Lez. 122 - Vivere una vita piena realizzandosi come uomo o donna
Lezione della Guida del Sentiero - Pathwork Guide Lecture
7 febbraio 1964
Traduzione in italiano di Daniele Buratti
Revisione non ancora effettuata
Edizione Gennaio 2019
- Saluti, miei cari amici. Dio vi benedica tutti. Che questa ora sia benedetta.
- Per vivere appieno la propria vita occorre prima realizzare sé stessi. La crescita personale o autorealizzazione avviene su molti livelli e in diversi aspetti della vita. Per realizzare voi stessi dovete individuare la vostra vocazione primaria, svilupparla, viverla e coltivarla in tutti i modi possibili. Dovete anche individuare e sviluppare tutto il vostro vari potenziale - sia quello individuale che il potenziale umano nel suo insieme, di cui ogni essere umano è dotato. Per riuscirvi occorre sviluppare la propria personalità e integrare in essa le parti che sono libere da ostruzioni. A tal fine, è essenziale trovare e trasformare i propri aspetti distruttivi che impediscono una vera realizzazione. In questo consiste conseguire la piena realizzazione di sé.
- Coloro che raggiungono tale realizzazione donano qualcosa alla vita. Essi arricchiscono la vita non solo con le loro abilità vocazionali, ma anche con la capacità di relazionarsi con gli altri e di avere contatti fecondi con essi. Man mano che ci si evolve, cadono le barriere; svanisce la paura degli altri e la paura di sé in relazione agli altri, e dunque diventa possibile la vera relazione.
- La realizzazione personale è anche qualcosa di molto più specifico. L'umanità è fatta di uomini e donne. Gli esseri umani non possono conseguire la propria realizzazione se non adempiono la loro mascolinità o la loro femminilità. Questo è l’obiettivo principale su cui è imperniato tutto il resto, in modo diretto o indiretto, e per questa ragione desidero approfondire la tematica.
- Le lezioni sono destinate principalmente a chi segue il nostro percorso di autosviluppo intensivo, e hanno lo scopo di stimolare quelle vostre aree a cui sarebbe impossibile accedere se non si seguisse un percorso di questo tipo. Invero, molti amici avvertono un'eco interiore e hanno una comprensione di queste parole che va al di là di una semplice comprensione intellettuale e teorica della materia. Talvolta la comprensione arriva più in là, dopo aver liberato i relativi strati di coscienza. Tuttavia chiunque, nel proprio percorso, lavori in modo profondo dentro di sé, potrà fruire di queste lezioni in modo del tutto diverso rispetto a quegli amici che si limitano ad ascoltarle o a leggerle. È una differenza netta e reale che si può constatare solo conoscendo i due modi d’intendere. Se manca l'esperienza interiore della verità perché non si pratica l’autosviluppo nella sua forma vitale, le lezioni potrebbero sembrare del materiale interessante od ovvio, oppure delle improbabili teorie. Ma se vi consentite di farle penetrare dentro di voi, ascoltare le lezioni diventa un'esperienza che serve a farvi trascendere ancora di più voi stessi e a comprendere i vostri problemi in modo più profondo. L'autoesplorazione fa accedere la vostra consapevolezza a nuovi strati della psiche. Le lezioni sono mirate proprio a quegli strati, man mano che vengono scoperti.
- Qualsiasi percorso di autorealizzazione fa emergere l’atteggiamento di ciascuno verso la propria mascolinità o femminilità, nonché il proprio approccio e atteggiamento nei confronti dell’altro sesso. Per eludere il problema, la persona cerca strade alternative sperando di evitarlo, perché sgradevole da guardare; si ignorano perfino i segnali più evidenti provenienti dalla psiche. Maggiore è la resistenza ad affrontare apertamente un problema, più è importante farlo.
