espressioni, una volta scovato. Questa è la parte importante del lavoro, senza la quale non è possibile ottenere una reale liberazione.

  19. Alla luce di ciò occorre rinnovare gli sforzi per scoprire ogni giorno l’operato della corrente del no, le cui manifestazioni potrebbero essere talmente sottili, diffuse e sfuggenti da non essere rilevate. Ma se avete deciso di farlo, tutto ciò che prima era così confuso da essere quasi impossibile da enunciare diverrà ovvio e limpido. Vedrete come il solo pensiero dell’appagamento vi faccia fremere ogni volta che si avvicina. Se si tratta di una fantasia giocosa, tutto bene. Potreste provare un vago senso di disagio a voi familiare, che eravate soliti ignorare quando pensavate a quel dato appagamento. È un sentimento di paura o un fasullo senso di colpa a farvi ritenere di non meritarlo? Di qualunque cosa si tratti, cercate di cogliere le impressioni emotive vaghe e confuse e vagliatele alla luce della coscienza. Esaminate la fantasia remota che vi convince che stia agendo la sola corrente del sì. Ma in quella fantasia desiderate forse l’impossibile e non tenete conto delle imperfezioni umane? Forse fantasticate di poter fare come volete voi? Il che magari non è di per sé cattivo o sbagliato, ma a ben osservare è qualcosa di rigido, unilaterale e irrealistico. Nella vostra fantasia vi aspettate di essere privilegiati a scapito di un flessibile adattarsi a nuove circostanze? Circostanze in cui potreste dare del vostro, mentre trovate dei compromessi e rinunciate alle aspettative. O magari sentite che la vita dovrebbe darvi il massimo senza bisogno di cambiamenti da parte vostra, o che vi adattiate e desistiate? La prevalenza di tale atteggiamento potrebbe essere assai sottile da scoprire e richiedere tutto il vostro discernimento. Ma una volta scoperto avrete capito il perché dell’esistenza della corrente del no, la quale agisce solo nel concreto e non nella vostra fantasia a senso unico. In quella fantasia magari siete anche disposti a dare del vostro, ma solo perché lì siete voi a dirigere il gioco e a stabilire come, quando, e in che modo concedervi. In realtà questo è qualcosa di impossibile da determinare. La realtà esige che voi siate pronti e flessibili quando serve. E dato che già sapete tutto questo a livello inconscio, impedite la vostra realizzazione aspettandovi, in qualche modo, l’impossibile.

  20. Diventando consapevoli della corrente del no perpetuamente in azione - e ancor prima di coglierne la presenza - troverete sollievo dallo sconforto e scorgerete la via d’uscita. Capirete perché la vostra vita non cambiasse malgrado aveste ben compreso le immagini e le lezioni dell’infanzia. E potrete riconoscere i sentimenti distruttivi al servizio della corrente del no: la paura, il senso di colpa, la rabbia, la frustrazione, l’ostilità, ecc. Quei sentimenti continuano a covare ma potrebbero essere camuffati ad arte, giustificati da provocazioni all’apparenza reali e proiettati "con successo” sugli altri. Scoprire tutti quei meccanismi è imparare il linguaggio dell’inconscio. Questa ne è una buona traduzione.

  21. Per quante scoperte possiate fare, nulla cambierà realmente nella vostra vita finché non osserverete la corrente del no in azione continua di giorno in giorno, interpretandone i messaggi e decifrandone i codici.

  22. Prima che possiate scoprire la corrente del no dietro a un forte desiderio irrealizzato, l’impellenza della corrente del sì vi potrebbe lasciare sovente perplessi. Anziché lasciarvi fuorviare dall’assunto che il fatto dimostri l’assenza di una corrente del no, siate certi che è esattamente il contrario. La paura folle di non poter esaudire quella forte impellenza denota sempre un impedimento sotterraneo all’appagamento del desiderio. Quando non c’è il no la corrente del sì è fluida, rilassata, senza tracce di disperazione. È una corrente che vuole appagare, ed è pronta a farlo, ma è anche capace di far vivere una vita costruttiva senza dover necessariamente soddisfare il desiderio, benché sempre cosa gradita. Se le cause esterne non lo consentono o se la persona ha scoperto la corrente del no troppo tardi, essa saprà comunque che vi sono altre strade che può percorrere per una feconda esperienza di vita.