- Tutti voi siete a conoscenza del fatto che ogni essere umano possiede sia tratti maschili che femminili. Ma i più non hanno ben chiaro il concetto, e c’è ancora tanta confusione sull’argomento. Qualcuno ha fatto propri dei concetti assolutamente ragionevoli e veritieri, ma a livello inconscio quasi tutti gli esseri umani nutrono opinioni distorte al riguardo. I concetti distorti creano la paura dell'altro sesso e quella di non adempiere al proprio ruolo di uomo o di donna. Tali paure sono delle barriere del tutto naturali che ostacolano la relazione con l’altro sesso, che è uno degli aspetti più importanti dell'autorealizzazione. Il modo di relazionarsi con gli altri esseri umani è sempre un indicatore di libertà interiore e di integrazione. La relazione tra i sessi, che è la forma più intensa di comunicazione umana, è quindi ancora più influenzata dal conflitto e dalla lotta interiori.
- Se esiste una barriera verso l’altro sesso, c’è anche una barriera simile verso il proprio. Se un uomo lotta con la propria mascolinità e ne resta confuso, si crea una barriera che lo spinge a lottare contro le donne. Lo stesso vale, ovviamente, per la donna. Gli antichi malintesi, trasmessi di generazione in generazione, hanno un impatto tragico sull'umanità, in particolare su questo tema. Le persone, più o meno consapevolmente, convertono i fatti nel loro esatto opposto: ciò che è sano, costruttivo e buono è percepito come indesiderabile, e viceversa. Dunque, in tale ambito, l’atteggiamento verso di sé è distorto e l’intero sistema dei propri valori soffre di riflessi non realistici. Nello specifico, se la spinta verso l'unione viene vissuta a priori come qualcosa di sbagliato, essa frenerà inevitabilmente il sano anelito dell'anima, e seminerà confusione sull'unione del proprio aspetto maschile e femminile; allora la tendenza a separarsi sarà ritenuta più costruttiva o matura rispetto all’impulso che spinge a unire, e si avrà timore di ogni impulso naturale verso l'unione. Si ha timore del sé che genera gli impulsi e dunque, per proteggersi, si crea una barriera contro il sesso opposto. Questo non solo separa l'uomo dalla donna, ma divide la grande forza cosmica interiore, separando il sentimento dall’impulso procreativo. Se gli esseri umani sperimentano l’energia sessuale come qualcosa di sbagliato, anche se a livello inconscio, essi temeranno il proprio sesso, sé stessi, come uomini o donne. Diffideranno di sé stessi, in questo ambito. Non potranno mai permettersi di essere liberi e spontanei, ma cercheranno sempre di controllarsi. Come potrà mai avvenire una vera crescita globale con una tale timorosità interiore e mancanza di libertà? Come potrà un'entità apprendere l’amore onnicomprensivo che non conosce barriere?
- L'universo persegue l'unione ovunque. Tutte le forze della natura e quelle insite nell'essere umano tendono all'unione su tutti i livelli dell'essere. Ma laddove c'è errore e cecità, lì si crea la paura e, di conseguenza, il flusso universale si arresta, interrompendo in tal modo l'evoluzione.
- Uno dei tragici conflitti degli esseri umani è che essi anelano disperatamente alla propria realizzazione come uomini e come donne attraverso l'unione con la controparte, ma spesso, con altrettanta disperazione, fuggono dall'unione a causa di irragionevoli paure: paure non necessarie, senza le quali non ci sarebbe conflitto. Costantemente la natura ci dice che la felicità dell’autorealizzazione è una parte della vita che non si deve negare né reprimere. Ma l'umanità, nella sua cecità e falsa modestia, non capisce: essa interpreta erroneamente la voce benigna che la invita a seguire il suo destino di felicità, scambiandola spesso per una "tentazione del diavolo". Finché gli esseri umani non discrimineranno tra ciò che è costruttivo e ciò che è distruttivo, saranno in balia di un conflitto tragico e inutile che ne ostacola la realizzazione.
- La vita parla in modo molto chiaro, ma gli esseri umani, intrisi di concetti fasulli, non ascoltano o non vedono. Per esempio, gli amici del Sentiero provano di continuo che quando ricevono una vera intuizione o una rivelazione profonda, li pervade un picco di forza ed energia nuove, di gioia di vivere, di speranza e vivacità. E in quell’esperienza si manifesta anche, specificamente, l'elemento erotico, che è parte integrante e inseparabile della forza vitale. Così ogni volta che scoprite delle verità su di voi, si apre dentro di voi un canale che vi fa entrare in sintonia con la forza datrice di vita. Ma se si riaffacciano dubbi, apprensione e vecchi problemi irrisolti, il canale si chiude e voi ripiombate nella separazione. A quel punto ritornano la stagnazione e un grigio sconforto. Ma se operate nella verità, voi sarete avvolti e permeati dalla forza vibrante e vitale che non conosce barriere, né paure.
- Se meditate su questo fenomeno vi renderete conto che quello che vi dico è la verità. Se la verità porta eros e l’eros porta unione, e tutti e tre insieme fanno svanire paure, sfiducia e insicurezza, si potrà vedere come la vita sia unità, e sarà evidente come siano false le idee che hanno generato la separazione. Se mediterete veramente su questo argomento, sarete in grado di fare personalmente alcune constatazioni molto significative.
- Nel mondo ci sono molte idee falsate su ciò che è prettamente maschile o femminile, cosa che rende ancora più difficile superare la paura fondamentale di trascendere sé stessi per potersi unire con l'altro sesso. Ogni sesso si sente ingiustamente abusato e detesta i propri presunti svantaggi, ed entra in competizione con l'altro sesso per ottenere dei vantaggi. Dunque gli uomini invidiano segretamente le donne per il privilegio che hanno di non dover combattere al pari dell'uomo, per cavarsela. Un uomo ritiene che le proprie responsabilità pesino di più, che il non riuscire ad avere successo sia indice di fallimento personale, e che da lui ci si aspetti di più. Le donne, a loro volta, invidiano gli uomini perché godono di una maggiore libertà e perché il mondo li considera il sesso forte. Ma queste invidie e risentimenti non sono che superficiali rispetto alla paura più profonda di perdere sé stessi.
- Molte distinzioni tra i sessi sono arbitrarie e irrealistiche, ma ce ne sono anche alcune che sono vere, con cui la persona sana concorda in pieno. Più si comprendono le distinzioni reali, minore è la barriera tra il sé e il proprio ruolo sessuale e, di conseguenza, l'unione con l’altro sesso è più completa. L’assenza di ansia, di sfiducia e di barriere che ne consegue attiva un flusso sano che aiuta l'entità a uscire da sé stessa e la rende capace di relazioni autentiche, che fanno svanire ogni distinzione e differenza. In qualche raro momento di felicità, questo si può sperimentare già nell’attuale vita sulla terra. Non si deve confondere la scomparsa di distinzione tra i sessi con la distorsione che induce l’uomo ad assumere tratti femminili e la donna quelli maschili. Sapete tutti che si può distorcere qualsiasi verità divina, e può accadere anche in questo caso. La paura del proprio sesso e, dunque, del sesso opposto, porta a livellare le differenze sminuendo la propria mascolinità o femminilità, facendo sì che si assumano proprio i tratti del sesso che si sta combattendo. Tuttavia, se vi accettate come uomini o come donne - diventando, di conseguenza, maggiormente capaci di accettare l’altro sesso - sarete ancor più mascolini o femminili e verrete unificati dall’accettazione, dalla comprensione, dalla forza, dall'amore e dalla verità.