  23. Cercherò di essere più specifica sul come scovare una corrente del no. Siate pur certi che è presente, se nella vostra vita permane della frustrazione nonostante abbiate trovato le relative immagini; o se la vostra corrente del sì vi procura affanno; se temete di non poter conseguire l’obiettivo; se credete che la vita sarà misera, se non lo conseguirete. Dopo aver capito che c’è una corrente del no occorre sperimentarla - e non basta una sola volta, ma ogni qualvolta è al lavoro.

  24. Per divenire ancor più consapevoli della sua presenza è di grandissimo aiuto la pratica da voi appresa della revisione quotidiana, da applicare anche in questo ambito. Osservate e indagate sempre di più le vostre reazioni emotive in lungo e in largo, e non cessate mai di farlo. Se procederete nella giusta direzione saprete osservare ancora meglio, benché si ritenga - a torto - che diventando esperti ci sia meno da osservare. Il requisito fondamentale è l’attenta verifica delle vostre emozioni.

  25. È altrettanto importante risvegliare la parte fossilizzata dell’inconscio. Le ostruzioni della corrente del no non si manifesteranno se le si lascia tranquille, intatte e incontrastate. Sono sopite, ma reagiscono in modo più evidente agli scossoni procurati dalle frustrazioni e dalle difficoltà della vita, e anche quando si indaga il sé con assiduità e si penetra il proprio guscio esteriore di razionalità con uno spirito di attenta ricerca interiore.

  26. Le emozioni così smosse rivelano la corrente del no se studiate, discusse e comprese. Come dicevo, a smuoverle sono le inevitabili circostanze della vita e, in parte, i processi seguiti nel percorso. Per osservare in modo proficuo ciò che l’inconscio esprime, è importante separare la vostra parte sana da quella insana, confusa, coinvolta. Osservare con distacco qualcosa di oscuro e strano è la procedura più terapeutica nel cammino di liberazione. Quando la vostra corrente del sì osserva la corrente del no senza concitate autoaccuse, diventa possibile tradurre la corrente del no in un conciso linguaggio umano. È impagabile riuscire a formulare in modo conciso un sentire che prima era vago, e si deve imparare a farlo nelle prime tappe del Sentiero.

  27. Siete a torto convinti che comprendere quel che accade nel vostro inconscio significhi solo trovare degli elementi prima ignoti. Vi aspettate dei fatti del tutto sconosciuti, ma ben di rado è così. Non servono acrobazie e distorsioni per cercare cose nuove. Non si richiede nulla di impossibile per scoprire quel che c’è da scoprire per vivere una vita che abbia significato. Non dovete aspettarvi qualcosa di remoto e occulto. Cominciate con l’osservare i livelli di più facile accesso e concentrate la vostra attenzione su di essi - i pensieri semicoscienti, gli atteggiamenti e le espressioni vaghe e diffuse diventate quasi una seconda pelle, e dunque facilmente ignorate perché ormai parte di voi. Ma non un sentimento, una reazione o un concetto a livello semicosciente viene formulato in modo chiaro con un pensiero conciso. Osservate le reazioni semicoscienti nelle aree difficili della vostra vita, e così apprenderete tutto quel che c’è da sapere su di voi. Questa è una parte vitale per imparare il linguaggio del vostro inconscio.

  28. Ora non mi soffermerò sull’interpretazione dei sogni che si occupa della traduzione di strati più profondi. Per quella ci vuole un aiuto maggiore di quanto richieda l’osservazione di materiale semicosciente e la sua traduzione in un linguaggio a voi noto. Il materiale semicosciente include le reazioni emotive immediate e la vostra vita di fantasia. Dal loro confronto spesso emergono le discrepanze e le contraddizioni, nonché le vostre aspettative immature.

  29. Più chiaramente osservate come respingete o vi tirate indietro dall’anelato appagamento - e il ripetersi di questo vostro atteggiamento - più siete prossimi a eliminare la corrente del no. Vi basta osservarla per renderla più debole.