- Per riassumere: la paura di perdere se stesso è la principale barriera che l’uomo alza contro la propria mascolinità. Egli teme di perdere sé stesso, non solo perché concepisce come svantaggiosa e pesante la disciplina utile ad assolvere alle sue responsabilità, e dunque come una perdita di sé; egli ha anche paura che una relazione comporti la rinuncia a sé e alla propria disciplina, cosa che gli sembra pericolosa. Pertanto rimane confuso dal pensiero di dover scegliere tra disciplina e rinuncia a sé e, preso da paure ed equivoci, le usa entrambe in modo sbagliato: e così, invece di mollare, quando sarebbe produttivo e armonioso farlo, egli tiene duro, mentre non accetta disciplina e autoresponsabilità quando, invece, esse sarebbero funzionali alla sua realizzazione. Se la testa non funziona, l'intero equilibrio interiore ne risulta sconvolto. Nella misura in cui l’uomo impara a essere responsabile di sé stesso, nel senso più profondo e vero del termine, in quella misura svanirà la paura di mollare; allora sia la disciplina che il lasciare andare agiranno in modo unitario. All’autodisciplina e al lasciar andare ricorre anche chi rimane isolato dietro le barriere, ma in quel caso si fanno agire queste due attività interiori al contrario, impedendo così la propria realizzazione.
- La donna ha una paura analoga, ma in modo diverso. La donna ha paura dell'apparente vulnerabilità del donarsi, del sottomettersi. In tal modo annulla la sua femminilità e alla fine è ancora più indifesa e dipendente. Maggiore è il controllo che esercita, più ella ricorre alla falsa disciplina per impedire la temuta perdita di sé, e più s’indebolisce ed è dipendente su altri livelli della sua personalità: diventa una dipendente emotiva, con un bisogno smodato di amore e di approvazione, oppure una dipendente mentale, col bisogno di essere migliore degli altri; o, addirittura, arriva a dipendere in modo fisico e materiale. La creatività ne risente nella misura in cui la donna, in quanto essere umano, ostacola e scoraggia la propria femminilità. E così anche la donna alterna disciplina e lasciar andare, ma le mette in opera nel modo sbagliato, impedendo, così, la propria realizzazione. Se un uomo non accetta la responsabilità, non solo al lavoro o nella vita quotidiana, ma nella sua vita emotiva, in particolare, per paura di dover sostenere un peso troppo grande, non fa che appesantirsi di più, isolandosi da tutto quello a cui anela il suo spirito. Nel caso della donna, quando essa non accetta l'apparente vulnerabilità del cedere ed esercita un controllo artificiale e malsano, diventa ancora più indifesa e al tempo stesso si isola, rinunciando al proprio destino. Perché questa è la legge dello spirito.
- In una condizione sana, i due aspetti primari della disciplina e del cedere - si potrebbero ben definire come i prototipi del maschile e del femminile - sono presenti in entrambi i sessi, sebbene ci si arrivi da lati opposti. Se un uomo accetta la piena responsabilità su tutti i livelli del suo essere, con tutto quel che ciò comporta, egli riuscirà a donarsi senza pericolo. Se una donna non si oppone al proprio destino a causa di paura, orgoglio e ostinazione, ella otterrà l'individualità e la forza che le conferiranno sicurezza in sé - perdendosi, trova sé stessa. E anche l’uomo, perdendosi, si ritrova: essi sono uguali!
- Quando disciplina e cedere si esercitano con saggezza, verità, forza, libertà e amore, si ottengono unità e autorealizzazione. Si realizza l'armonia con le forze universali; il continuo apporto di forza vitale rigenera e unifica tutti i livelli della personalità. Quando, invece, disciplina e cedere si esercitano con cecità, debolezza, paura, errore e mancanza di libertà interiore, ne derivano divisione e stagnazione.
- Si potrebbero visualizzare i due principi come le forze cosmiche primarie che stimolano l'entità umana. Tutto dipende da come le si utilizzano. La disarmonia derivante dal loro abuso procura agitazione e preoccupazione interiore: perché non si riuscirà a nascondere del tutto la consapevolezza profonda che l'anima non potrà realizzarsi in tutto il suo potenziale, e che ci si sta lasciando scappare ciò che è disponibile per tutti gli esseri. Si tratta solo di capire il messaggio interiore.
- Ovviamente, queste sono parole teoriche e astratte; il fatto di leggerle o di ascoltarle serve solo a introdurre un concetto filosofico. Ma se vi impegnerete seriamente in questo cammino, riuscirete a dar loro un senso con una profonda esperienza personale su come queste parole si applichino a voi, con quale modalità e perché. Molti amici hanno già scoperto cose molto importanti al riguardo.
- Il principio maschile di forza e disciplina e quello femminile di resa e lasciare andare, in ultima istanza si incontrano e diventano uno. L’uno si trasforma nell’altro, e si aiutano a vicenda a integrarsi in modo più completo e armonioso. Grazie a una forza sana, a una disciplina flessibile e a un’autoresponsabilità matura, l'entità diventa abbastanza forte da non temere di cedere, e abbastanza saggia da non farlo in modo indiscriminato. Grazie a una sana e rilassata apertura verso l’altro, la personalità trova la forza e la disciplina necessarie per vivere l’unione in modo produttivo, vivendo autonomamente come individuo.
- Per iniziare a realizzare questo ciclo virtuoso di fusione tra principio maschile e femminile, dovete identificare le vostre paure specifiche. Cosa non sempre facile, perché sono molto nascoste. Esse si manifestano in modo sottile ma netto, non appena iniziate a prenderne consapevolezza. Cercate di capire fino a che punto e in che senso temete e detestate il ruolo imposto dal vostro sesso, per cui evitate il contatto con l’altro sesso. Esaminate quelle cose che vi sembrano ingiuste, che voi inconsciamente amplificate per poter restare come siete, per non rischiare di dimenticarvi di voi stessi. Questo è un aspetto molto più fondamentale del problema di quanto non lo sia una ribellione superficiale di fronte a un’ingiustizia di carattere sessuale. Cercate di arrivare a quel livello di consapevolezza in cui avete una paura molto più forte di perdere voi stessi. Appena ne diverrete consapevoli, riuscirete davvero a esaminare e superare la paura ostruttiva che vi divide all’interno.
- Potreste argomentare che è giustificato stare sulla difensiva. Quanti si approfittano dell'amore di qualcuno, o del bisogno di amare e di essere amati? Dimenticare sé stessi non crea forse dei bisogni maggiori che potrebbero essere disattesi? E non si rischia di provare un dolore più intenso, se si viene rifiutati? La risposta alla prima domanda è sì. È vero che molte persone sono talmente infantili ed egoiste da abusare dell'apertura degli altri, specialmente se è un’apertura cieca e ingenua. La risposta alle altre due domande è no. Un legame sano non crea più sofferenza di quanta ne crei l'isolamento. Soddisfare i propri bisogni solo in parte non li rende più esacerbati di quanto lo sarebbero se fossero negati del tutto.
- Esiste, tuttavia, una chiave infallibile per risolvere il problema, che elimina qualsiasi conflitto. Essa vi consente di essere prudenti e saggi senza dovervi trattenere e frenare, in tal modo, le vostre qualità ed energie migliori. Una volta imparato a usare la chiave, la vostra vita cambierà in modo radicale. La chiave consiste nel voler vedere la realtà così com’è, anche se non la si accetta.