  30. Quando la parte fossilizzata dell’inconscio viene incalzata a sufficienza - in parte dalla stessa fossilizzazione, vissuta con dolore e frustrazione, e in parte dal vostro cammino - la scorza dura si ammorbidisce abbastanza da cedere parte della sua sostanza. In tal modo la corrente del no emerge distinta e sempre meno dissimulata, e così è sempre più difficile spiegarla con la ragione. Questo può portare a un punto di svolta, a condizione che l’Io si tenga vigile e non permetta alla corrente del no di riprendere forza. Per favore mettetevi alla prova in questo senso, almeno in certe aree.

  31. È essenziale prestare grande attenzione alla corrente del no nella sua forma precisa. Un certo tipo di meditazione può essere d’aiuto. Scendete nella calma, rilassatevi e iniziate a osservare il vostro processo di pensiero, o persino la difficoltà iniziale a farlo. Ciò allontana per qualche istante i pensieri e vi svuota la mente. Nel vuoto è possibile che emerga del materiale fino a quel momento controllato e represso, se esprimete il vostro intento di farlo emergere e lo desiderate fortemente, ma senza evitarvi lo sforzo per conseguire l’obiettivo. Anche se con qualche difficoltà iniziale, dopo un po’ il vostro sforzo creerà un canale verso una parte di voi a cui prima non arrivavate. Dapprima vedrete gli elementi distruttivi fluttuare verso l’alto, e poi potrete attingere agli elementi costruttivi ben nascosti. Ma spesso il processo non segue una sequenza prestabilita. In altre parole, non è che venga il buono dopo che il “cattivo” sia emerso del tutto: esso fluttua. Ciò potrebbe costituire una ulteriore prova per voi perché potrebbe portarvi a illudervi e a sovrastimarvi. Chi abbia sperimentato del materiale animico creativo e costruttivo prima non manifesto potrebbe non risultare più avvantaggiato di chi non abbia ancora attinto al canale divino: hanno solo un ritmo diverso.

  32. Nella letteratura occulta si usa sovente l’espressione “terzo occhio”. Stabilendo un contatto con l’inconscio nascosto e capendo il linguaggio delle vostre ostruzioni inconsce, sviluppate a tutti gli effetti organi percettivi e forme di comunicazione "terze" - non solo occhi con cui vedere più chiaramente, ma anche orecchi e altri sensi di percezione e una nuova modalità di espressione verbale.

  33. Le pratiche metafisiche sono riuscite a dare formazione e discipline adeguate che ben di rado vengono usate nella giusta direzione. Le persone sono sempre allettate da una condizione ideale non ancora conseguita, e le facoltà appena acquisite vengono messe al servizio della fuga, anziché essere utilizzate per l’autoanalisi e per capire il significato degli elementi distruttivi.

  34. Tutto ciò richiede una certa disciplina e una tenace forza di volontà. Il difficile è che dietro l’assenza della forza di volontà necessaria per il vostro cammino c’è la corrente del no a creare il problema che tanto volete risolvere. In altre parole, i freni posti senza volere per via di qualche sconosciuta paura sul vostro consciamente anelato appagamento si manifestano in vari modi: assenza di energia e desiderio, pigrizia, blocchi, confusione, rabbia verso chi aiuta, difficoltà inscenate ed esagerate fino a rendere impossibile restare nel Sentiero (oppure restarci, ma senza toccare i problemi reali). Importante è anche l’insistenza negativa nel concentrarsi su questioni che il percorso non porta alla vostra attenzione in modo organico attraverso le circostanze della vita.

  35. Per il lavoro di autorealizzazione è essenziale ricercare e scovare le tattiche ritardanti usate dalla corrente del no. Sebbene tanti di voi desiderino rilevare i problemi, superarli e cambiarli con l’aiuto della corrente del sì, c’è anche una profonda paura del cambiamento - il che denota l’attività di una corrente del no, presente proporzionalmente alla difficoltà del problema e del lavoro. Risulta impossibile eliminare la corrente del no se non portate alla coscienza la paura profonda e i relativi assunti erronei che la portano in vita, e non li vagliate attraverso la ragione e l’intelligenza. Pertanto è raccomandabile non ignorare la corrente del no, né agire come se non essa non esistesse. Occorre tenerne conto, poiché in essa c’è anche la soluzione del problema.

  36. La cruciale corrente del no è anche detta "resistenza", termine che per voi ha perso di significato, quindi il solo proferirlo accresce la corrente del no. Se capite che la corrente del no è un fattore universale presente nel vostro mondo sotto molte forme diverse, vi potrebbe essere più facile rilevarla in voi stessi.

  37. Ognuno di voi è costantemente preso in una corrente del no. Non è questione di chi è più forte o più debole, ma piuttosto che la si rilevi, osservi e si segua nelle sue macchinazioni da comprendere a fondo. Una corrente del no forte viene sistematicamente indebolita dalla vostra consapevolezza; essa è meno nociva di una corrente del no debole ma pur sempre ostinata che si attacca alla personalità in modi assai dannosi, passando inosservata. Essa è più difficile da rilevare, specie quando c’è una forte corrente del sì. Perciò vi prego, amici, andate a scoprire la vostra corrente del no, le modalità con cui essa si manifesta e su quali assunti erronei è incentrata.

  38. Il vostro inconscio parla di continuo, amici miei. Parla senza che lo udiate, così voi non comunicate con esso e vi perdete una parte molto importante del vostro lavoro. Pertanto continuate spesso a cercare di capire a livello razionale le idee errate che avevate, e non badate al flusso continuo della corrente del no e al suo funzionamento. Concentratevi su di essa, fate che sia il vostro dovere e ponete l’accento sull’auto osservazione. Dedicate un po’ di tempo ogni giorno a tale questione così centrale, e otterrete dei risultati fantastici.

  39. (1) Chiedetevi: quale obiettivo mi prefiggo adesso? Dov’è che sono insoddisfatto? Cosa vorrei cambiasse? (2) Quanto lo desidero? (3) Fino a che punto c’è qualcosa in me che non lo vuole o lo teme, e che per qualche motivo dice di no? (4) Se c’è una corrente del no riguardo a quello che vorrei, ci deve per forza essere anche nel mio percorso. Come si manifesta lì? (5) Come posso rilevare le varie forme e manifestazioni della corrente del no nel mio quotidiano?

  40. Se formulate in modo chiaro queste cinque domande e rispondete con onestà, il vostro lavoro nel Sentiero sarà molto più dinamico e resterete stupiti e deliziati dai vostri progressi. Anche qui, le risposte che vengono da una osservazione costante, dalla formulazione di sentimenti vaghi e da esercizi di meditazione, non possono essere assolute. Non crediate di aver finito il lavoro e che non serva indagare oltre: l’osservazione deve essere incessante. Solo allora la corrente del no comincerà a indebolirsi. Ogni osservazione porta a una comprensione più profonda e più ampia.

  41. Rimanere tranquilli e rilassati mentre si fa autoanalisi è fondamentale, come ben sapete. Ma se vi risulta difficile, se vi sentite troppo tesi, vessati e impazienti, se credete che vi manchi qualcosa di importante ma non sapete cosa, siate pur certi che quella è una tipica manifestazione di una corrente del no che vi impedisce di scendere nella calma e di ascoltarvi. Se riuscite a riconoscere questo fatto e vi ripetete con calma: "Sono troppo nervoso e irrequieto per rilassarmi e seguire quella parte del processo che voglio fare", allora la vostra irrequietezza si attenuerà, poiché siete nella verità del presente. Il passo successivo sarà più semplice, cioè osservare dal vivo le vostre reazioni quando provate a lavorare sul vostro problema. Se continuate a osservare, magari in un altro momento, come la corrente del no si manifesti in modo del tutto diverso, e la osservate con calma e con la massima attenzione, i vostri sforzi saranno coronati da successo, e infine eliminerete ciò che è più distruttivo dalla vostra vita. Invece spesso vi abbandonate a dei voli pindarici per raggiungere un remoto obiettivo di perfezione mentre sotto sotto ne avete timore, e pertanto trascurate ciò che vi è di intralcio.