- Se non siete consapevoli dei vostri bisogni o della loro intensità, dal momento che li avete spostati, la cecità nei loro confronti vi renderà ugualmente ciechi verso chi vi circonda, che dovrebbe accudire ai vostri bisogni. Fare uso della chiave non è per niente difficile. Sapere quali siano i vostri bisogni, quali la loro direzione e l’energia originali, vi fa subito capire quanto gli altri siano in grado di soddisfarli o siano disposti a farlo. Se riuscirete a sostenere la cosa, pronti innanzitutto a sopportare una possibile frustrazione della vostra volontà, allora saggezza e percezione della verità saranno le luci guida che vi indicheranno, in ogni situazione, se sia ragionevole e utile nutrire delle aspettative e, in quel caso, mollare. Fondamentalmente la maggior parte degli esseri umani lotta, spesso alla cieca, con quattro condizioni interiori: (1) la non conoscenza dei propri bisogni reali e specifici; (2) la portata e l'urgenza di tali bisogni; (3) il non sapere chi li dovrebbe soddisfare e in quale modo, dato che sono sfuggiti i desideri originali; (4) quanto e in che modo l’altro sia in grado di soddisfare in pieno i vostri bisogni, e se desideri farlo oppure no. Dato che non vi sono chiari questi punti, le vostre relazioni si riempiono di attriti, equivoci, ferite e rifiuti, reali o immaginari. Questo vi induce a fare dietrofront, in un modo o nell'altro. Ma se siete consapevoli di questi quattro aspetti, anche se solo in parte, potrete valutare subito l'interazione tra voi e gli altri. Forse non ridurrete automaticamente l’intensità del bisogno, ma nella misura in cui sarete consapevoli della vostra necessità, quell’intensità sarà sopportabile, e pertanto non avrete più bisogno di nutrire aspettative o altre fantasie. Potrete guardare in faccia la verità accettando quello che c’è, per quanto sia imperfetta o lontana da quella che effettivamente desiderate. I bisogni ciechi creano esigenze cieche e inconsce, spesso impossibili da soddisfare. Nel momento in cui diventate consapevoli dei vostri bisogni, potrete anche accettare che l’altro potrebbe non essere adatto a soddisfarlo, e rinunciare così alle vostre pretese. Se la smetterete di nascondervi i vostri veri bisogni, diventerete abbastanza maturi da riuscire a tollerare eventuali frustrazioni. Questa disciplina di autoconsapevolezza e di autoresponsabilità nell’affrontare la realtà vi fa crescere; e non potranno che accrescersi il rispetto di sé e la soddisfazione di sé, che vi regaleranno un senso di sicurezza in voi stessi.
- Nonostante alcune vostre richieste inconsce siano eccessive, e spesso prive di senso, ce ne sono altre molto ragionevoli, ma chi dovrebbe soddisfarle potrebbe essere sviato e non essere in grado di accontentarvi. Ciò non vuol dire che vi stiano respingendo. Una volta riusciti a capire come funziona per davvero e a comprendere le varie interazioni, acquisirete un’indicibile libertà. La capacità di osservare voi stessi, e dunque gli altri, in uno spirito di distacco oggettivo, verificando i punti critici senza rimorsi né rabbia, è il modo più sano di praticare la disciplina e l'autoresponsabilità. In tal modo saprete affrontare la realtà della relazione in cui siete coinvolti e ogni paura svanirà. Se riuscirete ad accettare un "no" senza reagire interiormente come un bambino arrabbiato o ferito, l’indipendenza e il rispetto di sé cresceranno in modo costante, e vi doneranno la sicurezza che serve per lasciar andare veramente, nel modo più giusto e sano, in ogni fase della vita. Fino a che punto ci riuscirete non dipende dai meccanismi della paura e della sfiducia: il solo limite è il potenziale relativo di cui disponete di volta in volta. La disponibilità corrente a sopportare la frustrazione della vostra volontà e a lasciarla andare, se è il caso; la capacità di affrontare quello che c’è, anziché chiudere gli occhi e sperare in bene, o insistere a fare pressione perché non volete rinunciare al vostro volere; la capacità di valutare obiettivamente l'irragionevolezza delle vostre richieste: tutto questo vi aprirà al flusso del vero relazionarsi.