  42. La corrente del sì deve osservare la corrente del no - fate che questo sia il vostro motto! Nella misura in cui saprete comunicare con l’inconscio e comprendere il suo linguaggio, stabilirete una connessione con una parte più profonda e saggia di esso. Alla fine il vostro inconscio prevarrà e vi guiderà attraverso ogni fase della vostra vita, anche quelle che non ancora avete superato. La parte del vostro inconscio preposta ad aiutarvi vi dona in continuazione forza rigenerante, energia creativa, inventiva, armonia. Ma il suo aiuto arriverà solo quando avrete imparato a prendere coscienza, a osservare e decifrare la parte pietrificata e distruttiva dell’inconscio.

  43. Se imparerete a farlo con quieto distacco, non solo imparerete a comunicare in modo consapevole con la parte costruttiva del vostro inconscio, ma anche con quello altrui. Questo è molto importante, amici miei. Avete cominciato a scoprire la verità di quello che continuo a ripetervi, e cioè che a livello inconscio gli esseri umani si influenzano di continuo l’un l’altro. Sono le comunicazioni di cui non siete consapevoli a determinare la relazione. Non saperlo e non essere in grado di capire quel che succede vi tiene sospesi in un limbo. Sovente non riuscite a capire cosa accada realmente nelle relazioni. L’uno non riesce a capire l’altro, né riesce a farsi capire. Quindi imparando a percepire consciamente l’inconscio altrui, e capendo così le vostre interazioni, sperimenterete una liberazione rivoluzionaria. Di fatto questo è un passaggio vitale nel vostro sviluppo.

  44. Quando ciò accadrà, sarà indescrivibile. Sarà come togliersi di dosso una cortina oscura. Cesserà ogni incomprensione, ferita e paura. Vedrete che ciò che vi minaccia negli altri, che vi rende tesi e vi mette sulla difensiva, si può osservare con calma, così come avete imparato a fare con voi stessi. Saprete interpretarlo negli altri come avete fatto con voi. Imparerete a interpretare il gesto, l’enfasi, l’espressione, una particolare azione o una certa affermazione oppure quel muscolo teso, di cui l’altra persona non si accorge neanche. Ascolterete, vedrete e percepirete ciò che le altre persone intendono veramente, ciò che vogliono esprimere dietro la maschera, ciò che le governa al di là degli atteggiamenti e delle facciate di cui hanno coscienza. Saprete cosa dice il loro inconscio quando agiscono in un certo modo. Arrivati a questo punto non avete più nulla da temere. Ma è uno sviluppo organico che non può aver luogo prima di averlo sperimentato in voi stessi.

  45. Finché siete nel timore non sarete capaci del quieto osservare necessario per percepire in modo veritiero, che si tratti della paura di ciò che gli altri vi potrebbero fare o del vostro inconscio. Nell’ultima lezione parlavo della paura dell’inconscio collegato alla paura di lasciarvi andare all’unione con il partner; e, terza nella triade, della paura della morte. È questa paura dell’inconscio a potenziare la corrente del no. Quando non avrete più paura degli altri vedrete il collegamento della triade con il senso di liberazione che vi ho appena descritto, poiché li potrete tranquillamente accogliere e usare ogni vostra funzionalità e organo di osservazione per vederli come essi sono in realtà. Dunque potrete comprendere la lezione odierna solo constatando la vostra paura dell’inconscio. Man mano che perdete quella paura saprete interpretare il linguaggio del vostro inconscio e affinare sempre più la tecnica per stabilire un rapporto franco con gli altri.

  46. Ci sono domande?

  47. DOMANDA: Se le persone diventano consapevoli della paura dietro ai propri desideri, e il loro desiderio scema per aver constatato quella paura, che possono fare?

  48. RISPOSTA: La domanda in realtà non è cosa uno possa fare, ma che significa farlo. Se il desiderio di appagamento si dissolve a causa della paura vuol dire che non si è compresa la paura, poiché le idee erronee e la visione irrealistica che essa cela ancora non vengono colte nelle loro connessioni e ramificazioni. Se si comprendesse appieno la paura, essa diminuirebbe: non coprendola, ma perché di fatto si dissolverebbe. Ciò vuol dire che non si è esplorato tutto il territorio. Ci sono tante questioni irrisolte e molto resta ancora da fare. Capisci?