- Dunque, amici, ricapitoliamo brevemente: l'autorealizzazione dipende dalla vostra realizzazione come uomini o come donne. Mascolinità e femminilità si possono realizzare appieno solo riconoscendo le barriere e le paure che impediscono la completa mascolinità o femminilità. A quel punto capirete che le barriere con l'altro sesso devono sparire. Per riuscirci, dovete capire e sperimentare l’entità della vostra paura o del vostro tirarvi indietro che derivano dalla cecità e riluttanza che avete a valutare oggettivamente voi stessi e gli altri. Persino chi è attivamente impegnato nel lavoro di questo percorso e che ha già fatto notevoli progressi, non si rende ancora conto della forza delle richieste e degli ordini irragionevoli che emana tutt’intorno, al pari di tutti gli altri. Con quanta facilità si razionalizza, si copre e si spiega tutto. Ma se riusciste a osservare le richieste grezze che emanate, se solo lo faceste, miei cari amici, non avreste più paura di ciò che gli altri chiedono a voi, perché allora, e solo allora, potrete sostenere le loro richieste. Osservando quelle richieste grezze e sorridendo del vostro infantilismo, potrete iniziare a valutare la situazione in base alla ragione, alla giustizia e all'equità. Se acquisirete questa capacità avrete fatto un grande passo in avanti; un passo che vi porta direttamente a liberarvi da diffidenze, paure, insicurezze, isolamento, separazione e stagnazione. Tale oggettività vi spalancherà le porte a una vita e a delle relazioni piene, e a quell'incommensurabile felicità cui ogni singola anima umana anela tanto disperatamente.
- Non mi stancherò mai di ripetere che è necessario che osserviate le vostre richieste senza cercare giustificazioni. Allora sarete in grado di sostenere le richieste degli altri. Non sapete che le vostre richieste eccessive inconsce vi rendono predisposti alle richieste eccessive inconsce degli altri? Queste due forze rendono impossibile una vera relazione. Finché l’inconsapevolezza dei propri bisogni crea delle richieste eccessive a carattere unilaterale, delusione e paura creeranno una barriera di divisione. Seguite tutta la sequenza, cari amici.
- Ci sono domande?
- DOMANDA: È molto difficile identificare le nostre richieste. Sappiamo di averle, ma è davvero difficile capire in cosa consistano.
- RISPOSTA: Non è così difficile, se usate il seguente approccio: ogni volta che c’è attrito tra voi e gli altri, osservate il vostro sentire immediato e chiedetevi che cosa vi aspettate da loro o quello che vorreste, oppure cosa temete che essi vi chiedano o che vogliano da voi. Se notate dei sentimenti confusi, disturbati e disarmonici, dovete avere il coraggio di far emergere l'irrazionale e di permettere al vostro bambino interiore testardo di manifestarsi in superficie. Nella misura in cui riuscirete a farlo, otterrete delle informazioni sul vostro io più profondo senza razionalizzazioni sovrapposte. In questo modo potrete identificare le vostre richieste e, in seguito, imparare a gestirle. Affrontate la rabbia delle richieste che restano spesso disattese. Affrontate anche l’apprensione che provate per le richieste altrui, sentitela come un lieve flusso che arriva fino a voi. Più vi renderete conto dell’essenza delle vostre richieste, più sarete in grado di far fronte alle correnti silenziose e sottili delle richieste che fluiscono verso di voi, che prima vi facevano sentire in colpa e vi rendevano compulsivi, confusi ed esitanti.
- Uno stato d'animo disarmonico produce sovente informazioni su bisogni e richieste inconsce, vostre o di altri, che credete di non poter sostenere. A volte capitano insieme. È impossibile far fronte a qualcosa di cui s’ignora consciamente l’esistenza e che si avverte solo come energia vaga e trascurabile. Nel momento in cui riuscirete a individuare in termini netti ciò che prima non avevate il coraggio di ammettere perché scomodo o indegno, diventerete forti e capaci. La procedura è semplice, purché facciate il passo coraggioso di ammettere i vostri sentimenti e le vostre richieste irragionevoli, le esigenze ingiuste e l’egoismo infantile. Permettete alla voce irrazionale di salire alla vostra consapevolezza di superficie. Osservatela un po’ da lontano, con distacco e con la massima onestà. Siete stati talmente indottrinati che provate l’impulso a soffocare quella vocina. Il relazionarsi, il vero fluire dell'unione, deriva da questo: affrontare il bambino egoista e avido che alberga in voi, un atto che dona liberazione, dignità e forza, e che, a sua volta, fa sì che relazionarsi con gli altri sia del tutto soddisfacente. È così che diventerete uomini e donne autentici, ognuno adempiendo al destino del proprio sesso.
- Sembra che i fattori di cui ho parlato nella lezione siano molto distanti l'uno dall'altro. Da un lato ho parlato dell'autorealizzazione in senso cosmico; dall'altra dell’impazienza del bambino egoista che dimora, in misura diversa, in tutti gli individui. Ma questi due aspetti della vita umana sono talmente intrecciati e interconnessi! Solo affrontando con onestà il piccolo bambino interiore, poiché esiste davvero, egli potrà cominciare a crescere andando oltre sé stesso e a realizzare il suo potenziale spirituale. Se il bambino cresce potrete permettervi di rischiare. Non dovrete più continuare a proteggervi nella falsa sicurezza data dall'isolamento. Tuttavia, non potete rischiare di esporvi, se non vi fidate degli altri. Come fidarvi degli altri se non sapete neanche che cosa vi chiedono e cosa voi chiedete loro? E come potete fidarvi di voi stessi se rimanete ciechi alle vostre vere esigenze, alle richieste che vengono da quella voce infantile dentro di voi che chiede sempre di più, arrabbiata e incessante? Solo se riconoscerete questo vostro aspetto potrete fidarvi di voi. Solo se percepirete la realtà attorno a voi e negli altri, almeno rispetto ai vostri bisogni, verrete a patti con la realtà e confiderete nella vostra capacità di farlo. Quando sarete in grado di tollerare con equanimità e armonia la frustrazione del vostro volere, potrete davvero fidarvi della vita e dunque relazionarvi bene con gli altri e realizzare voi stessi. E sarete in grado di trovare il partner giusto per voi, perché avrete gli occhi ben aperti: non li terrete più chiusi perché preferite aggrapparvi a un’utopia in quanto non tollerate la frustrazione. Dunque, amici, fate attenzione a questa concatenazione inevitabile.
- Sarebbe utile se i miei amici partecipassero più attivamente alle discussioni al termine delle lezioni. Se non lo fate è a vostro discapito. Anche se nel lavoro individuale non avete ancora raggiunto questi livelli specifici di consapevolezza, potete studiare le lezioni e stabilire quando siete confusi e rispetto a cosa rimanete inerti: così facendo avrete un buon indicatore dei vostri problemi immediati. Se avete una domanda su qualcosa che non riuscite proprio a capire, la risposta potrebbe aiutarvi ad aprire la strada. Anche se non avvertite una risonanza interiore rispetto a qualcosa che viene detto durante la lezione, la cosa non dovrebbe minimamente indurvi a non partecipare; al contrario, è del materiale utile affinché possiate partecipare.
- E adesso, cari amici, studiate, meditate e cercate di assimilare nel vostro lavoro il materiale che vi ho dato. Anche se riuscirete a sperimentare queste parole solo in parte, tutto quello che acquisirete potrà essere per voi l'inizio di una nuova vita e di una nuova comprensione interiore della realizzazione di sé. Poiché solo se vi realizzate potrete fare la vostra parte nella vita, nel vero senso della parola. Le persone possono contribuire alla vita attraverso il lavoro, ma questo non è tutto. Se il sé non è soddisfatto, manca una scintilla vitale. Perché è proprio questo il flusso vitale, mancando il quale ogni azione e contributo alla vita restano opachi.
- Sia benedetto ognuno di voi. Ricevete amore e forza dalle forze universali fuori e dentro di voi: per accedere a questa fonte basta che vi dedichiate al lavoro interiore che vi consente un percorso come questo. Siate in pace, siate in Dio!
Testo originale: Pathwork Guide Lecture No. 122 - Self-Fulfillment Through Self-Realization as Man or Woman
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