  49. DOMANDA: Sì, lo so, ma sento ancora che... Posso fare un esempio? Ho sempre voluto fare l’attrice ma non potevo perché temevo di non essere perfetta come avrei voluto e non volevo correre rischi. Adesso che sono più matura mi rendo conto che non l’avrei potuta fare comunque. C’è ancora il desiderio ma anche la paura, nonché la consapevolezza che ormai è troppo tardi.

  50. RISPOSTA: Vedi, qui hai scoperto tutta una serie relativamente superficiale di emozioni, reazioni e atteggiamenti. Il desiderio, con tutto ciò che comporta, è una manifestazione di qualcosa di molto più profondo. Potremmo dire che è una traslazione: è l’affiorare di un desiderio e di una paura più profondi. Non si può risolvere un problema se si ha a che fare con la sua traslazione, ma lo si deve gestire, sentire e sondare nella sua manifestazione profonda originaria. Per farlo occorre portare alla coscienza molte restrizioni e inibizioni - la corrente del no - nella maggior parte dei suoi aspetti. Solo allora potrai rivivere il dolore e le frustrazioni patite da piccola e ancora non svaniti, solo che ora non serve continuare a soffrire. Ciò accadeva perché avevi eretto difese molto distruttive contro il dolore e la frustrazione originali. Una di quelle è una corrente del no insolitamente forte. È questa che ti rende tanto difficile percorrere l’intero processo ed essere vibrante di vita.

  51. DOMANDA: Capisco benissimo, so che nella traslazione c’è esattamente la stessa cosa. Percepisco la corrente del no.

  52. RISPOSTA: Non del tutto. È essenziale che tu ne diventi più consapevole in modo netto e specifico per come si manifesta nel tuo vivere quotidiano, nelle tue reazioni, nei tuoi contatti, negli atteggiamenti, nel lavoro del Sentiero. Solo allora ti sarà possibile penetrare laddove la tua coscienza non è stata finora in grado di entrare.

  53. DOMANDA: Ho una domanda da parte di un amico che vorrebbe conoscere i meccanismi metafisici dell’indurimento delle arterie cerebrali, che compromettono le capacità mentali di un paziente. Perché succede? Cosa si può fare per aiutare?

  54. RISPOSTA: Accade per un meccanismo protettivo della psiche umana, il quale consente a chi si trova al confine tra questa manifestazione della vita e una sua differente dimensione di rendere meno dolorosa la fase di transizione, fisicamente e mentalmente. Il dolore mentale è proprio degli individui pieni di paure e incertezze. Se i problemi interiori restano irrisolti, come sai, la paura dell’ignoto è molto forte. È come se fosse una forma di anestesia che la natura somministra al bisogno. Questa è davvero una benedizione e risponde alla tua seconda domanda, perché quando la comprendi e la vedi in questa luce elimini una corrente interiore di ansia, che a sua volta verrebbe captata dall’inconscio del paziente. Le paure diventano fardelli, ma in questo caso l’assenza di apprensione donerà sollievo. Se non vi opponete al processo naturale e lo accettate con gratitudine per quello che è, non eserciterete più alcuna pressione sull’inconscio del paziente e per lui sarà più facile rilassarsi, anziché provare vergogna, sollecitato da una falsa coscienza. Ciò può accadere in modi molto sottili.

  55. Si prega di annotare le domande spontanee fatte dopo le lezioni, perché ascoltandole o leggendole potreste trovare delle domande o dei parallelismi inerenti al vostro percorso. Condividete tutto con gli altri amici e cercate di elaborare ulteriormente quei punti che potrebbero rivelarsi molto utili per voi, prendendo nota di quel che vi accade.

  56. Spero che questa lezione, nonostante le tante ripetizioni concettuali, vi abbia trasmesso qualcosa di nuovo, dandovi così un nuovo incentivo e una nuova spinta ad approcciare voi stessi con spirito di distaccata osservazione. Se trovate la cosa difficile non ignoratene le difficoltà, ma consideratele un linguaggio, un’espressione, e interpretatele.

  57. Siate tutti benedetti nel corpo, nell’anima e nello spirito. Siate nella pace, miei carissimi amici. Siate in Dio!


Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 124 - The Language of the Unconscious
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